Risveglio di notte improvviso e tachicardia

Salve vi scrivo per chiedere un vostro parere. E' ormai da qualche anno che mi capita (non sempre) di svegliarmi improvvisamente durante la notte, ritrovarmi in piedi con tachicardia e sento il cuore come se volesse uscire dal petto! Il sogno ricorrente che mi spinge ad alzarmi è la sensazione di aver ingoiato qualcosa che non dovevo ingoiare e quindi cerco di espellerlo. Questo mi spinge a svegliarmi ed alzarmi improvvisamente fino a che non realizzo che si tratta di un sogno e piano piano mi calmo.
Ho attribuito la tachicardia all'improvviso scatto che faccio durante, credo che passare da una situazione di riposo con battiti al minimo e trovarsi improvvisamente in piedi con la sensazione di aver ingoiato qualcosa comporti un'impennata dei battiti.
In passato ed anche ultimamente ho fatto vari controlli cardiaci, ecg, holter (per extrasistoli), ecg da sforzo, esami del sangue, urine, tiroide ma tutto risulta ok.
Onestamente non saprei se può dipendere da una causa organica o psicologica e quindi da stress ed ansia.
Sono un tipo molto ansioso soprattutto per ciò che riguarda la salute, spesso eseguo controlli che forse alla mia età bisognerebbe fare più di rado. In passato ho sofferto di depressione ed attacchi di panico e da allora mi porto questa paura per le malattie e problemi relativi alla salute in generale.
Questi episodi di risveglio improvviso non mi capitano sempre, ci sono alcuni periodi che ne sono di più (e questo lo noto soprattutto in periodi di maggiore stress) ed onestamente un pò mi spaventa il fatto di sentire il cuore che batte fortissimo. Può essere pericoloso?
Non sò se ho scritto nella sezione giusta ma spero che comunque possiate darmi una risposta.
grazie
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Stia tranquillo: ha individuato benissimo il problema. Quando è in uno stato di ansia fa sogni che le scatenano questa tachicardia, che però è solo una conseguenza della sua ansia.
Non si preoccupi di avere anche problemi cardiaci, altrimenti entra in un circolo vizioso ansia-tachicardia da ansia-ansia da tachicardia...

