Carcinoma mammario in trattamento

gentilissimi dottori, vorrei un vostro parere sul trattamento del k mammario che sto seguendo.
ho 47 anni e dopo mammografia di screening, ago aspirato e biopsia ho avuto la diagnosi di k mammario dx. sono stata operata il 19 marzo scorso. Ho fatto quadrantectomia e linfonodi sentinella.
riporto i dati della cartella clinica:
DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA
- carcinoma duttale infiltrante NOS G2
- invasione vascolare ematica/linfatica peritumorale assente
- linfonodi sentinella negativi
- lesione cm 1.1
- distanza minima tumore margine verso il QSE mm 8; tutti gli altri margini superiori a mm 10.
- pT1c; pN0 (SN); pMx
PARAMETRI BIOLOGICI
- ER (clone 1D5): positivo 50% - intensità colorazione debole
- PgR (clone 636): positivo 60% - intensità colorazione moderata
- Ki67 (clone Mib1):20%
- c-erbB-2 (antisiero policlonale DAKO) negativo
Sono stata dimessa con terapia ormonale (tamoxifene 5 anni - enantone ogni 28 gg 2 anni) e radioterapia.
Preciso che la scintigrafia ossea, l'eco pelvica/epatica sono negative.
E così fiduciosa ho iniziato le mie cure. Ma al momento della visita radioterapica il dottore ha richiesto il parere di un oncologo in zona (mi sono operata lontano dalla mia sede). E l'oncologo in questione mi ha proposto di aggiungere un trattamento chemioterapico "per sicurezza". in quel momento non ero in grado di comprendere bene ciò che mi si diceva e chiedeva di scegliere, nè ricordo le percentuali favorevoli della chemio rispetto alla sua assenza. So solo che mi ha parlato della conferenza di S. Gallen 2005 dicendomi che chi mi aveva seguito non aveva aderito a queste linee guida o quanto meno non mi aveva dato la possibilità di scegliere le opzioni terapeutiche. potete immaginare la mia confusione. Fatto sta che, in assenza di una mia risposta, l'oncologo ha scritto per il collega di radioterapia: << si configura un rischio intermedio solo per il G2; si concorda la terapia medica adiuvante basata sull'ormonoterapia>>.
E mi ha detto che ci saremmo rivisti in giugno alla fine della RT.
Bene, ma mancano solo 8 sedute di RT, il trattamento ormonale procede, ma io non ho ancora chiarito dentro di me se questo oncologo aveva ragione, se io dovevo scegliere, se non ho agito bene. oggi allora vi chiedo un parere su questa storia: qual è il rischio a cui vado incontro senza chemio? se decidessi di farla posso iniziare adesso o non è più il momento? c'è qualcosa di altro che posso fare?
So bene che noi pazienti dei consulti on line chiediamo alcune volte l'impossibile, ma mi rendo conto che siete per me gli unici medici che sono stati ad ascoltare le mie paure senza liquidarmi sbrigativamente. grazie
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non è facile rispondere perchè il problema è più complesso.

Ma se Lei fosse mia madre, mia sorella o mia figlia la incoraggerei in questa scelta

1) Perchè tutti i parametri biologici che ha descritto sono favorevoli (meglio G2 di G3)
2)Perchè comunque la chemioterapia andrebbe fatta non oltre le 12 settimane.
A che servirebbe proporre ora una chemioterapia precauzionale?

Pertanto stia tranquilla e si goda senza altri dubbi questa prognosi che è ispirata ad un cauto OTTIMISMO.

Cordiali saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
gentile dott. Catania, ero certa di una sua puntuale risposta. Ma, se per Lei fosse possibile, vorrei comprendere cosa c'è dietro quel "problema più complesso". Lo so che non può dire quale oncologo aveva ragione o cosa avrebbe fatto Lei al loro posto. Lo so che non è questo il tempo nè il luogo e neanche io vorrei fare una sciocca classifica. Ma per me è importante capire: sapere come stanno le cose fa inquadrare il problema nella giusta luce e permette di fare scelte future consapevoli. Allora gentile dottore, con il suo tempo. potrebbe farmi capire meglio il problema che dobbiamo affrontare? saluti cordiali
[#3]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
pT1c; pN0 (SN); pM
- ER (clone 1D5): positivo 50% - intensità colorazione debole
- PgR (clone 636): positivo 60% - intensità colorazione moderata
- Ki67 (clone Mib1):20%
- c-erbB-2 (antisiero policlonale DAKO) negativo
sono tutti dei parametri positivi e concordo col collega Catania che "mettere l'acqua ossigenata" a ferita guarita non serve.

Fermo restando che lascio al Dr Catania la replica, personalmente le consiglierei di completare il tutto ed attivare i normali controlli periodici (follow-up)

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#4]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
L'ha fatto egregiamente il collega D'Angelo !
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie e voi tutti. Credo di aver capito che "è inutile piangere sul latte versato". Per cui non porrò altri problemi riguardanti il "non fatto" della mia terapia. Ma vorrei ancora un consiglio per il follow up: anche qui l'equipe che mi ha operata e dato le terapie riteneva inutile nel mio caso la scintigrafia ossea e l'eco epatica.Mi hanno anche motivato la cosa (non ha molto senso scoprire lesioni alle ossa o altrove sei mesi prima o dopo). Ma su questo il radioterapista è stato fermo: si fanno e basta. Dagli altri consulti ho notato che tutti riportano i dati di questi esami e quindi il mio dubbio è "non è che i colleghi che mi hanno avuta in cura sono troppo ottimisti?".
loro hanno previsto per me un controllo a sei mesi con sola mammografia. E io devo scegliere se farmi seguire da loro (che sono lontani da casa mia) oppure rimanere in questo ospedale dove ho fatto radioterapia e dove è iniziato il mio dubbio. non so come ringraziarvi (ma voi lo sapete bene quanto siano importanti le parole per noi ammalati).
[#6]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
E' vero che non cambia la prognosi per una localizzazione ossea sei mesi prima o dopo, come le hanno riferito, ma io nel Suo caso eseguirei gli esami di follow-up e pertanto segua le direttive del radioterapista.
[#7]
dopo
Utente
Utente
dott. catania, dott, D'Angelo grazie ancora per le cortesi e professionali risposte. quando ci si trova all'inizio catapultati in questa malattia non si è coscienti - per un tempo abbastanza lungo -di ciò che accade e di come bisogna affrontarlo. Solo dopo si prende consapevolezza della malattia e affiorano i dubbi a cui voi gentilmente avete dato risposta. purtroppo rimarrà in me il dubbio di non aver fatto tutto il possibile. La prossima volta pretenderò senza mezzi termini spiegazioni e chiarmenti dai dottori che incontrerò senza farmi intimorire e prendendomi tutto il tempo che mi è necessario.
Ancora grazie
[#8]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Fa parte del Ns lavoro l'infomazione del paziente!
Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto