Terapia con entact per depressione ansiosa e dap

gentili dottori, sono una ragazza di 33 anni e vi espongo la mia attuale situazione; da circa tre mesi e mezzo improvvisamente iniziato ad accusare somatizzazioni ansiose, come vertigini persistenti , capogiri, testa confusa, semso di svenimento , confusione mentale, sfociati dopo qualche giorni in un forte attacco di panico; premetto che ho un carattere ansioso con tratti ossessivi e lo dico perchè nel 2001 ho già fatto psicoterapia a causa di un disturbo di dap protrattosi per qualche mese e curato anche con xanax. Da allora non avevo più avuto grossi problemi nè momenti molto critici come quello attuale. Sono stata visitata da due medici psichiatri i quali mi hanno dato la stessa diagnosi, sostengono che io presenti una forma di sindrome ansioso depressiva con dap, uno mi ha prescritto sereupin 1/2 cp per iniziare insieme a xanax, l'altro entact più xanax. Per motivi logistici ho deciso di mettermi in cura col secondo psichiatra, e vorrei chiedere a voi un parere sugli esiti attuali della cura: assumo entact in gocce da 25 giorni; sono arrivata però alla dose di 10 gocce solo da circa 8 giorni; il mio medico mi ha detto di assestarmi sulle 15 gocce in unica dose post prandiale; adesso sto aumentando pian piano ( sono a 13) e dovrò ancora aumentare;
gli effetti riscontrati, dopo un inizio burrascoso per ansia ed effetti collaterali, sono stati mediamente positivi dopo il 13esimo giorni di assunzione circa in cui avevo recuperato l'umore e l'ansia era calata; da qualche giorno però, probabilmente da quando sto ritoccando la terapia per arrivare a 15 gocce, ho notato un preoccupante calo dell'umore, mi sento nuovamente apatica e vedo tutto più buio, inotre avverto una sensazione di peso sul petto, adesso chiedo a voi , perchè questo peggioramento dopo una parentesi di positività? devo dedurre che la terapia non sta dando i frutti sperati ? sono passati circa 25 giorni, dovrei ancora aumentare secondo il mio medico ,e lo sto facendo, ma questa "ricaduta" mi sta destabilizzando demoralizzando non poco. Vi chiedo cortesemente un parere su come dovrei comportarmi. Naturalmente ho contattato il mio medico il quale sostiene di dover aumentare le gocce a 20 dopo pranzo, ma io inizio a temere che, sopo quasi un mese, questo farmaco non stia facendo l'effetto che deve a prescinere dal dosaggio. Grazie delle vostre risposte.
[#1]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
la sua preoccupazione è che sta, ovviamente, seguendo l'evolvere della sua terapia con notevole ansia, questo le fa scambiare per "ricaduta" una variazione in peggio assolutamente normale e che non è affatto una ricaduta. Fino a circa 4 settimane dal raggiungimento della dose terapeutica è normale, a seconda delle situazioni, avere modificazioni passeggere sia del livello di ansia che del tono dell'umore. prosegua la terapia come da indicazioni del suo curante, la dose minima terapeutica è 10 gtt e lei le sta facendo da poco più di una settimana (dice che fa 10 gtt solo da 8 gg). Sta procedendo tutto normalmente.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

[#2]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore, grazie della celere risposta.
In realtà , mi correggo, la dose di 10 gocce la assumo da 10 giorni, ma mi pare di capire che secondo la sua disamina sia comunque un tempo ancora insufficiente per tirare le somme, è corretto dire che è possibile fare un bilancio completo solo dopo un mese della dose ultima prescritta come terapeutica ? Dunque i primi giorni sotto-dose sono solo di assestamento e non entrano nel computo temporale della terapia, relativamente agli effetti positivi? inoltre vorrei chiederle, secondo la sua esperienza, se sia consigliabile assestarsi qualche giorno sulle 15 gocce ( adesso sono ancora a 13) e vedere come va, senza invece aumentare subito a 20 come riterrebbe già di fare il mio psichiatra. Forse mi sbaglio, ma mi viene spontaneo pensare che magari per aumentare la dose se necessario ci sia comunque tempo. Che ne pensa?
[#3]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
per rispondere alle sue domande:
1) "è corretto dire che è possibile fare un bilancio completo solo dopo un mese della dose ultima prescritta come terapeutica ?" ------Si.
2) "Dunque i primi giorni sotto-dose sono solo di assestamento e non entrano nel computo temporale della terapia, relativamente agli effetti positivi?" ------Esatto.
3) "inoltre vorrei chiederle, secondo la sua esperienza, se sia consigliabile assestarsi qualche giorno sulle 15 gocce ( adesso sono ancora a 13) e vedere come va, senza invece aumentare subito a 20 come riterrebbe già di fare il mio psichiatra."----Qui devo risponderle che è il suo psichiatra che fa la cura e deve fare riferimento a lui.
Cordialità,
[#4]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore, grazie ancora della risposta.
Quanto alla mia ultima richiesta, visto che oggi ho assunto per il primo giorno 15 gocce e volevo capire come regolarmi, ho ritenuto di contattare il mio psichiatra, il quale , espondendogli la mia domanda, mi ha confermato di poter tenere fermo il dosaggio a 15 gocce per 5/6 giorni e vedere come procede il tutto....dopo di ciò ci aggiorneremo per decidere se aumentare a 20. Inoltre lui ritiene, come anche lei mi ha confermato, che "alti e bassi" in questo momento della terapia ci possono anche stare.
