Aneurisma cerebrale sifone carotideo sx

Buona sera, a mia madre (72 anni) per puro caso (esame per altro motivo) è stato diagnosticato tramite Rm un aneurisma cerebrale (asintomatico) del sifone carotideo sx dimensioni 5x8 con ampio colletto, il tutto è stato confermato dalla Tac con mezzo di contrasto e da una successiva angiografia. I medici del'ospedale di Siena consigliano di intervenire con una tecnica endovascolare per riempiere l'aneurisma e posizionare uno stent flow diverter. L'intervento è non privo di rischi.Vi chiedo per cortesia la Vostra opinione (bisogna sempre intervenire?) e se la Neuroradiologia di Siena è all'avanguradia in questi interventi.
Mia madre prende Eurotirox per la tiroide e Combisartan per la pressione.Non ha particolari problemi di salute.
Cordiali saluti e tante grazie
Gabriele
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Dr. Nunzio Paolo Nuzzi Neuroradiologo 94 7
Gentile Utente 327778,

Gli aneurismi cerebrali hanno un rischio di rottura (con conseguente emorragia subaracnoidea) che dipende dalle loro dimensioni e dalla loro localizzazione.

Dalle notizie che Lei fornisce non è possibile stabilire tale rischio neanche dal punto di vista statistico. Per fare un esempio, se fosse in corrispondenza dell'origine dell'arteria oftalmica sarebbe attorno allo 0,5% all'anno, se fosse in corrispondenza dell'origine della comunicante posteriore sarebbe del 3% all'anno... Questi dati andrebbero poi moltiplicati per l'aspettativa di vita media del paziente (che per sua madre dovrebbe essere di circa 15 anni), e inoltre valutati assieme a tutti gli altri aspetti (pressione arteriosa, fumo di sigaretta, altre patologie, terapie mediche in corso etc etc)...

Il rischio dell'intervento con flow diverter statisticamente varia dal 4% all'8-10% a seconda delle caratteristiche anatomiche e dell'abilità dell'equipe.

Ovviamente la statistica non spiega tutto, perché comprende tante persone a cui non succede niente, ma anche quelle poche a cui succede qualcosa di grave...

Come vede, la scelta di fare l'intervento o non farlo non è semplice! Essa va presa conoscendo e analizzando accuratamente ogni singolo caso e ogni singolo aspetto con il Paziente. Immagino che questo sia stato fatto dai Colleghi di Siena, che sono molto preparati.

Se Lei ha comunque dei dubbi, l'unico consiglio che posso darLe è quello di acquisire una seconda opinione

Sperando di esserLe stato utile, La saluto cordialmente.

Dr. Nunzio Paolo Nuzzi
Direttore S.C. Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica - E.O. Galliera Genova
paolo.nuzzi@galliera.it

[#2]
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Utente
Utente
Buona sera dr.Nuzzi la ringrazio per la sua precisa e tempestiva risposta.Le scrivo il referto dell'angio tac del cranio eseguita da mia madre lo scorso maggio:
"...dilatazione aneurismatica a larga base d'impianto del tratto periclinoideo del sifone carotideo sx(diam 6.9 mm profondita max 10 mm) più evidente una irregolarità focale dell'apice diretta esternamente a contatto con la clinoide anteriore".
Ad oggi non sappiamo cosa fare, se intervenire o se monitorare l'aneurisma controllando eventuali variazioni???
Siamo stati a consulto anche presso l'ospedale di Perugia (stessa indicazione dei colleghi di Siena, con la sola differenza del posizionamento di uno stent e riempimento dell'aneurisma -senza flow diverter- ) e presto dovremmo andare anche a Firenze.Speriamo che questo girovagare non crei ancora più indecisione e confusione.
La paura è quella che l'intervento modifichi sostanzialmente la vita di mia madre; lei è una donna molto attiva e diciamo anche in buona salute e non riesce ad accettare il rischio dell'intervento.
La ringrazio nuovamente e mi scuso per il disturbo
Cordiali saluti
Gabriele

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Dr. Nunzio Paolo Nuzzi Neuroradiologo 94 7

Esistono più opzioni terapeutiche endovascolari, con differenti vantaggi e svantaggi, in particolare per quanto riguarda il tasso di complicanze e il rischio di recidiva.
Tra le tecniche normalmente proposte, quelle più "sicure" sono anche quelle che espongono maggiormente alla recidiva, con possibile necessità di un nuovo trattamento endovascolare.

Esiste in realtà una tecnica nuovissima che consiste nel posizionare un "cestello" all'interno dell'aneurisma. Essa sembra avere sia tassi di rischio che tassi di recidiva molto bassi... Non viene correntemente proposta in quanto sono ancora pochissimi i Centri che hanno esperienza con questo nuovo sistema. Ma bisognerebbe valutare se l'aneurisma di sua madre fosse trattabile in questa maniera.

Cordialmente
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Utente
Utente
Buongiorno dr.Nuzzi e grazie ancora per la sua risposta.Grazie anche a Medicitalia per le consulenze che offre.Vorrei anche ringraziare la neuroradiologia di Siena per la competenza e sopratutto la grande pazienza ed umanità. Le comunicherò comunque come procederà la situazione.
Cordiali saluti