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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Utente
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La ringrazio per la risposta.
Buona serata
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Utente
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Ne approfitto per chiederle un ulteriore suo parere. Come ho scritto in precedenza ad inizio settembre ho avuto bronchite accompagnata da febbre. Ho fatto una prima cura con macladin, febbre passata e ritorno all'attività normale ma dopo circa 3-4 giorni ritorna la febbre. Nuova cura con augmentin per 6 giorni.
Durante queste circa due settimane accusavo dolori torace, schiena (ancora oggi qualche dolorino o fitta mi accompagna) non eccessivi e non continui, a volte tachicardia (probabilmente anche la febbre porta un'aumento dei battiti) ed extrasistole di cui ne ho scoperto l'esistenza già da qualche anno ed ho eseguito come dicevo prima holter e controlli nel tempo ma tutto ok. Le extrasistoli le avverto soprattuto in periodi di maggiore stress o ansia e ci sono periodi in cui non le avverto.
Una delle mie preoccupazioni ultimamente è quella della miocardite, forse perchè nel 2004 dopo un'influenza sono stato ricoverato per pericardite come conseguenza dell'influenza e per fortuna senza alcuna recidiva ad oggi e nessuna conseguenza. Questo episodio, spesso mi porta a controllare il cuore dopo episodi influenzali, raffreddori e adesso, dopo la bronchite, pensavo un ulteriore controllo.
In realtà ho già eseguito qualche giorno fa un ecg ed era tutto ok, adesso senza parere del medico, volevo prenotare un ecg da sforzo (che tra l'altro ne ho già fatte in precedenza, l'ultima circa 1 anno fa). Tutto questo perchè ho letto che a volte la miocardite è asintomatica o presenta sintomi blandi ed avendo avuto tachicardia e dolori ho pensato che forse è il caso di controllare dal momento che tra un pò dovrei riprendere attività fisica,in particolare calcio a livello amatoriale.
Lei cosa mi consiglia? Secondo lei è il caso di eseguire questo ecg da sforzo o è eccessivo?
La ringrazio nuovamente per la disponibilità.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Sicuramente è eccessivo (come a mio parere è stato eccessivo usare antibiotici per una bronchite: non una broncopolmonite!).
Smetta di preoccuparsi del suo cuore.
La miocardite è malattia molto rara; può venire dopo un' influenza, ma solo eccezionalmente l' influenza è seguita da miocardite.
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Utente
Utente
Eh si effettivamente si fa un uso dell'antibiotico un pò smisurato. Pensi che il curante mi aveva prescritto le rocefin e sono stato poi io a chiedere di darmi qualcosa di diverso, se possibile, perchè mi sembravano un pò pesantine.
Ieri sono stato di nuovo dal curante per un controllo alle spalle, come da lui richiesto, ed all'auscultazione ha sentito ancora qualche muco, nonostante siano passate circa due settimane. Mi ha detto di non prendere nulla e lasciare stare così, gli ho chiesto se potevo riprendere l'attività fisica ma mi ha detto di aspettare un pò.
Pensavo di fare qualche aerosol per cercare di far "asciugare" questi altri muchi rimasti e poi tornare a fare sport.
Mi può dare un consiglio?
grazie ancora
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Utente
Utente
Eh si effettivamente si fa un uso dell'antibiotico un pò smisurato. Pensi che il curante mi aveva prescritto le rocefin e sono stato poi io a chiedere di darmi qualcosa di diverso, se possibile, perchè mi sembravano un pò pesantine.
Ieri sono stato di nuovo dal curante per un controllo alle spalle, come da lui richiesto, ed all'auscultazione ha sentito ancora qualche muco, nonostante siano passate circa due settimane. Mi ha detto di non prendere nulla e lasciare stare così, gli ho chiesto se potevo riprendere l'attività fisica ma mi ha detto di aspettare un pò.
Pensavo di fare qualche aerosol per cercare di far "asciugare" questi altri muchi rimasti e poi tornare a fare sport.
Mi può dare un consiglio?
grazie ancora
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Io personalmente quando ho la bronchite o la tracheite o la faringite (condizioni che mi capitano con una certa frequenza) faccio una pentola di camomilla bollente , mi metto un asciugamano sulla testa e respiro i vapori per qualche minuto. Volendo si possono comprare in farmacia le fiale a base di eucaliptolo e altre erbe; alcuni colleghi otorini suggeriscono invece il bicarbonato, sempre per suffumigi. Si può fare anche un aerosol con sola soluzione fisiologica o con quelle pestifere fiale di acqua solforosa, che però fanno molto bene.
Se ho febbre alta e sindrome influenzale associata prendo un anti-infiammatorio non steroideo (paracetamolo, aspirina...). Se ho anche una faringite/laringite e sono afona, o se ho in programma qualche esibizione con il coro in cui canto, aggiungo capsule di echinacea per os e spray a base di echinacea per la gola. Se ho tosse incessante che non mi permette di dormire o di lavorare, prendo qualche goccia di paracodina o un altro sedativo della tosse limitatamente al periodo in cui la tosse mi disturba davevro troppo; altrimenti aspetto che la malattia faccia il suo corso.
Il riposo a letto è anche utile, magari spalmandosi sul petto una preparazione a base di erbe che viene inalata nella notte (c' era una volta la pubblicità della mamma amorosa che metteva a letto il bambino e gli massaggiava lo sterno...).
Io uso gli antibiotici (in generale) solo in caso di cistite o se ho un' infezione batterica importante (una volta, un ascesso a un dito che non passava con la terapia locale e si stava estendendo alla mano) o -talvolta- se ho una sinusite resistente alle terapie di cui sopra.
Le malattie delle prime vie aeree, in soggetti senza gravi patologie associate, in genere guariscono grazie alle difese naturali dell'organismo e l'unico intervento da fare è rendere fluido il muco per facilitare l'espusione e tamponare i sintomi più fastidiosi (dolore, febbre ALTA, tosse incessante).
Non vorrei che il suo medico le abbia dato un antibiotioco solo per farla stare contento perché lei lo assilla con la sua ansia- Questo è il rischio di essere troppo ansiosi.
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Utente
Utente
Grazie terrò presente i suoi consigli.
E' mia intenzione rivolgermi presso un professionista per cercare di superiore questi stati di ansia ed ipocondria.
A tal proposito ho necessità di un suo ulteriore intervento:
Oggi a pranzo durante il pasto ho accusato una nausea fortissima che stavo quasi per vomitare, dopo poco è passata lasciandomi però mal di stomaco. A distanza di circa 4 ore dal pasto il mal di stomaco si è attenuato ma ho ancora nausea, non forte come prima ma comunque presente, sensazione di debolezza nelle gambe e sbandamenti (forse legati all'ansia?).
Ho subito pensato di aver ingerito qualcosa che mi ha fatto male anche se la sintomatologia è stata durante il pasto.
Ho mangiato pasta col pomodoro fresco (no quello in scatola), olive nere e capperi, e delle melanzane grigliate cucinate ieri sera ed avanzate, con un filino di olio e sale.
Non le nascondo che subito ho pensato al botulino o botulismo (credo sia la stessa cosa) e le dico anche che attualmente sono un pò agitato ed in ansia.
Mia madre ha mangiato altro ma ha assaggiato le olive e pomodori che erano nel mio piatto, ma non ha mangiato le melanzane. Successivamente ho pensato che forse il tutto è dovuto al fatto che ho mangiato abbastanza rapidamente...
Mi può dare un suo parere?
Grazie ancora


