Taglio alle dita della mano

Un saluto a tutto lo staff.

Nella giornata dell'altroieri 2 febbraio, a seguito di un incidente domestico con un coltello da cucina, ho riportato due tagli, alla mano sinistra, il primo lungo 3 cm e profondo 0,5, nella “regione volare del dito medio”, il secondo, lungo 4 cm e profondo 0,2 alla base del dito indice…. Sul palmo della mano diciamo.

Mi son recato al pronto soccorso, Mi hanno visto le ferite e hanno saggiato la mobilità delle vari falangi e a detta loro nn ci son lesioni nervose o tendinee. Solo una lesione vascolare, (usciva molto sangue), per cui mi è stata fatta una fasciatura molto stretta….Quindi han solo disinfettato e suturato. E messo una stecca sul dito medio (quella col taglio piu profondo, anche se dalla RX nn son risultate lesioni ossee). Ma senza nulla togliere nulla alla professionalità e competenza dei medici del PS di tor vergata dove mi hanno portato, ci son alcune cose chenon mi convincono, proprio sul dito medio…

1) È vero che muovevo tutte le falangi, pero provavo un po di dolore….loro hanno detto che seil tendine fosse stato rotto nn lo muovevo il dito, , ma io so che se il tendine è solo leso, il dito lo riesci a muovere pero provando dolore, e comunque c’è da intervenire chirurgicamente. Nel caso avessero sbagliato diagnosi, puo servirmi a qualcosa la steccatura se fosse leso, oppure posso operarlo in un secondo momento? Come “chirurgia d’elezione e programmata” diciamo, e non “di urgenza”.

2) Fin dal momento del taglio, ho avuto un senso di formicolio e addormentamento del dito medio, mi hanno detto che i nervi potrebbero aver avuto il cosiddetto “stupor” , la sensibilità comunque aappariva conservata… che capacità di guarigione ha un nervo leso?

3) Questa fasciatura molto stretta, dovuta alla lesione vascolare, mi soffoca il dito medio…. Meglio tornare tra qualche giorno per farmela allentare? Loro hanno detto di presentarmi direttamente lunedi 10 febbraio
Grazie a coloro che mi vorranno rispondere
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

non è come dice lei: se il tendine è leso, non c'è dolore ma assenza del movimento.

Uno o entrambi i nervi digitali sensitivi, invece, potrebbero aver subito una lesione: se c'è interruzione del tronco nervoso, le capacità spontanee di guarire sono praticamente zero, mentre se c'è solo una "contusione", nel giro di qualche settimana la sensibilità torna normale.

Se non ha eccessivi fastidi, non conviene allentare il bendaggio ma, se ha l'impressione di un problema circolatorio (strano colorito o turgore del dito), il bendaggio va allentato.

Buona serata.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Utente
Utente
La ringrazio, dottor Leccese, per la Sua cortese e precisa risposta... per la sensibilità del dito il dottore del PS mi ha fatto chiudere gli occhi e mi chiedeva se sentivo che mi toccasse il dito... sentivo il contatto, ma in modo piu "soft" e addormentato, e tuttora avverto un certo formicolio....

I nervi, qualora completamente spezzati, non sono ricostruibili chirurgicamente, giusto?

è possibile effettuare tra qualche settimana una RMN di controllo? grazie ancora
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Certamente c'è un danno neurologico, ma bisogna vedere se è reversibile (stupor) o no (interruzione anatomica del nervo).

Il nervo lesionato si può e si deve riparare.

La RM in questi casi è del tutto inutile.
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Utente
Utente
Grazie ancora, dottore, per la sua gentilezza nel rispondermi. Ne approfitto ancora un pochino con qualche ultima domanda:

- Se la RM è inutile, c'è qualche esame "strumentale" in grado di saggiare la lesione anatomica di un nervo periferico qualè un nervo digitale? o l'esame è solo clinico?

- Quanto tempo "posso concedere" al dito per verificare se neurologicmente torna alla normalità o se devo prendere in considerazione l'idea di un danno neurologico irreversibile?

- Nella peggiore delle ipotesi (prepariamoci al peggio) che il nervo sia completamente spezzato e resti un deficit di sensibilità, c'è un tempo limite in cui conviene operarlo? da quel poco che son riuscito a documentarmi, anche su siti e dossier accreditati come questo dove scriviamo, mi pare di capire che il meglio di queste operazioni avviene "i urgenza" (quando il danno viene diagnosticato subito si intende)
farla in elezione, in differita, a distanza di mesi o anni, renderebbe il tutto piu difficile per il chirurgo (presenza di tessuto cicatrizale, monconi del nervo non piu ricucibili per cui bisogna ricorrere a un innesto nervoso)e meno ottimale come risultato x il paziente ...è vero?

- nella sua casistica di chirurgo dellamano, operazioni "sui nervi" sno diffuse o sono casi rari? qual è il tempo di recupero almeno x le normali attivutà quotidiane? (lavoro d'uficio col computer e guidare l'auto?)

Grazie ancora!!
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Certo, una lesione anatomica del nervo digitale sarebbe meglio operarla entro alcuni giorni, ma la si può operare anche in seguito: ottimi risultati si ottengono con le tubulizzazioni, anche dopo mesi dal trauma.
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Utente
Utente
tubulizzazioni? sarebbero innesti di altri nervi? o è un'altra tecnica ancora?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
No, si utilizzano tubuli venosi o sintetici per ricollegare le due estremità del nervo e proteggere il tutto dalla cicatrice esterna.
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Utente
Utente
La ringrazio dotore, e questa è un'operazione di quanto differibile dal trauma? che vantaggi presenta rispetto all'innesto nervoso?
Grazie ancora per le tante delucidazioni che mi sta fornendo.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Dal mi punto di vista è molto meglio rispetto alla riparazione diretta del nervo (neurorrafia) o all'innesto nervoso (in caso di perdita di sostanza), in quanto consente un recupero superiore e non comprta rischi di formazione di tessuto cicatriziale all'interno del nervo riparato.

