Fitte al torace, formicolio agli arti e senso di confusione.

Mi chiamo Marco, ho 32 anni e sono alto circa 1.68 per 68 kg.
Vi scrivo in quanto da mesi soffro di diversi disturbi, che sono aumentati nel tempo.
I sintomi principali sono: una perenne stanchezza, senso di confusione, dolori al collo, fitte al torace (in particolare alla parte sinistra, sotto l’ascella della suddetta parte, e alla bocca dello stomaco) e dietro la schiena, e senso di addormentamento al braccio sinistro e arti inferiori.
Ovviamente, dati i sintomi la prima cosa che pensai (nel Dicembre 2012) fu un attacco cardiaco. Cosa che venne smentita dal p.s. in cui mi recai all’epoca.
Da allora tali sintomi sono diventati cronici, e sempre più forti, al punto che diverse volte, nel dubbio, sono dovuto correre al p.s.
Le analisi sono sempre uscite okay, nonostante io sia un forte fumatore e bevitore. E così l’e.c.g. e pressione con minime dei 125/70 a massimi di 140/80.
Dato il fatto che quasi ogni notte sto seduto davanti a un computer fino alle 5 del mattino, e i dolori al collo e le vertigini, la prima strada che si è pensato di seguire è stata quella di un’ernia cervicale. Ma sia radiografia che risonanza non hanno mostrato niente se non una verticalizzazione della lordosi cervicale.
Nei mesi ho imparato a convivere con tali sintomi, anche se negli ultimi 5 mesi sono aumentati al punto da portarmi tachicardia ogni volta che mi stendo a letto, al punto che il battito del cuore m’impedisce di dormire serenamente.
Ho attribuito tale fattore magari a uno stato d’ansia, forse scaturito dalla paura di “qualcosa d’improvviso e incontrollabile”, e le fitte a una bronchite cronica da fumatore che mi fa espellere molti muchi verdi, per lo più al risveglio.
Inoltre, il 3 Gennaio 2014, ho riportato una frattura alla superiore della vertebra L2 con edema diffuso, lasciandovi dunque immaginare l’accrescere dei dolori toracici, in prevalenza nella parte centrale della schiena.
Sono passati ormai diversi mesi da quest’ultimo incidente, e dall’ultima visita fatta da un neurochirurgo (meno di una settimana fa), si è escluso che l’addormentarsi delle gambe e il senso di formicolio agli arti possa essere dovuto alla suddetta frattura.
Allo stato attuale, continuo a convivere con tali sintomi, senza spiegarmi da cosa siano scaturiti, o se siano dovuti a un insieme di cose: come sinusite e bronchite da fumatore, verticalizzazione della lordosi, discopatia L1 – L2 peggiorata dalla frattura.
L’ultimo “giretto” al pronto soccorso risale a un mese fa, quando ebbi un forte senso di sbandamento mentre camminavo, al punto che andai in farmacia a misurarmi la pressione.
La tipa (molto giovane e impacciata) trovò la pressione a 185. Cosa impossibile a detta dei paramedici a cui mi rivolsi a distanza di 5 minuti, fermando un’autoambulanza per strada. Paramedici che trovarono invece la pressione a 120, dicendomi che, se per davvero l’avessi avuta a 185, in meno di 5 minuti l’avrebbero dovuta trova
[#1]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Guardi, non comprendo i motivi per i quali lei continua a pensare che i suoi disturbi provengano dal cuore (visto la negatività delle valutazioni già fatte)...Forse in maniera più o meno cosciente è la paura che il fumo possa crearle dei problemi seri con il cuore (e su questo non avrebbe torto), ma in questo caso non deve trovare scusanti....lei deve assolutamente smettere di fumare. Per il resto non saprei esserle di aiuto perchè i sintomi che riporta sono compatibili con cause extracardiache che esulano dal mio campo di interesse.
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto. Beh, effettivamente la consapevolezza che l'essere un forte fumatore fa di me un fattore a rischio mi reca una inconscia paura di avere un malore improvviso, anche se, a livello conscio capisco che se si fosse trattato di un problema relativo al cuore, di certo i sintomi non sarebbero stati così prolungati.
Credo infatti che essi siano dovuti più a un fattore di natura neurologica.
La ringrazio nuovamente per la sua risposta.
Distinti saluti.