Microcitoma del mediastino diffuso

Mia madre è stata ricoverata in novembre 2007 per gonfiori in tutto il corpo, dopo un lungo iter di esami, la diagnosi: microcitoma del mediastino diffuso, con neoplasie epatiche e all'anca. Immediatamente è iniziata la cura chemioterapica con cisplatino-ifosfamide-etoposide- che ha dato una risposta completa. Perciò dopo aver sfiorato la morte (complicazioni con polmonite bilaterale, globuli bianchi bassissimi, immobilzzata a letto, dal dolore non riusciva più a muoversi, nè a mangiare, veniva imboccata e chiaramente aveva il catetere...) ha iniziato a riprendersi, e poi si è sottoposta ad una vertebroplastica, che l'ha miracolosamente portata ad una vita normale. Ma aimè una dieci giorni fa ha iniziato ad avere sintomi sospetti, e dopo i soliti esami, tra cui tac toracica, ha dovuto iniziare di nuovo la chemio.
La mia domanda è: esiste qualche protocollo nuovo rispetto al cisplatino-ifosfamide-etoposide? La radioterapia ai polmoni me l'hanno sconsigliata perchè a detta dell'oncologo, il microcitoma, essendo una malattia sistemica non ha i presupposti per essere "irradiata", e poi i polmoni di mia madre sono molto compromessi dal fumo di una vita, e dalla polmonite.
Una finale domanda: esiste un centro, a livello non solo italiano, specializzato nel microcitoma?
Fiduciosa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente.
stefania
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Non esiste un centro specializzato nei microcitomi, ma esiste questa patologia polmonare che ci dà sempre filo da torcere.
Se lei è in cura a ReggioEmilia è in buone mani. Tutta la sua zona è circondata da oncologi che per anni si sono dedicati alla cura e studio delle patologie polmonari.
Il problema è che il microcitoma, per la sua rapidità di crescita viene facilmente colpito in prima istanza, però poi ritorna e dalle seconde linee in avanti divente difficile averla vinta.
Le consiglio di restare in cure nel centro ove si trova e di tenere conto non tanto della patologia in termini dimensionali, ma della qualità di vita della paziente.
Un grosso in bocca al lupo.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La radioterapia è comunque consigliata ad esempio come consolidamento sul mediastino. E' consigliata inoltre a scopo profilattico sull'encefalo, sempre dopo risposta completa. Quindi in realtà la decisione dell'oncologo è opinabile sulla radioterapia in generale, seppure rispettabilissima. Il carcinoma polmonare a piccole cellule è INFATTI altamente radiosensibile. La radioterapia trova indicazione nelle forme localizzate al torace (50-60 Gy) dove è in grado di ridurre il rischio di recidiva locale del 25-30% rispetto alla sola chemioterapia. E' indubbio infine il ruolo sulle localizzazioni ossee a scopo antalgico e palliativo. Forse ha ragione nel dire che "al momento" non è da prescrivere subito, se si tratta di una ripresa di malattia. Comunque per dire di più bisognerebbe capire meglio se la malattia è "estesa" o ancora "limitata", avere cioè altri elementi.
Concordo comunque con il colega D'angelo sul fatto che nella sua regione ci sono centri di eccellenza e specialisti del campo oncologico di grande rilievo.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Stefania,

il microcitoma, come già delucidato dai Colleghi che mi hanno preceduto, è una patologia assai insidiosa e subdola che dopo una iniziale brillante (o brillantissima) risposta a trattamenti chemio-radioterapici tende facilmente a recidivare. Già in principio, cioè al momento della diagnosi, viene considerata una malattia sistemica e quindi inoperabile. La prima linea di chemioterapia è quella che è stata eseguita ed ora occorrerebbe sapere quali farmaci mamma stia assumendo. In linea generale farmaci piuttosto efficaci anche in seconda linea nei microcitomi pomonari sono le care vecchie antracicline ed il topotecan (nonchè l'irinotecan ed il carboplatino). Poichè spesso nei microcitomi esiste una spiccata componente neuroendocrina, si può abbinare trattamento con octreotide.

un caro saluto ed un grande in bocca al lupo

Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio di cuore i dottori Alessandro D'angelo, Filippo Alongi, e Carlo Pastore, per l'attenzione e il conforto, in questi momenti un confronto è di grande aiuto psicologico.