Approfitto ancora della sua disponibilità per un altro quesito se posso: sto già assumendo xanax 10 gocce due volte al dì insieme all'entact; il mio psichiatra proprio poco fa mi ha riferito che devo affiancare anche mezza cp di prazene alle ore 10 del mattino per tamponare i sintomi ansiosi come oppressione al petto e lieve affanno che attualmente si sono ripresentati; a questo proposito le chiedo non sarebbe eccessivo affiancare due benzodiazepine ? potrebbero dare interazioni spiacevoli? inoltre... è da un po' che vorrei togliere pian piano lo xanax perchè so che da dipendenza e io lo assumo già da quasi tre mesi...adesso assumendo anche prazene temo che finirei per caricarmi eccessivamente di ansiolitici rendendo poi più difficoltosa la sospensione. Attendo una sua opinione a riguardo se possibile. Grazie
[#5]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, approfitto ancora della vostra disponibilità perché avrei una domanda sempre in merito all ' entact , sin dalla prima assunzione ho notato col passare dei giorni il ripetersi di un sintomo costante , cioè mi capita di fare dei sogni molto vividi come se fossero scene di vita vissuta ( quando sogno contesti quotidiani ) tanto da dover ripensare a volte se effettivamente certi particolari siano accaduti davvero perché li ricordo in maniera realistica...questa cosa spesso mi mette ansia e allarme , potrebbe essere dovuta alla terapia con entact ? O invece quali potrebbero essere le cause ? Grazie, spero in una risposta.
[#6]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
i sogni vividi che la disturbano potrebbero essere dovuti al sonno che non si approfondisce sufficientemente. e' un fenomeno che dovrebbe normalizzarsi con il miglioramento della sintomatologia generale, non credo sia dovuto all'Entact (se lo sente fin dall'inizio della cura è assolutamente impossibile che poche gocce di Entact diano un fenomeno simile).
Cordialità,
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, ritengo anche io che obiettivamente di base ci sia un sonno incostante e poco profondo , ho come l ' impressione che il periodo a cavallo tra il dormiveglia e il primo sonno sia persistente e spesso agitato e questo si ripercuota sui ricordi del giorno dopo...ho però un dubbio , visto che tutto ciò non sembra dovuto ai farmaci ,potrebbe dunque essere un sintomo d' allarme o un segno negativo rispetto alla mia condizione d' origine? Glielo chiedo perché questa che io percepisco come un' anomalia mi preoccupa e spesso peggiora notevolmente il mio stato d' ansia che invece è ciò che sto cercando di curare....!grazie nuovamente della sua attenzione.
[#8]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
è verosimilmente il segno che non sta ancora bene. continui la cura e anche questo dovrebbe normalizzarsi. Rispetto al dosaggio del farmaco è un argomento che deve trattare direttamente col curante, gli esponga il dubbio che ha esposto a me.
Cordialità,
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore, mi sembra dunque di capire , visto che anche quest' ultimo aspetto dovrebbe migliorare con la cura , che di fatto tale sintomo faccia parte del corteo della patologia già diagnosticata , cioè la sindrome ansioso - depressiva, e che dunque non si tratta di un sintomo preoccupante o isolato dal contesto né da affrontare come tale...è corretto ? Grazie ancora e scusi l' ulteriore disturbo.
[#10]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
è effettivamente la cosa più verosimile.
cordialità,
[#11]
dopo
Utente
Utente
Buonasera chiedo scusa ma avrei un' altra domanda in merito alla mia situazione , ultimamente pur essendo migliorato il mio umore e a tratti lo stato ansioso invalidante , mi capita paradossalmente dopo aver magari pensato per un attimo che la situazione stia migliorando , di subire pensieri improvvisi disturbanti sopratutto relativi al nuovo lavoro che da poco intrapreso e che certamente richiederà impegno e capacità , è lì che scattano improvvisamente pensieri negativi su me stessa del tipo " tanto non sei in grado " , " tanto fallirai il tuo obiettivo" e cose simili, inutile dire quanto tutto questo mi inquieta e mi fa paura, ho la sensazione di non avere controllo sui miei pensieri o peggio ho paura che possa trattarsi di voci interiori strane e disturbanti...! Così scatta spesso il panico...anche se mi rendo conto che non sono frasi che sento ma sono solo pensieri che però sento estranei a me stessa e negativi. ..vi chiedo può essere una forma di disturbo ossessivo ? O di cosa potrebbe trattarsi invece..?sono molto abbattuta perché questa odissea sembra non avere fine e ho la sensazione di rimbalzare da un problema all' altro....grazie mille.
[#12]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
faccia la cura per un tempo congruo e vediamo cosa rimane dopo. Finchè il livello dell'ansia è alto i suoi interrogativi possono moltiplicarsi, e i pensieri viaggiare all'infinito.
Cordialità,
[#13]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore della risposta , tuttavia la mia domanda era volta a comprendere se questo tipo di sintomo potrebbe ricalcare una forma di disturbo ossessivo indipendente dal disturbo diagnosticatomi , se sia parte della mia patologia o se può essere altro... in sostanza pensieri improvvisi e disturbanti di questo genere che ovviamente considero estranei e inaccettabili possono essere indizi di un grave disturbo... o possono sempre far parte dell' insieme dei disturbi d' ansia che mi affliggono? Mi scusi se sto insistendo ma vorrei davvero essere un po' tranquillizzata se fosse possibile. ..grazie.
[#14]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
fa parte del suo disturbo avere bisogno di continue rassicurazioni, ma, come vede, le rassicurazioni vanno a vuoto. Finchè non agisce il farmaco la sua ansia rimarrà troppo elevata, il che la porta da una preoccupazione all'altra. Deve curarsi per il tempo necessario.
