Ansia nel parlare

Buongiorno vorrei un consulto. Sto facendo psicoterapia, poiché ho il problema che quando dico qualcosa sono ossessionata dal fatto di dire le cose in modo perfetto,di fare le cose in modo perfetto, e ripasso con la mente praticamente ogni cosa. Mi hanno detto che non servono medicine ed abbiamo trovato il motivo di tutto ciò, che sarebbe (e sicuramente è) il cattivo rapporto con i miei, che sono da sempre freddi, non mi hanno mai capita e mi hanno sempre fatto sentire una stupida,dicendomelo e ridendo di me da sempre. Malgrado io abbia capito, non cambia nulla,continua quest'ansia che mi assale con tutti,marito,figli,mi sento sempre inadeguata anche con mio figlio di un anno. Il terapeuta dice che devo allentare i rapporti con i miei parenti e l'ho fatto ma ancora sento sempre molta ansia quando parlo e mi sento un idiota,non riesco a portare avanti conversazioni e più voglio uscire da quest'ansia e meno riesco. Vorrei divertirmi ed essere tranquilla ma non riesco. Da premettere che ho un bravo marito e figli fantastici che devo fare? Questa cosa mi tormenta da un paio d'anni ma dopo la gravidanza è diventata ossessiva,un insicurezza patologica che non mi abbandona mai neanche un attimo.
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora,
sicuramente intraprendere un percorso psicoterapeutico è una scelta corretta. Un grande traguardo raggiunto con il suo terapeuta è proprio quello di comprendere la causa del suo disturbo. Il cervello (e tutto il network mente, corpo) è fatto per adattarsi all'ambiente (fisico, sociale ed emozionale) in cui si nasce. Può sembrare paradossale, ma la parte di lei che si sente stupida è una parte nata con una funzione "protettiva" durante la crescita. Sentirsi stupida infatti ha evitato situazioni di relazione con gli altri nel quale poteva essere nuovamente derisa. Un aspetto importante è che questa memoria traumatica è ancora attiva oggi. La psicoterapia le permetterà con il tempo di far comprendere a questa parte che in lei oggi esistono capacità e risorse nuove che non aveva da bambina durante il suo percorso di crescita.

Cordiali Saluti e Auguri.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente.

>>Malgrado io abbia capito, non cambia nulla,continua quest'ansia che mi assale con tutti..<<
comprendere le motivazioni che stanno alla base del suo stato di malessere è solo il primo passo per iniziare a stare meglio e cercare di modificare il suo "modo di essere". Quest'ultimo è uno dei compiti della psicoterapia.

Il solo fatto di comprendere le cause che strutturano il sintomo non è detto che porti ad un miglioramento, anzi molto spesso non è così, c'è bisogno di tempo.

>>Questa cosa mi tormenta da un paio d'anni ma dopo la gravidanza è diventata ossessiva,un insicurezza patologica che non mi abbandona mai neanche un attimo.<<
la gravidanza implica un'ulteriore confronto con l'immagine di una "madre interiorizzata", questo da un punto di vista simbolico ha un certo rilievo, soprattutto se messo in relazione con il rapporto che ha con i suoi genitori.

Da quanto tempo ha iniziato la psicoterapia?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 210 6 1
G.le utente, come hanno osservato con pertinenza i miei colleghi, il sintomo è un osso duro da debellare.
Mi spiego: esso consiste in più modalità, una è quella simbolica che lei ha elaborato nel suo percorso terapeutico, per cui ha capito il motivo relazionale che ne è alla base, l'altra è quella relativa al "godimento", ovvero il guadagno pulsionale che ne otteniamo.
La prima modalità fa appello al senso da svelare e, ripeto, sembra che lei abbia capito perchè le accade ciò che accade, la defaiance della parola, dell'atto di parola. In famiglia lei non aveva parola e quindi si "intreccia" con i significanti dell'altro, combatte quotidianmente con il linguaggio, in una presa competitiva con esso, che la vede costantemente ed immancabilmente sconfitta.
L'aver svelato questa verità, non è tuttavia sufficiente a scioglere il suo problema. Perchè?
Perchè, come le faceva notare il dott. La Bella, è difficile fare a meno del sintomo, con le identificazioni che comporta e con l'attaccamento pulsionale, di natura masochistica, che porta con sé.
Per essere più chiaro, il sintomo è dell'ordine della ripetizione dell'identico, che si impone contro la volontà del soggetto ed agisce in modo prevalentemente egodistonico, ovvero, provocando un conflitto ed una disarmonia con l'Io.
Paradossalmente (mi rendo conto che è difficile capirlo ed accettarlo) tutto ciò, nella sofferenza, produce piacere e ci permette di identificarsi ad una nostra difettualità.
Superare questa condizione di assoggettamento dal sintomo è molto difficile e richiede un grande lavoro, che non pertiene solo la conoscenza ma anche la trascendenza di sé stessi, una rettifica dei prorpi rapporti con il godimento del sintomo.



Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

da un punto di vista della psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, il sintomo può essere rimosso facilmente attraverso training specifici di apprendimento dell'abilità mancante.

Più si evita di fare ciò che si teme, più si rafforza il sintomo...
In tale ottica non ho mica capito come mai dovrebbe tagliare i rapporti con i parenti, anzichè cominciare a vederli in un'altra luce.

E' possibile diventare competenti anche nella gestione delle relazioni e nel parlare, senza ansia e/o imparando a gestirla nel migliore dei modi.

Lei che tipo di psicoterapia sta seguendo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Grazie delle risposte ad entrambi sono 4 mesi e il dott mi ha detto di agire, far cose che mi piacciono, e mi ha spiegato che sono intelligente, capace ecc , ma vedo che sono a un punto morto cioè queste cose le ho capite pero non so mi sento sempre in quel modo tranne quando sono impegnata in qualcosa attivamente . ma se sto ferma a rilassarsi mi assale l'ansia, il dot dice di pensare che i miei hanno torto marcio e che tutto dipende da loro e troverò la mia tranquillità specialmente se li vedo sempre meno e non ricevero più battutine da loro. Io invento scuse, li ignoro, e credo che dopo l,ultima che mi hanno fatto ( mi hanno insultata con parenti dicendo che non dovevo accettare dei regali da mio nonno perche io ho i soldi e che quindi ho rubato le cose a loro) il rapporto è ormai quasi del tutto finito.. Ci sentiamo e vediamo poco. Ma io sono nel giusto me lo dicono tutti...ho accettato questi regali e mia madre è invidiosissima perche lei da mio nonno dice che non ne ha avuti mai e ora mi sparla a destra e manca, dicendo che sono una str... Quando invece lavoriamo abbiamo un negozio e mio marito per fare i soldi come dicono si alza alle 5. Sfido chiunque a stare bene mentalmente sono sola come un cane,non ho fratelli ne nessuno. Scusate lo sfogo...
[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..non so mi sento sempre in quel modo tranne quando sono impegnata in qualcosa attivamente, ma se sto ferma a rilassarsi mi assale l'ansia..<<
essere "indaffarati" talvolta contribuisce ad evitare le emozioni spiacevoli (in questo caso l'ansia), ma queste chiaramente ritornano perché non sono state elaborate e comprese.

Il conflitto che descrive con sua madre è deleterio e va affrontato in psicoterapia, non solo evitando certe situazioni, ma riflettendo su come questo rapporto possa aver alimentato le sue insicurezze e il suo bisogno di controllo che probabilmente nasconde una difficoltà nel gestire il senso di colpa (ben alimentato dalle reazioni di sua madre).






[#7]
dopo
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Loro sono inabili a fare i genitori,lei devo evitarla il più possibile, e a secondo risponderle a tono dicendole di non rompermi piu e il più delle volte ignorarla,secondo il medico,ed ha ragione, sto facendo cosi ed anche con mio padre che e peggio di lei. Io ho il senso di colpa di non essere stata brava e brillante come volevano loro che mi dicevano sempre sei stupida e ridevano.Speriamo mipassi quest'ansia ma nel frattempo come dovrei aiutare me stessa?
[#8]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..ma nel frattempo come dovrei aiutare me stessa?<<
continuare la psicoterapia ed eventualmente, se ne sente il bisogno, chiedere al Collega che la sta seguendo.







Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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