Calcificazione in post distacco spina iliaca

Salve dottori, proverò ad essere breve e chiaro nell’esprimere un problema che mi trascino ormai da più di un anno e mezzo. A ottobre 2012 giocando a calcetto con gli amici, facendo un tiro sentì un dolore molto forte nei pressi dell’inguine destro, per i giorni successivi ho zoppicato parecchio, ma non mi sono fatto vedere poiché è passato tutto senza problemi. Qualche settimana dopo ho provato a rigiocare a calcio e ogni volta che calciavo col piede destro, sentivo nella zona iliaca destra, un dolore molto forte. Allora, pensando fosse un problema muscolare, qualche mese dopo, gennaio 2013, sono andato a fare un’ecografia nella regione inguinale destra. Il referto ha dato che il muscolo era a posto ma si presentava una “formazione meniscale iperecogena” di circa 34.5mm, e quindi che l’ecografia era inutile poiché si vedeva solo questa grande calficazione ossea. Non sapendo se questo ammasso fosse di origine tumorale o da trauma ho fatto ulteriori visite. L’Rx al femore destro recita “grossolana osteofitosi racemosa sovrastante il tetto acetabolare; conservata l’asta diafisiaria femorale ed i rapporti articolari coxofemorali”.
Mi sono allora rivolto a uno specialista in chirurgia ortopedica sportiva e ho fatto quindi una Tac e una RMN.
La tac recita la presenza di una grossolana irregolarità della spina iliaca antero-inferiore, con presenza di una voluminosa e disomogenea ossificaizone nel contesto dei tessuti molli locoregionali, riconducibile agli esiti di un pregresso distacco, con formazione di ossificazioni metatraumatiche.
La RMN conferma che il tendine diretto del muscolo retto femorale risulta marcatamente ed irregolarmente ispessito e disomogeneamente iperintenso, con grossolane ossificazioni nel suo contesto, confluenti e variabili per morfologia e dimensioni, non si apprezzano soluzioni di continuo.

Ora, dopo tutte queste visite, si è evinto che in seguito a quel trauma durante la partitella mentre calciavo, il tendine si è distaccato e nel ricongiungersi ha formato una fastidiosa calcificazione. Mi era stato detto che potevo fare piscina, correre, ma evitare il calcio per sempre. Mi ero rassegnato, e allora da questo settembre, per tenermi in forma continuavo ad allenarmi con la squadra, ma solo facendo la parte di corsa. Il fastidio lo sentivo, pochi mesi fa, sentivo la gamba meno dolorosa, provavo a calciare e ci riuscivo senza dolore, allora ho iniziato a fare qualche partita con la squadra, con ottimi risultati. Il dolore non c’è assolutamente al momento del calcio col piede destro e durante i movimento lungo tutta la partita, il post partita è un po’ fastidioso ma non dolori atroci, solo qualche fastidio ogni tanto, localizzato non in una zona precisa ma nell’area dell’infortunio.
Ora vi chiedo, è possibile che riesca a giocare a calcio senza sentire più dolore quando prima avevo un male lancinante? Nel caso dovessi infortunarmi cosa potrebbe succedere? Potrei avere problemi motori permanenti?
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Dr. Stefano Schiavetti Ortopedico 62 2
Buongiorno, queste ossificazioni sono relativamente frequenti e come Le hanno detto avvengono in esiti di distacchi dell'inserzione di un tendine dal bacino o di un piccolo frammento osseo che è stato strappato dal bacino stesso per una contrazione muscolare violenta.
In base quanto Lei riferisce la sintomatologia dolorosa attuale è praticamente assente e non ha alcuna limitazione della funzionalità dell'anca.
Riprenda le sue attività sportive abituali, la spiegazione della ridotta sintomatologia dolorosa è in relazione con la presenza di compensi posturali e muscolari autonomi che avvengono sempre. Se dovesse in futuro infortunarsi ancora non succederà nulla di particolare e non penso proprio che avrà problemi motori permanenti.
Tenga presente che in casi particolari quando l'ossificazione è molto grande e provoca dei fastidi meccanici da ingombro con l'anca nei movimenti, si può rimuovere chirurgicamente senza problemi con una competo ritorno alle attività fisiche e sportive,
Auguri

Dr. Stefano Schiavetti

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dopo
Utente
Utente
Salve dottore, grazie per la risposta...è rincuorante sentirmi dire queste cose. L'ultima visita dal chirurgo ortopedico sportivo era stata un po' più severa, sostanzialmente perchè mi è stato detto che in quella zona l'operazione è un po' rischiosa, per la presenza di vasi sanguigni e che quindi era meglio evitare...! Soltanto che a me non va di dover rinunciare a giocare a calcio a 24 anni, per una cosa di questa entità...non voglio parlare di cose che assolutamente non so e non mi competono...ma fanno operazioni a cuore aperto, mi sembra strano che non si possa fare qualcosa per un problema di tale entità.
Comunque l'importante è che non abbia rischi di tipo motorio permanenti...vista la zona delicata. Questo mi rincuora, ora comunque farò con calma le visite mediche opportune per vedere se si è modificato qualcosa, per via della scomparsa del dolore, e per vedere se si può eliminare definitivamente il dolore.
Le onde d'urto per tale terapia non vengono utilizzate?

Mi è stato detto che addirittura l'aver tolto i 4 denti del giudizio potrebbe aver comportato un cambiamento di equilibri all'interno del corpo e quindi a questo potrebbe esser legato la mancanza di dolore della calcificazione...può accadere una cosa simile?

Cordiali saluti
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Dr. Stefano Schiavetti Ortopedico 62 2
Buongiorno,
sulle onde d'urto possono essere utili anche se la ossificazione è molto grande e non credo che questa metodica possa influire, sul discorso dei denti non mi pronuncio.
A presto saluti