Chirurgia e fuga venosa

salve sono un uomo di 48 anni che da circa 15 in maniera occasionale e crescente in numero di eventi ha avuto problemi di erezione fino ad avere erezioni insufficienti negli ultimi 5 o 6 anni. le prime avvisaglie riguardavano un improvvisa perdita di erezione che seguiva immediatamente un cambio di posizione durante il coito. 1 anno fa mi e' stata diagnosticata una fuga venosa mediante ecocolordoppler e utilizzo di farmaci intracavernosi che non hanno prodotto una erezione sufficiente. sto assumendo cialis 10 mg all'occorrenza ma, ultimamente mi rendo conto che la dose potrebbe essere insufficiente ( funzionava benissimo un anno fa ). ho avuto circa 20 anni fa un intervento per varicocele con la tcnica della legatura alta della spermatica in cavita' addominale non coronato da successo. circa 6 anni fa ho avuto un intervento per ernia inguinale e varicocele seguito, nei 6 o 7 giorni seguenti da erezioni piu' frequenti in numero e piu' significative come tono e dimensioni. la mie domande sono:
e consigliabile che prenda due volte alla settimana il cialis( che mi è stato prescritto assieme a testosterone in gel pur essendo tutti i valori ormonali nella norma) invece che all'occorenza? anche perche' l'erezione ottenuta e appena sufficiente alla penetrazione ma non perfettamente rispondente come 1 anno fa quando ho cominciato ad assumere il farmaco in maniera sporadica. in posizione supina mi e' impossibile mantenere l'erezione.
potebbe in qualche maniera il primo intervento aver influito? e in tal senso converrebbe fare una cavernosografia per valutare un intervento chirurgico? grazie della risposta
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,
sicuramente una diagnosi di fuga venosa , in alcuni casi, può essere confermata con una valutazione più invasiva come è una cavernosagrafia dinamica. Purtroppo però ad una diagnosi più precisa poi le indicazioni terapeutiche sono destinate a non cambiare . A 48 anni difficilmente troverà un andrologo disposto ad proporle una indicazione chirurgica che purtroppo in questi anni non ha convinto chi l'ha indicata come tentativo per superare questo particolare problema vascolare. Ne riparli eventualmente con il suo andrologo.
Auguri ed un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
La ringrazio infinitamente della pronta risposta. ho prenotato la prossima visita in urologia e sicuramente ne parlero' con il mio andrologo che reputo bravo e professionale.
Specifico che la mia domanda circa la chirurgia era solo in relazione all'ipotesi che la fuga venosa fosse stata creata per l'instaurarsi di un nuovo circolo in seguito alla legatura alta della spermatica In questo caso forse avrei in essere un circolo alterato del ritorno venoso che piu' facilmente potrebbe dare problemi di erezione. Solo in questa ottica mi faceva piacere pensare che magari uno studio del ritorno venoso potesse aprire la via alla possibilità chirurgica di un anastomosi o altro in grado di ripristinare in parte il circolo originario.E' chiaro che non conosco le cause della patologia per cui se essa si presenta ( come pare avvenga costantemente in seguito a chirurgia ) a carico di qualsiasi tronco venoso venga interessato dal nuovo circolo allora il dicorso è chiaramente inutile . Grazie ancora
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,
una legatura corretta di una vena spermatica non porta mai ad un alterato ritorno venoso a livello penieno. Questa considerazione si aggiunge alle osservazioni cliniche già fatte.
Auguri ed un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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