Extrasistoli fastidiose, esami negativi

Gentili dottori,

Sono Marco, un ragazzo di quasi 29 anni che da anni convive con extrasistoli.
Da sempre sportivo amatoriale, con un paio d'anni di agonismo alle spalle, ho iniziato ad avvertire fastidi riconducibili ad extrasistoli circa una decina d'anni fa. Sin dai primi consulti, non è mai risultato niente e non mi è stata mai preclusa l'attività sportiva.
In questo lasso di tempo ho effettuato almeno 4 visite cardiologiche per indagare il fenomeno, con tre diversi cardiologi (uno era un noto aritmologo dell'ospedale Monaldi di Napoli). In nessun caso sono stati riscontrate patologie congenite o acquisite del cuore.

In tutte le visite mi è stato eseguito ECG ed Eco. Nel caso dell'aritmologo del Monaldi non si arrivò neppure all'Eco. In ogni caso nessuno ha mai preso in considerazione l'ipotesi di un Holter24, neppure quando ho personalmente chiesto se fosse il caso. Nelle ultime due visite mi è stato suggerito di prendere una pasticca metabloccante in caso di situazioni stressanti (al'epoca c'erano gli esami dell'università per esempio), cosa che ho preferito evitare dal momento che era affidata a me la decisione.
Va detto, in aggiunta, che ho un soffio congenito che a quanto pare è ancora riscontrabile e al quale, anche in questo caso, nessuno dà importanza.

I sintomi che avverto si manifestano al 90% in situazioni di assoluto riposo (dormiveglia, divano, dopo i pasti) o di stress emotivo e variano da brevi aritmie ai famosi colpi in petto sino ad una sorta di sfarfallio alla bocca dello stomaco. A volte anche forti sbalzi di temperatura mi causano un'extrasistole (come se il corpo subisse uno stress improvviso).
Quando effettuo attività sportiva le extrasistoli sono pressoché assenti (pur se qualche volta mi è capitato di notarle ma di solito quando faceva molto freddo e comunque non posso affermare con certezza che non fossi in fase di recupero (es. durante partite di calcio).

Detto ciò, non so più come affrontare il problema. Chi mi sta vicino crede che debba curare soprattutto il mio stato ansioso piuttosto persistente. Da parte mia non so se sia il caso di fare un ulteriore controllo dal momento che son trascorsi un paio d'anni dall'ultimo.
Mi chiedo come mai nessuno ha mai insistito per un Holter o per una prova da sforzo. È possibile essere sicuri già dopo esami "più superficiali" come ECG ed Eco? Ricordo che mi sorprese molto la sicurezza dell'aritmologo dopo aver effettuato soltato l'ECG. Io comunque mi fido di loro, anche perché tra di loro i cardiologi non si conoscono e ognuno ha potuto farsi un'idea autonomamente. La preoccupazione, tuttavia, è una costante in me.

Posso chiedere dunque un vostro consiglio? È doveroso ripetere a breve gli esami? Dovrei insistere per esami più completi o dimenticarmi almeno per un bel po' del problema. Ormai ci convivo e ogni settimana è molto difficile che non ci sia almeno un giorno in cui le avverto.

Grazie di "cuore"
Marco
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Non ci sono motivi concreti perchè lei sia preoccupato. Ciononostante devo dirle che mi lascia perplesso il fatto che non abbia mai fatto un Holter ECG. E' un esame banale che potrebbe fornire ulteriori informazioni sull'extrasistolia. Lo faccia.
Saluti cordiali

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buon pomeriggio,

Grazie davvero per la pronta risposta. Mi sembra dunque di poter dire che con calma posso organizzarmi per effettuare un Holter ECG in modo da essere più sereno (e favorire la diminuzione delle extrasistoli).
Non le so dire come mai nessuno ha mai proposto un esame come l'Holter, però mi piace pensare che abbiano avuto sufficienti fattori a disposizione per giudicare le mie extrasistoli di natura assolutamente benigna.
Ad ogni modo, come detto, appena possibile seguirò il suo consiglio.

Grazie ancora
Marco