Cordialità
[#15]
dopo
Utente
Utente
grazie della risposta dottore, mi sforzero di attendere il tempo necessario. Mi farebbe piacerei poterla aggiornare sugli sviluppi. Buona giornata.
[#16]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
mi tenga aggiornato sul procedere della sua cura.
Cordialità,
[#17]
dopo
Utente
Utente
buongiorno,, torno a disturbare a distanza di qualche giorno per aggiornare la mia situazione, ad oggi è complessivamente un mese e due giorni che assumo entact, precisando che il dosaggio terapeutico di 10gocce lo assumo dal 16 novembre , mentre quello di 15 gocce ( quello attuale e definitivo) lo assumo dal 27 novembre; detto questo i miei sintomi attuali , sebbene lo stato generale sia migliorato, sono i seguenti:

- sonno incostante e complessivamente poco riposante
- ansia mattutina prevalente ( ma più lieve rispetto a prima)
- talvolta peso sullo sterno/bocca dello stomaco con un senso di agitazione e tremore
- infine, talvolta , soprattutto ho notato quando non riposo a dovere o prevale la stanchezza fisica, un senso di irrealtà / distacco che avevo già prima sicuramente in maniera più evidente e che il mio psichiatra mi ha indicato come sintomo di derealizzazione legato all'ansia.

i miglioramenti sostanzialmente li ho notati sull'umore, sull'appetito, sull'apatia , sul panico eccessivo dei primi tempi e dunque, prevalentemente sui sintomi depressivi ritengo, mentre permangono diversi dei sintomi legati all'ansia.

detto questo avrei due domande:
1) sulla base della tempistica riportata è legittimo in qualche modo "tirare le somme" e valutare gli effetti complessivi del farmaco oppure è il caso di attendere ancora?

2) mi capita spesso di avvertire quasi all'improvviso una sensazione particolare che mi arreca disagio, mi capita cioè di sentirmi talvolta "strana" come se "non mi riconoscessi" e come se la mia vita mi apparisse estranea...un senso di distacco dalle cose che mi appaiono non mie...chiedo tutto ciò è compatibile con il sintomo della derealizzazione ? mi scuso a priori ma non so come altro spiegare questa sensazione così inquietante e difficile da definire...potrebbe essere comunque un sintomo di ansia? o invece è legato a qualcosa di diverso ...?

chiedo scusa per la prolissità, grazie in anticipo.
[#18]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
1) "sulla base della tempistica..." è utile attendere (dal 27 novembre sono passati 7 gg, un tempo troppo breve per vedere l'effetto con 15 gtt);
2) "mi capita spesso di avvertire ..." come dice il suo psichiatra sono sintomi più o meno intensi di derealizzazione che dovrebbero scomparire col proseguire della cura.
Cordialità,
[#19]
dopo
Utente
Utente
grazie della risposta dottore e della sua gentilezza, mi rendo conto di essere un po' impaziente ma per chi spera ( e si adopera per come può) per stare meglio è dura attendere a lungo e avere fiducia...dunque lei ritiene che i sintomi descritti siano sintomi di derealizzazione?anche io penso che lo sia anche se a dire il vero la avverto talvola in maniera diversa rispetto a prima, nel senso che adesso arriva quasi all'improvviso e soprattutto in determinati momenti della giornata anche senza un eccessivo carico di ansia e panico di sottofondo come succedeva prima...per questo forse la avverto in maniera più distinta e chiara....mi auguro vivamente che non rimanga a lungo come strascico del mio disturbo perchè sin dall'inizio è stato uno dei sintomi più terribili da sopportare...a questo proprosito vorrei chiedere un charimento, è plausibile che la derealizzaizone sia un sintomo di ansia generalizzata ad alti livelli e non sintomo esclusivo del dap? lo chiedo perchè io adesso veri e propri attacchi di panico non ne ho più da diversi giorni eppure questa brutta sensazione permane...grazie mille ancora.
[#20]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
la derealizzazione è un sintomo ubiquitario, cioè si presenta in varie sindromi non è tipica esclusivamente del DAP o del DAG. Nel suo caso sembra far parte del corteo sintomatologico del suo disturbo di base e dovrebbe regredire col proseguire della cura, quando essa manifesterà appieno i suoi effetti.
Cordialità,
[#21]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore avrei un'altra domanda da proporre ma stavola un po' diversa dalle precedenti, le spiego: luned' avrò la visita dalla ginecologa. Io da due anni assumo anticoncezionali sotto forma del cerotto Evra , e ne faccio uso sostanzialmente per un principio di endometriosi e ciclo doloroso, dunque a scopo terapeutico. Durante il primo anno col cerotto mi sono trovata piuttosto bene senza pesanti effetti collaterali, e i dolori sono scomparsi, negli ultimi 7/8 mesi però avevo iniziato ad avvertire qualche effetto collaterale non presente all'inizio come gonfiore premestruale, un po' di irritabilità , dolori e pesantezza alle gambe e soprattutto una lancinante emicrania che mi sfianca per circa due giorni nella settimana di interruzione del cerotto...in buona sostanza negli ultimi tempi probabilmente ha iniziato a manifestare un po' "stanchezza" rispetto al cerotto sotto forma di piccoli e grandi fastidi...come sa circa 4 mesi ( ma forse in forma mascherata anche prima) fa è iniziata la mia forma depressiva/ansiosa........e mi sono chiesta più volte se magari assumere il cerotto da due anni consecutivi ( lo porto ancora adesso) potrebbe incidere o aver inciso si fatto sull'aggravamento dei sintomi depressivi, magari agendo su cause ormonali...è plausibile come cosa? chiedere la sospensione del cerotto potrebbe secondo lei aiutarmi a migliorare il mio disturbo dell'umore? vale la pena fare un tentativo? temo che magari l'uso continuato di Evra possa, senza rendermene conto, aver influito sul mio umore e sulla mia ansia scatenando la situazione attuale o forse peggiorandola....lei cosa ne pensa? grazie
[#22]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
per quanto l'uso di Evra possa causare, soprattutto all'inizio, emicrania ed incidere sull'umore, generalmente in senso leggermento depressivo, non credo che l'uso continuativo del cerotto possa incidere così significativamente sulla manifestazione dei sintomi.
