Ho dei problemi o sono una persona cattiva?

Gentili dottori,

Sono una ragazza di 24 anni, studio, ho molti amici e alcuni molto intimi ed ho una buona famiglia con la quale non ho mai avuto grossi problemi, che mi ha dato una buona educazione e insegnamenti preziosi. Ciò nonostante, da quando sono adolescente ho cominciato ad essere una ragazza piuttosto ansiosa , nervosa ma mai "in pubblico" sempre in famiglia o con conoscenti molto intimi, ricordo addirittura un'estate nella quale, dopo un diverbio con mia papà , ho minacciato di buttarmi dal balcone della casa al mare. Non ricordo il motivo litigo e sono certa che il mio gesto fosse stato alquanto spropositato in relazione.
Ho cominciato insomma ad avere spesso comportamenti molto esagerati quando qualcosa mi frustrava e faceva soffrire. Poi per fortuna sono migliorata con il tempo, crescendo, ma non ho mai cessato di avere, anche saltuariamente , reazioni spropositate come ad esempio urla, gride , pianti isterici.
Il mio problema attuale, che reputo molto grave, è con il mio ragazzo. Siamo fidanzati da 2 anni e da, almeno un anno emmezzo io sono fuori di me è continuo a litigare in maniera orribile. Per fortuna lui è un ragazzo molto intelligente e comprensivo e ha cercato sempre di superare il problema ma credo che ora sia davvero finita.
Ho cominciato ossessionandomi con una sua "ex" e li è cominciato l'inferno. Mi sono ossessionata sempre più dal giorno in cui ho scoperto chi fosse, fino ad oggi. Cercavo indizi, volevo sapere tutti quello che era successo , il problema è nel fatto che ho sempre usato questa sua ex storia come motivo di litigio, ma non una normale gelosia, qualcosa di anomalo. Sono arrivata ad insultarlo con le più brutte parole che una persona possa mai pronunciare o scrivere, ho avuto reazioni violente fisiche su di lui, cosa che non mi era mai capitata. Le percussioni fisiche sono durate "poco" ma non ho mai più smesso di aggredirlo verbalmente. Non so che cosa mi prende ma io non faccio che pensare a quella storia e ci sto davvero male, piango e poi mi arrabbio con lui e comincio con i miei insulti. Sono arrivata ad insultare la sua famiglia a dire cose orribili su loro e lui e sulla ragazza in questione. Il fatto è che una settimana stiamo benissimo e io sono in me è quella dopo comincio a stare male pensando a quel suo passato e riverso tutta la mia rabbia su di lui. Quando sono "in me" sono cosciente del fatto che non ho nessun motivo per essere gelosa ma poi qualcosa cambia e divento certa che quel suo passato sia sbagliato orribile e che mi faccia del male. Non so come spiegare queste sensazioni ma è come se cambiassi personalità e modo di vedere le cose. Io quando accetto con serenità il Suo passato sono contentissima davvero e spero che sia la volta buona ma poi torno a stare male. Sono stata da uno psicoterapeuta dopo aver avuto la prima reazione violenta ma dopo poco ho smesso perché non ne traevo beneficio.
A quale specialista dovrei rivolgermi? È possibile uscire da questa situazione? Grazie!
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Dr.ssa Giovanna Tatti Psicologo, Psicoterapeuta 41
gentile ragazza,
i percorsi psicoterapeutici non danno sempre un beneficio immediato. il cambiamento arriva quando si comprendono i funzionamenti personali e non è cosa che si ottiene in poco tempo.
dal mio punto di vista una psicoterapia è una buona indicazione terapeutica per quanto dice. la sua consapevolezza rispetto all'eccesso delle sue reazioni "isteriche" la pone in una situazione privilegiata, rispetto ad altre persone che non sentono corrispondere le accuse che vengono da altri rispetto ai propri comportamenti. tuttavia, sapere che reagisce in modo inappropriato o eccessivo di per sé non la aiuta a modificare il comportamento.
le su reazioni sono probabilmente adeguate e consone, ma rispondono a cose diverse da quello che è lo stimolo al momento. come se alcuni trigger le attivassero stati emotivi irrisolti e per questo facilmente incendiabili.
contatti un/una collega della sua città e riprenda un percorso. è giovane, sarà un buon investimento per il futuro: suo e di chi le sta accanto.
auguri

Dr.ssa Giovanna Tatti
psicologa-psicoterapeuta-terapeuta EMDR-milano
giovannatatti@gmail.com
www.psicologamilano.net

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
quanto tempo fa è stata da uno psicoterapeuta e per quanti incontri? Ha ricevuto diagnosi? I benefici di un percorso terapeutico non sono apprrezzabili dopo qualche seduta, ci può spiegare meglio cosa l'ha fatta desistere?

Da quanto riferisce sembra fatichi a gestire le sue emozioni e controllare la sua rabbia.
I comportamenti verso il suo ragazzo rischiano di minare seriamente la relazione, la gelosia retroattiva avvelena la coppia e sovente (ma non sappiamo se sia il suo caso) ha a che fare con una stima di sé poco solida.

