Bimba con abitudine fastidiosa

Buongiorno, ho una bambina di 29 mesi, in generale tranquilla e solare, con un'abitudine che appunto ho definito fastidiosa: da quando aveva 6/7 mesi ha cominciato a toccarci il viso per addormentarsi (oltre ad avere il ciuccio), soprattutto naso e bocca, l'abbiamo lasciata fare pensando che con il tempo la cosa sarebbe cambiata.. in realtà invece non ha mai smesso e nel tempo si è "concentrata" poi su ciglia e sopracciglia. lo fa quando è stanca, quando vuole addormentarsi o se ha risvegli durante la notte. ora che è più grandina le diciamo che non deve toccare gli occhi perchè è una cosa fastidiosa, lei capisce e ritrae la manina poi però in maniera direi istintiva e "compulsiva" la allunga ancora sul nostro viso per accarezzare ciglia e sopracciglia.. e se glielo si impedisce si innervosisce e fatica a prendere sonno. Ho provato nel tempo a trovare dei sostituti (bambole con le ciglia, peluche, stoffe..) ma senza successo. Mi chiedo se sia un'abitudine "sana" e fisiologica oppure se può nascondere altro e se sia il caso di fermarla (e come..).
altre informazioni che possono essere utili: l'ho sempre allattata al seno fino ai 19 mesi; la notte la addormentiamo nel suo lettino ma quando si sveglia la portiamo nel lettone con noi (da quando era piccolina); mi ritengo una mamma severa ma anche dolce, ho sempre passato molto tempo con lei e non credo di averle fatto mancare coccole e contatto fisico; ultimamente quando le impedisco di toccarmi gli occhi ripiega sul seno appoggiandomi la mano nella scollatura della maglia; ora è in arrivo una sorellina, sono al quinto mese di gravidanza e lei è molto dolce e mi accarezza la pancia; frequenta da due mesi un asilo nido per mezza giornata, per il resto è sempre stata con me o con la nonna materna. grazie dei consigli che vorrete darmi, un cordiale saluto
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Dr. Rocco Fornara Psicologo, Psicoterapeuta 8 1
Non è possibile dare un giudizio sicuro via mail ma non mi preoccuperei per quei gesti,
sono del tutto normali prima dei 3 4 anni,.
Magari puo' cercare di capirli, possono essere la ricerca di contatto, o anche una abitudine appresa
(se non sento il contatto della pelle, dei capelli , non mi tranquillizzo)
Non sono sicuro ma sembra (e lei può dirmi se è vero) che ci sia qualche incertezza sul
modo migliore per tranquillizzarla quando è agitata: perchè portarla sempre nel lettone
e non cercare di starle vicino in modo che si addormenti nel lettino? E' più faticoso ma la potreste aiutare
a sentire il lettino come il suo "posto sicuro".
Comunque, ripeto non mi allarmerei: una mamma sicura e tranquilla
è la migliore "medicina" per la crescita.
Cordiali saluti

Dr. Rocco Fornara
psicologo.psicoterapeuta

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Utente
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la ringrazio dottore per la sua risposta. è vero che avremmo potuto abituarla a dormire nel suo lettino ma per nostra scelta (anche di comodità vero) non lo abbiamo fatto e mi è stato sconsigliato di farlo proprio ora che sta arrivando la sorellina..
al di là di questo però il fatto è che anche quando andiamo a tranquillizzarla nel suo lettino, lei cerca sempre la faccia con le mani, quindi il fatto"problema" resta.. Sinceramente non sono preoccupata del fatto che sia una cosa anomala ma piuttosto sono davvero stanca, mi rendo conto che faccio sempre più fatica a sopportare questa sua mania..
come dice lei mi piacerebbe capirne il perché, ossia che tipo di richiesta esprime perché davvero mi sembra di avergliene dato di contatto fisico e di farlo tuttora, ma sicuramente qualcosa avrò sbagliato..
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6 1
Cara utente,
Quello che fa sua figlia, come detto dal collega, non è diagnosticabile prima di una certa eta. Solitamente sono abitudini autoconsolatorie o di ricerca della sicurezza prima di entrare nel mondo dei sogni che fa sempre un po impaurire i piccoli. In più Lo dimostra il fatto che se le viene tolta la manina, cerca il seno (tipico di chi è stato allattato al seno). La ricerca del contatto è personale e cambierà nel tempo. Possibilmente da sola cercherà poi di non farlo più. Cerchi invece di capire fine mai questo costituisce per lei fonte di disagio. Cosa la infastidisce?