Cordialità,
[#23]
dopo
Utente
Utente
buongiorno
torno a chiedere un consulto sulla mia situazione, assumo entact da ormai ( in totale ) un mese e mezzo; la dose di 10 gocce però solo dal 16 novembre, dunque da un mese; sono poi passata a 15 gocce il 27 novembre... fatta questa premessa ritengo di essere più o meno nei tempi per fare un bilancio sulla cura; ad oggi posso dire di aver ottenuto diversi miglioramenti: sono meno agitata, la mente è più lucida, riesco a sostenere i miei impegni e non ho più crisi di panico, sono un po' più attiva. Di contro però noto il persistere di alcuni sintomi come un'ansia fastidiosa di sottofondo più o meno forte che mi accompagna costantemente, un po' di sonnolenza soprattutto nella seconda metà della giornata, il sonno ancora un po' disturbato e , a tratti, ancora delle flessioni inspiegabili del tono dell'umore, che mi capitano soprattutto nei week end o quando sono a casa dal lavoro e quindi faccio una vita più rilassata, è li che spesso mi capita di sentirmi non proprio bene perchè mi sento più ansiosa con tutti i sintomi - anche se sicuramente lievi - che mi accompagnano prima cioè confusione, tensione muscolare, vertigini , derealizzazione...mi chiedo pertanto come posso valutare l'effetto del farmaco? positivo o negativo? in realtà vorrei capire se ci siano ancora margini di miglioramento per i sintomi che ancora persistono o se l'effetto è ormai definito, e se in quest'ultimo caso si potrebbe affermare che l'effetto del farmaco sia stato solo parzialmente positivo....vedrò il mio medico solo a fine mese e vorrei onestamente parlargli di presenza di tutto ciò..ma nel frattempo desidererei avere un altro parere medico per chiarire i miei dubbi sulla terapia...aggiungo che sto anche seguendo una psicoterapia cognitivo- comportamentale che sta dando un buon contributo...grazie mille.
[#24]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
considerato il dosaggio (15 mg) e la data da cui lo fa (27 nov), i miglioramenti che ha ottenuto sono da ritenersi un buon risultato. Il dispiegarsi completo dell'azione terapeutica può richiedere anche tre/quattro mesi, soprattutto nei casi in cui non c'è una depressione "pulita" (diciamo così) ma la comorbidità con sintomi ansiosi importanti, tipo panico. Credo che lei abbia ulteriori ampi margini di miglioramento.
Bene che faccia anche una psicoterapia.
cordialità,
[#25]
dopo
Utente
Utente
buongiorno dottore, grazie infinite per il suo importantissimo contributo in questo mio percorso, in merito alla mia situazione vorrei chiederle ancora un paio di cose, come mai noto spesso un accentuarsi dei sintomi proprio nei momenti in cui dovrei riposarmi e stare più serena ( vedi week end o periodi di ferie), dico questo perchè mi succede spesso di sperimentare un riaffacciarsi dei sintomi nei giorni in cui magari, per ovvi motivi, mi sveglio più tardi, mangio un po' di più e ho meno impegni...in sostanza cambio ritmi rispetto al solito..è normale che sia così? e come potrei evitare tutto questo..?
inoltre volevo chiederle un parere in merito ai sintomi di tipo diciamo "depressivo" che persistono talvolta, mi spiego meglio: avendo sempre più o meno sofferto di ansia ritengo di essere più "attrezzata" per fronteggiare i sintomi ansiosi se non altro perchè li conosco di più..mentre i sintomi legati più alla depressione, ( e con questi intendo calo dell'umore, apatia, senso di vuoto, senso di inutilità...) mi spaventano molto di più perchè mi sento davvero incapace e impreparata a fronteggiarli quando magari si ripresentano...faccio fatica a gestirli pensando che passeranno...anzi temo ogni volta che non passino e mi sento impotente di fornte ad essi, e - soprattutto per questi sintomi - mi sento molto più "aggrappata" e speranzosa nel farmaco, come se io non avessi modalità e risorse per combatterli..questo è ancora un forte limite per me.
Lei pensa che sia normale che si verifichi ancora la persistenza di sintomi depressivi in maniera altalenante? ritiene che questi si risolveranno completamente nelle prossime settimane con l'aiuto del farmaco..?glielo chiedo perchè, ripeto, sono quelli che purtroppo mi preoccupano di più...grazie ancora.
[#26]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
è normale che durante i periodi in cui si riposa e non ha impegni lei possa sentire più intensamente i sintomi. Non accade sempre, ma frequentemente. Il meccanismo è questo: quando è occupata con il lavoro o altra attività che cattura molta della sua attenzione i pensieri, responsabili di una gran quantità di consumo di "energia" negli esseri umani sono tenuti più a freno. il peggio di sè i pensieri lo danno quando vagano senza meta e senza sosta (tenga conto ad es. che uno dei principi utili della Mindfulness (meditazione) è quello di allenarsi a tenere ferma l'attenzione su qualcosa di Presente, come può essere il respiro. La cosa non è facile da praticare...come sa chiunque mediti).
