Una la peyronie iniziale, in fase di infiammazione, è visibile all'ecocolordoppler?

gentili dottori, mi chiamo Roberto ed ho 36 anni, da circa una settimana presento una curvatura del pene verso sinistra a partire da metà asta.
Facendo una visita dall'urologo a cui mi ha indirizzato il medico di base, mi ha chiesto se ho avuto qualche trauma, io in realtà un trauma l'ho avuto, durante un rapporto ma questo circa un paio di mesi fa.
Alla visita, mi palpa scrupolosamente tutto il pene e mi dice che risulta esserci una parte indurita, una sorta di callo, parla quindi di malattia di la peyronie e mi indirizza presso un centro x fare un ecocolor-doppler penieno.
Il risultato dell'ecocolor-doppler è che non ho nessuna placca calcifica e che l'esame è assolutamente nella norma.
Devo ritornare dall'urologo tra 12 giorni per la prossima visita, ma sono ansioso di capire la situazione...
Dal web i sintomi sono perfettamente riconducibili alla peyronie anche dato il dolore in erezione in quel punto, ma l'eco non conferma.
Ho letto poi di una fase di infiammazione e di una di indurimento e placca e mi sono chesto la domanda che vi è nel titolo.
Una placca appena "nata" ed in fase di infiammazione che determina già un evidente retrazione può non essere visibile ancora all'eco? o se non c'è all'eco la placca non può esservi.
grazie infinite, saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Caro signore,
l' ecodoppler va fatto con puntura nel pene di agente vasodilatatore sennò non si vede nulla. La placca di Peyronie può anche essere non visibile, in quanto di densità simile alla tunica normale, ma questo non significa che non esista. Il valore diagnostico delle calcificazioni è nullo.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
L'ecodoppler è stato valutato a pene flaccido ed a pene eretto tramite iniezione di prostaglandina.
Quindi anche se nn è visibile all'ecodoppler, può anche esserci da come dice....speravo di no a dire il verò, ma vabè....
scusi le ulteriori domande;
- ma a livello strutturale, nonostante la dimensione omogenea della tunica non dovrebbe esserci qualche differenza? che so, tipo consistenza..?!
- ci sono già casi smili al mio? magari che lei conosce in prima persona perché da web nn risulta chiaro.
grazie mille x aver risposto al mio consulto,
le sono grato, saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Le placche di peyronie sono invisibili all' ecodoppler nel 20-30% dei casi,. Per cui nessuna meraviglia. L' esame è ben fatto.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
In attase della visita clinica con il mio urologo per la conferma alla dagnosi, ho iniziato a vedere le terapie più utili per questa malattia.
Penso che la ionoforesi sia la più valida e meno traumatica, rispetto a iniezioni o a onde d'urto e laserterapia.
Leggendo tra i suoi articoli ho avuto la conferma che il verapimil è il miglior farmaco in uso al momento, come ho letto che in pochi hanno miglioramenti in questa malattia e volevo chiederle:
nel mio caso crede che possa ottenere qualche risultato? e la ionoforesi è la metodica migliore?
grazie mille
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 464 2
caro lettore,

