La terapia

Ho già aperto un post sulla terapia ma vorrei un ulteriore consulto/ dialogo.
Ho incontrato questo nuovo psicologico e ho avuto una strana sensazione. Nello stesso tempo mi trovo bloccato negli studi e ho di nuovo vecchi stati d animo, come ansia. Ho timore perché con lui ho ricordato il passato, "per conoscerla" mi ha detto, ma ricordare mi innervosisce.
Mi pare di "tornare indietro" anche se è impossibile, di esser bloccato e non andare avanti.
Io voglio andare avanti...realizzando la mia vita. Se mi trovo fermo non vado avanti in niente.
Non voglio esser antipatico e rimanere bloccato...voglio esser libero da pregiudizi, paure e da me stesso.
Con l altra psicologa non mi son trovato in una situazione del genere.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Se cambia sempre psicologo, non andrà da nessuna parte, rimarrà veramente bloccato nel suo disagio.
Le è stato risposto recentissimamente , forse dovrebbe evitare di chiedere ulteriori consulti online e mettersi a lavorare con il clinico che ha il piacere di seguirla.
Se si sente a disagio o prova nervosismo, dovrebbe discuterne con il suo terapeuta, diventerà un motivo di lavoro psicologico

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazzo,
concordo con la mia collega. Vede uno degli aspetti importanti della psicoterapia è la pazienza. Il cambiamento di vecchi schemi, di modalità di costruire la realtà e vedere se stesso che le fanno soffrire, non è semplice. Occorre tempo.
Si affidi al terapeuta dialogando con lui le emozioni che sente in terapia.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Le persone sono fatte di storia, nessuno psicologo potrà aiutarla senza prima conoscere le sue esperienze passate (rapporti, eventi di vita, relazioni affettive, cultura di appartenenza, eventuali traumi ecc.).

>>ma ricordare mi innervosisce.<<
questo è significativo, perché tradisce una forma di "resistenza". A volte ricordare è difficile e doloroso; può anche farlo con calma, si prenda i suoi tempi.

La cosa più utile è comunque parlarne con il Collega, apertamente. Analizzare questi dubbi fa parte del processo psicoterapico.

Come mai ha interrotto l'altra psicoterapia?
Quanto è durata?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Gentile ragazzo,
uno elementi fondamentali per far si che funzioni un percorso terapeutico sono la fiducia nel terapeuta, la relazione, l'alleanza con lo stesso. Se non ci sono questi elementi, se non si fida, non si potrà affidare e trovare beneficio dal percorso. Se cambia psicologo deve comunque considerare che c'è bisogno di tempo per raggiungere una buona alleanza ed una buona relazione. Si affidi a qualcuno di cui si fida, anche un pò a pelle, e si faccia guidare nel percorso. Racconti a lui o a lei le sue perplessità e difficoltà e vedrà che la aiuterà a risolverle.
In bocca al lupo

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Ho cambiato allora perché mi son trasferito in un'altra città.
Poi dovetti interrompere anche con lui per mancanza di fondi, cosa che tutt'ora cerco di gestire al meglio.
Ho provato a ricontattare un'altro medico, una psichiatra della Asl, e ho notato un malessere peggio e concordo anche con voi che ci vuol tempo.
Comunque ogni tanto mi capita di risentire la prima psicoterapeuta ma noto un distacco graduale che comprendo benissimo.

Sinceramente, senza offesa, non riesco a partire realmente, sia arriva ad un punto in cui mi sento slittare, come se certi nodi interni non riesca a scioglierli...sopendo tutti i sentimenti e facendo prevalere ansia e paura.

Non so come andare avanti. Per adesso cerco di rilassarmi durante le vacanze di Natale.

Grazie e buone feste
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Ne discuta con il suo terapeuta, online non è possibile fare altro se non ascoltarla ed indirizzarla per la risoluzione reale del suo malessere
Buone feste anche a lei
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, vorrei fare un piccolo aggiornamento e avere maggiori chiarimenti per quanto riguarda la terapia.
Ho iniziato un percorso psicoterapeutico alla Asl insieme a una tirocinante di psicoterapia da 4 mesi.