Circa i sintomi depressivi, con cui dice di avere meno dimestichezza, provi a considerarli come una espansione, a volte molto molto intensa, della tristezza (che non è un sintomo); la psicoterapia, che pratica, può insegnarle a padroneggiare, piano piano anche questi sintomi. Ovviamente in tanti casi, come pare essere il suo, l'aiuto farmacologico è indispensabile e dispiega nel tempo i suoi benefici.
Buone cose,
[#27]
dopo
Utente
Utente
grazie infinite dottore della sua pazienza e disponibilità, lei è stato davvero prezioso per me e sicuramente anche per chi si trova come me in difficoltà di questo tipo... tra l'altro molte delle cose che mi ha indicato lei sono aspetti che sto trattando anche con il mio psicoterapeuta, e farò in modo di continuare con la piscoterapia perchè credo che aiuti tanto e perchè voglio fare tutto il possibile per stare bene...purtroppo proprio in questo momento mi sento piuttosto giu, senza un motivo preciso, è già da qualche giorno che - a tratti - mi succede, ed è come se sentissi un peso addosso e perdessi la voglia di fare le cose, come se "qualcosa dentro me si spegnesse di colpo"..non è facile da spiegare, in ogni caso ho il terrore che il farmaco possa smettere progressivamente di funzionare ( ho letto di tanta gente a cui purtroppo è successo) facendomi ripiombare nello stato di prima... o magari possa arrivare fino a un certo effetto per poi arrestare i suoi benefici...io sento, nonostante diversi miglioramenti, di non aver mai raggiunto nuovamente il benessere fin'ora anche solo per qualche momento. Certo sono ancora per fortuna solo "periodi" anche se significativi e vorrei essere più fiduciosa ma quello che ho passato me lo impedisce purtroppo... Lei ritiene che ad oggi sia normale avere ancora questi "down" così evidenti?ritiene sia plausibile che il farmaco smetta di dare il suo effetto positivo? grazie ancora infinite e buona serata.
[#28]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
Alla domanda:" Lei ritiene che ad oggi sia normale avere ancora questi "down" così evidenti?" la risposta è SI;
alla domanda:"ritiene sia plausibile che il farmaco smetta di dare il suo effetto positivo?" la risposta è NO.
Cordialità e buone cose,
[#29]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, chiedo scusa se proseguo con le mi richieste di consulto ma sto proprio male e soprattutto mi sento sconfortata e sola...da circa due tre giorni ho ripreso a sentire una sorta di ansia anticipatoria...respiro affannoso. ..pesantezza sul petto...capogiri e sonno agitato....oggi proprio nel bel mezzo di un giorno di festa come questo accade quello che temevo di piu. ...un attacco di panico con crisi di pianto e sintomi depressivi...mi sento come avessi un peso addosso insostenibile. ...come se fossi tornata a un mese fa...penso a domani e la sensazione è di non sapere come andare avanti... vi prego...mi sento a terra e dustrutta...ero migliorata...cos è che non ha funzionato.....mi sento tornata all' inizio del mio calvario! Che posso fare..? Grazie spero in una risposta.
[#30]
dopo
Utente
Utente
Buonasera , purtroppo la situazione descritta permane , vorrei se possibile un vs cortese riscontro in attesa di poter incontrare il mio curante poiché ripeto sono in difficoltà. ..grazie.
[#31]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
Torno a scrivere dopo diverse settimane, infine giorno 2 gennaio dopo il colloquio col mio medico , ho iniziato ad assumere 20 gocce di entact; gli effetti sono stati da subito abbastanza soddisfacenti ed , insieme alla terapia psicologica, si sono protratti per diverse settimane; adesso però da quache giorno mi sento nuovamente male, giu di morale, vuota, priva di stimoli...e la cosa non accenna a diminuire..oltre a questo mi sento davvero scoraggiata e afflitta perché la sensazione è quella di un disturbo troppo invalidante da cui non riesco a liberarmi....cosa posso fare? Devo rassegnarmi a questo malessere ? Inoltre sono davvero impaurita perché sento troppe volte di gente che prende farmaci per una vita senza mai stare bene....io ho 33 anni...mi chiedo che vita sarà la mia.
dal mio medico dovrò andare il 15 ma io sono troppo stanca e scoraggiata.
cosa posso fare. Grazie in anticipo
[#32]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
Continui la terapia, il periodo di benessere attesta che può stare bene. Tenga conto che la sua terapia e' ancora piuttosto essenziale.il suo curante ha ancora molte possibilità. Verosimilmente il suo benessere si stabilizzerà.
Cordialità
[#33]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, grazie infinite della risposta che per me è anche un conforto, posso chiedere cosa intende per terapia ancora essenziale ? Credo di aver compreso che 20 gocce di entact sono la dose massima per me...grazie di cuore.
[#34]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
la terapia con un solo antidepressivo è sempre da preferire quando possibile. Ovviamente si possono associare AD che agiscono su vie diverse (Serotonina+Noradrenalina o Dopamina, per es), per non parlare di altre categorie di farmaci (ad es Stabilizzanti dell'Umore, etc). Tutto questo varia da caso a caso ed è valutato UNICAMENTE dal curante che visita il paziente. (per cui, per favore, mi risparmi la domanda: nel caso mio ? etc :-) ).
Cordialità,
[#35]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore , le risparmio senz' altro la domanda e la farò al mio curante, io farò tutto ciò che mi verrà consigliato , del resto l' unica cosa che spero in questo momento è che ci sia un modo per uscirne....grazie ancora.