molto spesso nei giovani , ma anche nei meno giovani, un "trauma coitale" magari a cui non si era data molta importanza al momento, determina, nel giro di un paio di mesi, la formazione di un tessuto fibroso che può determinare un incurvamento del pene in erezione con comparsa della classica lesione "la placca".
Quasi sempre un medico esperto riesce a percepire il tessuto fibroso, cicatriziale alla semplice palpazione. Una ecografia basale e dinamica del pene riesce a definirne meglio le dimensioni e caratteristiche utili per definire meglio la strategia terapeutica. In una fase iniziale potrebbero non esserci certezze. Circa la terapia, allo stato attuale delle conoscenze non si sono individuati farmaci sicuramente efficaci. Si è usato e si usa "di tutto" infiltrazioni, ionoforesi, litotrissia, creme, i farmaci più vari e strani. Personalmente sono molto dubbioso sui risultati. Circolano troppe "bufale" in tale tema
Ai miei pazienti spiego che un fenomeno simile è l'artrosi delle ossa e delle articolazioni. Quando compare e si sviluppa è difficile arrestarla, impossibile eliminarla. si può ridurre il dolore, il disagio funzionale..ci si può "convivere" bene .ma l'artrosi non scompare se non con la sua eliminazione chirurgica
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
gentile dottor Pozza,
in che senso"in una fase iniziale potrebbero non esserci certezze" si riferisce al mio ecodoppler? anche lei mi conferma che la placca ci può essere e non vedersi all'eco?
faccio questa domanda perché in pratica ora ho l'andrologo che me l'ha diagnosticato e l'eco che lo smentisce...
grazie mille per l'intervento e per le delucidazioni.
cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Direi che se la chirurgia ha effetti collaterali noti, la terapia medica non ne ha affatto. Ben vero che non è uno dei campi più semplici ma divertirsi a mettere pulci nell' orecchio è poco professionale e serio. Vedda il sito mio sul peyronie.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
gent dottori,
avrei un altra domanda da chiedervi,
da un po' di tempo avverto alcuni fastidi all'uretra, esattamente all'interno dello scroto sino a scendere nel perineo.
Durante l'erezione sento tirare l'uretra come se qualcosa lavorasse contro forza all'erezione.
Se palpo sull'uretra delle vene durissime, che vanno dalla zona dello scroto sino ascendere al perineo oppure se seguo altre strade di queste vene vanno sempre dalll'uretra ma cammninano lateralmente verso l'inguine destro e sinistro.
In più, sempre in erezione sento scorrere sangue bollente internamente a queste vene, non so se il sangue è troppo caldo o le vene troppo sensibili.
Cosa potrebbe essere?
grazie e cordiali saluti
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 464 2
caro lettore,

una placca si può percepire al tatto e non vedere chuiaramente all'eco
non viva il suo problema con eccessiva ansietà
si affidi e ne parli con il suo specialista
cari saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Bisogna letteralmente che il collega ci metta le mani di sopra, che di qua si può solo pensare: placca? infiammazione uretrale? trombosi venosa?.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
A mio modesto parere sembra una chiara trombosi...
comunque riferirò all'andrologo in visita, spero non sia nulla di grave. Secondo lei oltre la visita c'è qualche esame specifico che potrei fare x questo problema?
[#12]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Quale dei tre da me menzionati? Impossibile saperlo di qua.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
io parlavo nel caso della trombosi venosa. A supportare il mio pensiero che sia quella è stato il fatto che già alcuni anni fa, ora non ricordo bene quando, ebbi una flebite di alcune vene, però sul pene, che si indurirono e mi bruciavano durante l'erezione.
Quindi è x la trombosi che chiedevo che esame fosse opportuno fare.
E sempre nel caso di una trombosi: queste vene dure, dopo le cure, diventano di nuovo morbide? perché tirano una cosa esagerata e quelle sul pene, non sono mai ritornate molli nonostante antinfiammatori a compresse e pomate locali.
grazie ancora, saluti
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 464 2
Caro lettore,

una flebite (infiammazione venosa) delle vene supoerficiali del pene è evento abbastanza frequente in giovani masturbatori incalliti o meno.
alla flebite che induce una sensazione di dolore può susseguire una trombosi, cordoncinoi duro alla base del pene. In genere la trombosi suoperficiale si risolve in alcune settinane o mesi. qualche volta può succedere che un tratto venoso non si ricanalizza e rimane duro come avviene anche a livelloo delle vene delle gambe o delle emorroidi
Non se ne faccia un problema più grande . Utili creme antinfiammatorie locali
senta il suo specialista
cari saluti
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile dottor Pozza,
purtroppo le confermo che le prime vene le ho sentite in adolescenza e mi masturbavo veramente troppo.... anche 4-5 volte al giorno e per più giorni. Ma credevo fosse normale in quanto tra ragazzi anche altri dicevano di farlo.
Il problema è che non parlo di un paio di vene, ma parlo dell'intera uretra bulbare... sento tra le dita un ricco plesso venoso completamente duro, e più passa il tempo più si aggrava.
In passato ho usato reparil gel per i 2 cordoncini al pene, ed è stato ottimo per il bruciore ed il dolore... ora sto provando a mettere il gel nello scroto e nella zona perineale, palpando l'uretra, in modo da farlo penetrare in essa....e fortunatamente ci riesco con facilità.
Però appena il gel arriva all'uretra questa mi brucia tantissimo, ed il bruciore continua in queste vene fino ad arrivare ai glutei e all'ano.
Con 3 applicazioni sembra che le vene siano più gonfie e meno dure, ma non sò se in una parte interna e cosi delicata, è una buona idea applicarvi il gel.
Vorrei conferma se continuare o no....
grazie ancora, saluti

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

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