Può essere effettuata anche dopo mesi dal trauma.
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Utente
Utente
Grazie, dottor Leccese, , ci penserò su.
E' stata una fortuna averLa conosciuta seppur virtualmente, perchè si dà il caso che siamo concittadini, anche se sono domiciliato a Roma per lavoro da diversi anni, sono tarantino, e giu a Taranto scendo spesso. Del resto ho sempre sentito parlare un gran bene da mio padre (ufficiale di Marina in pensione) di Lei e del Suo papà, medico militare, associatamente alla chirurgia della mano, quindi, se vedo che da qui a un po' di tempo, il dito non si risveglierà del tutto, La verrò a trovare in visita. E continuo a ringranziarLa, per ora, dei preziosi consigli che mi ha fornito con infinita pazienza, gentilezza e professionalità.

Ora, giusto per snocciolare un po' di "tempistica", quanto tempo posso/devo concedere al mio dito per verificare se recupera sensibilità autonomamente (e quindi comprenderò che "ex tunc" si trattava di "stupor" e non di rottura completa del nervo) oppure cominciare a pensare a una riparazione chirurgica?

E, sempre di tempistica parlando, che tempi di recupero sono previsti dopo un intervento di tubulizzazione? Intendo per la vita quotidiana, (lavoro d'ufficio e guida dell'automobile).

Oggi comunque sono andato alla visita di controllo, la dottoressa mi ha tolto la stecca, e le garze e mi ha disinfettato nuovamente la ferita, applicando dopo un bendaggio un po' meno rigido che tuttavia mi limita sempre un pochino il movimento. Giovedi prossimo levo i punti. Mi ha anche detto che, alla fine di questa immobilizzazione, sarà verosimilmente possibile che sentirò il dito un po' "incriccato" nel piegarlo ma dipenderà dalla immobilizzazione e non da danni tendinei. Incrocio le dita (quelle sane rimaste! :-) )
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Se non ci sono particolari novità, riaggiorniamoci tra due settimane.
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Utente
Utente
Salve dott Leccese, mi scusi se La disturbo prima di quanto pensassi. Oggi mi son recato dal medico di famiglia per farmi prescrivere l'impegnativa per la rimozione dei punti che affronterò dopodomani. Al sentire della mia peggiorata sensibilità in una parte del dito, mi ha voluto fare una impegnativa anche per una elettromiografia di tutto l'arto superiore sinistro. Secondo Lei può essere un esame utile?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
In questo caso, l'EMG è perfettamente inutile.
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Utente
Utente
Buongiorno, dott Leccese e buona domenica. In effetti mi è parso strano anche a me un esame del genere, e ho preferito seguire il Suo consiglio, prenotando per ora una visita con la mutua presso il San Camillo di Roma (reparto chirurgia della mano). Anche se, qualora si paventi un intervento, non appena potrò scendere, non escludo di operarmi giu in Puglia per motivi logistici.
Giovedi ho tolto punti e garzie e A due settimane dal trauma (2 febbraio) i sintomi residui che ho sono i seguenti:

- a livello di mobilità, piego il dito in tutte le sue falangi, pur non riuscendo però a chiuderlo ermeticamente a tipo "pugno" (gli ultimi gradi di flessione restano un tantino dolorosi)

- a livello algico, mi permane una leggera sensazione di dolore quando, a dito esteso, o leggerissimamente flesso, "premo" col polpastrello contro una superficie...ad esempio, se devo azionare i comandi radio al volante dll'automobile con quel dito, o se devo premere una "molletta" tra pollice e dito medio.

- a livello di sensibilità, non sembra completamente sparita in nessun punto. Tuttavia è "strana"... in quando è un po' "addormentata" nella parte esterna, del dito (dal taglio fino al polpastrello... nella parte centrale del polpastrello invece a volte appare un po' "formicolante" (sensazione simile a quando ci si dà un martellata sopra, nei secondi/minuti immediatamente successivi), mentre nellaparte interna è completamente normale.

Se il quadro dovesse essere piu drammatico del previsto, è possibile con un unico intervento intervenire sia, che so, sui tendini (tenolisi per rimozione aderenze o ricostruzione se dovesse essere lesionato qualcosa) e sui nervi con la tubulizzazione di cui mi parlava?

E dopo un intervento cosi complesso, il recupero come si articolerebbe? Dopo quanto si può acquistare almeno l'indipendenza nell'uso dell'automobile per recarsi autonomamente presso il centro di fisioterapia (che immagino andrebbe intrapresa nell'immediato post operatorio)?

Grazie!!!
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Si possono fare i due interventi insieme, anche se per la tenolisi è importante iniziare immediatamente la mobilizzazione, cosa che non è proprio l'ideale in caso di riparazione nervosa effettuata nel medesimo tempo chirurgico.
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Utente
Utente
Grazie dottore, comunque per ora non voglio fasciarmi la testa prima di essermela rotta... anche se il dito resta un pochino gonfio.... il gonfiore, a Suo parere, è sempre sintomo di "lesione" o rottura di qualcosa? o può dipendere dal semplice trauma del taglio?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Può dipendere anche solo dal tessuto cicatriziale.
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Utente
Utente
Grazie dottore, ma non è strano secondo LEi che a essere leggermente gonfia sia anche la falange centrale, non direttamente interessata dal taglio?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Non posso dirle di più, dato che non ho un'idea precisa e diretta della situazione locale.

Purtroppo, a distanza, non è possibile fare una diagnosi.