Philofobia

Buongiorno,
la mia richiesta è strana perchè non riguarda direttamente me: nel mese di dicembre ho incontrato un uomo di 12 anni più grande di me, timido, sensibile, riservato, solo da molti anni (9), è iniziato un forte rapporto di amicizia e complicità che poi nel mese di maggio è finalmente sfociato in una relazione amorosa. Al momento del primo bacio è già andato in crisi: tachicardia, sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato, dell'impossibilità del rapporto, di rendermi felice. Io ho cercato di rassicurarlo dicendo che avremmo provato insieme, e sembrava che le cose andassero bene. Poi dopo poco più di un mese (in occasione di un mio viaggio) ha iniziato il distacco: telefonate e sms monosillabici. Al mio ritorno era freddo e distaccato, alla mia ovvia richiesta di chiarimenti mi ha detto che non potevamo più vederci perchè lui non era riuscito ad aprirsi, dice di provare dei sentimenti per me ma di non riuscire ad esprimerli, di non riuscire ad avvicinarsi per sfiorarmi.(Quando mi ha fatto questo discorso ha anche avuto una specie di crisi di panico con tachicardia e giramento di testa, senso di oppressione) Dice di essersi programmato la sua vita da solo, che pensava di non avere più donne di allontanarle qualora ci fosse stato qualche interesse ma che con me non ci è riuscito perchè il sentimento era troppo forte. Ma ora sente comunque la sensazione di essersi chiuso a chiave da solo in una prigione e di non riuscire ad uscirne. Io ho provato a incontrarlo di nuovo, parlargli, scrivergli ma rifiuta persino che gli tocchi una mano, vorrei poterlo aiutare anche perchè io ne sono veramente innamorata e penso che valga la pena provare a portare avanti la relazione. Gli ho consigliato di rivolgersi a uno psicologo, e io lo avrei supportato. Ma non ha accettato, si è chiuso dietro a un muro, continua a dire di riguardarmi, pensare a me e dimenticarlo. C'è qualcosa che io possa fare?
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Dr.ssa Sara Siniscalchi Psicologo, Psicoterapeuta 41 2
Gentile Utente,

mi sembra che lei abbia già fatto quello che poteva...e probabilmente in questa situazione sente una forte impotenza perchè non sa cos'altro fare per aiutarlo e per impedire che termini il vostro rapporto.

Il punto è che lei non può sostituirsi a lui: quest'uomo ha bisogno di incontrare uno psicologo e lei ha fatto bene a consigliargli di prendere un appuntamento ma la decisione finale spetta a lui.

Cordialmente.

Dr.ssa Sara Siniscalchi
Psicologa e Psicoterapeuta
http://www.gioiosamente.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
etichette diagnostiche a parte, che a mio avviso non fanno altro che peggiorare la situazione, credo che le paure o difficoltà di quest'uomo vadano rispettate.

Soltanto lui, quando e se lo desidererà, potrà decidere di affrontarle..

L'intimità psico\corporea, spaventa ed è un lusso affettivo che si conquista lentamente, con coraggio e tenacia.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dr.,
la mia volontà non era di forzarlo, lo rispetto, ma il vederlo così sconvolto mi distrugge e vorrei poter fare qualcosa. Non solo per me (io posso essere un periodo della sua vita, non posso sapere a priori), ma soprattutto per lui. Evidentemente dovrò rassegnarmi.
Vi ringrazio per le risposte tempestive, buon lavoro!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Purtroppo nessuno può invitare a curarsi, chi non desidera farlo....

Lieta di averla ascoltata

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Legga anche questo, potrebbe trovarlo utile:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Sara Siniscalchi Psicologo, Psicoterapeuta 41 2
Probabilmente per quest'uomo entrare in contatto con lei produce un conflitto interiore che determina tutti i sintomi di cui lei parla.
Capisco il suo dispiacere e i suoi desideri ma non può fare molto oltre ad invitarlo ad un consulto.
Starà a lui decidere se affrontare o meno i suoi conflitti interiori.

Le faccio i migliori auguri
Un caro saluto.


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