Schizofrenia

buongiorno, una persona di mia conoscenza è in cura con leponex ed altri farmaci antidepressivi e ansiolitici che gli hanno permesso di migliorare la qualità della vita e condurre una vita quasi normale(riprendere il lavoro, guidare, avere una vita sociale pur limitata) non ha variazioni di umore, ma ogni tanto ha lo sguardo perso nel vuoto. dice che grazie ai farmaci tiene sotto controllo le voci e la paura di sentirsi osservato e seguito, ma non ama i posti affollati e rumorosi.
siccome mi sto affezionando a questa persona, mi sto ponendo il dubbio se avrei le forze necessarie per stargli accanto, visto che la mia situazione di salute non è ottimale ( soffro di ipotiroidismo e disturbo bipolare attualmente sotto controllo grazie a cipralex e serenase in dosi molto basse, e conduco una vita normale), in particolare, quali problemi di relazione può avere una persona con i problemi del mio amico, e come capire se sta per avere una ricaduta tale da richiedere un ricovero ospedaliero? (ne ha avuti 4 e la malattia lo affligge da vent'anni)Le asl prevedono forme di aiuto ( ap arte l'esenzione per i farmaci e gli esami) per persone con questi disturbi? grazie per le risposte che mi verranno fornite.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

la sintomatologia di ogni paziente, nonostante sia all'interno di una diagnosi compensibile a molti, e' variabile da caso a caso.
Per questo motivo, non e' possibile essere esaustivi in questa domanda in quanto sarebbe opportuno capire con una visita la gravita' del quadro ed una lunga serie di altri parametri.
Se pensa di avere una qualche condivisione con questa persona, puo' chiedergli di accompagnarlo al prossimo controllo psichiatrico esplicitandone i motivi.
Potrebbe anche essere che questa persona non desideri che altri si intromettano in questo problema, ed anche questa scelta andrebbe rispettata.

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la storia naturale delle psicosi, purtroppo ancora oggi nonostante le terapie siano molto più efficaci di soli 10 anni fa, è caratterizzata da episodi acuti intervallati da periodi di relativo benessere. Non è prevedibile se il suo amico avrà delle ricadute, quante, a quale distanza l'una dall'altra e di quale gravità. Posso dirle che il carico emotivo delle persone vicine a questi pazienti è molto elevato. Tuttavia, i ruolo della asl può essere fondamentale perchè può assicurare un seguimento costante, anche domiciliare, e prevenire, per quanto possibile le ricadute e le riospedalizzazioni. Gli indicatori più frequenti di una possibile ricaduta sono alterazioni comportamentali anche di lieve entità , insonnia, irrequietezza, irritabilità, tendenza all'isolamento sociale. Caratteristicamente poi ogni paziente manifesta delle proprie peculiarità che con il tempo i familiari e gli operatori sanitari imparano a riconoscere. E' importante che il paziente stesso riconosca tali avvisaglie e le comunichi in modo da ricorrere tempestivamente ai provvedimenti terapeutici necessari.
Comunque non vi sono controindicazioni al fatto di volere bene a una persona, qualsiasi siano i suoi problemi.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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