Tromboflebite su angioma cavernoso

Buongiorno Dottori, ho una tromboflebite su un angioma cavernoso localizzato a livello del gomito sinistro, superficiale, che mi porto dietro dalla nascita; negli ultimi anni si è molto esteso ed a volte capitano episodi di tromboflebite che da esame doppler risultano non pericolosi e non interessano la circolazione profonda.
Sono una persona molto ansiosa e faccio fatica a prendere medicinali, comunque stavolta ho fatto 4 punture di seleparina per fluidificare e la situazione è leggermente migliorata. Ho interrotto poi per una influenza con placche in gola che sto curando, ma dopo 2 soli giorni il gomito è nuovamente gonfio, leggermente arrossato e dolorante. Due tubetti di Hirudoid in crema non sono serviti a niente quindi mi è stata segnata nuovamente l'eparina, stavolta Fluxum, senza spiegarmi il perché del cambio di farmaco. Al primo ciclo di eparina ho resistito a non leggere il bugiardino, tuttavia stavolta, un po' preoccupata dal cambio di farmaco, sono andata a leggere e sono rimasta terrorizzata. Quello che voglio sapere è se è vero che è sconsigliato trattare con due eparine differenti come scritto nel bugiardino e se effettivamente ci sono tutti questi rischi di emorragia nell'usare eparina e sulla necessità di monitorare la conta piastrinica dopo pochi giorni. Io sono disabile, vivo sola e so che le mie preoccupazioni a volte sono smisurate rispetto al pericolo reale, ma vorrei capire se questo Fluxum posso farlo senza problemi e in caso in cui non sia necessario trattandosi di circolo superficiale, se posso continuare con applicazione locale di crema più impacchi tiepidi per il dolore. La zona è leggermente arrossata e molto dolorante al tatto. Purtroppo queste info non posso chiederle a nessuno perché oggi quasi più nessun dottore è disposto a dialogare col paziente in maniera amichevole e meno che mai a tranquillizzare un paziente ansioso, quando ho chiesto queste cose al mio dottore sono stata trattata male ed il risultato è che per colpa di questi dubbi sto temporeggiando nelle cure. Grazie per l'attenzione :)
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
la criticità riguardo la molecola di EBPM riguarda principalmente il cambio nel corso dello stesso ciclo terapeutico e non in cicli successivi.
Il rischio emorragico in corso di terpaia eparinica viene opportunamente valutato dal Medico prescrittore che certamente avrà avuto cura di valutare eventuali specifici fattori di rischio e il rapporto rischio-beneficio.
Non ci fornisce dati sulla estensione dell'angioma, ma la ricorrenza di fenomeni trombotici potrebbe far prendere in considerazione ove possibile un definitivo trattamento chirurgico o scleroterapico.
Sulla possibilità di offrirLe messaggi tranquillizanti devo purtroppo richiamare la Sua attenzione sui limiti di un consulto a distanza.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie dottore della risposta. Il medico prescrittore non ha valutato alcun rischio, a volte faccio cicli di eparina per questo motivo e non mi hanno mai dato problemi ma stavolta è stato proprio il cambio inspiegabile di farmaco a preoccuparmi.
L'angioma si estende per circa 5 cm dal gomito verso la spalla e per circa 10 cm dal gomito verso il polso (mi prende metà braccio in sostanza, è molto esteso).
Purtroppo al momento mi dicono che è meglio limitarsi a cicli di eparina perché toglierlo è difficoltoso e mi lascerebbe una cicatrice davvero enorme.

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Dr. Pietrino Forfori Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 166 3 2
Gentile utente
Un angioma cavernoso che presenta frequenti episodi tromboflebitici meriterebbe una valutazione volta al trattamento .
Riguardo al trattamento, sicuramente la scleroterapia Foam rappresenterebbe il trattamento più indicato per la minore invasivita .
Riguardo al cambio di eparina non posso che concordare con quanto esposto dal collega Piscitelli.
Tutti i farmaci anticoagulanti per loro natura possono dare emorragia ma, quando si prescrivono è perché il paziente si trova nella condizione opposta (trombosi) e quindi a baso o nullo rischio emorragico.

Dr. Pietrino Forfori