Non riesco a dialogare con lei, nel senso, vorrei avere uno scambio di battute e invece mi trovo sempre a parlare io e a volte mi sento in imbarazzo per questo, non sapendo come andare avanti o ampliare il discorso.
Ho già fatto 4 anni fa un percorso psicoterapico, poi interrotto dopo un anno perché mi sono trasferito.

Ho un dubbio sulla modalità di seduta psicologica e seduta psicoterapeutico.

Potrei avere chiarimenti, sulla differenza e metodo di approccio/percorso? Nel senso, si crea un legame in una delle due sedute oppure no?

Vorrei farle capire che sto attraversando di nuovo un periodo di insicurezze e quindi attivarmi per andare avanti.

Nel mentre sono seguito anche da una psichiatra che mi ha prescritto un ansiolitico e antidepressivo leggero.

Grazie e saluti.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ci sono diversi modi di fare psicoterapia e dipendono anche dal tipo di problema portato dal paziente.
Posso chederLe che tipo di scambio vorrebbe con la terapeuta? Ad esempio, vorrebbe che davanti ad una problematica da Lei presentata la terapeuta Le dicesse... che cosa fare, forse?

In generale, lo stare sullo sfondo da parte del terapeuta è corretto, perché il terapeuta deve limitarsi a porre le domande giuste e al momento giusto al pz, affinché il pz stesso riesca a capire il proprio funzionamento e a cambiare.

Le opinioni personali del terapeuta, invece, devono rimanere fuori dalla stanza della terapia e il terapeuta deve tenerle per sé.

Tuttavia, se avverte di sentirsi ... un po' solo, perché non lo riferisce al terapeuta? In questo modo, chissà che non emerga qualcosa di interessante sul Suo conto in terapia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#9]
dopo
Utente
Utente
***Posso chederLe che tipo di scambio vorrebbe con la terapeuta? Ad esempio, vorrebbe che davanti ad una problematica da Lei presentata la terapeuta Le dicesse... che cosa fare, forse? ***

Mi riferisco anche a questo, o meglio una specie di riorganizzazione degli eventi e delle possibili soluzioni, ragionate e che poi sarò a adoperarle.

*** Tuttavia, se avverte di sentirsi ... un po' solo, perché non lo riferisce al terapeuta? In questo modo, chissà che non emerga qualcosa di interessante sul Suo conto in terapia? ***

Ho provato già a "coinvolgerla" durante le mie esposizioni, ma è come se mi guardasse e basta, però mi è parso dalle ultime volte, che lei inizia a rispondermi/riflettermi quello che le dico, un modo di comunicazione legata. Io purtroppo sono solo e come tanti vorrei "farmi compagnia" e penso (o sbaglio) che un modo per "legarmi a me" è quello di andare da una psicologa.

Non so se dico fesserie, ma perché lei è una tirocinante, non voglio pensare di essere solo un tappabuchi.
Ma come mi ha consigliato lei, è meglio che ci parliamo!

Grazie per la risposta
[#10]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

ha iniziato un percorso:
<<Ho iniziato un percorso psicoterapeutico alla Asl insieme a una tirocinante di psicoterapia da 4 mesi.
Non riesco a dialogare con lei, nel senso, vorrei avere uno scambio di battute e invece mi trovo sempre a parlare ioHo iniziato un percorso psicoterapeutico alla Asl insieme a una tirocinante di psicoterapia da 4 mesi.


<<Io purtroppo sono solo e come tanti vorrei "farmi compagnia" e penso (o sbaglio) che un modo per "legarmi a me" è quello di andare da una psicologa<<

Ritengo che sbagli: lei è la Sua (quasi) terapeuta e non una Sua (potenziale) amica.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#11]
dopo
Utente
Utente
Se sbaglio, allora vorrei che mi si spiegasse la differenza tra psicologa e psicoterapeuta perché provo a cercare un legame, un inizio di terapia, ma parlo sempre e solo io, quasi a imbarazzarmi.
Ho chiesto a lei, se magari potevamo iniziare un percorso, instaurato attraverso la fiducia, a cui ho avuto risposta che anche lei doveva averla la fiducia nella terapia.
[#12]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Non starò a spiegarLe <<la differenza tra psicologa e psicoterapeuta << , perchè la può trovare sul Sito Nazionale Psicologi.

Bensì sottolineo la differenza tra (quasi) psicoterapeuta e amica.

Di quanto altro non comprende
parlerà con la sua terapeuta di persona.


[#13]
dopo
Utente
Utente
Buon giorno, volevo chiedere informazioni su come un paziente può seguire una terapia con uno psicologo "adatto", nel senso utile al fine della terapia.
Io riscontro molto malessere con gli incontri tra psicoterapeuta e psichiatra, non credo di venir ascoltato e sto peggio da quanto ho iniziato, cioè 6 mesi fa.

grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Utente,
la relazione terapeutica è un processo relazionale non una condizione statica durante il percorso possono affiorare insoddisfazione, ambivalenza e resistenze ma vanno affrontate all'interno della seduta/colloquio, altrimenti non si creano le condizioni minime per avviare un percorso di cambiamento.
Provi a chiedersi se si sente ascoltato, compreso e non giudicato dallo psicologo, questa è già una "bussola" che le consente di orientarsi e valutare la qualità dell'alleanza terapeutica.
A tal proposito la invito a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#15]
dopo
Utente
Utente
Ho letto l'articolo, mi pare di aver compreso come deve svolgersi la terapia, con tempi necessari, approccio conoscitivo non amichevole, comprensione nel tempo.
Trovo tuttavia ancora malessere e neanche un modo di controllo di questa cosa, ho parlato sempre io durante le sedute, ho parlato di tante cose che mi hanno portato di nuovo alla seduta: tra questa la più importante, la mancanza di fiducia e autoritario controllo da parte di mio padre, che non ascoltando quello che gli racconto, pretende che gli racconti tutto, per poi sicuramente giudicare in malo modo, come ha sempre fatto. Lo dico perché ho capito che l'approccio della psicologa, in tirocinio come psicoterapeuta, è quello familiare.
Io mi sto domandando se realmente è giusto che continui, le ho anche parlato delle mie impressioni, di quello che percepisco da lei e che FORSE manca nella seduta, cioè una comprensione, una carezza. Solo un leggero gesto per tirarmi su, anche perché trovo le sedute come un modo di svuotare la mia situazione, ma rimane il vuoto con corrosioni che aumentano di giorno in giorno, anche quando sento al telefono mio padre e mia madre.
Mi manca l'autostima, questo abbiamo detto l'altro ieri, ma 7 mesi fa è stata la prima cosa che ho detto.
Non posso andare avanti così, sto seriamente decidendo di lasciarla e resistere fin quando ho le forze.
Cordiali saluti
[#16]
dopo
Utente
Utente
Buon giorno. Non riesco a interagire o a farmi ascoltare, l'altro giorno mi ha anche insultato dandomi del pazzo e che mi sono inventato tutto.
Ora, l'intenzione è di andarmene sia da lei che dalla psichiatra, perché ho come l'impressione di esser ignorato.
Tuttavia ho blocchi fisici e attacchi di nervosismo , anche in pubblico che mi portano a fare dei tic o gesti strani. Gliene ho parlato ma è stata forse la causa di quelle considerazioni da parte sua.
Forse sono condizioni psicosomatiche, o chissà, ma ho questi tic e mi accade con stati nervosi altissimi che mi portano ad aumentare il battito cardiaco e con conseguenza dolore al collo e alla nuca, portandomi a dolori alla fronte dopo questi tic e aumento del battito.
Anche questo ho fatto presente alla dottoressa, ma a quanto pare è irrilevante. Io ho parlato tanto, l'ho fatto presente, e la voglio mollare!