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
il gesto di sua figlia, rappresenta un rituale di autoconsolazione, la piccola si rassicura, coccola, addormenta, consola , ogni qualvolta si sente impaurita, sconfortata, triste, ecc...
Non credo che vada attenzionato più di tanto, anche perchè nell'impedirglielo, automaticamente lo rinforza, sarebbe forse il caso di non sottolineare tale rituale, forse nel tempo potrebbe estinguersi.
Perchè lo ritiene fastidioso ?
Fa altro con cadenza di rituale?
Il rapporto con il sonno e con il cibo è sereno?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Gentile dottoressa Mirona, la ringrazio per la Sua risposta e in particolare per il tono cortese e comprensivo, grazie davvero.
Per quanto riguarda la domanda che mi pone, non mi è stato difficile darmi una risposta perché sinceramente è una domanda che l’esperienza della maternità mi ha portato più volte e in varie occasioni a pormi. Sono essenzialmente due le cose che mi infastidiscono:
- uno è il fastidio “fisico”, ossia il fatto che non trovo affatto piacevole questo continuo “razzolare” delle sue dita sul viso, è davvero fastidioso e a volte pure doloroso quando accidentalmente mette le dita negli occhi o graffia con le unghiette. Nelle notti in cui per vari motivi è più agitata, questa ricerca del contatto è continua e mi (ci) impedisce di riposare mi creda. Non mi infastidisce la sua presenza nel nostro lettone (che ripeto è stata una nostra scelta),così come non mi infastidisce la sua vicinanza, gli abbracci e le carezze, che ricambio sempre con dolcezza e piacere. Neppure la mano appoggiata sul seno mi infastidisce, sul viso invece è tutt’altra cosa. Non so spiegarlo meglio, ma questo per me è proprio un fastidio “fisico”.
- L’altra cosa che mi provoca “fastidio”, e sulla quale dicevo ho riflettuto molte volte trovando risposte ma non “soluzioni”, è il fatto di dover sempre essere “a disposizione”. Mi spiego meglio con un esempio: ora che sono a casa, al pomeriggio andiamo a riposare insieme nel lettone e la maggior parte delle volte se io decido di alzarmi poco dopo lei si sveglia piangendo reclamando la mia presenza, se invece apre gli occhi e mi vede lì si riaddormenta subito tranquilla. Questa cosa mi pesava molto ricordo bene anche quando era più piccola ed ero a casa in maternità (ho preso tutta la maternità possibile dal lavoro per stare con lei, ma ammetto che non è stato facile), se non ero accanto a lei si svegliava continuamente e io mi sentivo in qualche modo in gabbia perché non riuscivo a fare altro, non potevo approfittare del suo riposo per fare i lavori di casa o anche solo mettermi sul divano a leggere un libro. Non avere del tempo per me (anche solo per andare a fare la spesa o farmi una doccia) mi ha sempre fatto soffrire molto. Mi rendo conto di questa cosa e me ne dispiaccio perché questi sentimenti a volte non mi hanno fatta sentire una buona madre, con il giusto “spirito di sacrificio”, non so come definirlo, che ritengo le madri debbano avere. È un limite mio che in qualche modo mi provoca sofferenza e sicuramente la trasmetto anche a lei, ma come dicevo non trovo soluzione, posso farmi aiutare in casa (e lo faccio), posso lasciarla un pò di più alla nonna forse ma non posso certo sottrarmi al mio ruolo materno e alle mie responsabilità, e non voglio neppure farlo. Vorrei solo saperla più tranquilla, questa sua continua ricerca di rassicurazione mi porta a pensare di avere sbagliato qualcosa e mi dispiace enormemente, pensavo che stando con lei il più possibile, dormire accanto a lei, rassicurarla sempre, allattarla il più possibile, dedicandole un tempo anche di qualità non solo quantità, fossero tutte cose buone ma mi rendo conto appunto che da qualche parte qualcosa forse non ha funzionato se ancora mi cerca con queste modalità. Vorrei che si sentisse sempre amata ed accolta, sicura di sè e del nostro amore, anche quando la mamma sta facendo altro, quando la addormenta il padre o quando è con la nonna.

