Acufeni bilaterali

Soffro di acufeni in entrambe le orecchie da qualche anno, e purtroppo ancora non mi ci sono abituato. Effettivamente sono un handicap, degli ospiti indesiderati fastidiosi e inaspettati hanno in qualche modo cambiato le mie giornate.
La causa non la si si conosce la cura? Solo teorie purtroppo, correnti di pensiero basate su metodi empirici.
Non do" assolutamente" nessuna colpa ai medici che ringrazio contestualmente alla presente.
Una cosa pero voglio dirgliela: ma....la ricerca?A che punto é? Voi medici siete la nostra speranza, il tramite tra il creatore e il malato. Vi invito ad essere più pressanti stimolando la ricerca, le protesi acustiche nella maggioranza dei casi sono inutuli per l'acufene. Non limitatevi ad adoperarVi con i soli mezzi in vostro possesso ma chiedetene di nuovi. Non siamo un business....e speriamo in Voi affinche siate nostri portavoce di un handicap neanche riconosciuto tale dal ministero della salute. Cosa dire FORZA E GRAZIE dell' impegno animato dal Vs. giuramento che diventi più concreto da incoraggiare nuovi finanziatori per la ricerca.
Ringrazio e saluto chiedendo di sapere quali sono le ultime novità sulla cura con le staminali.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, in una sua richiesta precedente, al mio consiglio mi ha risposto:
"Egr. Dr. Bernkopf, ho letto i link, e la relazione con i miei problemi (emicrania con aura, acufene, capogiri, confusione mentale) calza perfettamente".
Ha poi approfondito questo aspetto?
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movomenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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dopo
Utente
Utente
Egr. Dott. come anche da suo consiglio mi sono rivolto ad un noto ben referenziato gnatologo nella mia città, il quale osservando la panoramica (da dove si evince una asimmetria dei condili), una volta ricavata l'impronta, mi dotava di un attivatore soulet besombes, da indossare la notte e quando possibile durante di giorno ( a casa dopo illavoro). Riconfermando la relazione con i problemi del link precedente purtroppo le dico che a distanza di tre mesi non percepisco ancora nessun beneficio in generale, anche se la pazienza con il tempo paga.
La cosa che più mi porta a ben sperare è la fluttuabilità dell' acufene, e anche se prevalgono le giornate in cui è presente ( e in maniera pesante), resto fiducioso.
Non sono mai riuscito ad associare nessun fattore esterno, tipo cibo, stress o altro, so solamente che e vero il detto che dice che il buon giorno si vede dal mattino, in quanto è solo quando mi sveglio che varia l'acufene o i capogiri, (se presenti o assenti) si mantengono tutto il giorno per venire al letto con me, per poi risvegliarsi o scomparire al mio risveglio e sempre fino a sera.
Curioso no?
Nel salutarla, ci tengo a dirle che nonostante ciò vivo una vita serena, certo, vista l'intensità dell' acufene avrei preferito non averlo, in compenso ANCHE GRAZIE A LEI spero di trovare la causa, la cura o l'eventuale attenuazione del fastidio.
Un ultima cosa.....ho notato che al mattino ho spesso dolore agli incisivi inferiori ( con tutta la presenza del morbido attivatore), dovuti al digrignare dei denti nel sonno.
Grazie tanto e cordialità
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, la gnatologia è una disciplina ancora "in cammino" , per cui ogni operatore applica le tecniche che ritiene più efficaci.
Certo è che mi sembra strano potersi attendere successi sull'acufene, cosa già di per se difficile, portando il bite "il più possibile". A mio parere va portato 24 ore al giorno, con un minimo compromesso per i pasti. Ovviamente anche il dispositivo deve essere mirato allo scopo, e allestito in modo da consentire una vita normale.
L'importante, comunque, al di la delle "simpatie" tecniche di ciascun operatore, è il risultato.
Cordiali saluti ed auguri.
Acufeni

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