Rapporto maestra-alunni

Salve, sono un'insegnante precaria di scuola primaria e sto vivendo un momento particolare nella mia classe. Avuta quest'anno per la prima volta, è una terza, presentatami dalla mia collega come una classe tranquilla, a parte qualche elemento un po' agitato, ma gestibile...l'impressione era stata ottima e per i primi mesi abbiamo lavorato bene insieme, erano tranquilli e rispettosi; da un po' di tempo invece le cose sono cambiate, non riesco più a gestirli, chiacchierano, alcuni rispondono male e uno è diventato totalmente indisciplinato, non lavora, non segue e disturba le lezioni. Sono molto demotivata, sono arrivata ad urlare, pur sapendo che è sbagliato e li riprendo per ogni cosa: perchè non sono composti, perchè chiacchierano, perchè non ascoltano, perchè fanno gli sciocchini...ho spiegato anche loro che non va bene questo loro comportamento e nemmeno il mio. Fino a che un bambino mi ha confidato che alcuni di loro non mi sopportano e sono ''stufi'' di me, perchè li brontolo sempre! Mi è caduto il mondo addosso, sono molto amareggiata, non so cosa fare e come comportarmi...io non vorrei urlare nè brontolarli, ma non ascoltano! Cosa posso fare? E' normale che i bambini vedano così la loro maestra? O sono io che mi pongo in modo sbagliato?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
"da un po' di tempo invece le cose sono cambiate, non riesco più a gestirli, chiacchierano, alcuni rispondono male e uno è diventato totalmente indisciplinato,"

Gentile Utente,

sì, è possibile che sia Lei a porsi in maniera sbagliata...
Da quando sono cambiate le cose?
Lei ha cominciato a brontolare da quando ha visto che i bimbi sono diventati irrispettosi e indisciplinati?

Prima come si comportava con loro?
La cosa importante da considerare è che i bambini sono molto abili a vedere le debolezze degli adulti e probabilmente ne stanno approfittando...

Lei che ne pensa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
sicuramente ne stanno approfittando, ma non capisco come ''cambiare'' o ''cosa'' cambiare...a me sembra di essere sempre la stessa e di essermi comportata nello stesso modo da settembre...vedendo loro più agitati, sono diventata più ''cattiva''... sicuramente sbaglierò ma non so cosa fare...a volte mi impongo di non brontolarli ma comunque non ottengo risultati, oramai si è creato un circolo vizioso dal quale non so uscire, ma fino a giugno così non reggerei.............
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
"vedendo loro più agitati, sono diventata più ''cattiva''

Non è la strategia migliore questa, per permettere un cambiamento nei bambini, anzi rischia di creare un escalation...

Se i bambini sono più agitati, è indispensabile mostrarsi calmi e perfettamente in controllo della situazione, altrimenti li costringerà ad alzare il tiro.

Non ne parla con le colleghe?
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dopo
Utente
Utente
sì, ne ho parlato con la mia collega, lei forse credendo di darmi aiuto, in realtà non lo fa, perchè o li riprende ancora, ripetendo che devono comportarsi bene e rispettare le insegnanti, ma ovviamente ciò non ha effetto, oppure mi risponde che anche con lei sono stati agitati quel giorno...

bè cercherò di fare il possibile per mostrarmi calma, ma non è facile, specie quando c'è confusione......
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6 1
Cara utente,

in effetti se alza il tono e la durezza del timbro della voce la situazione potrebbe solo peggiorare.
In questi casi bisogna armarsi di pazienza, comprensione ed empatia.
I bambini hanno bisogno di serenità e comprensione e di una maestra che li comprenda e li ascolti sempre. Ovviamente non è semplice, ma parlarne con la sua equipe di insegnanti potrà già aiutarla nell'intento.

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile insegnante,
oltre che con la sua collega, ha già avuto modo di confrontarsi con i genitori (questo è periodo di pagelle...)?
Ciò che è molto importante è che i bambini sentano che c'è un'alleanza (il patto educativo) tra chi si occupa di loro a casa e chi lo fa a scuola.
Purtroppo capita troppo spesso che i bambini assistano a commenti poco edificanti nei confronti dei loro docenti espressi proprio dai loro genitori, che non comprendono il danno che possono causare.
Naturalmente non sempre si può essere d'accordo o non sempre si condivide l'operato altrui, ma in questo caso i chiarimenti dovrebbero avvenire tra adulti, senza metter in mezzo i bambini.
Che rapporto ha con le famiglie dei suoi alunni?

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
capisco che i bambini abbiano bisogno di ascolto, comprensione, serenità sempre. Teoricamente lo so, ma nella pratica, quando urlano, chiacchierano, alcuni disturbano la lezione, è molto difficile contenersi. Dovrei continuare a restare calma anche se nn cambia la situazione? Io vedo che il problema principale è che non ascoltano...
Ne ho parlato anche con i genitori, con molti dei quali ho un buon rapporto e mi tengono in considerazione, con altri un po' meno perchè mi sembrano appunto quelle persone che non tengono conto di ciò che dice la maestra e anche davanti al bambino fanno commenti sul non rispetto delle regole...e qui sicuramente è negativo; si mette tutto insieme e siamo alla confusione......
comunque io volevo solo sapere qual è l'atteggiamento migliore per avere silenzio e ascolto da parte dei bambini.......a me alcune colleghe dicono di essere forse troppo ''buona'' e dolce e che dovrei essere più severa, ma se sono così, non riesco a capire dove cambiare.........con ciò non vuol dire che i bambini in generale non mi vogliano bene, quando arrivo mi vengono incontro, alcuni mi abbracciano, salutano in modo caloroso; il problema è ricevere il silenzio 'assoluto' durante le lezioni.......
grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
"il problema è ricevere il silenzio 'assoluto' durante le lezioni......."