Ringrazio anche la dottoressa Randone, in parte ho risposto anche a lei, aggiungo che il rapporto con il sonno sta diventando più difficoltoso solo in questo ultimissimo periodo (ma c’è da dire che è stata anche ammalata e forse anche questo ha influito, non so, insieme all'inserimento al nido e all'attesa della sorellina..), il rapporto con il cibo invece è sempre stato molto sereno e “giocoso”, è sempre stata una bimba di appetito e mangia praticamente di tutto e con gusto. Un’altra cosa che faceva invece sempre come forma di auto consolazione (dall’anno fino all’anno e mezzo o poco più) era quello di stringere le gambe e di sfregarsi con il sedere, come una sorta di “masturbazione”; quando era seduta nel seggiolino o nel passeggino, poi con il tempo ha smesso da sola.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Sembra una richiesta di attenzione e di contatto da parte della bambina , se i comportamenti non dovessero estinguersi, non attenzionandoli, potrebbe chiedere lei una consulenza psicologica, per investigare unitamente allo spescialista le dinamiche della vostra famiglia e relazione
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non attenzionandoli che significa nello specifico? continuare a permettere di farlo senza impedirgli mai? cercare di "sopportare" finché smetterà da sola? non ho capito mi scusi..
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Si. Praticamente si.
Lasciarla stare senza rimproverarla o farle notare cio' che fa, questo significa non attenzionare il comportamento disfunzionale, solo cosi' potrebbe estinguersi, altrimenti lo rinforza
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è quello che abbiamo fatto finora e sono passati due anni così . personalmente però non credo che sentirsi "sopportata" da una mamma (e daun papà) infastidita sia una cosa positiva per un bambino, non crede? mi dispiace ma non la ritengo una soluzione. grazie comunque per la sua attenzione
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Dovreste appunto cambiare atteggiamento voi genitori, se non ci riuscite da soli, chiedete ad un esperto, che vi aiuti a capire e modificare il perche' del fastidio e del sopportare
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mi scusi dottoressa questo mi sembra eccessivo, io credo sia palese e condivisibile che dormire con le mani negli occhi non sia proprio piacevole per nessuno, rispondere di sopportare e di rivolgersi ad uno psicologo mi sembra eccessivo..
forse non sono riuscita a spiegarmi bene io
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p.s. mi sorge il dubbio che possa aver capito male: la bimba tocca i nostri occhi, non i propri. a maggior ragione mi chiedevo se non fosse il caso che vista l'età trovasse forme proprie di autoconsolazione che la aiuterebbero man mano a diventare più "autonoma" senza dover per forza ricorrere alla presenza fisica di qualcuno. credo riuscirebbe anche lei stessa a riposare meglio. spero di essere stata più chiara .
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6 1
Cara signora,