Risposta al dottor D'angelo: in effetti devo ammettere la competenza e la professionalità dell'equipe oncologica di Reggio Emilia, coordinata dal dottor.Boni, persona sempre disponibile, molto preparata e risoluta.

Risposta al dottor Filippo Alongi: al momento del ricovero mia madre era solo gonfia, infatti era stata assegnata al reparto di angiologia, poi nel corso del lungo iter, circa venti giorni di esami e indagini, conclusosi con il responso del vetrino della biopsia in broncoscopia , appunto microcitoma del mediastino, il tumore aveva già intaccato ossa e fegato al punto che non sono riusciti a fare subito la scentigrafia ossea perchè hanno iniziato la chemioterapia d'urgenza. Mia madre in tre giorni era praticamente paralizzata, il primo giorno di chemio faceva una fatica disumana a raggiungere il bagno, il secondo giorno era sulla sedia a rotelle con il catetere, e il terzo sdraiata sul lettino immobile. Poi la risposta alla chemio è stata completa, ma tra il primo e il secondo ciclo è passato un mese e mezzo perchè ha avuto una broncopolmonite bilaterale, e durante la seconda biopsia per isolare il batterio responsabile, il pneumologo mi ha detto che il quadro polmonare di mia madre era molto grave, tumore a parte, perchè aveva comunque un enfisema, e il tessuto era, non ricordo il termine medico, ma comunque con zone prive di consistenza, e sacche purulenti.
Comuque l'antibiotico aveva fatto effetto, e mia madre riuscì a proseguire la cura.
Lunedì scorso (il 14/07) ha iniziato di nuovo la chemio per una ripresa della malattia, pare sia solo ai polmoni, perchè gli esami fatti sono radiografia toracica, tac addominale oltre agli esami del sangue. non è stata fatta la tac all'encefalo per disguido, ma non sembravano vederne i sintomi. La radioterapia non è stata fatta, perchè avendo avuto una risposta completa ( per quello che si può vedere alla tac) non sapevano dove andare a colpire, e, appunto, per il quadro polmonare complesso. La scentigrafia ossea è stata fatta dopo i tre cicli di chemioterapia, e non risultava niente, tranne pochissime cellule di dubbia natura all'anca, che dato l'excursus, le hanno attribuite al microcitoma. Inoltre mia mdre ha avuto anche un crollo vertebrale che pensavano fosse causato da una metastasi ossea, ma invece risultò -alla scenti.-di tipo osteoporotico ( per la quantità di cortisolo che l'organismo di mia madre secerneva). Al momento spero in una risposta alla chemio... per non dire in Dio...e soprattutto di non averla annoiata...

Risposta al dottor Pastore:
Da febbraio, ultimo ciclo di chemio, mia madre è stata progressivamente molto bene, rispetto all'esordio, alla fine aveva ripreso una vita quasi normale, ora è riapparsa la malattia e da lunedì 14 luglio (ieri) ha iniziato nuovamente la chemioterapia con lo schema iniziale:cisplatino-ifosfamide-etoposide, i dosaggi specifici non li so, ma l'oncologo che la segue mi ha detto che già dalla prossima settimana si può capire se c'è una risposta alla cura. Per l'appunto gli avevo chiesto del totpotecan, proprio perchè ne avevo letto i commenti sui siti in materia, e lui mi ha parlato di una serie di farmaci di seconda linea, da valutare in base alla risposta. Chiaramente non ho le competenze per discernere quale frmaco è meglio di, ma proprio per questo terrò cara la sua risposta, me la stamperò e all'occorrenza gliela proporrò.
Al momento aspetto il volgersi degli eventi.

Grazie ancora, e ancora.
Stefania Bertani