Chemio o radio ?

Salve.Ho 54 anni.Mastectomizzata nel gen 2001 per carcinoma mammario invasivo plurifocale G3,NO,recettori positivi.Ho fatto 4 cicli di chemio E.C. e tamoxifene per 5 anni.Di recente c'è stata una recidiva in sede ascellare dx(risultato citologico CTM,ER+80% ,PgR+10%,Ki67 positivo 20% herceptest +30%(score 3+FDA).Esami di stadiazione negativi per secondarismi(PET e TAC total body, con segnalazione di versamento lamellare pericardico, non emodinamicamente significativo).Operata,dall'esame istologico è venuto fuori che il linfonodo (1,2 cm. x 8) presentava estesa metastasi di carcinoma diffusa nel 90% del tessuto linfoghiandolare.Immunoistochimica:recettori per l'estrogeno:positivi al 90% del tessuto linfoghiandolare.Recettori per il progedterone negativi.fattore cineticoKi67 positivo nel 40 % delle cellule neoplatstiche.Antioncogene p53 positivo nel 5% delle cell neopl.Oncogene c-erb-B2 negativo(=score Dako).
Vorrei sapere se è possibile che l'esame istologico sia completamente diverso da quello citologico .La mia ancologa era decisa per la chemio a base di taxani prima di operare basandosi sull'esame citologico.(avrebbe avuto senso?)Io ho consultato altri due medici e alla fine mi sono operata.Ora il mio nuovo oncologomi ha vista spaventata per una seconda chemio(6 cicli taxotere)perchè ho vena atrofizzata,acufene, glaucoma... mi ha proposto un' alternativa:la radio + terapia ormonale, ( lui consiglia sempre la chemio).Vorrei un parere spassionato.Dalle sue parole ho capito che non ci sono garanzie.Si fa la chemio per averne maggiori.Ma niente è certo.Che devo fare?Grazie per la risposta.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Cara utente,
non è chiaro quanti linfonodi erano stati asportati durante la prima mastectomia e quest'ultima volta. Molto semplicisticamente, chemio e radio hanno due obiettivi diversi: la radioterapia quella del controllo locale, talora premessa per il controllo sitemico. La chemio invece il controllo di eventuali metastasi a distanza eventualmente partite dalla sede di recidiva. L'ideale sarebbe integrare le due modalità, se utile e se tempisticamente possibile. Non sono infatti terapie sostitutive l'una dell'altra, a mio avviso. Comunque non è così semplice stabilire il giusto approccio senza avere altri elementi del suo caso.
Cordiali saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Concordo con il collega Alongi e non comprendo neanche io se sia stato eseguito lo svuotamento ascellare (suppongo di sì e nel corso del primo intervento trattandosi di un carcinoma multifocale).

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
Utente
Gentili dottori, grazie per la risposta.Mi dispiace di non essere stata chiara nel mio messaggio.Durante il primo intervento ho havuto lo svuotamento ascellare e nessun linfonodo è risultato positivo.Con il secondo intervento non ho avuto l'asportazione di alcun linfonodo,tranne quello malato.
Capisco che le due terapie non sono l'una sostitutiva dell'altra ma sono molto diverse per la mia psiche(dati i miei problemi),anche se la radio, che non ho mai fatto, credo abbia i suoi effetti collaterali.
Quali eventuali altri elementi occorrerebbero per trovare una risposta al mio dubbio?
Vorrei comunque ripetere una domanda del precedente messaggio a cui non ho avuto risposta.E' possibile che l'esame istologico dia risultati completamente diversi dal citologico?E affidarsi al citologico con una terapia particolare, ha senso?
Grazie!
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
L'esame istologico è sicuramente più affidabile di quello citologico, non fosse altro per la quantità di materiale presente.
In considerazione dell'età e delle sue comorbidità, considerando anche lo stato menopausale, ritengo possa essere proponibile il trattamento ormonale, anche se sarebbe stato meglio che il recettore progestinico fosse anch'esso iperespresso.
La chemio non si fà per maggiori garanzie, ma la ripresa linfonodale è considerata una ripresa viscerale (più veloce di quella ossea nella progressione), pertanto necessita di un trattamento altrettanto rapido in diffusione ed efficacia; il tutto però poi si deve sposare con la paziente e il suo stato generale di salute.

Sull'aspetto radioterapico lascio spazio al collega Alongi, anche se sarebbe, come da lui stesso suggerito, interessante conoscere i tempi dell'intervento.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Utente
Utente
Grazie Dr.D'Angelo per la sua risposta.Non ho ben compreso.Sarebbe proponibile il trattamento ormonale(che farò comunque o dopo la chemio o insieme alla radio) senza chemio?Ma poi leggo che la ripresa linfonodale è più veloce di quella ossea nella progressione,quindi la chemio mi sembra inevitabile.Comunque ho scoperto il linfonodo il 31 marzo e mi sono operata l'8 maggio.Il mio oncologo mi ha detto che ho 40/50 gg per decidere che fare visto che il trattamento a cui vado incontrom è preventivo.Sono molto confusa, oltre che impaurita.
Grazie per le vostre risposte.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Si a volte capita che il nostro parlare "medichese" possa generare confusione.
Sicuramente l'interessamento viscerale ha un andamento diverso da quello osseo; ma è anche vero che se non vi sono condizioni ideali (avendo anche altre strade quali quelle ormonali) non si esegue la chemio che di per sè è un trattamento non scevro di effetti collaterali (maggiori rispetto alla chemioterapia).
Il tempo trascorso non credo sia tale da impattare su nulla; si parte da dopo l'intervento e... gurdiamo sempre avanti con grinta e senza scoraggiarci.
Restiamo a disposizione per ogni sua esigenza, se le fà piacere e nella speranza che tramite il mezzo mediatico si riesca a essere utili.
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Utente
Utente
Di nuovo grazie,dott.D'Angelo.E' un piacere poter avere consigli,anche se solo via mail.
Credo proprio che in me nn vi siano le condizioni ideali per sopportare un'altra chemio(fattori fisici e psichici).Tra l'altro il fatto che dopo una mastectomia, chemio e 5 anni di ormonoterapia ci sia stata una recidiva mi fa pensare che veramente tutto è relativo.......Scusi ma che significa viscerale?Mi era parso di capire che nella sfortuna ero stata fortunata perchè il male era localizzato(parole di medici).Invece è segnale che non starò più bene?Sono come un vulcano sul cui fondo bolle la melma e da un giorno all'altro puiò eruttare?"Se non vi sono condizioni ideali (avendo anche altre strade quali quelle ormonali) non si esegue la chemio che di per sè è un trattamento non scevro di effetti collaterali (maggiori rispetto alla chemioterapia)"Voleva dire RADIO ?
Vorrei guardare avanti con grinta e senza scoraggiarmi ma.....ho il gravissimo problema di un acufene che 8 anni fa mi ha stravolto la vita e, credo, sia stata la causa della mia prima malattia(forte abbassamento difese immunitarie)Da 8 anni sono una donna di base infelice con qualche sprazzo di felicità.E forse è la causa anche della ripresa.Mi ha preso proprio male!!
Cordiali saluti.
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