Lei è Senz'altro una madre premurosa e affettuosa. Lo dimostra come sta tirando Su sua figlia. Quello che lei dice, il fatto di volere più libertà, ec, non deve farla sentire in colpa, è legittimo. Durante i primi due anni dei figli si è presi dalle cure per loro, dal dare il meglio, svezzamento, e tutto il resto, e quasi ci di dimentica di se stessi. Il tutto è correlato da fisiologia e ormoni, soprattutto visto l'allattamento prolungato (fantastico a mio avviso). Ma una madre ha anche bisogni dei suoi spazi, di ritrovare l'intimità con il marito. Gradualmente tutto può cambiare, per di piu ora che nascerà il fratellino lei ha bisigno di rilassarsi un attimo. Dato che la bimba min è più piccolissima ci sono tante cose che potreste fare per indurre dei cambiamenti. Innanzitutto parli con sua figlia, le dica tutto, la coinvolga nelle attività, e Quando arriva la nanna cambiate modalità. La faccia interessare alla sua stanza, al suo letto, magari legga una storia mentre è lì. I bambini sono abitudinari, entro poco tempo si abituera'. Se piange lei sia comprensiva, non la prenda subito, la rassicuri lì, in cameretta, lei capirà che è al sicuro Lo stesso.
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la ringrazio dottoressa. quello che dice è vero ed in parte lo facciamo, ossia le leggiamo libri e raccontiamo storie nel suo lettino, il problema sono i risvegli e come dicevo a un certo punto la mettiamo nel lettone con noi.. so che dovremmo cambiare abitudine ma non riesco la notte ad alzarmi continuamente per andare da lei.. sono proprio stanca mi creda, di solito và mio marito ma dice che non riesce a riaddormentarla.. così la porta nel lettone, so che dovrei farlo io ma sarebbe un peso in più ora. in più temo che lo sforzo possa essere poi subito vanificato dalla nascita della sorellina tra pochi mesi..
non so davvero cosa sia meglio, vorrei avere più tempo per me è riposare meglio ma non so davvero come fare. grazie ancora della sua gentilezza, un cordiale saluto
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6 1
Le sue paure sono normali, ma se non prova non lo saprà mai
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ho provato e ci stiamo tuttora provando a non portarla nel lettone quando si sveglia di notte, la consoliamo nel suo letto e si riaddormenta. il problema è che si sveglia spessissimo e per me è davvero stancante.. visto che come dicevamo avrei anche io necessità di riposare un po prima che nasca l'altra bimba mi chiedo e lo chiedo a voi se sia davvero la strada giusta.. non so davvero che cosa sia meglio, sono sempre stata determinata nelle mie scelte di mamma ma questa cosa ora non so come gestirla per il bene di tutti.
grazie a chi vorrà rispondermi.
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p.s. fino a quale età è normale che abbiano diversi risvegli? o meglio, solitamente da quando cominciano a dormire "tutta la notte"?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
L' eta' e' soggettiva e correla con la serenita' della bambina e dalle sane abitudini correlate al sonno, che avrebbe dovuto interiorizzare
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
"ho provato e ci stiamo tuttora provando a non portarla nel lettone quando si sveglia di notte, la consoliamo nel suo letto e si riaddormenta..."

Gentile signora,

mi rendo perfettamente conto che sia la strada più faticosa, ma anche la più efficace.
Adesso dovete esseri fermi e non cedere (alla stanchezza, oltre che alla bimba!) e non fare un passo indietro, altrimenti da un punto di vista comportamentale e in base alle teorie dell'aprrendimento, metterete in atto un rinforzo cosiddetto intermittente e la bimba non saprà più che fare. soprattutto capirà che può pretendere il lettone insistendo un po', perchè tanto prima o poi cederete.

Va benissimo invece consolarla nel suo lettino.

Se la piccola riesce grazie al vostro aiuto a prendere l'abitudine di dormire serena nel suo letto, salvo incubi o malesseri, non dovrebbero esserci problemi.

E' una questione di perseveranza adesso: coraggio, resista!

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica