Progressione di malattia polmonare

Buonasera.
premetto che mi rendo conto della situazione ingravescente.
Mia mamma operata per un tumore al seno circa 5 anni fa e poi per adenocarcinoma polmonare ha seguito cicli di chemio ed in ultimo per ca un anno IRESSA e cht con ALIMTA. L'attuale TAC di stadiazione dice " progressione polmonare di malattia di tipo linfangitico", penso non significhi nulla di positivo. Questo significa che siamo prossimi al capolinea ? Se si quali sono le prognosi in questi casi.
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile utente,
la progressione di tipo linfangitico rappresenta una evoluzione molto seria. Richiede un'attenta valutazione delle condizioni della paziente e della funzionalità d'organo, delle immagini radiologiche e delle terapie effettuate, per decidere come tentare di trattarla.
Così via web è molto difficile dire di più. Già basta solo il fatto che l'evoluzione linfangitica si può manifestare sia come progressione di neoplasia polmonare che di neoplasia della mammella.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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Utente
Utente
Grazie Dr. Barbieri,
le condizioni sono globalmente buone anche se ogni tanto si evidenzia un affanno comunque di lieve entità . Prevale però un quadro di stanchezza permanente. La malattia linfangitica è trattabile ?
Se si in che misura prolunga la sopravvivenza dato che a detta
dei medici la prognosi è di mesi. Per mesi secondo lei cosa si intende ?
Grazie.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile utente,
è vero che la prognosi mediamente si esprime mediamente in mesi con questa forma. Bisogna tuttavia tentare un trattamento, considerate le buone condizioni, per sperare di andare "fuori dalla media".
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Utente
Utente
La ringrazio per le buone parole, mi scusi ma quali complicazioni si avranno ? E i mesi della prognosi di che ordine sono 1 , 2 ...12 ecc
Scusi la franchezza
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Quanto è brutto fare dei numeri di questo tipo. Soprattutto quando quei numeri sono delle medie ed ogni caso ...è un caso a se. Ragioni su una via di mezzo tra i numeri che ha scritto. Soprattutto consideri che dipende dalla risposta alla cura che verrà tentata. Se la malattia fosse resistente si vedrebbe un rapido peggioramento già nei primi due mesi di cura. Se invece la malattia risultasse sensibile si vedrebbe un miglioramento clinico che permetterebbe di andare oltre la media.
La complicanza essenziale della linfangite è l'insufficienza respiratoria dovuta al blocco degli scambi gassosi nel polmone interessato da questo processo "ramificato" all'interno di esso.
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Utente
Utente
Grazie dottore per le buone parole.
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Utente
Utente
Buonasera Dottore,
lei è molto gentile. Per ora non ci sono problemi di dispnea , se non un affanno nn importante ma insiste una stanchezza permanente e la difficoltà a compiere le incombenze quotidiane.
L'evoluzione è rapida oppure graduale ?
Pensa si renderò necessario il ricovero in H ?
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
La stanchezza che riscontra può dipendere dal "peso " della malattia in generale, oppure da quello delle cure, se sono state iniziate.
E' difficile dire se tutto è correlato all'evoluzione. In ogni caso bisogna considerare che la linfangite compromette gli scambi gassosi respiratori, in tal modo si riduce l'ossigenazione di tutti i tessuti dell'organismo che ne risentono ognuno nella loro funzione, i muscoli in particolare con la stanchezza. Potrebbe essere utile una valutazione pneumologica per controllare i parametri di funzionalità respiratoria e quelli emogasanalitici (=misurazione dell'ossigeno ed altri parametri direttamente dal sangue arterioso).
Cordiali Saluti
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Utente
Utente
Buonasera, alla fine i medici hanno deciso di procedere con TARCEVA benchè non ci siano grandi aspettative ( si parla di mesi ).
Non esistono farmaci sperimentali efficaci, nuovi che possano darci una mano ?
sempre grazie per la disponibilità
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Non posso dare indicazioni precise per via web. Posso però osservare che la scelta di Tarceva segue alcune osservazioni recenti per cui dopo Iressa e poi un'altra chemioterapia, Tarceva potrebbe funzionare ancora.
Alcuni utilizzano un farmaco analogo definito inibitore irreversibile (Afatinib) che tuttavia è gravato con marcata frequenza da diarrea come effetto collaterale.
Cordiali Saluti.
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Utente
Utente
Ho sentito questo farmaco probabilmente in uno dei numerosi colloqui, si tratta per caso di un farmaco sperimentale ?
Il Tarceva ha effetti collaterali tipo IRESSA o peggiori ?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Tarceva ha effetti collaterali leggermente superiori ad Iressa.
L'Afatinib è in avanzata fase di sperimentazione e può essere disponibile anche fuori sperimentazione con una pratica amminiatrativa, che oncologi e farmacisti ospedalieri conoscono bene e che si chiama "uso compassionevole".
Cordiali Saluti
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Utente
Utente
Sempre grazie, forse è il farmaco che mi parlavano essere in sperimentazione a Monza. E' equivalente a TARCEVA o più efficace ?
In ogni caso sembra che il problema venga dal polmone e non dal seno.
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Quasi dappertutto ci sono farmaci in sprimentazione quindi non so a Monza.
Il farmaco non è stato ancora confrontato direttamente con Tarceva ma è stato usato in varie fasi della malattia compreso dopo Iressa o Tarceva.
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Utente
Utente
Mi rendo conto di essere noioso, ma se il farmaco ha collateralità simili a quelle di IRESSA quale benefici può dare ? Se capisco bene siamo in una fase terminale della malattia ...
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Utente
Utente
Mi rendo conto di essere noioso, ma se il farmaco ha collateralità simili a quelle di IRESSA quale benefici può dare ? Se capisco bene siamo in una fase terminale della malattia ...
Se l'aspettativa si riduce a mesi come mi sembra di capire sarà necessario il ricovero in RSA ?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Se lei fa riferimento ad Afatinib deve considerare che questo farmaco non si usa in alternativa ad Iressa ma eventualmente dopo che si sia verificata una progressione di malattia e sia già stato usato Iressa.
La terminalità viene definita più che altro dalle condizioni del paziente, soprattutto se sono in peggioramento con tendenza di esito finale in pochi mesi (scusi la cruda definizione). Viceversa ci sono pazienti che, pur con malattia in progressione dopo più linee di terapia, sono ancora in buone condizioni, per cui si va alla ricerca di una possibile ulteriore linea di terapia anche se non codificata, eventualmente sperimentale.

Se l'aspettativa di vita si riduce a mesi ed il tipo di assistenza necessaria non è attuabile in casa, si può optare per un'assistenza in una struttura adatta, quella che si definisce hospice.
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Utente
Utente
Mi scusi se la importuno nuovamente, il farmaco TARCEVA è idoneo anche per rallentare la progressione linfangitica ?
I medici hanno escluso che questo aggravio provenga dal vecchio tumore della mammella a suo tempo trattato, se così non fosse , cioè che la malattia del seno si è risveglia è ugualmente efficace o serve altra terapia. Noi siamo di Como lei è in grado di indicarmi un centro di eccellenza con magari un contatto ?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile utente, solo provando il farmaco se ne può valutare l'attività in ogni singolo paziente. E' vero che la linfangite è una delle evoluzioni neoplastiche più difficili da trattare, tuttavia ogni caso è un caso a se.
Collegare con certezza la linfangite ad una sola delle due malattie tumorali avute è difficile, comunque, senza togliere niente a nessuno, può chiedere un consulto all'Istituto Nazionale Tumori di Milano per un secondo parere.
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Utente
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Lei dottore è veramente gentile!
Ha un contatto da suggerirmi presso l'Int di Milano.
Io conosco i chirurghi ma nn gli oncologi
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Se chiama per la prenotazione e comunica la diagnosi, la attribuiranno a chi si occupa più spesso di problematiche simili.
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Utente
Utente
Buonasera,
alla fine si è deciso di nn fare nulla e seguire con attenzione gli eventi anche perchè le condizioni della mamma non sono ottimali.
Aumento di giorno in giorno un senso di affanno, penso nulla di buono ? Lei cosa ne dice ... dovrà recarsi per la visita e sommistrazione del TARCEVA fra una settimana. è il caso di fare qualcosa prima ?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Se ci sono sintomi e segni in peggioramento mi sembra giusto chiedere di anticipare la visita.
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Utente
Utente
Ho notato che fino a pochi giorni or sono il respiro era affannato solo saltuariamente mentre ora anche da seduta sento come un respiro profondo ( tipo rantolo ) ....insomma ho paura che siamo vicini all'epilogo
Può essere indice di irreversibilità ?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Non è con questo segno che si definisce l'irreversibilità della situazione. Tantomeno solo con questo si può fare una corretta diagnosi in merito alla eventuale progressione della malattia neoplastica o di eventuale complicazione concomitante.
Confermo l'utilità di cominciare ad approfondire con una visita.
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Utente
Utente
Buonasera Dottore,
grazie per la pazienza e la dovizia.
Purtroppo i sintomi non regrediscono, stanchezza costante che non permette una deambulazione regolare nonchè una sorta di stato veriginoso. Ora le patologie cerabrali sono state escluse dopo RMN e i medici propendeno per una progressione della malattia polmonare.
Inoltre emerge anche uno stato di disattenzione e mancanza di memoria.
Gradirei sapere cosa ne pensa ?
La terapia con Tarceva quali benefici potrà dare a livello di qualità della vita ?
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Una eventuale progressione della malattia polmonare andrebbe verificata radiologicamente.
Riguardo la terapia con Tarceva, posso dire che ci sono delle evidenze che pazienti già trattati con Iressa e poi anche con chemioterapia, in un ulteriore fase di progressione potrebbero ancora rispondere a Tarceva.
Se si avesse una risposta al farmaco, questa potrebbe accompagnarsi anche ad una migliore qualità di vita.

Cordiali Saluti
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Utente
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Buonasera Dr. Barbieri,
grazie per la sua attenzione.
Purtroppo quanto temuto si è manifestato, l'assunzione del TARCEVA ha portato ad effetti collaterali pesanti manifestatasi con un forte "eritema" cutaneo sul viso.
Cosa possiamo fare per alleviare la sofferenza.
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gli effetti cutanei del Tarceva possono essere rilevanti sia esteticamente che in senso di fastidio per il prurito o per la difficoltà di fare la barba (per gli uomini). Tuttavia non sono pericolosi, tranne casi estremi.
Questa eruzione cutanea può avere diversi gradi e ci sono provvedimenti per alleviarla. Provvederà sicuramente chi ha in cura sua madre, valutando da vicino il tipo di alterazione cutanea e l'estensione, quindi prescrivendo le cure locali e per via generale adatte (eventualmente consigliandosi con un dermatologo se è presente nell'equipe). Questi provvedimenti sono anche abbastanza codificati essendo queste reazioni quasi costanti, anche se di entità variabile.
Tra l'altro secondo alcune osservazioni, i pazienti che hanno importanti rwzioni cutanee, sono quellli che hanno le migliori risposte sulla malattia.
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Utente
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Buonasera Dottore,
Realmente nn so dove sbattere la testa. La mamma ha iniziato tarceva da 20 gg circa ma la situazione peggiora, stanchezza, tremori, difficoltà a fare le scale severa con affanno di intensità crescente. Sto valutando di chiedere la sospensione del farmaco anche per gli effetti collaterali abbastanza intensi apparsi subito dopo pochi gg di terapia. Nn le chiedo un avvallo della mia idea ma solo un ulteriore opinione ... Sempre grazie e mi scusi per la noia
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Signora,
capisco la sua preoccupazione e, così a distanza, sono in difficoltà anch'io nel consigliarla.
Penso che sia giusto sottoporre sua madre a visita dai medici che l'hannop in cura per cercare di capire se, in questo rilevante malessere, prevalgono gli effetti collaterali della terapia o il progredire della malattia ed in tal caso l'inefficacia del farmaco.
Cordiali Saluti
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Utente
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Buonasera Dottore,
purtroppo la situazione non è delle migliori.
Con terapia di TARCEVA in corso ora si manifesta il problema di non urinare ( solo poche gocce mi dice ). Preso un diuretico la situazione si è parzialmente sbloccata. Ora mi chiedo questo problema è un effetto collaterale del farmaco o è la conseguenza della malattia polomonare ( si tratta di ritenzione idrica ? )
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Premesso che, come dicono le nostre linee guida interne, non possiamo fare diagnosi via web, soprattutto in situazioni acute, il fatto che sua madre non urini è da valutare al più presto da vicino.
Dal punto di vista metodologico posso dire che, prima di attribuire la contrazione della diuresi al farmaco o alla patologia, bisogna individuarne il meccanismo; cioè capire se il problema sta a monte del rene, nel rene o a valle di esso. Tutto questo si fa valutando gli esami ematici ed urinari ed effettuando un ecografia di reni e vie urinarie.
Tutto questo va fatto prima possibile, anche prima di somministrare diuretici o altro.
