Lombalgia cronica rigidità lombare

salve,
12 anni fa sono stato operato di ernia l4-l5 e non ho più avuto alcun problema; 3 anni fa in palestra ho fatto squat un pò più pesante senza avvertire problemi, 2 giorni dopo torno in palestra e in fase di riscaldamento mentre faccio gli addominali incomincio a sentire delle fitte nella parte lombare destra, nonostante ciò continuo pensando che fosse un fastidio temporaneo (cmq dopo un pò devo rinunciare perchè le fitte divenivano sempre più forti, mi sembrava come se ci fosse del liquido in quella zona); la mattina dopo resto bloccato a letto per un colpo di strega che non mi permette di piegarmi, da allora nonostante limitassi l'attività fisica continuavo ad avere delle ricadute con continui blocchi. Da allora ho smesso con la palestra!!! Ma la mia schiena,anche se rispetto ad allora sto molto meglio, non è più guarita, basta un minimo sforzo e sempre nella parte lombare destra, quando mi piego, sento come delle punture per questo cerco di piegarmi il meno possibile. Sento come un peso a livello lombare oltre ad essere rigido e per il momento senza sciatica. Ultimamente ho incominciato ad avere fastidi anche al dorso e alla cervicale; ho come l'impressione che se mi sento meglio a livello lombare peggioro a livello dorsale o cervicale e viceversa. Sento tutti i muscoli della schiena contratti e basta stare per poco tempo in piedi per sentirmi stanco e contratto.
17/01/2014 rmn
ridotta la fisiologica lordosi lombare
esiti di pregresso intervanto con laminectomia sinistra l4-l5
a tale livello risulta marcatamente ridotto lo spazio intersomatico con recidiva erniaria a sede mediana para-mediana e foraminale sinistra, che determina stenosi del canale spinale e del foramen di coniugazione omolaterale; si segnala inotre ispessimento compensatorio del legamento giallo di destra, note degenerative dei massicci articolari e grossolana alterazione di segnale a carico della porzione infero laterale destra del soma di l4, di aspetto iperintenso in t2/stir e ipointenso in t1, da riferire a focolaio di sofferenza edemigena
a l2-l3 l3-l4 l5-s1 modico bulging discale lateralizzato a sinistra con note degenerative dei massicci articolari
assenti areedi alterato segnale a carico del cono midollare
31/1/2014 rx
lieve scogliosi a largo raggio sinistro concava dorso-lombare con modestissima obliguità statica del bacino
spazi intersomatici conservati in altezza
23/10/2012 rmn
ridotta fisiologica lordosi lombare
ridotti alcuni spazi intersomatici
iniziali note spondilo-disco-artrosiche
a livello l3-l4 modesto bulging discale mediano, lieve ipertrofia dei massicciarticolari
a livello l4-l5 ernia discale mediana con interessamento di ambedue i forami di coniugazione, specie dal lato sinistro si associa ipertrofia dei massicci e dei legamenti gialli
no alterazioni di segnale

Mi aiutate a capire? cosa significano queste rmn? cosa realmente ho?
ovviamente sono anche già stato da 2 neurochirurghi
per uno non ho niente e per l'altro instabilità vertebrale
grazie
[#1]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Lo stesso identico consulto è già stato postato in neurochirurgia. Condivido in pieno le risposte del collega e penso che senza la indispensabile valutazione clinica diretta non si possa aggiungere altro che sia utile
Cordiali saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
ma condividere una risposta evasiva del suo collega cosa significa...
visto che non mi potete visitare e cmq visto che non mi avete chiesto neanche quali siana i miei sintomi, ho chiesto di dirmi cosa significa ciò che è scritto nella risonanza magnetica a prescindere da quale sia il mio problema, non mi pare che per rispondere ad una tale domanda ci sia bisogno di una visita. Perchè se ad ogni richiesta rispondete che senza una visita non potete rispondere mi chiedo cosa rispondete a fare
distinti saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Lei dice "ho chiesto di dirmi cosa significa ciò che è scritto nella risonanza magnetica a prescindere da quale sia il mio problema".

Il referto descrive la presenza degli esiti del precedente intervento per ernia del disco L4-L5, una recidiva di ernia allo stesso livello che restringe il canale vertebrale e il forame attraverso cui passa la radice, un ispessimento del legamento giallo di destra che contribuisce a restringere il canale vertebrale, un modesto aumento del volume delle articolari posteriori, la presenza di sofferenza della parte inferiore destra del corpo di L4, protrusioni discali a sin ai restanti livelli.

Questa è la descrizione di "cosa significa ciò che è scritto nella risonanza magnetica a prescindere da quale sia il mio problema"
Se rilegge però il Suo consulto vedrà che ha chiesto anche "cosa realmente ho?" e ha aggiunto che di due neurochirurghi "per uno non ho niente e per l'altro instabilità vertebrale". Dal momento che un referto RMN non costituisce una diagnosi ma semplicemente la descrizione di ciò che il Radiologo ha rilevato guardando le immagini della RMN, per sapere "cosa realmente ha" e se c'è instabilità ci vuole la visita. La risposta del collega a mio parere non è evasiva ma non devo convincerLa io del contrario .

Se non Le abbiamo chiesto "nemmeno quali siano i suoi sintomi" forse è stato perché li aveva già descritti diffusamente, ma senza il riscontro della visita diretta hanno scarso rilievo.

