Terapia anticoagulante

Buongiorno,
mio padre, 79 anni, diabetico e con un episodio di angina pectoris relativo a più di 10 anni fa, è stato sottoposto, 3 giorni fa, a stent angioplastico alla carotide sinistra (l'angioplastica a quella destra è stata fatta nel 2009).

Il punto è questo: mio padre è stato dimesso dall'ospedale con la prescrizione di cardio aspirin (2 compresse die) nonostante assuma già 1/2 compressa di ascriptin al giorno da anni.

Avevo già esposto i miei dubbi riguardante la terapia anticoagulante proptratta nel tempo in un consulto di qualche anno fa.

Visto che riuscirò a contattare il medico che ha disposto la terapia solo domani e qualche anno fa gli era stata già tolta la dose di cardio aspirin (2 compresse die) perché ritenuta eccessiva volevo sapere se possibile e in linea di massima un vostro parere: 350mg è da ritenersi una dose corretta o comunque necessaria per un periodo limitato dopo procedura angioplastica carotidea?

Grazie

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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Credo ci sia un pò di confusione...innanzitutto la terapia prescritta a suo padre non è anticoagulante, ma antiaggregante piastrinica, come correttamente si fà nei pazienti sottoposti ad impianto di stent. Quel che mi lascia perplesso è il dosaggio della cardioaspirina (2 cpr/die). Normalmente si prescrive 1 cpr dopo pranzo associata al Clopidrogel (Plavix) anche se la doppia antiaggregazione viene effettuata per tempi differenti in base al tipo di stent utilizzato.
Non posso esserle di ulteriore aiuto, perchè per eventuali modifiche della terapia deve necessariamente rivolgersi ai colleghi che l'hanno trattato (lo faccia almeno telefonicamente al più presto).
Saluti

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Utente
Utente

Egregio Dottore,
la ringrazio per la risposta.

Lo scopo primario era quello di tranquillizzare mio padre in queste ore visto le informazioni contrastanti fornite in sede di ricovero (farmaci fatti assumere più volte) e al momento della dimissione (posologia non chiara).

Inoltre, capire se il dosaggio complessivo dei farmaci antiaggreganti fosse eccessivo come già esposto da altri suoi colleghi.

Sicuramente dopo aver contatto il medico che l'ha trattato la situazione verrà chiarita.

Cordiali Saluti