Cordiali Saluti
[#34]
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Buonasera, siamo stati in h dove hanno fatto l'emocromo. Nulla di che se non i valori di potassio basso. Mia mamma è ormai sempre stanca , direi stremata e si pensa che tutto sia dovuto alla malattia polmonare , lei cosa ne pensa ? Io so che nn manca molto alla fine, xchè è un calvario , ma quanto ancora dovrà soffrire così fortemente , secondo lei siamo in una prognosi di settimane ?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Impossibile valutare una cosa del genere a distanza.
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Utente
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Ha ragione mi scusi .... Parlando con i medici sembra che nn ci sia più nulla da fare e si sta valutando anche la sospensione del tarceva. Ora prevale un senso di stanchezza ed una persistente nausea con episodi di vomito. Brutto chiederlo, ma quali saranno gli scenari possibili ? Cioè come evolverà la malattia ? Se azzardo una prognosi di settimane sbaglio ? Grazie
[#37]
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Utente
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Buonasera Dr. Barbieri.
abbiamo attivato l'ospedalizzazione domiciliare in quanto non si vuole portarla in un Hospice o simile. Ci hanno fornito le bombole dell'ossigeno ma ho notato che nn riesce più ad alzarsi con facilità e se lo fa poi ha delle crisi respiratore che lenisce con l'ossigeno.
Non voglio cavarle un opinione, ma secondo lei quanto ci rimane ?
E' una situaizone assurda , sicuramente vissuta anche da altri , ma difficile da digerire. Cosa mi consiglia ?
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
In questo momento l'unico impegno è quello dell'equipe domiciliare nel supportare i sintomi per quanto possibile, al fine di lenire le sofferenze. Mi dispiace non poter dire di più. Magari ai medici che seguono a domicilio, la situazione può essere più chiara. Essi, valutando tutti i parametri clinici visibili, hanno evidenza migliore di quale sia la situazione e possono segnalare gli eventuali segni di declino che possono condizionare a breve la vita di sua madre.
Cordiali Saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie e comprendo . I palliatori mi dicono che è stabile anche se vedo da un giorno con l'altro un peggioramento , alzarsi crea dispnea lenita solo con ossigeno. Quali sono i sintomi che portano ad una prognosi di ore o pochi gg ? Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Diminuzione rapida delle forze, aumento della dispnea (affanno) e compromissione cardiaca sono, in genere, segni molto sfavorevoli.
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Utente
Utente
Buonsera Dr Barbieri, purtroppo mia mamma sta progressivamente spegnendosi ed attualmente è ospedalizzata a casa. Il team ha richiesto un letto ospedaliero in quanto ormai allettata. Io penso che lo stare a casa sia poco performance ed ho proposto ai miei familiari il ricovero in hospice. L'infermiere dell'ospedalizzazione domiciliare mi ha rimbrottato dicendo che lui è il responsabile ed io nn posso decidere nulla. Lei cosa ne pensa ? Cosa mi consiglia ?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
La delicata situazione di un paziente terminale per malattia neoplastica può essere valutata solo al capezzale del malato stesso.
L'equipe domiciliare si sta sicuramente impegnando per lenire i sintomi per quanto possibile. Purtroppo l'obiettivo ideale di azzerarli non si ottiene praticamente quasi mai. Indubbiamente avere il supporto a domicilio è già tanto rispetto ad alcune realtà territoriali in cui, ancora oggi, non è disponibile neppure questo servizio.
La scelta tra assistenza domiciliare ed Hospice dovrebbe tener conto delle esigenze e preferenze del paziente e dei familiari ma anche delle effettive necessità terapeutiche.
Non posso entrare nei termini di una conversazione svoltasi tra lei e l'operatore sanitario ma penso che se si potesse fare di più, in altro modo o in altra sede, le verrebbe indicato.
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Utente
Utente
Buonasera Dr Barbieri, mia mamma è deceduta ieri dopo una notte da incubo. Respiro tipo rantolo per ore e poi la fine. Una cosa strana dopo giorni ai allettamento due notti fa si è alzata per andare alla toilette con le sue forze senza che c'è ne accorgessimo, ed è riuscita a raggiungere il bagno. Come è stata possibile una cosa del genere ?
Grazie per il suo sostegno
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Il fatto che racconta è abbastanza frequente. non è stato mai chiarito come alcuni malati in fase terminale trovino le forze per un breve "contatto con la terra" che li riporti agli atti di tutta una vita, poco prima di lasciarla in un letto di sofferenze.
Le lascio le mie condoglianze