Sarebbe opportuno che si rivolgesse a uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione diretta e per essere accompagnata a gestire e far fronte in modo efficace alle sue difficoltà che pare si stiano ripercuotendo in modo consistente sul suo benessere relazionale oltre che personale.

Le suggerisco queste letture per approfondimenti utili e per la scelta dello specialista a cui rivolgersi

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Restiamo in ascolto
[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dott.sse

Innanzitutto grazie di cuore per le risposte.

E' probabile che ci siano degli stati emotivi irrisolti dentro di me, ma non ne riesco a capire le cause e una psicoterapia potrebbe essere la giusta soluzione.

Ho cominciato una psicoterapia a dicembre 2012, dopo aver avuto una reazione violenta e aggressiva della quale mi pento tanto e mi genera molta tristezza al pensiero .
Le sedute non sono state più di dieci, forse addirittura la metà, e non ho ricevuto alcuna diagnosi; probabilmente il tempo è stato così breve da non poter formulare una diagnosi, mi sarei aspettata però quanto meno delle indicazioni, delle "linee guida" o un piccolo "disegno" di quello che stava succedendo. Durante tutte le sedute ho parlato quasi e sempre esclusivamente io, questo inizialmente mi piaceva ma Successivamente non molto anche perché il problema era sempre lo stesso, ovvero le mie reazioni aggressive verso me o il mio fidanzato. Per questo motivo ho deciso di interrompere la psicoterapia. Il terapeuta diceva che ho un livello di rabbia molto alto e poche vie di mezzo nel valutare gli avvenimenti.

Sono d'accordo sul fatto di aver poca stima di me, ma non è sempre stato così e non lo è per gli altri, gli amici o conoscenti , per esempio, pensano che io sia una ragazza molto sicura, solare e piacevole ma non hanno la minima idea di quello che si nasconde dentro di me. Non so davvero cosa mi sia sucdesso, spero erroneamente attribuisco questo mio calo di autostima al mio Ragazzo dicendogli che se sono così è perché lui non mi ha dato le giuste attenzioni. Ma fondamentalmente so bene che la colpa non è sua..

Mi chiedo anche se questa rabbia violenta che mi porta a dire cose cattivissime , inimmaginabili, si possa curare

Grazie
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Dr.ssa Giovanna Tatti Psicologo, Psicoterapeuta 41
Sì può curare? Si. Nel senso se non altro del prendersi cura.ma soprattutto va compresa, accolta, interrogata. Spesso dove c'è rabbia c'è paura. L'attacco come difesa.quasi fosse una fuga..
Rispetto alla sua consultazione precedente, che data la brevità non chiamerei psicoterapia, posso dire che gli stili e le tecniche sui primi colloqui sono diversi, alcuni come la collega con cui ha parlato preferiscono lasciare molto libero il paziente e raramente sono direttivi.
Non cedo le serva qualcuno che la aiuti a trovare uno stratagemma per mettersi guinzaglio e museruola, piuttosto ha bisogno di un orecchio attento e paziente che possa reggere i suoi attacchi e questa parte distruttiva. A che pro cercare colpevoli ora?
Le interpretazioni in questa sede a distanza e senza sapere nulla di Lei sono se non altro azzardate, ma me ne concedo una da prendere con le pinze.. e mi chiedo e le chiedo se abbandonare la terapia così presto non sia stato un atto aggressivo che ha assunto la forma della fuga ma assolutamente in linea con il tema della domanda.
Si prenda cura di sé...
E se crede, mi / ci tenga aggiornata
[#5]
dopo
Utente
Utente
Sono pienamente d'accordo sul fatto che non mi serve una persona che mi aiuti a trovare uno stratagemma per mettermi guinzaglio e museruola ma di parlare a ruota libera potrei farlo anche con un'amica; quello che un'amica non può fare è aiutarmi a risolvere questo problema, capire da cosa nasce e aiutarmi ad eliminare con consapevolezza certi atteggiamenti.
Non vorrei essere fraintesa, non voglio criticare l'operato del collega ne tanto meno metterlo in discussione ma ciò di cui avevo e ho bisogno non si limita allo sfogarsi e parlare, dico questo secondo la mia esperienza personale, non dubito che serva molto parlare, essere ascoltati ma avrei voluto anche un riscontro. Probabilmente ho interrotto troppo brevemente le sedute e non è stato possibile per il collega aiutarmi neppur un poco.

Sono convinta di voler ricominciare una psicoterapia perché sono davvero consapevole di quanto i miei comportamenti siano davvero esagerati, inimmaginabili e della loro gravità.
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Dr.ssa Giovanna Tatti Psicologo, Psicoterapeuta 41
si, la mia constatazione era molto vincolata alla brevità della sua consultazione.
un percorso psicoterapico potrà aiutarla a comprendersi, non allo specchio da sola, ma con un professionista che abbia le competenze per aiutarla in questo.
le premesse sono buone, vedrà che troverà il modo di sbrogliare la matassa.
auguri