Denti 25-26

Buon giorno sono una donna di 40 anni.
Ho il dente dell'arcata superiore n.25 che si può salvare con una capsula e così farò mentre quello vicino aveva una capsula che si è rotta e il dentista mi ha detto che si può fare un impianto oppure rimanere senza il dente.
Io non sono molto a favore degli impianti dato che in famiglia i miei genitori hanno avuto problemi di fragilità delle ossa delle gengive e temo che non terrebbe con il tempo. La mia domanda è questa. Se facessi sistemare il 25 e lasciassi il "buco" nel 26 che intanto esteticamente non si vede , sarebbe un così grosso problema, il 25 che non avrebbe un dente vicino avrebbe problemi alla lunga?
Poi con il tempo vedrò come si comporteranno gli altri denti......
Grazie molte
Cordiali Saluti
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Dr. Gianpiero Deluzio Dentista, Gnatologo 283 8
Può sopravvivere anche senza il 2.6 benché sarebbe sicuramente consigliabile rimpiazzarlo per avere una migliore efficacia masticatoria (il primo molare e' un dente molto importante per "molare" il cibo) e per evitare che possano verificarsi spostamenti dentari.

Dr. Gianpiero Deluzio
Odontoiatra

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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
"Io non sono molto a favore degli impianti dato che in famiglia i miei genitori hanno avuto problemi di fragilità delle ossa delle gengive e temo che non terrebbe con il tempo."

Rileggo la sua frase dandogli un altro senso:
"Io non sono molto a favore degli impianti dato che in famiglia i miei genitori hanno avuto problemi con degli impianti inseriti dal dr. XY che non hanno tenuto, e temo che non terrebbero neppure a me".

Ecco, così mi sembra meglio.
Che centrano le "ossa fragili"?
E che centra "il tempo"?

Le spiego.
Noi distinguiamo le ossa in tipologie, dal "tipo 1" (il più duro) al tipo 4 (il più morbido).
Questa tipologia di osso può essere presente nel giovane e nell'anziano, più che altro in funzione della zona della bocca in cui si interviene e molto ma molto meno in funzione dell'età.
L'osso di gran lunga peggiore è il tipo 1, il più duro, contrariamente a quello che si potrebbe pensare.
E' un osso povero di modollo, poco reattivo, poco propenso alla riparazione e ad avviare i processi di osteointegrazione.
L'osso tipo 4, il più morbido, è un osso molto difficile da trattare, e richiede un approccio chirurgico sofisticato.
Personalmente lo ritengo un ottimo osso perchè ha un elevatissimo potenziale di guarigione e una componente di midollo osseo (e quindi di cellule staminali) elevata.
A condizione di essere in grado di garantire all'impianto una stabilità immediata, una assenza di micromovimenti.
Qui c'è la chiave di volta del successo nell'osso "morbido": un disegno dell'impianto adatto al tipo di osso (l'impianto giusto, in pratica) e un approccio chirurgico adatto al tipo di osso.

Sempre che "l'osso che non tiene" non sia la solita giustificazione usata per spiegare un fallimento.

Penso che abbia ora più elementi per una scelta consapevole.

E metta il dente che manca.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Gentile Paziente,

vedo dalla sua scheda che ha 42 annu; alla sua età la mancanza di un premolare (2.5) e di un primo molare (2.6) rappresentano un deficit funzionale importante che a sua volta può causare danni a denti e strutture vicine; l'implantologia rappresenta oggi la soluzione, quando praticabile, ideale; dal suo racconto sembra che nella sua famiglia ci sia una certa familiarità per problemi parodontali che in ogni caso non rappresentano una controindicazione assoluta agli impianti, purchè l'eventuale malattia parodontale di base sia curata e tenuta sotto controllo;
la saluto

Dr. Antonio Graziano, PhD
Odontoiatra
Dottore di Ricerca in Tecnologie Biomediche applicate alle Scienze Odontostomatologiche