Tachicardia , mio figlio.

allora vi spiego mio figlio che ha 15 anni ha fatto la visita medica sportiva esattamente l'anno scorso , lui si agitava molto e di conseguenza è uscita la tachicardia. ha fatto esami del sangue per tiroide, tutto apposto , esami del sangue riguardanti il cuore tutto bene, esame dell' urina anche , risonanza magnetica anche... solo la pressione , l' ecocardiogramma e l' elettrocardiogramma , dove si agitava è uscito male . dopo 7 mesi di far tutto questo la conclusione è stata che mio figlio non aveva niente , si agitava durante queste visite e ha paura dei dottori... ora abbiamo consultato lo psicologo su richiesta del cardiologo per capire da dove derivano le paura dei dottori , ed esse derivano dal fatto che da piccolo ha fatto molte visite ed è stato quasi torturato... su 4 elettrocardiogrammi fammi tutti e 4 con tachicardia di 150 battiti addirittura .. gli hanno dato anche isoptin per 3 mesi e inderal per 2 per ridurre i battiti , ma una volta capito che non si trattava di niente escluso di agitazione hanno detto di togliere tutto... ora per poter fare la tessera agonistica sportiva c'è bisogno di nuovo della visita .. secondo voi la deve fare dopo tutto questo visto che ha terminato poco tempo fa ed è un rischio che si agita e si è punto e daccapo e magari aspettare tempo o bisogna continuare e farla? altrimenti che proponote ? come fare? bisogna farla o trovare qualche altro rimedio . mio figlio ha 16 anni....
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
La storia è abbastanza strana: una tachicardia sinusale da stress di solito non supera i 120/130 battiti; 150 è un valore molto elevato! Mi sembra strano che abbiano trattato con farmaci un ragazzo che ha solo una tachicardia da stress.
Soprattutto è strano per un ragazzo che fa sport. Che tipo di sport fa? Di solito gli atleti allenati hanno una frequenza cardiaca abbastanza bassa.
Comunque, se avete sentito uno psicologo per spiegare questo terrore dei medici, lo stesso psicologo non riesce a intervenire per rimuovere queste reazioni esagerate? Magari con sedute di rilassamento, o intreventi cognitivo-comportamentali?
Il ragazzo potrebbe provare anche a fare del training autogeno.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)