Carcinoma gastrico

Salve,scrivo questa e-mail per esporLe il caso di mio papà,per cercare di capire quale possa essere il percorso giusto da intraprendere.
Mio padre è stato dimesso dall’ospedale di Arezzo con il seguente referto:
“Carcinosi peritoneale da adenocarcinoma del corpo-antro gastrico con metastasi linfonodali ed epatica all’ilo determinante ittero ostruttivo sottoposto a palliazione mediante posizionamento di drenaggio biliare interno-esterno”.
Il paziente qui ad Arezzo è stato giudicato inoperabile e il primario del reparto di gastroenterologia dove era stato ricoverato ci ha sconsigliato ogni forma di chemioterapia,ritenuta inutile da lui e dall'oncologo che è stato chiamato per valutarlo.
Sono stati contattati da noi familiari altri oncologi,con pareri molto discordanti tra loro.Noi familiari comprendiamo purtroppo lo stato molto avanzato della malattia,siamo stati informati sulle aspettative di vita del paziente (non molto promettenti) ,ma noi vogliamo tentare di fare qualcosa per lui, non ce la sentiamo di lasciarlo senza provare, anche se siamo coscienti della gravità della situazione e la cosa che più abbiamo a cuore è che non soffra.
Gli oncologi che abbiamo contattato ci hanno confermato l'impossibilità di un intervento chirurgico,ma la possibilità di fare una chemioterapia (da impostare in base al valore HER2 peritoneale ancora da conoscere) una volta che siano scesi i valori della bilirubina,attualmente a 6 ml/dl. Un oncologo ci ha detto che deve scendere almeno a 3, un altro a 4,5 -5 .
Su internet ho letto che esistono degli ospedali in Italia dove vengono effettuati interventi chirurgici al peritoneo associati a chemioipertermia ed ho provato a contattare alcuni medici che la eseguono per chiedere un appuntamento per valutare il nostro caso,ma per ora ho solo risposte negative.

Vi chiedo un consiglio sul percorso da intraprendere,perchè abbiamo incontrato pareri molto discordanti tra loro e anche noi familiari siamo molto confusi sul da farsi,pur essendo consapevoli della gravità. Perlomeno vogliamo provare a fare qualcosa e vi chiedo un consiglio su qualche centro specializzato,su qualche chemioterapia sperimentale se esiste,su qualche terapia,qualcosa su cui possiamo sperare.

Vi ringrazio anticipatamente,
cordiali saluti.
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Dr. Davide Cavaliere Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 32 2
Gentilissimo,
diversi centri utilizzano terapie multimodali di peritonectomia (asportazione del peritoneo) associate a chemioipertermia intraperitoneale (lavaggio della cavità addominale e dei visceri in essa contenuti con chemioterapici ad alta concentrazione e temperatura). Tuttavia, nel cancro gastrico esistono solo dati preliminari di studi sperimentali in cui tale approccio è stato impiegato in tumori avanzati ma con minima o microscopica diffusione peritoneale (es. citologia positiva sul lavaggio peritoneale) o in pazienti ad alto rischio di svilupparla (es. con tumori sierotizzati, ossia estesi al peritoneo viscerale). La presenza di carcinosi diffusa alla diagnosi, metastasi a distanza non resecabili (es. epatiche) o condizioni generali non ottimali controindicano tali trattamenti.
Si tenga conto che a volte la stessa terapia o i suoi effetti collaterali e avversi possono essere anche più nefasti della malattia.
Pareri discordanti sono comprensibili essendo la materia in continua evoluzione e argomento di discussione e talvolta accesi dibattiti tra esperti in tutti i congressi specialistici, sia nazionali che internazionali.
Affidatevi al vostro oncologo di fiducia e fatevi consigliare eventualmente un Centro di riferimento solo se ritenuto il paziente candidabile a trattamenti sistemici. Se invece troppo compromesso, la palliazione delle complicanze, il controllo dei sintomi e l'affetto della famiglia sono anch'essi definibili "best supportive care" (la miglior terapia di supporto).
Cordialmente.

Dr. Davide Cavaliere
Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate - Ausl della Romagna - Presidio Ospedaliero di Forlì

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