Olanzapina

Gentili dottori, scrivo per mia figlia di 42 anni affetta da disturbi somatoformi. Lo psichiatra, dopo innumerevoli falliti tentativi con svariati psicofarmaci protrattisi nel tempo, è dovuto ricorrere a zyprexa che la ragazza assume già da diversi anni insieme a prozac 20mg e control 1mg. Lo zyprexa, iniziato con 5mg è stato portato a 2,5mg, dosaggio inalterato fino a circa un anno fa quando, a seguito di un forte stress emotivo con ricaduta è stato aumentato fino a 10mg lasciando inalterati prozac e control. Ora mi chiedo quanto tale dosaggio possa aver inciso sul quadro lipidico risultato notevolmente alterato nelle ultime analisi e quali conseguenze potrebbe avere nel tempo visto che lo psichiatra non intende diminuirlo ma protrarlo ancora per diversi mesi.
Colesterolo totale 261
Colesterolo HDL 46 (indice rischio 5,73)
Colesterolo LDL 186
Trigliceridi 145
Fortunatamente la glicemia ed il resto delle analisi nella norma.
Sono davvero preoccupata e non vorrei che mia figlia, oltre a questo importante psicofarmaco, dovesse ricorrere alle statine già a questa età. Ringrazio fin d'ora per quanto vorrete dirmi. Distinti saluti. Una mamma
Dimenticavo di dirvi che mia figlia assume cardicor 1,25mg per prolasso della valvola mitrale e vorrei cortesemente sapere se zyprexa può portare a un peggioramento di tale patologia. Grazie ancora.
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Dr. Diego Corazza Psichiatra 19 2 5
Gentile utente,
L'Olanzapina può peggiorare il quadro metabolico, in rapporto alla sensibilità individuale e generalmente in misura proporzionale al dosaggio. D'altro canto è una molecola che presenta una notevole efficacia nel riordinare i processi del pensiero, nel placare l'angoscia, come stabilizzatore dell'umore e sul dolore, per citare le indicazioni più comuni.
La prescrizione è sempre frutto di una ponderazione tra le attività farmacodinamiche ricercate ed i potenziali effetti indesiderati. Certamente il professionista che segue e conosce sua figlia ha valutato e prescritto in base a scienza e coscienza.
L'assetto metabolico riferito non è ottimale ma non pare disastroso. Per dare un giudizio sulla eventuale pericolosità bisognerebbe conoscere il quadro metabolico completo comprensivo di indice di massa corporea (altezza e peso), circonferenza addome, pressione arteriosa, glicemia, fumo di sigaretta...
Se, come pare, sua figlia trae giovamento dall'assunzione dell'Olanzapina varrebbe la pena considerare di ottimizzare le abitudini alimentari e l'esercizio fisico per migliorare il quadro metabolico.
L'olanzapina non influisce sul prolasso mitralico ed è uno dei farmaci della propria categoria più sicuro sul versante cardiologico. E' buona norma tuttavia monitorare l'eletrocardiogramma (e l'intervallo QTc).
Cordiali saluti

Dr. Diego Corazza
Psichiatria - Psicoterapeuta
www.diegocorazza.it

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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
sono d'accordo con quello che ha appeno scritto il mio collega.

Volevo aggiungere che

- il prolasso della valvola mitrale è anche un fattore di rischio per alcuni disturbi d'ansia, in particolare, attacchi di panico, e questi ultimi è importante curare bene, tenere a bada, perché a loro volta possono logorare il sistema circolatorio e, indirettamente, tramite alcuni abitudini non sane (ad es., alimentazione, fumo) i disturbi di umore e d'ansa possono di per sé alterare anche il metabolismo. In altre parole, se senza l'olanzapina il disturbo psichico della Sua figlia si scompenserà, anche questo sarà un fattore di rischio cardio-vascolare.

- Senz'altro è anche importante capire meglio la diagnosi, perché "i disturbi somatoformi" o "una forma mista di depressione" sono un po' vaghe come le diagnosi. Una migliore comprensione della diagnosi può darvi una maggiore sicurezza e fiducia verso l'approccio di cura e permettere allo specialista le riflessioni utili. Tuttavia, cercare di chiarirlo, parlandone con lo psichiatra dovrebbe essere il compito della Sua figlia e non di Lei. E se la Sua figlia non insiste di sapere di più e se "accetta di buon grado" le terapia farmacologica protratta anche a lungo (come Lei scrive in un altro consulto), bisogna rispettare tali decisioni della Sua figlia. Anzi, a rigore, avrebbe dovuto scriverci la Sua figlia e non Lei. Capisco che Lei, come la mamma, ha dovuto probabilmente prendere molte decisioni per la Sua figlia ed assisterla, aiutarla anche da grande, vista la malattia. Tuttavia, non posso escludere che anche una deresponsabilizzazione eccessiva ed il preoccuparsi Lei al posto della Sua figlia sono fra i fattori che alimentano la malattia. In altre parole, chi sa se la "resistenza" della malattia non sia in parte data anche dal contesto familiare che protegge ma anche limita lo sviluppo delle capacità e dell'autonomia decisionali della ragazza.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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dopo
Utente
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Gentile dott. Corazza, grazie molte per la tempestiva risposta che mi ha tranquillizzata anche per quanto riguarda il prolasso della mitrale. Mia figlia, come da suo consiglio, seguirà sicuramente la prescrizione medica agendo come lei suggerisce sul piano alimentare e fisico. Faccio presente che ha un peso corporeo di 56 kg x 1,62 di altezza che con l'aumento dello psicofarmaco è cresciuto di 8 kg nell'anno e ciò in concomitanza con l'aumento dello zyprexa e un'alimentazione ricca di grassi e zuccheri. Non è fumatrice, glicemia 85, pressione 115/70.
Buon lavoro e grazie per la cortese disponibilità.

Gentile dott. Gukov, è indubbio che sarebbe stato meglio se a scrivere fosse stata mia figlia, ma devo dirle e non vorrei sembrarle scortese, che laddove ho colto la poca importanza di mia figlia nel valutare certi rischi, mi sono sentita in dovere di intervenire di persona come madre. Grata per la sollecita risposta, saluto cordialmente.

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