Neuroma di morton

Ho il neuroma di Morton. Mi hanno detto alla prima ecografia, circa 20 giorni fa, che se trovavo in fretta la cura adatta potevo evitare l'intervento e riprendere a camminare. Ho cominciato una cura da un'osteopata che mi ha riscontrato un blocco alla schiena che poteva aver causato la patologia, me l'ha sbloccata e mi ha dato due plantari per cominciare a riprendere a camminare in modo corretto. La cura non mi ha dato sollievo se non i primi giorni, ora il piede è di nuovo molto infiammato e peggiorato. Vorrei poter fare al più presto un'ecografia e poter avere un'altro parere e in caso cominciare una nuova cura. Il piede in questo momento mi fa malissimo e alla prima ecografia non era così gonfio. Potrei avere indirizzi utili a Milano per intervenire.Grazie
[#1]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Il neuroma di Morton e' una patologia irritativa di un nervo interidigitale, esattamente di quello che passa tra il III e IV metatarso.
E' un problema meccanico, locale, si risolve con una o due infiltrazioni di cortisone e anestetico locale, in rari casi e' necessario intervenire.
L'approccio dell'osteopata e' totalmente privo di qualsiasi riscontro scientfico.
La saluto.

Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com

[#2]
Dr. Paolo Filippini Ortopedico 14 1 1
Il neuroma di Morton é una delle cause più comuni di dolore dell'avampiede. Non é una patologia in relazione al suo problema di schiena, bensi' dipende da una patologia localizzata di un sottile ramo nervoso, responsabile di dolore all'appoggio. L'ecografia e la RMN spesso perpettono di individuare tale formazione. Il trattamento puo' prevedere:
-l'uso di plantari ortopedici di scarico della sede interessata
-infiltrazione locale
-asportazione chirurgica.
L'esame clinico accurato da parte dell'ortopedico, gli esami di laboratorio ed altri esami (rx, ecografia, rmn) permettono di escudere altre patologie come la metatarsalgia da sovraccarico delle teste metatarsali, la gotta, o dolori al piede che originano da un conflitto disco-radicolare a livello della colonna lombare.
Non avrà difficoltà a trovare nel sito colleghi di Milano che si occupano della patologia del piede.

Dr. Paolo Filippini
http://www.chirurgoortopedico.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie per queste risposte. Purtoppo il problema principale non l'ho ancora risolto. Ho bisogno di indirizzi utili per intervenire al più presto. Ho seri problemi con il lavoro, sono a casa da più di un mese di lento e continuo peggioramento e ormai fatico persino a fare qualche metro in casa.
Gli ospedali sono la prima cosa che ho preso in considerazione, intorno al 24 marzo (conclusa una prima terapia per infiammazione ai tendini che non aveva dato alcun risultato) ho cominciato a tentare, ma le attese erano tipo di tre mesi solo per poter fare un'ecografia, che alla fine sono stata costretta a fare da un privato, che però non poteva seguirmi nella terapia perchè non lavora a Milano.
Mi piacerebbe poter usufruire delle strutture pubbliche, anche per un fattore economico, ma credo che una persona che non riesce a camminare e a lavorare non possa permettersi di stare tre mesi in casa immobile solo per avere una diagnosi, e soprattutto dopo una diagnosi certa non può mettersi a vagare da un ospedale all'altro sperando di essere curata al più presto. Il dolore continuo è una cosa che stanca molto, e io sento di non avere più molte energie per fare altri tentativi a vuoto. Esiste a Milano una struttura pubblica sicura e seria che per un problema del genere potrebbe intervenire con rapidità?
[#4]
Dr. Paolo Filippini Ortopedico 14 1 1
Signora,
purtroppo in questa sede non é possibile darle che qualche informazione sul problema da lei indicato. Capisco perfettamente il suo disagio nella ricerca di una soluzione al suo problema e, personalmente, non saprei aiutarla nell'individuare lo specialista o la struttura a Milano in grado di risolvere in tempi brevi questa affezione.
Conto sull'intervento di qualche collega più informato in questo senso.
Con il rischio di sembrare banale mi viene spontaneo dirle di discuterne o ridiscuterne con il suo medico di famiglia. Anche nell'ipotesi in cui non sarà in grado di ottimizzare una diagnosi, potrà valutare la gravità o meno del problema e forse indirizzarla verso una struttura o uno specialista in tempi ragionevoli.
Non esiti a ricontattarci.
Cordiali saluti.