Gentile Utente,

è anche vero che nelle relazioni umane ci sono delle variabili IMPREVEDIBILI che non permettono di rispondere con certezza a questa domanda. Mi spiego meglio.

Ogni gruppo (classe) ha le proprie regole, il proprio linguaggio, le proprie dinamiche e quindi soltanto Lei può sapere quali strategie possono essere funzionali nella Sua classe e con i Suoi bambini, che conosce.

E' anche vero, secondo la teoria cognitivo.comportamentale che esistono una serie di comportamenti che rinforzano alcune condotte e permettono di eliminarne altre. Dare molta importanza ad un comportamento sgradito, ad esempio, lo rafforza e non permette al bambino di eliminarlo. Anche un rimprovero può infatti essere visto come un rinforzo. Quindi talvolta può essere utile ignorare alcuni comportamenti, oppure lodarne altri (dei bimbi che fanno ciò che è desiderabile).
Se le colleghe Le dicono che Lei è troppo buona, evidentemente fa fatica a mettere in pratica un sistema di premi e punizioni.

Mi chiedo però se prima sono state date delle REGOLE a questi bambini.

La sequenza ottimale prevede infatti:
- l'annuncio di ciò che accadrà
- spiegazione dell'attività didattica
- spiegazione delle regole

Questo è un atto educativo e di carità: a volte noi tutti ci arrabbiamo se gli altri non capiscono. Può provare a pensare a tutte le volte in cui qualcuno si è spazientito con Lei quando NON si era spiegato bene.

Inoltre è necesario:

- svolgere l'attività a livello di prova
- ripresa delle regole
- avvio e svolgimento delle attività
- verifica e restituzione ("va bene così?")

Se ha bisogno di imparare COME, ci sono manuali e anche film per apprendere qualche strategia, oltre alla Sua esperienza diretta.

Io ho una grande passione per lo sport e mi viene in mente il film "Goal", in cui c'è

- l'esperienza concreta,
- la sperimentazione attiva (il ragazzo viene coinvolto),
- l'osservazione riflessiva (cosa hai imparato?)
- la riorganizzazione dell'esperienza (te la rileggo)

Se questa sequenza è al contrario non è la stessa cosa e non va bene.

Poi, anch'io sono dell'idea che sia indispensabile moltissima pazienza. L'insegnante non può permettersi di dire "Te l'avevo detto", ma "ok, cos'è successo?". Con questo passaggio metto il bambino nella condizione di capire il proprio valore.

E qui torno al tema dei premi e dell'elogio.
L'insegnante deve saper elogiare, dire le cose positive ai propri bambini. Se prova a pensarci quando qualcuno ci critica non ci gasiamo di più. Invece l'elogio funziona. Perchè?

- sviluppa la motivazione
- sviluppa la prestazione (compito)
- migliora la relazione insegnante- bambino.

Faccia attenzione perchè l'insegnante troppo buona è l'insegnante insicura, che ha bisogno di essere un po' "ruffiana", ma non certo ferma.

QUANDO elogiare?
- se c'è risultato significativo nel comportamento desiderato
- va elogiato il risultato (es un compito ben fatto o un comportamento), NON la buona volontà!

COME si elogia?
- in modo autentico
- in modo specifico ("Bene, hai fatto 10 errori in meno")
- in modo tempestivo cioè quando ha fatto bene, non il giorno dopo
- in modo assoluto ("Bene!" e NON "Bene, ma...")
- in modo breve (una frase e basta)
- pubblicamente perchè sviluppa la motivazione, la prestazione e la relazione. Solo la CRITICA deve essere privata.

Con i bambini "difficili" da gestire ogni insegnante deve essere un leader. Il leader è al servizio della classe. D'altra parte anche la stessa parola "comandare" indica COME andare, ovvero faccio vedere come fi deve fare e come si fa. L'insegnante deve avere lo sguardo più lungo dei bambini, sa già come andrà a finire.
L'autorevolezza non la regala nessuno, ma deve essere guadagnata in classe giorno dopo giorno.

Concludendo, ho visto nella mia esperienza che c'è un "imbuto" dell'obbedienza... più si scende nell'imbuto e più aumenta lo stress dei bambini e degli insegnanti:

1. dare attenzione alle cose che vanno bene (attenzione positiva ai comportamenti desiderati)
2. ignorare i comportamenti indesiderati
3. selezioniamo (differenziamo l'attenzione)
4. esercizio/pratica positiva

fin qui siamo ancora in condizioni di relax e possiamo dare queste attenzioni in diversi modi (anche solo con lo sguardo)

5. conseguenze naturali (se continui a parlare, non comprenderai la lezione)
6. conseguenze logiche (hai disturbato tutto il tempo, non hai capito e hai preso un pessimo voto)
7. sospensione dall'attività/allontamento
8. punizioni emotive (allora sei tonto!)
9. punizioni fisiche (adesso vai fuori dalla classe!)

E' chiaro che dalla 5 in poi abbiamo un notevole aumento di stress nel quale NON dovremmo mai trovarci.

Un cordiale saluto,
[#9]
dopo
Utente
Utente
SALVE, innanzitutto volevo scusarmi per il ritardo nella risposta, ma avevo perso la password per rientrare...volevo ringraziarla, cercherò di leggere qualche manuale e guardare qualche film...certo è difficile e io non riesco a capire dove sbaglio! ma devo se voglio essere una buona insegnante...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

quando Lei dice "io non riesco a capire dove sbaglio", può cominciare a fare affidamento sul feedback ricevuto e poi accettare consigli e note delle colleghe.

Ci tenga aggiornate!

Un cordiale saluto,