Alterazione del film lacrimale e allergia

Buongiorno,

la mia ultima diagnosi è CONGIUNTIVITE MICROFOLLICOLARE ALLERGICA CON ALTERAZIONE DEL FILM LACRIMALE LIPIDICO.
BLEFARITE CON DISTURBI DELLE GHIANDOLE DI MEIBOMIO.

Sono risultato allergico agli acari della polvere (DFF e DFPT – calcolata su ige 12,5) e da oltre un anno e mezzo la carenza della parte lipidica del film mi causa notevoli problemi dovuti alla repentina evaporazione delle lacrime.

Ho fatto intervento di PRK per correzione mipia e astigmatismo nel 2009.

Test effettuati:

Test di Shirmer: quantità lacrimale sufficiente.
Analisi della parte mucinica della lacrima: parte mucinica lacrimale alterata.
Analisi del film lipidico con Tearscope: parte lipidica lacrimale alterata.
Esami del sangue anti anticoropi e reumatologici per verifica Sjogren: negativi.

Ho comunque secchezza delle fauci occasionalmente, occhi costantemente doloranti, arrossati, stanchi e molto pesanti.
Inoltre ad ogni risveglio sono secchi e letteralmente aridi.

Il mio medico intende effettuarmi il test di provocazione agli acari della polvere per stabilire se la causa dell’alterazione delle lacrime è dovuta a tale allergia...il mio dubbio è solo che questo test sia inutile, anche perchè io non presento la maggior parte dei sintomi della congiuntivite allergica, ossia: lacrimazione copiosa (il mio problema è l’esatto opposto) e prurito.

Avendo fatto i prick mi sembra ovvio che sia allergico agli acari, quindi credo una provocazione congiuntivale porterebbe inevitabilmente a gonfiore e arrossamento.
Inoltre ho già provato una cura con colliri antistaminici, anche per via orale SENZA ALCUN MIGLIORAMENTO DEI SINTOMI.

Le mie domande quindi sono:

1) La congiuntivite allergica può portare anche ipolacrimia con alterazione del film lipidico e mucinico e assenza di prurito?

2) L’allergia, inoltre, può quindi non necessariamente colpire anche agli occhi, ma solo il tratto respiratorio?

Grazie di cuore per un interessamento.
[#1]
Attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Egregio utente,
la congiuntivite allergica tipica, cioè IgE-mediata, per la diagnosi della quale si utilizzano criteri clinici anamnestici, obiettivi, e il dosaggio delle IgE specifiche (o il prick test), è caratterizzata proprio (come Lei stesso "obietta") da prurito e lacrimazione e si associa tipicamente alla presenza di segni e sintomi di rinite allergica (e, in parte dei casi, anche asma).
Certamente esiste anche la possibilità di un'associazione tra congiuntivite allergica e sindrome dell'occhio secco.
Sembra però che nel Suo caso la "clinica", almeno per quanto concerne il dato anamnestico, sia prevalentemente - se non completamente - sbilanciata verso le manifestazioni imputabili alla secchezza (assenza di prurito oculare e di sintomi respiratori, inefficacia della terapia preventiva e steroidea locale e per os, v. https://www.medicitalia.it/consulti/oculistica/328811-blefarocongiuntivite-allergia-acari.html ).
Per questo motivo sembrerebbe lecito ritenere che - completate tutte le indagini volte a chiarire la diagnosi - gli interventi debbano convergere sulla correzione della secchezza (compreso il miglioramento ambientale domestico e lavorativo). Chiederei all'oculista se un quadro di «congiuntivite microfollicolare» possa essere in realtà secondario alla secchezza e, se comunque ritenuto di origine allergica, ne farei rivalutare l'effettiva importanza clinica una volta ottenuta una protratta normalizzazione lacrimale.
Se il Suo problema è effettivamente legato alla carenza della componente lipidica dovrebbe avere tratto giovamento dal probing ghiandolare e/o dal trattamento LipiFlow oltre che dall'uso di appropriati sostituti lacrimali. Le ricordo infine che esiste anche la possibilità di chiudere i puntini lacrimali (anche temporaneamente, per consentire di valutare l'efficacia del trattamento, con i "punctum plugs").
Saluti,
[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott Marchi,
Anzitutto infinite grazie per il Suo cortesissimo interessamento al mio caso e per i Suoi preziosi consigli.

Volevo informarLa per completezza del caso che alla fine ho effettuato i test di provocazione che, ovviamente senza mia sorpresa, hanno portato immediato arrossamento, ma soprattutto FORTE PRURITO e ABBONDANTE LACRIMAZIONE: sintomi, questi ultimi due, assenti o comunque rari nella mia patologia.

Il medico dove sono attualmente in cura si è subito proposto di farmi praticare un vaccino oculare antiacaro di sua invenzione, ovviamente costosissimo, che in veritá non so quanto sia davvero utile praticare, visto che i sintomi non corrispondono ad un'allergia, quanto, come obiettivamente anche da Lei notato, ad una serie di conseguenze dovute ad evaporazione delle lacrime.

Se me lo permette, vorrei ancora una volta approfittare della Sua gentilezza e chiederLe un consiglio su come agire per poter almeno arginare in problema (so che i disturbi lacrimali non sono facili da risolvere), anche perchè credo che dopo quasi due anni sono parecchio provato (la secchezza non è l'unico disturbo).

1) come miglioro l'ambiente domestico e lavorativo, in maniera significativa, per evitare l'evaporazione delle lacrime? (Purtroppo lavorando in un call center al computer per 8 ore, con aria condizionata sempre accesa e purtroppo obbligatoria, il mio problema è più difficile da tenere sotto controllo)

2) probing ghiandolare, lipiflow e punctum plugs sembrano non essere praticati "da queste parti". Pensi che io ne sono venuto a conoscenza solo grazie a internet e al sito medici italia (oramai conosco molto bene la mia patologia e fin troppo spesso mi sono dovuto difendere da medici che non guardavano molto al di lá di questo problema, a quanto pare un pò sottovalutato qui a Napoli).

Come e dove mi consiglia di effettuare dunque, in maniera seria e corretta questi esami, in modo che il mio caso SPECIFICO possa essere seguito come dovrebbe? A questo punto sarei disposto anche a spostarmi di molto per risolvere o stare almeno meglio.

Grazie ancora immensamente.

Distinti saluti
[#3]
Attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
L'ideale non è certo il Suo ambiente lavorativo, pertanto proprio in quel contesto - se non risulta possibile modificarlo in alcun modo o essere destinati ad altre mansioni - verosimilmente diventa necessario compensare l'evaporazione con un uso più intenso di sostituti lacrimali, secondo indicazione dell'oculista.
Se non riesce a trovare soluzione nella Sua città, credo che comunque valga la pena di cercare altrove, dal momento che sarebbe molto utile valutare la risposta ai trattamenti volti a ristabilire la quota lipidica lacrimale.
Trattandosi di argomento di stretta competenza e soluzione oculistica, non saprei dove indirizzarLa nella Sua zona; se è disposto a spostarsi potrebbe contattare il Dr. Orione ( https://www.medicitalia.it/blog/oculistica/2572-il-lipi-flow-come-trattamento-per-l-occhio-secco-da-eccessiva-evaporazione-blefarite-e-meibomite.html ).
Saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott. Marchi,
vorrei ringraziarLa ancora di cuore per l'interessamento.
Seguirò i Suoi preziosi consigli senza dubbio.

Distinti Saluti.
Allergia

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