"Perchè se ad ogni richiesta rispondete che senza una visita non potete rispondere mi chiedo cosa rispondete a fare"
Dipende dalle Sue richieste: due anni fa voleva sapere "se la diagnosi è corretta", se la cura proposta andava bene "e come mai negli ultimi giorni sento questo fastidio al nervo sciatico passante per la gamba". Se non facesse domande la cui risposta esige (lo ripeto, "esige") la visita diretta, nessun professionista serio in un sito serio Le dovrebbe ricordare che ci vuole la visita diretta. Se invece pretende di ricevere online diagnosi e, meglio ancora, terapie a casaccio basta cercare. Qui in Medicitalia non è così.

Spero di averLe chiarito il nostro modo di svolgere questo servizio.

Cordiali saluti

[#4]
dopo
Utente
Utente
salve,
se chiedo un consulto è semplicemente per capire se vi è un'altra strada da poter percorrere. visto che ho già fatto diverse visite dalle quali e dalle varie manovre/test non ho mostrato sofferenze radicolari, le numerose risonanze da me effettuate mostrano peraltro una sofferenza a sinistra per recidiva d'ernia (che cmq potrebbe essere dovuta agli esiti dell'intervento da me effettuato), ma la mia sofferenza è a destra, sofferenza tipo pressione o pesantezza che credo mi provochi rigidità come sforzo anche minimamente la schiena e questo non si evince dagli esami strumentali e dalle varie visite da me effettuate. per questo motivo scrivo, non per avere una diagnosi o una cura attraverso medicinali, ma solo per poter sapere se vi è un'altra strada da poter percorrere visto anche il parere discordante di 2 neurochirurghi, con un terzo che mi ha parlato di sindrome delle faccette articolari. tipo se vi sono altre tipologie di accertamenti per poter capire con certezza quale sia il problema, problema che è sicuramente di tipo meccanico visto che si è presentato dopo uno sforzo.
cmq grazie lo stesso e buona serata
[#5]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Evidentemente pensavo di aver chiarito, insieme al funzionamento del sito, anche come si svolge un percorso diagnostico, ma evidentemente non ne sono stato capace.
Il paziente in genere è portato a pensare che di fronte a qualsiasi problema fisico basti fare una RMN, perché così "si vede cosa c'è" e si ha la cura che "risolve il problema". In realtà non è così. La RMN (ma lo stesso vale per qualsiasi esame radiologico) non ha nessun significato clinico da sé sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica integrandosi con quanto emerso dall'esame clinico. La RMN infatti non serve mai al paziente, che ovviamente non ha gli strumenti per utilizzarla, ma serve solo ed esclusivamente al medico che l'ha prescritta per confermare o escludere un'ipotesi diagnostica oppure per approfondire una diagnosi già fatta. L'elemento fondamentale che consente di giungere a una diagnosi (che è il presupposto irrinunciabile per scegliere una terapia) è la visita medica con cui il medico interroga, ascolta e visita il paziente, raccogliendo una moltitudine di dati che provengono dalla storia clinica di quello specifico individuo (a partire dalle malattie /interventi del passato fino ai disturbi attuali con le loro modalità di insorgenza, le loro caratteristiche, ecc., tenendo conto anche di fattori importanti, come l'età, il sesso, il lavoro, le abitudini di vita, il peso,, ecc. ) ai quali si aggiungono quelli che vengono riscontrati dalla visita, toccando il paziente, ispezionandolo, muovendo i suoi arti, cercando con specifiche manovre i segni clinici che possono essere tipici di una patologia piuttosto che di un'altra, e che con la loro presenza o assenza possono guidare il medico nella non sempre facile strada che porterà alla diagnosi. Tutti questi dati vengono analizzati dal medico in base ai propri studi, ma anche in base alla proprie conoscenze negli anni, a casi analoghi visti in passato, ad articoli scientifici letti per aggiornamento, a scambi di opinioni con altri colleghi, a relazioni ascoltate ai congressi, insomma in base a quel bagaglio di esperienza che si accresce dentro ciascuno di noi ogni giorno e ad ogni paziente che incontriamo. A quel punto il medico comincia ad avere le idee più chiare per cui può avere individuato una diagnosi oppure avere una rosa di ipotesi tra le quali dovrà riconoscere quella che corrisponde alla patologia di quello specifico individuo. Dovrà quindi ricorrere a uno o più esami, che sceglie solo lui perché servono a lui, per confermare un'ernia, escludere un tumore, valutare la gravità di un'artrosi, misurare l'osteoporosi, controllare una metastasi, individuare una malattia reumatica, ecc. ecc.. Tutto questo per farle capire che Lei non deve cercare "altre tipologie di accertamenti per poter capire con certezza quale sia il problema", ma deve trovare un medico che possa arrivare, con le modalità che lui stesso deciderà, a "capire con certezza quale sia il problema", ma noi a distanza, senza averLa visitata, non disponiamo di quei dati che ci consentono di fare quel percorso che ho appena descritto.
Il consiglio un po'più concreto che posso darLe, visto che ha postato il consulto in Ortopedia e visto che il problema Le sembra meccanico, è di consultare un ortopedico esperto in patologie della colonna vertebrale : non conosco le possibilità locali, ma, senza fare inutili viaggi fuori regione, può consultare un ortopedico presso il Rizzoli-Bagheria di Palermo, emanazione del Rizzoli di Bologna, oppure rivolgersi alla Clinica Ortopedica o alla UO di Ortopedia dell'ospedale della Sua città.
Cordiali saluti
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