Scompenso e viaggio in aereo

Gentili dottori

Ho scritto varie volte su questo forum, prima in quanto (e adesso quasi ex-) ipocondriaco, e più di recente in quarto cardiopatico. Nel marzo 2012, infatti, mi veniva diagnosticata una miocardite con scompenso cardiaco, grave dilatazione, grave ipertrofia, grave ipocinesia, grave disfunzione sistolica e diastolica e una EF del 14%. Venivo classificato in NYHA II-III.

A sei mesi e mezzo di distanza, vale a dire all'inizio di ottobre 2012, la funzione diastolica è sensibilmente migliorata (il referto parla di -normalizzazione della funzione diastolica-) così come quella sistolica (EF al 48%), l'ipocinesia è scomparsa, la dilatazione e l'ipertrofia adesso sono diventate "lievi". Sono stato classificato in NYHA I.

Da allora (e anche da prima, a dire il vero) sono stato praticamente asintomatico, ovviamente pratico uno stile di vita virtuoso e assumo regolarmente la terapia, ma come sensazione soggettiva mi sento praticamente come prima di ammalarmi.

In queste circostanza (EF 48%, benessere soggettivo praticamente identico a quando ero in salute, totale assenza di sintomi) posso fare un viaggio in aereo di un'ora e mezza?

Vi ringrazio fin d'ora per la risposta e vi porgo i miei migliori saluti


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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Credo che non ci sia alcun problema a fare un viaggio aereo.
La miocardite può esordire in modo drammatico, ma il recupero del cuore può essere spettacolare, grazie alle terapie ma anche grazie ai sistemi di riparazione del nostro organismo che possono essere importanti.

Insomma, come dico scherzando ai miei pazienti: "Nonostante gli sforzi dei medici, i malati talvolta guariscono!"

Nel suo caso, il danno (gravissimo) subito dal cuore in fase acuta, è in gran parte regredito. Al momento attuale non ha un cuore perfetto, ma non peggiore, anzi migliore di quello di tanti altri.

Mi spiace che la cura della sua ipocondria (immagino che adesso lei si preoccupi solo delle cose realmente importanti) sia passata per un evento così drammatico!

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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