[#36]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore , torno a disturbare mi rendo conto...ma in questi giorni la paura di non farcela è tanta, sto facendo appello a tutte le mie forze ma non basta purtroppo....le chiedo , visto che sono ormai oltmre tre mesi che assumo entact e purtroppo i miglioramenti sono stati solo temporanei, questo che potrebbe significare....che il farmaco non va bene in sostanza e va sostituito..? Può voler dire che si tratta di una depressione tendenzialmente resistente ai farmaci ..
? Oppure che magari si è di fronte ad una diagnosi imprecisa....che va rivalutata.. ?io a questo punto non so cosa è giusto fare...attendo la visita di controllo prossimamente, ma magari è meglio chiedere un altro parere diretto....attendo gentilmente sue indicazioni se può. Sono davvero confusa. Grazie...
[#37]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
1) "questo che potrebbe significare....che il farmaco non va bene in sostanza e va sostituito..?"-----Non direi, ha ottenuto benefici con questo farmaco, se non sono sufficienti si può provare un'augmentation (come le dissi, altro AD, altra categoria di farmaci, etc);
2) "Può voler dire che si tratta di una depressione tendenzialmente resistente ai farmaci ..?"-----Per niente, per esseri una resistenza ai farmaci si dovrebbe aver provato quasi tutte le possibilità ai massimi dosaggi, cosa che non si è affatto verificata nel suo caso.
3) "Oppure che magari si è di fronte ad una diagnosi imprecisa....che va rivalutata.. ?"
---questo è sempre possibile, ma l'aver provato solo entact, che ha dato parziali benefici, farebbe pensare che non sia il caso;
4)"io a questo punto non so cosa è giusto fare"---continui la cura, tenendo prsente che una componente ansioso depressiva è ancora presente e tende a afrle fare previsioni tendenti al catastrofico.
Cordialità,
[#38]
dopo
Utente
Utente
Ok....quindi augmentation significa non sostituire l ' entact ma semmai affiancarlo a un altro farmaco giusto...? Comunque dottore io mi sento in dovere di ringraziarla immensamente, lei è stato il mio punto di riferimento e il mio sostegno " telematico" sin dalla mia prima richiesta di aiuto ed è stato fondamentale per me a ogni passo. Grazie di cuore per la sua professionalità e la sua umanità.
[#39]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,
Torno a scriverle perché vorrei aggiornarla sulla mia situazione, dopo l' ultimo messaggio ho consultato il medico il quale mi ha consigliato di attendere prima di un ' eventuale modifica di terapia e vedere se la situazione migliorasse ( ricordo che assumo 20 gg. Di entact) . Dopo qualche giorno in effetti , verso metà febbrajo , la situazione è migliorata e questo miglioramento è durato per più di un mese in cui sentivo di essere molto vicina a guarire ed ero anche intenzionata a chiedere al medico di alleggerire la terapia e iniziare a scalare , adesso purtroppo da almeno una settimana ho ripreso ad avere i sintomi di depressione e di panico...umore basso , senso di demotivazione , stanchezza marcata, disinteresse, testa confusa , tremori , derealizzazione...io non capisco...non è successo nulla di particolare...semplicemente ho ricominciato a stare male da un giorno all' altro...ci sono già stati altri episodi di alti e bassi da ottobre , è vero ho avuto anche miglioramenti...ma mi creda soffro da agosto...assumo farmaci da novembre...e a dispetto della speranza di guarire da questo calvario mi trovo ancora dopo diversi mesi come se nulla fosse cambiato veramente...mi chiedo se guariro mai veramente...ho sempre cercato di combattere e non rassegnarmi ma ora inizio a perdere la speranza e la fiducia , e sopratutto non so più cosa è giusto fare. Non mi sono risparmiata , ho fatto tutto in questi mesi per poter stare bene...ma perché non funziona dottore. Non so più cosa devo fare. Vorrei solo potermi ancora affidare a qualcosa. Grazie...
[#40]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
comprendo il suo stato d'animo, ma, forse la paura dei sintomi ansioso-depressivi, la porta ad enfatizzare i momenti di malessere. A quanto vedo i periodi in cui sta bene, da quando ha cominciato a curarsi sono stati sempre più lunghi, inoltre sta facendo una terapia efficace ma non pesante, passibile di aggiustamenti. Nel frattempo, se come credo, sta continuando la psicoterapia, cerchi di considerare che un obiettivo maturo è quello di imparare a gestire il dolore, non solo di farlo sparire.
cordialità,
[#41]
dopo
Utente
Utente
Caro dottore , lei che mi segue " telematicamente" da mesi ha probabilmente centrato il punto cruciale , cioè il fatto che tutto si intrecci con la mia paura di non uscirne mai e che questi sintomi non mi lascino più. ...purtroppo quest ' ultima ricaduta suona molto come una sconfitta per me. ..o peggio i prodromi di una situazione ormai più grande di me e ingestibile..si è vero che i periodi di miglioramento sono stati via via più lunghi e duraturi, questo è reale...ma sta di fatto che i sintomi alla fine ritornano sempre anche se faccio di tutto per stare meglio...quanto alla psicoterapia sto lavorando in quel senso , per riuscire ad accettare di più ciò che mi succede...ma ancora non è facile accettare e gestire il dolore anziché credere che possa andare via...inoltre vorrei capire meglio cosa intende per cura efficace...ma non pesante ? Lei cosa mi consiglia di fare se posso chiederlo...Grazie dottore , spero in una sua risposta.
[#42]
dopo
Utente
Utente
Lei trova normale questo decorso a questo punto dottore....oppure Ho motivo di credere che questo disturbo non lo risolvero facilmente...chiedo scusa ma sono molto abbattuta.
