Disturbo collegato alle carotidi?

Buongiorno. Scrivo nella speranza di una rassicurazione circa la possibile causa di un disturbo che mi perseguita da circa due mesi, e che fino ad ora nessuno dei medici consultati è riuscito ad interpretare. In breve, il disturbo consiste in una "tenaglia" che mi prende sotto alle orecchie e ai due lati delle mandibole, estendendosi, sempre bilateralmente, fino al collo e determinando spesso un ovattamento alle orecchie. Non è un dolore: è una sorta di compressione come se mi piantassero due enormi dita ai lati del collo che mi impediscono i movimenti, e quando giro il collo verso destra o verso sinistra lo sento "tirare" come se una corda interna non frenasse il movimento.Il disturbo non è costante, varia a seconda dei momenti e in genere non si presenta quando sono in posizione supina. Nè il medico di base nè i diversi specialisti consultati (tre odontoiatri uno dei quali specializzato in maxillo-facciale, due otorinolaringoiatri, un fisiatra) sono finora riusciti ad individuare la causa. I raggi alla cervicale segnalano una verticalizzazione della lordosi che tuttavia non giustifica, nè secondo il fisiatra nè secondo la fisioterapista, questi sintomi. Ora, io soffro di ipertensione (peraltro ben controllata) ed ho due placche alla carotide individuate nell'aprile del 2013, per le quali assumo regolarmente cardioaspirina e simvastatina. Tutti i medici che mi hanno visitata in questi due mesi hanno escluso che possa esserci un rapporto fra il problema vascolare e questo disturbo. Tuttavia, in certi momenti mi prende l'ansia, e mi chiedo se invece in qualche modo questo rapporto possa esserci. Riporto il referto dell'ecodoppler del 2013. "Asse carotideo. Presenza di modesta iperplasia intimale diffusa a carico delle carotidi comuni bilateralmente.Depositi ateromasici bulbari bilaterali con placca a superficie regolare a carico della parete posteriore del bulbo destro che determina una stenosi pari a circa il 35-40% di tipo uniformemente ecogeno e placca di tipo complesso a superficie regolare a carico della parete anteriore del bulbo sinistro che determina una stenosi pari a circa 30%. Lieve stenosi ostiale della carotide interna destra pari a circa 30% determinata da una placca di origine bulbare di tipo uniformemente ecogeno a superficie regolare; modesto interessamento ostiale della carotide interna sinistra da parte della placca bulbare segnalata. Asse vertebrale. Buona visualizzazione degli assi a livello intertraversario con flussi simmetrici, ortogradi e ben modulati al doppler PW. Asse succlavio. Ispessimento parietale diffuso di tipo uniformemente ecogeno senza evidenza di lesioni emodinamicamente significative con flussi simmetrici e normomodulati al doppler PW.". Il prossimo controllo ecodoppler è già fissato per il 6 marzo: nel frattempo, come dicevo prima, in certi momenti mi prende l'ansia che il mio disturbo possa dipendere dalle carotidi. Preciso che, fino ad ora, non ho capogiri o svenimenti. Potete rassicurarmi? Grazie.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile utente,

con i limiti di un consulto a distanza, giusto per rassicurarla le confermo che il disturbo da lei descritto non centra nulla con le stenosi carotidee. La placca carotidea può dare dei sintomi ciòè l'ictus (di breve durata detto TIA o per tutta la vita o stroke maggiore). Inoltre nel suo caso le stenosi carotidee sono davvero minime che non corre alcun pericolo in merito. Per il ulteriori ragguagli le suggerisco di contattare un chirurgo vascolare ed eventualmente ricevere tutte le informazioni del caso, sono certo che il suo medico di famiglia saprà indicarle il chirugo vascolare di riferimento nella sua zona.

Dr. Emanuele  Ferrero

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dopo
Utente
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La ringrazio tantissimo, dottore, per avermi tranquillizzata. Vedrò il chirurgo vascolare il 6 marzo, in occasione del controllo ecodoppler, e chiederò ulteriori chiarimenti. Ma nel frattempo le Sue parole mi aiuteranno a trascorrere serenamente questi giorni di attesa. Grazie ancora!.
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Dr. Pietrino Forfori Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 166 3 2
Gentile utente
Sempre con i limiti di un consulto a distanza , pur confermando quanto espresso dal collega Ferrero, mi sentirei di aggiungere :
A meno che che i disturbi da lei enunciati non insorgano sotto sforzo fisico , nel qual caso bisognerebbe escludere che non siano di origine cardiaca,
sembrerebbero in relazione ad alterazioni della sensibilità nel territorio dei nervi periferici di origine cervicale .
A disposizione per ulteriori

Dr. Pietrino Forfori

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio, dottor Forfori, per la sua precisazione. No, i disturbi non compaiono sotto sforzo fisico. Compaiono, con intensità variabile, non appena mi trovo in posizione eretta, mentre scompaiono pressochè completamente quando sono distesa. Insomma, direi che dipendono dalla posizione che assumo. Come ho accennato nel mio primo scritto, il referto relativo ai raggi alla cervicale dice: "L'esame, eseguito nelle proiezioni ortogonali standard, non evidenzia significative alterazioni osteostrutturali. Segni di spodilouncoartrosi diffusa con rettilineizzazione della lordosi e discopatie da C5 a C7. Alle proiezioni oblique si segnalano diffuse modeste riduzioni del calibro dei canali di coniugazione da ambo i lati". Mi chiedo se, a questo punto, sarebbe necessario che mi sottoponessi alla risonanza magnetica (che fino ad ora ho cercato di evitare perchè ne ho il terrore, essendo claustrofobica) o se può bastare questo referto per rivolgermi, eventualmente, ad un neurologo. Vi sarei molto grata di qualsiasi ulteriore consiglio.Chiedo a Voi perchè il mio medico di base appare un po' confuso rispetto ai miei sintomi: mi ha consigliato un osteopata, al quale mi sono rivolta, ma senza risultati. Grazie ancora.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile signora,

forse lo specialista più utile per i suoi problemi è l'ortopedico. Io inizierei a farmi visitare da lui, sarà il collega, dopo averla visitata a richiederle ulteriori indagini diagnostiche, se necessarie.
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dopo
Utente
Utente
Non so come ringraziarvi, dottor Ferrero e dottor Forfori. Non credo di essere un soggetto particolarmente ansioso. Ma purtroppo, come ho cercato di dire nel mio primo scritto, quando ci si trova alle prese con un disturbo di origine imprecisata, è inevitabile -credo- che si venga assaliti dall'ansia, formulando tutte le ipotesi più catastrofiche. Le Vostre risposte, oltre a rassicurarmi, mi stanno aiutando a trovare un filo conduttore in questo garbuglio nel quale mi trovo impigliata da più di due mesi. Seguirò il Suo consiglio, dottor Ferrero, rivolgendomi al più presto ad un ortopedico. Sarà mia premura tenerVi informati sugli ulteriori sviluppi. Grazie, grazie, grazie!
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile utente eventualmente può leggere questo mini articolo per capire un pochino meglio le stenosi carotidee.

https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/1863-stenosi-carotidea.html
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Utente
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La ringrazio, dottor Ferrero, per il Suo articolo che, in effetti, mi ha aiutata a chiarirmi le idee. Nel frattempo ho eseguito l'ecodoppler, e per fortuna la situazione è risultata sostanzialmente invariata rispetto a quella dell'anno scorso, di cui già Le avevo riportato il referto. Anche il chirurgo vascolare che lo ha eseguito mi ha rassicurata, perciò al momento mi sono tranquillizzata circa le carotidi. Resta il fatto che il mio disturbo è sempre lì... Due giorni fa sono andata dall'ortopedico, il quale ha detto che si tratta di un disturbo "non codificato": perciò è assolutamente necessaria la risonanza magnetica, che sono riuscita a prenotare solo per la fine di aprile. Vi terrò informati. Grazie ancora!
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile sig.ra,

sono molto contento che abbia seguito i suggerimenti e letto l'articolo, ma soprattutto che il collega vascolare l'abbia visitata, fatto l'ecocolordoppler e rassicurata. Vediamo cosa dirà la risonanza e l'ortopedico di conseguenza. Un in bocca al lupo per tutto.
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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori, mi permetto di inviare il referto della RM, da poco ricevuto, nella speranza che la nostra conversazione possa proseguire con un Vostro parere.
RM ENCEFALO. Studio multiplanare dell'encefalo. Ventricoli in sede, di regolare ampiezza e morfologia. Regolari le cisterne silviane ed i solchi corticali. Non alterazioni parenchimali focali. Simmetriche le rocche petrose, si segnala la presenza di un'arcata vasale che decorre adiacente al tratto intracisternale del trigemino e del fascio acustico di dx, può generare conflitti neuro-vascolari. Aspetto allungato, di tipo miopico, dei bulbi oculari. Minuto livello nel seno mascellare dx. Conclusioni: quadro cerebrale normale, possibile conflitto neurovascolare per il trigemino e il fascio acustico di dx, sinusite mascellare dx.
RM RACHIDE CERVICALE. Studio del tratto cervicale secondo piani sagittali e assiali. Vertebre ben conformate, non lussazioni. Rettificazione antalgica della lordosi cervicale. Discopatia in C5-C6 con piccola protrusione ad ampio raggio. Piccola protrusione paramediana sx in C6-C7. Non si osservano franche ernie. Non alterazioni di rilievo agli altri dischi esaminati. Normale ampiezza del canale rachideo. Non alterazioni del segnale midollare".
Il mio medico di base è assente fino alla prossima settimana ed io non so vedere un nesso fra questo referto e il mio disturbo al collo. Potete aiutarmi? Ancora una volta, grazie.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile utente,

sono contento che abbia eseguito l'esame. Dai sintomi descritti e dall'esame eseguito le suggerirei, come già fatto in precedenza, di eseguire una visita ortopedica (per Discopatia in C5-C6 con piccola protrusione ad ampio raggio. Piccola protrusione paramediana sx in C6-C7) e magari anche una eventuale valutazione neurologica (per un'arcata vasale che decorre adiacente al tratto intracisternale del trigemino e del fascio acustico di dx, può generare conflitti neuro-vascolari).
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dopo
Utente
Utente
Lei è sempre gentilissimo, dottor Ferrero. Nel frattempo sono andata a far vedere l'esito della RM al sostituto del mio medico di base, il quale non ha individuato in tale esito una spiegazione del mio disturbo. Mi ha prescritto alcune analisi: PCR, elettroforesi sieroproteine, VES, fibrinogeno, CPK (prendo le statine), proteine totali, glicemia e colesterolo. Se ho ben capito, lo scopo è verificare la presenza di un eventuale stato infiammatorio. La prossima settimana vedrò il neurologo e, penso, anche l'ortopedico. La terrò informata.
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori Ferrero e Forfori, scrivo per dire che, a distanza di tre mesi dalla mia ultima comunicazione, il problema resta invariato. Gli esami del sangue hanno escluso una possibile forma infiammatoria. Il neurologo e l'ortopedico hanno individuato una possibile causa del disturbo nella "rettificazione della lordosi" cervicale, dovuta a contrattura muscolare: il fisiatra ha prescritto un ciclo di massoterapia, puntualmente eseguito da una brava fsioterapista. Nessun risultato: zona sottomandibolare collo e orecchie sono sempre chiuse nella solita morsa, il collo "tira" sempre allo stesso modo... insomma tutto è come sempre. Mi dicono che ci vuole molta pazienza... ma non so. Il fatto è che comunque tutti definiscono questo disturbo "anomalo", e la diagnosi viene formulata più che altro per esclusione: perciò, in momenti di sconforto, mi chiedo se forse non ci possa essere qualche altra possibile causa che non è stata presa in considerazione. Il medico di base allarga le braccia e dice "Non so che cosa fare". Io ho scritto poco fa agli specialisti del maxillo-facciale, qui su Medicitalia, nel dubbio che questo settore sia da prendere in considerazione, data la collocazione del disturbo. Scusate lo sfogo, ma volevo aggiornarvi sulla situazione, come avevo promesso. Ovviamente, se potrete e vorrete darmi qualche ulteriore consiglio, ne sarò felicissima. Grazie ancora di tutto.
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Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare 102 6 3
Gentile utente,

purtroppo non posso esserle utile poiché la natura del suo disturbo non è di mia pertinenza. Tuttavia nella RMN c'era scritto "Conclusioni: quadro cerebrale normale, possibile conflitto neurovascolare per il trigemino e il fascio acustico di dx, sinusite mascellare dx." Forse il suo disturbo è più correlato all' irritazione del trigemino che a causa della discopatia in C5-C6 con piccola protrusione o della piccola protrusione paramediana sx in C6-C7. Sicuramente un neurologi o un maxillo-facciale potrebbero darle più risposte e suggerimenti di me. Spero riesca a risolvere presto il suo disturbo.
Cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Ferrero, per l'ennesima volta La ringrazio per il Suo interessamento. La "importunerò", in futuro, per farLe sapere se e come il mio problema si sarà risolto... Cordialissimi saluti.
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