Bambino nervoso

Buonasera sono un papà di un bambino di 2 anni ed ho un problema che adesso vi spiego...
Premetto che come lavoro faccio il poliziotto e quindi visto che lavoro lontano da casa lo vedo in media ogni 8 giorni e il piccolo vive con la madre e i nonni. Il piccolo si chiama jacopo sta 24 su 24 con la mamma ha sempre dormito poco parla pochissimo e da pochi giorni nn sta bene, ha mal di gola e febbre pero la cosa strana è un altra vuole semore vedere i cartoni animati sul pc....vi spiego meglio...lui quando mangia visto deve avere il pc con i cartoni davanti per mangiare altrimenti nn lo fa...sicuramenteabbiamo sbagliato noi genitori a viziarlo ma da un po di giorni nn puo fare a meno del pc, cioe deve essere semore acceso basta che lo ascolta mentre gioca con i suoi giochi, ma seviene spento si arrabbia piange strilla si butta per terra e nn smette affinche nn lo si riaccende. Abbiamo provato a toglierlo, a nasconderlo, a darglielo solo quando kmangia, ma niente in questi giorni lo cerca apre armadi li prende a calci e piange piange e strilla...mia moglie visto che lo sta crescendo da sola nn ce la fa piu pensa che lui sia strano ha dei problemi, io invecegli rispondo che è viziato e piano piano gli passera, lei ha paura che sia autistico, nn so piu cosa fare spero che qualcuno mi dia un consiglio perche è il primo figlio e sinceramente mi trovo in difficolta...
Grazie...
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Dr.ssa Alessandra Varotto Psicologo, Psicoterapeuta 67 2 20
Gentile Papà,

come in altro consulto vorrei tornare a riflettere su quali sono le caratteristiche principali della sintomatologia autistica, che in ogni caso andrebbe diagnosticata dallo specialista (neuropsicologo e psicologo dello sviluppo) non prima del terzo anno di età.

Questi dunque gli elementi comuni dello spettro autistico, detta appunto "spettro" perchè è una sindrome e presenta notevole variabilità di segni:
- alterazione della dimensione relazionale (vs assenza totale)
- alterazione del linguaggio (esempio assenza pronome personale, fissazione nella fase ecocalica).
- alterazione del comportamento motorio (esempio stereotipie).

In presenza di tutta una serie di segni che vanno a confluire FONDAMENTALMENTE in una competenza socio-relazionale deficitaria, dovremo comunque fare i conti - prima di avanzare l' ipotesi di un intervento - con quelle che sono le normali tappe di sviluppo psicologico previste per il secondo anno di vita.

Accertato dunque l'eventuale disturbo franco, lo stile educativo dovrà ovviamente essere "rimodellato" in modo da favorire il soddisfacimento di bisogni essenziali del piccolo.

Le faccio un esempio che riguarda la cura fisica.
Se il piccolo dovesse presentare il correlato di non raggiungere il controllo sfinterico, o meglio regredisce in ciò defecando ovunque ..il genitore dovrà verosimilmente adottare uno stile comportamentale consono al problema.
Es. mettere il pannolone
Ancora: se il piccolo non è in grado di mangiare da se dovrà essere accompagnato e si dovrà lavorare per quanto possibile sulla sua autonomia alimentare e sulla igiene minima a tavola.

Ogni linea di sviluppo deve essere necessariamente rivisitata in virtù della sindrome accertata attraverso un piano di intervento educativo individualizzato al fine di trovare pian piano un adattamento alle diverse necessità del bambino (ma anche tenendo conto delle capacità residue, ove presenti).

Sperando di aver fugato qualcuno dei dubbi (suoi e della sua compagna), riguardo a questa possibilità di patologia (e sempre con il limite di una consultazione a distanza), la saluto cordialmente.

Dr.ssa Alessandra VAROTTO
psicologa clinico dinamica indirizzo comunità
Iscritta all'albo Regione Veneto n.7550
www.studiovarotto.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dott.ssa grazie per il consulto è stata gentulissima...gli chiedo un'uktima cosa...un consiglio pratico per aiutarlo a parlare...forse noi genitori sbagliamo qualcosa perche è il primo figlio e siamo molto in difficoltà per questo...
Grazie di nuovo
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Dr.ssa Alessandra Varotto Psicologo, Psicoterapeuta 67 2 20
Gentile Papà,

sempre con i limiti della distanza, mi permetto di offrire qualche linea guida, che il genitore dovrebbe seguire allo scopo di favorire lo sviluppo linguistico e comunicativo del proprio piccolo

E' importante ridurre al minimo il rumore di fondo, soprattutto in occasione dei momenti affettivi importanti (come il pasto con i genitori e/o le figure di riferimento) in modo che il bimbo possa ascoltare gli altri parlare.
A due anni, ma anche appena si forma il codice verbale, i genitori dovrebbero semplificare il proprio linguaggio utilizzando frasi brevi, dovrebbero anche pronunciare con enfasi le parole più importanti e introdurrre delle pause affinchè il bambino possa dare il proprio contributo.
Attività quotidiane che fa generalmente una mamma (come riporre la spesa, preparare il bucato etc.) potrebbero essere utilmente sfruttate per fare in modo che il bambino apprenda nuove parole.
Altra cosa molto importante: bisogna dedicare ogni giorno un pò di tempo alla lettura di un libro illustrato insieme al bambino, durante il quale è opportuno parlare e descrivere le figure, anzichè limitarsi a porre domande a risposta chiusa del tipo " dove è il..?" oppure "che cos'e' questo?.

Certamente sono molti i fattori che possono inficiare il normale decorso del linguaggio; ad esempio la tensione familiare ma anche un contatto limitato tra genitori e figli possono avere il loro peso nella capacità di risposta del bambino.
Tutto ciò dovrà essere necessariamente sottoposto al vaglio della valutazione specialistica.

La saluto cordialmente.