Lesione espansiva 5 cm

Buonasera,
mio padre anni 68 (fumatore ed ex laccatore/vernici) ha effettuato una TAC dopo aver avuto problemi di bronchite, a seguire l'esito

presenza in sede ilare dx di lesione espansiva solida di 5 cm, parzialmente necrotica, con margini irregolari ed enanchement dopo somministrazione di mdc
Multiple adenopatie mediastiniche (max 1 cm)
Il completamento con CINE-MIP del parenchima polmonare ha evidenziato alcune formazioni nodulari subcentimetriche bilateralmente
Segni di BPCO enfisematosa con numerose formazioni bollose paramediastiniche e subpleuriche

Ci hanno detto di rivolgerci da un chirurgo toracico, onestamente nell' ultimo periodo mio pade è molto dimagrito ed affaticato, una decina di giorni fa ha fumato l'ultima sigaretta, buttata perchè sentitosi disgustato....
E' grave? Vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, da quando descritto sembra trattarsi verosimilmente di una neoplasia polmonare ilare che necessita subito di un esame Broncoscopico con biopsia unitamente agli esami ematici con determinazione dei marcatori tumorali. Solo così si può arrivare ad una diagnosi di certezza per impostare un'adeguata terapia. Disponibile per ulteriori chiarimenti invio distinti saluti.

Dr. Michele Malerba

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dopo
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Ex utente
La ringrazio Dott.re per la Sua risposta, abbiamo esuguito una PET-Tac con seguente esito
Valutazione globale: non si evidenziano artefatti da movimento

Valutazione distrettuale
Testa-Collo: non lesioni patologiche. Si ricorda che per la fisiologica fissazione del radiofarmaco al livello del tessuto cerebrale la sensibilità della metodica risulta significativamente ridotta

Torace: si osserva la presenza di un'estesa ed intensa area di ipercaptazione del radiofarmaco glucomimetico che si proietta in corrispondenza della nota formazione solida segnalata da un'indagine TC a livello polmonare dx in regione ilare (SUVmax=18.9) Tale reperto è compatibile con natura eteroplastica

Addome ePelvi: non lesioni patologiche

Apparato scheletrico: non lesioni patologiche

Conclusioni: lesione ipermetabolica ilare polmonare dx compatibile con natura eteroplastica

Le chiedo in questi casi se si può intervenire cirurgicamente o se bisogna fare cilcli di Chemio, siamo spaventati ed impreparati.

La ringrazio anticipatamente per la Sua atenzione.
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente , alla luce dell'esame PET-TAC che avvalora l'ipotesi neoplastica della lesione espansiva polmonare, ribadisco la necessità di eseguire l'esame Broncoscopico per confermare la natura maligna e tipizzare il tipo istologico della forma tumorale. Ciò è fondamentale, visto la vasta eterogeneità e diversità delle forme neoplastiche polmonari, per poter fare una stadiazione clinica quanto più valida possibile ai fini sia di programmare e pianificare il tipo di terapia idonea al caso ( chirurgia e/o radio-chemioterapia neoadiuvante o esclusiva) e sia ai fini di formulare un giudizio prognostico attendibile. Per esempio se dovesse trattarsi di un carcinoma a piccole cellule allora è da escludere tassativamente l'intervento chirurgico ed optare per chemio-radioterapia. In tutti i modi parallelamente si dovrebbe fare anche un' accurata valutazione funzionale cardiorespiratoria ai fini di stabilire l'eventuale operabilità, intesa come capacità di sopportare le procedure inerenti l'intervento o ad esso strettamente connesso, e la resecabilità , intesa non in senso anatomico, di eradicabilità, ma funzionale , ovvero il massimo volume di tessuto polmonare asportabile , compatibilmente con un buon compenso cardiorespiratorio. Da quanto leggo però penso che la presenza di una BPCO enfisematosa e bollosa diffusa controindica un intervento di resezione polmonare specie la pneumonectomia .Disponibile per qualsiasi altro chiarimento , esortandola a procedere al più presto all'esecuzione di tali indagini per Suo padre , invio distinti saluti.
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dopo
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Buonasera Dott.re, Le scrivo per ringraziarLa della Sua attenzione, e La informo che abbiamo effettuato la Broncoscopia e siamo in attesa di esito che prontamente Le comunicherò.
Grazie ancora per il Suo interessamento, distinti saluti
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dopo
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Ex utente
Buonasera Dott.re, abbiamo ritirato l'esito dell'esame citologico
Materiale inviato: A -Brushing bronchiale B-Lavaggio bronchiale
Diagnosi clinica: Neoformazione polmonare dx
Diagnosi citologica esame estemporaneo: A-Brushing bronchiale:sospetto
Diagnosi citologica esame definitivo
A Positivo
B Negativo
Commento:
A) Strisci di brushing bronchiale costituiti da cellule dell'epitelio bronchiale senza caratteri di atipia, istiociti, granulociti, emazie, e rari cumuli di cellule voluminose con nucleo spesso nucleolato, talora regressive.
Indagini di immunoistochimica: TTF-1 debolmente e focalmente positivo-
B) Incluso di lavaggio bronchiale costituito da materiale amorfo comprendente celule epiteliali bronchiali, istiociti, granulociti ed emazie.

Il quadro pur con le limitazioni dovute alle caratteristiche del campione, appare suggestivo di adenocarcinoma del polmone.

Ci è stato proposto di eseguire un intervento per l'asportazione completa del pomone, e successivamente sottoporlo a chemioterapia.
Potrebbe gentilmente darci un Suo parare e se Secondo Lei e secondo quanto Le ho potuto riferire se trattasi di una cosa urgente.
La preoccupazione è tanta, La rigrazio anticipatamente.
Distinti saluti
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile Sig.ra, certo che l'asportazione completa del polmone( pneumonectomia totale) comprendendo anche le stazioni linfonodali di drenaggio, in assenza di metastasi in altre sedi escluse dagli esami , sarebbe l'intervento più indicato per tali situazioni cliniche. Però bisogna vedere se nel caso specifico di suo padre questo sia fattibile, ovvero se può sopportare tale intervento molto radicale atteso la presenza contemporanea di segni di una BPCO enfisematosa con numerose formazioni bollose paramediastiniche e sub-pleuriche. Solo un'accurata ed approfondita valutazione cardiaca e respiratoria , cui si dovrà sottoporre se non ancora fatto, potrà stabilire la fattibilità di tale pneumonectomia totale dal punto di vista funzionale . Cioè è necessario prevedere in fase pre-operatoria se la riserva cardio-respiratoria residua dell'altro polmone, che resta dopo l'intervento, è compatibile a garantire una sufficiente attività cardiaca e respiratoria.
Per la tempistica : certo dopo il responso dell'esame citologico e in caso di fattibilità funzionale, prima si opera e meglio è ( atteso anche che l'affaticamento è dovuto ad una compromissione della respirazione aggravata , oltre che dalla BPCO enfisematosa, da presenza e sede centrale della neoplasia bronchiale.
Disponibile per ogni altro chiarimento Le invio distinti saluti .
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dopo
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Buongiorno Dott.re, La ringrazio per la Sua tempestività mostrata nello rispondere, martedì farà visita cardiologica, l'intervento se fattibile per fine agosto, anche se ci sarebbe possibilità di anticipare, ieri siamo stati al pronto soccorso in quanto ha espettorato sangue non fluido.
Le farò sapere appena avrò altri dati utili.
La ringrazio per l'attenzione, distinti saluti
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dopo
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Buonasera Dott.re,
un mese fa siamo riusciti a fare l'intervento di pneumonectomia dx-
Dall'esame istologico èrisultato:
-Adenocarcinoma invasivo moderatamente differenziato del polmone, con pattern prevalentemente acinare (80%) e pattern secondario solido (20%), con marcatissimi fenomeni necrotici nel contesto.
Margine bronchiale di resezione chirurgica esente da neoplasia.
Focolai di atelettasia perinoplastici
Restante parenchima con aree di enfisema prevalentemente subpleurico e sporadici aggregati linfatico-follicolari
Metastasi massiva in un linfonodo (su6) peribronchiale
- Metastasi in 2/3 lnfonodi della stazione n°7(B)
Linfonodi della stazione nr. 4 esenti da localizzAazioni metastatiche con aspetti reattivi
pt2aN2
IIIA