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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Il mio parere è sempre lo stesso: la sua ansia le fa notare e ingigantire anche i più piccoli disturbi, che poi la rendono più ansioso e così via.
La nausea è -tra l'altro- insieme alle palpitazioni e alla "fame d'aria" una delle manifestazioni somatiche dell'ansia più frequenti.
E' un circolo vizioso da cui non uscirà se non si mette in testa che TUTTI hanno ogni tanto una palpitazione, un mal di testa, un mal di pancia, un mal di schiena... anche se NON hanno malattie di cuore, tumori al cervello, intossicazioni alimentari, tumori alle ossa!
Deve affrontare alla radice con un buon supporto psicologico questa sua ipocondria.
Nel frattempo, ogni volta che sente qualche sensazione strana, provi a minimizzare e a pensare a qualche spiegazione "innocente"
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Utente
Utente
Grazie ancora dei suoi consigli. Li terrò sicuramente presente.
grazie ancora
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Un collega di altra specialità mi ha suggerito in privato che lei possa avere una sindrome delle apnee notturne, cosa che in effetti non avevo considerato.

Si tratta di una sindrome (che in genere riguarda le persone obese o in sovrappeso, o i russatori, o chi abusa di alcool) per cui nel sonno la persona smette di respirare per un certo periodo, finché l'accumulo di anidride carbonica e la mancanza di ossigeno stimolano un riflesso che provoca uno o più respiri molto profondi.

C'è qualcuno che abbia assistito ai suoi risvegli improvvisi, o che dorma con lei, e che ha notato un arresto del respiro nel sonno, o delle pause del respiro seguite da inspirazioni profonde e rumorose?
In tal caso potrebbe rivolgersi a un centro che si occupi di patologia del sonno.
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Utente
Utente
Grazie per l'interessamento. Allora non sono in sovrappeso, russo solo quando sono stanco (e questo dipende anche da un leggera deviazione del setto nasale) e non bevo alcool.
Qualcuno che ha dormito con me mi ha riferito solo di essersi preso uno spavento nel vedermi improvvisamente in piedi, ma non ha mai notato che il respiro si arrestasse e ne tantomeno io al risveglio improvviso, respiri affannosamente.
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Utente
Utente
Dottoressa buonasera la rincontatto nuovamente. Come le avevo detto precedentemente agli inizi del mese di settembre ho avuto questo episodio bronchiale per circa un paio di settimane, con anche mal di gola. Quando sono stato dal curante per farmi visitare gli feci notare anche l'ingrossamento del linfonodo dx del collo, sottomandibolare il quale rispetto al sx era chiaramente ingrossato. Il medico mi confermò che era tutto collegato allo stato di "infiammazione" di quel momento.
Le dimensioni si sono ridotte in queste settimane ma mi sono accorto che tastando il collo lo avverto ancora sottomano. Devo comunque fare una leggera pressione per poterlo sentire, è mobile ma non è dolente. Non sò se sono queste le dimensioni normali o è ancora un pò ingrossato.
Facendo lo stesso a sx, non lo avverto.
Secondo lei è il caso di controllarlo?
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
No, ha le caratteristiche tipiche dell' ingrossamento fisiologico in caso di infiammazione.
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Utente
Utente
A distanza di una settimana lo sento ancora sottomano. Ho chiamato il curante il quale mi ha detto che le analisi del sangue eseguite qualche settimana fa sono buone e quindi di stare tranquillo e che se fosse stato qualcosa non si sarebbe ridotto ma aumentato. Conoscendomi però mi ha detto di fare un'ecografia.
Guardi veramente è un periodo....

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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