[#43]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile utente,
lei scrive:"ma ancora non è facile accettare e gestire il dolore anziché credere che possa andare via"....-----------------
Già questo dovrebbe dirle che i sintomi si ripresentano, da questo punto di vista, perchè ancora non ha acquisito sufficiente padronanza in questa gestione, quindi che c'è altro lavoro da fare, senza dover necessariamente visualizzare scenari catastrofici ("non guarirò mai" etc).
"cosa intende per cura efficace...ma non pesante ?"......---------------
Che ci sono molte altre strategie a disposizione del suo psichiatra, rimanendo in campo farmacologico. Lui saprà indicarle quali, se glielo chiede.
"Lei trova normale questo decorso a questo punto dottore"---------------Si.
Cordialità,
[#44]
dopo
Utente
Utente
buongiorno dottore e ben trovato, torno a disturbarla dopo qualche tempo; posso dirle che sto meglio e che infine non ho cambiato la terapia ma ho affrontato la questione più dal punto di vista della psicoterapia; il mio terapeuta ha lavorato molto insieme a me sugli aspetti di conoscenza del disturbo e della consapevolezza dello stesso e sono riuscita a superare da sola gli ultimi momenti critici e difficili...che magari torneranno, ma diciamo che adesso mi fanno meno paura e mi sento un po' meno sopraffatta da essi; come le dicevo non ho modificato la terapia dunque assumo ancora 20 gocce di entact al dì.
Stavolta però avrei una domanda da farle dal punto di vista farmacologico; premesso che ho acquistato qualche chilo nel corso di questi mesi, che ho ripreso l' attività fisica da un mesetto ed il mio fisico non dà particolari segni di stanchezza o debolezza - noto però che da qualche tempo mi capita quasi ogni notte di avvertire intensa sudorazione soprattutto al collo e dorso, tanto da dover cambiare la maglietta e svegliarmi più volte, questa cosa mi succede solo di notte, di giorno infatti la mia temperatura corporea è normale senza sbalzi significativi; ho notato tra l'altro che questo sintomo, che avverto dopo qualche ora dall'inizio del sonno, è diciamo indipendente dal contesto, visto che ho provato ad alleggerirmi come indumenti ma la cosa non cambia granchè...le chiedo è possibile sia un effetto collaterale dell'entact? e che si stia manifestando solo nelle ultime settimane? Devo dire che a parte i primi tempi, il farmaco non mi ha mai dato disturbi seri a livello fisico, per lo meno non con sintomi costanti e realmente problematici.
Cosa mi consiglia?
grazie infinite.
[#45]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
gli antidepressivi possono dare un incremento della sudorazione, ma appare piuttosto inverosimile che questo accada non all'inizio della terapia a a distanza di tempo dall'inizio. Escluderei che potesse dipendere dall'Entact. Monitori il fenomeno e veda come procede nelle prossime settimane. Se persiste ne parli con il suo curante.
Cordialità.
[#46]
dopo
Utente
Utente
gent.le dott. Di Rubbo è passato qualche tempo dalla mia ultima richiesta, circa sei mesi durante i quali sono stata piuttosto bene, certo la sensazione non era quella di aver totalmente superato il problema ma sono riuscita a condurre una vita comunque normale nel lavoro e negli affetti, almeno fino a una decina di giorni fa in cui inaspettatamente la parabola ha ripreso lentamente a discendere dopo un lungo periodo in risalita...attualmente assumo ancora la terapia di 20 goccedi entact e nient'altro dal punto di vista farmacologico,e proseguo sporadicamente con una psicoterapia di mantenimento, speravo onestamente di non riassaporare il peso della depressione e dell'ansia così all'improvviso, ma dato che purtroppo è successo questa cosa mi getta di nuovo nel vortice dei perchè e dei dubbi su cosa fare; attualmente i miei sintomi , oltre purtroppo a un senso di peso e di angoscia di fondo, sono anche fisici come un nodo alla bocca dello stomaco, un peso sul petto e stanchezza eccessiva soprattutto al mattino....per cui le chiedo

- è possibile che ciò accada anche dopo un anno di terapia alle dosi massime o devo invece intendere la cosa come una sopraggiunta inefficacia del farmaco da sottoporre al mio medico?

- visto che in questi mesi non mi sono mai sentita del tutto forte e più sicura di fronte all'idea di una nuova ricaduta , cosa pensa che manchi al mio percorso di cura per poterlo rendere più efficace a questo punto?come posso gestire meglio eventuali ricadute o periodi neri ?

in realtà più passa il tempo e più inizio a pensare che è davvero difficile "guarire " in senso assoluto, certo spero di sbagliarmi ma attualmente vorrei almeno capire come posso fare per tenere a bada questo scmodo fardello che mi porto - più o meno - dietro da un anno.....grazie infinite per la sua attenzione.
[#47]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
lei dice: "è possibile che ciò accada anche dopo un anno di terapia alle dosi massime o devo invece intendere la cosa come una sopraggiunta inefficacia del farmaco da sottoporre al mio medico?"--E' possibile avere una ricaduta, piu' o meno temporanea, nonostante il farmaco continui a mantenersi efficace (il rapporto azione terapeutica/sintomi può variare); sicuramente dovrebbe informane il curante che le indicherà cosa ritiene più giusto fare;
"visto che in questi mesi non mi sono mai sentita del tutto forte e più sicura di fronte all'idea di una nuova ricaduta , cosa pensa che manchi al mio percorso di cura per poterlo rendere più efficace a questo punto?come posso gestire meglio eventuali ricadute o periodi neri ?"--Non si scoraggi e parta dal problema/dolore attuale, lì ci sono le indicazioni che, insieme al suo terapeuta, può usare per sapere che altro è ancora da elaborare;
"in realtà più passa il tempo e più inizio a pensare che è davvero difficile "guarire " in senso assoluto, certo spero di sbagliarmi ma attualmente vorrei almeno capire come posso fare per tenere a bada questo scmodo fardello che mi porto - più o meno - dietro da un anno"--Se per guarire in senso assoluto lei intende far scomparire il dolore dalla sua vita, effettivamente nessun essere umano guarisce mai. Guarire ha a che fare con l'ammettere l'inevitabile esistenza del dolore nella nostra vita e con l' imparare a gestirlo meglio possibile.
Cordialità,
[#48]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore, la ringrazio come sempre della sua disponibilità e soprattutto per l "'umanità" delle sue risposte che non è poca cosa...in realtà nella mia ultima considerazione intendevo il "guarire" come lil non avvertire più questo dolore sordo e continuo dell'anima che è come un velo che copre tutto, come se si fosse costantemente sotto tono, come se tutto apparisse un po'sbiadito, e non si fosse più capaci di godere appieno delle esperienze e delle sensazioni anche più banali...anche di quelle meno belle! è difficile spiegare, davvvero complicato descrivere cosa si prova ma in effetti spesso è proprio lì impossibilità di raccontare questo non-sentimento e questo senso di inevitabilità e distacco che mi scoraggia e mi sfinisce, perchè è sottile, subdolo ma così difficile da superare....devo dire la verità, inizia a farsi strada in me la paura che non ci riuscirò...all'inizio paradossalmente ero spaventata e soffrivo in modo evidente ma avevo tanti appigli davanti a me, ero più fiduciosa, invece adesso che sembra andare meglio agli occhi di tutti...per me dopo tanta strada fatta, la paura è quella di non avere più molto margine di miglioramento, che questo stato si cristallizzi e non ne riesca più ad uscire...ha detto bene lei, sono molto scoraggiata. E non capisco più se è per il naturale manifestarsi della mia patologia, o per una comprensibile reazione del mio essere che soffre ancora e si sente schiacciato...comunque dottore torno a chiederle se oltre alla terapia farmacologica, ed a quella psicologica che sto seguendo, ci siano altri metodi , altri suggerimenti o altri rimedi utili, per chi come me si trova su questo difficile percorso.....forse sbaglio ma cerco davvero di aggrapparmi a tutto per un po' di speranza in più...grazie di cuore.
[#49]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
credo di capire il malessere di cui parla. I periodi di scoraggiamento esistono. Cerchi di percorrere fino in fondo le strade che ha intrapreso. Cerchi di evitare di lasciare gli strumenti terapeutici che utilizza, almeno fino alla prova evidente che vanno cambiati. Aggrapparsi a tutto può portare a utilizzare poco e male uno strumento che potrebbe darle frutti insistendo. Circa altri rimedi al malessere dovrebbe chiedere ai suoi curanti. Ovviamente ce ne sono. La Mindfulness, ad esempio, ha ormai una grandissima mole di lavori scientifici che ne mostrano l'efficacia nella terapia e nella prevenzione delle ricadute nei disturbi d'Ansia e Depressivi, oltrechè in moltissime patologie organiche. Faccia riferimento con fiducia ai suoi curanti.
Cordialità e buone cose,
[#50]
dopo
Utente
Utente
buongiorno dottore,
le scrivo dopo diversi mesi per avere un suo parere se possibile, dato che le sue risposte sono da sempre per me molto più che utili, nel mese di giugno mi sono recata dal mio psichiatra di fiducia, colui che per intenderci mi ha curata per i miei disturbi di ansia/depressione (faccio presente che non assumo più farmaci dal mese di aprile), per un problema stavolta legato alla mia emicrania , visto che si è presentata molto più intensamente soprattutto durante il ciclo. Il medico dopo una visita accurata mi prescrive Biosame, Folanemin e qualche goccia di laroxyl solo nel periodo mestruale ( Laroxyl ancora non assunto perchè il ciclo non l'ho avuto), cercando così di attutire gli attacchi di emicrania in quel periodo.
La cura però, per altre questioni i salute, l'ho cominciata solo da qualche giorno unitamente ad un integratore di Omega 3.
Peraltro sempre da qualche settimana a fasi alterne, essendo questo un periodo dell'anno un po' critico per me, ho ricominciato ad avvertire qualche sintomo di ansia come capogiri/ astenia/ irritabilità/ insieme a qualche episodio di umore basso...
Venendo al punto dottore, una volta iniziata la terapia con biosame e gli altri integratori ho iniziato a avvertire nuovamente un sintomo molto spiacevole per me, anche perchè connotato da ricordi negativi ossia la presenza di sogni vividi ed agitati che sembrano davvero reali, che mi creano uno stato di tensione importante e mi lasciano intontita durante il giorno...le chiedo è possibile che il livello di "attivazione" creato dal biosame e la sua azione sulla serotonina mi inneschi questa reazione?
glielo chiedo perchè ricordo esattamente come appena iniziai ad assumere entact trascorsi delle notti terribili in preda a questo sintomo, e fu diciamo la prima risposta al farmaco a livello di attivazione e ansia conseguenziale...è dunque plausibile che si ripeta in parte questo meccanismo con il BioSame?
oppure è semplicemente l'ansia/depressione ecc... che ritorna così bruscamente....
il mio medico è assente al momento, naturalmente chiederò anche a lui ma nel frattempo le sarei grata se mi desse un suo parere...
grazie mille in anticipo.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto