Psiche e soma sono una cosa sola...

Carissimi dottori e dottoresse, ho qualche difficoltà ad interpretare pienamente questa frase.

Mi chiedevo se TUTTE le malattie (dal raffreddore, al cancro) hanno una loro "controparte" psicologica.
Ma vorrei capire ancor di più il significato di questa frase o meglio l'ordine degli eventi.

Quello che voglio dire è: E' nato prima l'uovo o la gallina

Con questo vorrei capire se ogni malattia ha una "causa" psicologica, o in realtà dopo l'insorgenza della malattia può insorgere una controparte psicologica.

Con questo voglio dire, se mi viene diagnosticata una malattia (più o meno grave), è già presente una psicopatologia a cui va dato "senso e significato" che si è semplicemente inscritta sul corpo o può (come no) semplicemente insorgere dopo, un effetto sulla psiche.

Schematizzando:

malattia <=> psicopatologia (malattia è una condizione sufficiente perchè sia presente una psicopatologia)
malattia => psicopatologia (malattia è una condizione necessaria e sufficiente perchè insorga una psicopatologia)
psicopatologia => malattia (psicopatologia è una condizione necessaria ma NON sufficiente perchè insorga una malattia)

Scusate l'approccio, un po' logico e razionale...ma vorrei veramente capire
[#1]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
forse più che parlare in termini di "o/o" si potrebbe concettualizzare il suo schema in "e/e". Psiche e soma sono intrecciati profondamente e spesso non ci sono relazioni così semplici di causa effetto.
Una malattia invalidante e cronica, una disabilità, possono far insorgere psicopatologie e/o problemi relazionali importanti che inducono problemi psicologici.
Viceversa una psicopatologia può abbassare le difese immunitarie e favorire l'insorgere di disturbi organici.
Gli schemi lineari non vanno bene in psicologia.
La realtà psicologica è complessa e come tale deve essere trattata.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Perfetto, in pratica è questo che volevo sapere...ed era anche quello che avrei voluto scrivere.

Ma vedo che lei ha utilizzato dei "condizionali"...

In pratica una malattia invalidante, PUO' far insorgere psicopatologie, ma non è da ritenersi un assioma ed un teorema. E come lei ha costruito la frase desumo che, eventuali disagi psicologi NON fossero preesistenti prima della malattia. Insomma c'è un prima e un dopo, giusto?

Non è necessario dare "senso e significato" ad ogni malattia "corporea" dato che non è detto che derivi da una psicopatologia giusto?

Stessa cosa per la psicopatologia, in questo caso PUO' esserci un interessamento del soma, ma anche no...

Mi scusi, se insisto, ma credo di essere perfettamente d'accordo con quello che lei ha scritto. Vorrei solo capire se ho capito bene.

Grazie ancora
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Il sito offre consulenze agli utenti, non è possibile dissertare su questioni psicologiche .
Come già detto dal collega, psiche e soma sono strettamente in collegamento.
Il corpo, spesso grida quello che la bocca tace.....
La malattia psicosomatica è spesso la manifestazione di un conflitto

Se ha qualche domanda personale da fare, scriva pure proveremo a risponderle, compatibilmente con i limiti del mezzo telematico

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Se preferisce...

Ho un colite linfocitaria, che scompare completamente con le cure mediche tradizionali, ma purtroppo torna a distanza di qualche mese.

Ho intrapreso anche una psicoterapia di un anno, che però non ha avuto alcun effetto sulla colite, ne positivo ne negativo.

Come dovrei affrontare la cosa?
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Solitamente la trafila è la seguente :
Diagnosi medica, durante la quale si stabilisce l' etiologia del suo disagio; stabilita la causa ed il protocollo di cura, si procede con una terapia combinata :
Farmacologica e psicoterapica, nello stesso tempo, in maniera congiunta
[#6]
dopo
Utente
Utente
Sono un po' perplesso...

Da quanto illustra per ogni genere di disagio/malattia (gastrica, ortopedica, oncologica, genetica, neurologica, virale, etc...), sempre e comunque, bisogna seguire la cura dello specialista medico e una psicoterapia?

(che poi era la domanda, in sintesi, che ponevo inizialmente)

Ho capito bene?
[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Affatto.
Lei parla di colite ed io rispondo a lei ed alla sua problematica.
Lo stomaco e la sua funzionalità /non funzionalità può essere l' organo bersaglio di problematiche psichiche.
Non comprendo la sua necessita di generalizzazioni.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ben ritrovato!

Dallo scorso luglio, che cosa è cambiato e che cosa ha fatto? Ha poi iniziato un altro percorso psicoterapico come suggerito? Ha lasciato tutto ed è seguito solo dal medico?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#9]
dopo
Utente
Utente
Capisco e sono d'accordo. Quindi ci sono alcuni settori della medicina tradizionale (e disagi nello specifico) che sono "predisposti" ad essere causati da psicopatologie, e quindi essere inquadrati come possibili psicosomatici.

La mia necessità di generalizzare, è insita nella comprensione della frase: "Psiche e soma sono una cosa sola..."

E concludendo, dalle vostre spiegazione traggo che: una (soma) può influenzare l'altra (psiche) e viceversa, ma ciò non avviene sempre e comunque ed è dipendente anche dallo specifico disagio.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Dott.ssa Angela Pileci, ben ritrovata anche lei.

Non sa che piacere sentire il suo interesse, e soprattutto che si ricordi ancora del mio caso.

Dalle mie domande può capire che sono ancora in alto mare ;)

I disagi rimangono, per quel che percepisco personalmente, sempre e solo sul versante del soma.

Come avevo scritto nel precedente consulto (e vi ringrazio ancora per le risposte date in quell'occasione), ho richiesto una consulenza psichiatrica.

Un ottima sensazione, dovuta sia al personale che alla struttura che mi ha accolto.

Hanno "realizzato" il mio profilo psicologico, attraverso una serie di questionari/test psicologi, dai quali è emerso il mio quadro.

Era composto da una relazione scritta e da dei diagrammi (a blocchi e istogrammi), purtroppo non è che abbia capito molto ;)

Si parlava di cluster e c'erano un sacco di frecce...ma sicuramente hanno concluso che c'era qualcosa che non andava a livello psicologico.

Ricordo che le barre di ansia e depressione, spiccavano sulle altre. Hanno parlato di ansia generalizzata e mi hanno dato del narcisista :(

Mi hanno prospettato una cura farmacologica, e una seguente "riabilitazione psichiatrica" che da quanto ho capito era una terapia di gruppo ad orientamento TCC, da effettuare dopo un periodo di stabilizzazione.

Purtroppo il medico che mi seguiva è venuto a mancare (una bravissima persona e un ottimo professionista), la cura farmacologica, dopo un incoraggiante inizio, ha smesso di funzionare.

Per gli evidenti ed importanti problemi che ho scritto, tutto si è fermato, la terapia non si è fatta e non ho avuto altri contatti con chi mi seguiva...ma mi hanno detto che mi contatteranno.

Adesso combatto con la mia digestione inesistente e la mia perenne astenia e cerco di scrivere, con non poche difficoltà, la mia tesi di laurea.

...e mi chiedo cosa significhi: "Psiche e soma sono una cosa sola"

Qualche consiglio spassionato?
[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Che sfortuna per il gruppo di terapia! Mi dispiace davvero...
Non Le hanno detto entro quando La chiameranno?
[#12]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott.ssa lei è sempre troppo gentile...

Purtroppo, l'evento di cui parlavo è stato inaspettato e improvviso, credo si stiano riorganizzando...sono 2 mesi che non li sento.
Era una struttura del SSN, sono rimasto stupito che venissero forniti servizi di questo genere. Anche dal punto di vista economico, era un bel cambiamento rispetto alla terapia (privata) iniziale.

Vista la usa ormai comprovata e leggendaria disponibilità (ma come fa?!) :)
Posso ancora abusarne, facendole due domande?

1- Mi chiedevo se è "diffuso", non riconoscere le proprie psicopatologie. Insomma io leggo di pazienti dichiaratamente depressi e ansiosi con disturbi psicosomatici...Ma di persone caparbie e pervicaci come me che ne negano la presenza, ancora non ne trovo.

Ricordando la frase "Il vero pazzo è colui che non sa di esserlo", e calandola con le dovute proporzioni nel mio caso, è piuttosto preoccupante.

2- Ho rivisto la mia ex. psicoterapeuta ad agosto, dato che le avevo chiesto una relazione sul lavoro svolto. Sono stato sorpreso di apprendere che io non ho mai fatto una psicoterapia, ed è stato per colpa mia.
Secondo la dott.ssa non ero pronto. Non considerando il fatto che non capisco perchè protrarre per 10 mesi un consulto psicologico quando a me premeva unicamente "guarire", e cmq non farne cenno. Che scopo può avere 10 mesi di consulto?
Ma mi preoccupa più il fatto che se andassi da un altro suo collega, mi venga detto che "non sono pronto"...dopo 10 mesi :)

Mi è stato detto che: sarò io stesso a capire quando sarò pronto.
Certo che siete complicati. :)

Grazie Dott.ssa!

p.s. se trova qualche suo bravo collega nelle mie zone non esiti a comunicarmelo
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