Un consiglio però lo vorrei chiedere, a questi attacchi con conseguenti dolori, a chi altri posso rivolgermi?
E' possibile un neurologo?
PS: prendo l'ALPRAZOLAM, mi aiuta a dormire, ma al mattino mi accentua il nervoso con situazioni di vaneggio.

cordiali saluti
[#17]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Le figure di riferimento sono lo psicologo-psicoterapeuta eventualmente esperto in tecniche di rilassamento per intervenire in modo tempestivo sulla tensione che sembrerebbe particolarmente accentuata.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, lo psicologo non è un medico e non può esprimersi a riguardo in questo caso lo specialista di riferimento resta sempre lo psichiatra ma comunque è necessario che ci sia un rapporto di fiducia e in ogni caso l'autogestione dei farmaci è vivamente sconsigliata.
[#18]
dopo
Utente
Utente
Ho avuto modo di rincontrare la psichiatra.
Lei ha una sua pratica terapeutica che per me non ha impatto positivo, però per miseria mi trovo a dover scegliere lei, o niente. Mi ha prescritto la Sertralina 50 mg, mezza pastiglia per 5 giorni la sera poi intera sempre la sera.
Mi ha anche dato un foglio dove riassume in 5 parole per giorno gli incontri, evidenziando l'ansia che provo verso la mia famiglia.
Credo che il suo approccio terapico sia questo, ma non mi fa stare bene e non posso assumere sempre e solo medicine risultandone dipendente, e che li trattengo solo nella mia testa mentre alla fine per ogni telefonata rimarcano loro quel monotono comportamento. Ho anche perso la libido.

Per quanto riguarda la psicologa, tirocinante in psicoterapia, stessa questione; ho rivangato il passato e su questo stiamo solo ripassando su vecchi e tremendi momenti che vorrei dimenticare, ma capendo che da quelli dovrei studiare i momenti, mi pare di esser ormai prigioniero di questo moto circolatorio che non mi fa vedere nessuna possibilità di riuscita.

L'unico consiglio che chiedo è capire come posso staccarmi da loro, perchè mi sento come un burattino, e sta influenzando parecchio sul resto della mia vita, come l'università, che vorrei mollare perchè non vedo spiragli di cambiamenti di vita.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Utente,
se non c'è alleanza terapeutica tra specialista e paziente è impossibile creare le condizioni per avviare un processo di cambiamento.
La consulenza on line non può sostituire il rapporto diretto con lo specialista, a questo punto non le resta che comunicare la sua decisione agli specialisti che la seguono attualmente.
Qui di seguito trova una pagina relativa ai Consultori Familiari ASL della sua città :
http://www.cisi.unito.it/consultori/Consultori%20a%20Torino.htm

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dopo
Utente
Utente
Salve, scusate, ma come posso lasciare la terapeuta? Un modo per troncare il rapporto in modo diretto e attento?
Ho avuto da parte sua come un giudizio sulla mia sessualità immaginaria che ho eseguito tramite la pornografia omosessuale. Per lei non so chi sono!

Mi sta creando forti disagi e non riesco a dirglielo, sto peggio di quando ho iniziato la prima terapia.

Grazie
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dopo
Utente
Utente
Buon pomeriggio,
ho preso in considerazione anche il consultorio familiare da Voi indicatomi, tuttavia per conoscenza del fatto che un psicologo non può dire cosa devo fare, da quest'ultimo non riscontro neanche un dialogo per prendere una strategia.
Ora a distanza di un mese e dall'ultimo anno, mi rendo conto che il servizio sanitario pubblico è molto distaccato dalla realtà del singolo ma che si focalizza su un contesto familiare (da qui il termine).
Non posso dire come cosa è giusto e sbagliato, non ho le competenze, ma all'interno di quell'area trovo incredibile appunto l'interesse del terapeuta ad ascoltare una singola voce; quello che intendo è la difficoltà che sto vivendo in questo periodo non è percepita e non c'è un camminamento di tranquillità e attività, trovandomi totalmente a terra e di nuovo succube del carattere invadente dei miei genitori, e da cui cerco disperatamente di allontanarmi tra università e ricerca di impiego.
Inoltre ho di nuovo pensieri suicidi perchè invece di andare avanti e trovare un modo per appoggiarmi mi trovo totalmente solo!

Nel rispetto chiedo scusa e buona serata