Ci hanno riferito che chirurgicamente il caso è chiuso e che quindi ora si passa alla fase oncologica, abbiamo eseguito la visita, riferendo che dovrà sottoporsi a chemio per 2,5 mesi con somministrazione di Cisplatino e Vinorelbine, non so che conseguenze e quali effetti collatrali possa avere mio padre, questa cura potrebbe risolvere il problema?
Siamo molto preoccupati, mio padre molto giù di morale, Le chiedo un Suo parere, spero di aver trovato la strada giusta.
Dimenticavo, mi hanno anche riferito che molto probabilmente se le condizioni lo permetteranno dovrà sottoporsi anche ad una radioterapia...
In attesa di riscontro, ringraziandola anticipatamente, cordialmente saluto
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente ,stia tranquilla perchè la strada intrapresa dal punto di vista terapeutico è quella giusta.
Purtroppo lo stadio IIIA configura una malatta neoplastica avanzata in sede locale e regionale valutata con sistema TNM .
Per tale motivo Suo padre è stato sottoposto ad un intervento chirurgico radicale standard ( Pneumonectomia con linfoadectomia ilo-mediastinica), ed effettivamente dal punto di vista chirurgico il caso è chiuso essendo stato fatto il massimo.
In tali pazienti con malattia loco-regionale (stadio IIIA), la chemioterapia è parte integrante dei programmi terapeutici multimodali comprendenti radioterapia e chirurgia con l'obiettivo di migliorare la sopravvivenza mediana e di ottenere un aumento della percentuale dei casi lungo‑sopravviventi
In generale la prognosi di questi pazienti N2, pur con differenze per i vari sottogruppi, può comportare una sopravvivenza a 5 anni variabile fino al 35%.
Anche se ancora oggi tuttavia, non c'è alcuna documentazione certa dell'efficacia di una terapia sistemica chemioterapica nei tumori operati radicalmente, in alcuni sottogruppi dello Stadio IIIA , un recente studio clinico ha evidenziato buoni tassi di risposta oggettiva con un incremento della sopravvivenza mediana a 5 anni con un trattamento chemioterapico adiuvante contenente farmaci tipo cisplatino e vinorelbina per 4 cicli ( come quello proposto per Suo padre).
Per quanto riguarda la Radioterapia post-operatoria, attualmente l'analisi delle esperienze presenti in letteratura dopo resezioni complete per tumori maligni polmonari mostra una totale uniformità di conclusione: la radioterapia adiuvante postoperatoria riveste un ruolo definito nel prolungare l'intervallo libero da malattia indipendentemente dalla sopravvivenza ( cioè riduce le recidive locali solo per pazienti con malattia avanzata, soprattutto linfonodale mediastinica, però non ha un impatto significativo sulla sopravvivenza dal momento che la frequenza delle metastasi a distanza , principale causa di morte, è indipendente dal controllo locale della malattia) .
Disponibile sempre per ulteriori chiarimenti invio distinti saluti .
[#10]
dopo
Attivo dal 2014 al 2016
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Buonasera Dott.re, La ringrazio per il Suo immediato riscontro, come sempre, in pratica se non ho capito male, per la tipologia che ha colpito mio padre, potrebbe avere altri max 5 anni di vita, con peggioramenti in corso, se ci va bene...in base alle casistiche....pensavo e forse mi sbagliavo che con un intervento chirurgico/chemio/radio potesse risolveri il problema, ma forse è solo una mia speranza.
Le chiedo se ho capito male io, non so, forse sono solo in confusione...La ringrazio tanto Dott.re.
In attesa, distinti saluti
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, a riguardo è doveroso chiarire alcuni punti giaà esposti precedentemente:
-purtroppo , in base ai dati clinici ed istologici forniti, lo Stadio IIIA della neoplasia polmonare è in una fase locale e regionale avanzata maresecabile , tanto che si è potuto effettuare un intervento chirurgico radicale ottimale ( e questo è già un buon risultato),
- però nonostante la fattibilità di un intervento radicale demolitore ( asportazione totale del polmone destro con i linfonodi circostanti soprattutto del mediastino dello stesso lato N2) , proprio l'interessamento tumorale di quest'ultimi caratterizzano uno stadio avanzato per cui il rischio di recidiva locale e regionale( ovvero nel cavo toracico) e a distanza ( ovvero la formazione di metastasi a distanza) è reale ed elevato ,
- per tali motivi sono state prese in considerazione la possibilità di eseguire le terapie adiuvanti post-operatorie ( ovvero la chemioterapia e radioterapia) proprio per ridurre tale rischio e quindi dare una sopravvivenza il più lungo possibile libera da malattia neoplastica,
- quindi come non si può asserire attualmente che suo padre è guarito totalmente, così è difficile dire quanto tempo sopravviverà , perchè questa dipende oltre che dallo stadio da tanti altri fattori; -quando si parla di sopravvivenza si fa rifermento sempre a quella media, quindi suo padre può vivere oltre 5 anni come sfortunatamente anche meno , dipende come procede la malattia neoplastica trattata.
Quindi non disperi, speriamo che suo padre possa fare e sopportare bene le terapie adiuvanti, ottenendo una risposta positiva, e poi bisogna augurarci che ai controlli che farà nel tempo che la neoplasia non si ripresenti mai più o nel caso peggiore il più a lungo possibile.
Disponibile sempre per ulteriori chiarimenti invio distinti saluti.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2016
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Buonasera dottore dopo chemio è radio fino a fine giugno. tutti sotto controllo ad aprile sveva ripetuto anche Pet. Ci siamo trovati con Tac con seguente esito. cranio: sistema ventricolare in asse non dilatato.Presenza di multiple lesioni nodulari di significato secondario chemio strano modico edema perilwsionale. la maggiore di 8 mm localizzata in sede occupi tale para facile sx. Polmone dx e sx: esiti di pneumonectomia dx con dislocazione omolaterale delle strutture mediastiniche e iperspansione compensativi del polmone sx. Presenza di falda di versamento pleuricocon aspetto saccarosio nel cavo residuo dx con ispessimebto della pleuraparietale margini costare che appare sostanzialente invariato rispetto a precedente tac. Al controllo odierni del segmento posterò basale del lobo ininferioredi sx sono delimjtabili altre 2 sfumat modulazioni parenchimali omolaterale. Presenza di alcuni linfonodi nel mediastino antro superiore in sede para trachea dx pre subcarenale finestra aortopolmonare che appaiono sostanzialmente invariati rispetto precedente tac
fegato con ipertrofia del lobo sx rispetto al precedente TC appaiono sostanzialmente invariate le formazioni cistica.
surreali aumentati di volume per la presenza di lesioni nodulari bilaterali a densitometrja disomogenea con aree colliwuative contestuali del diametro max di 2 cm di significato secondario.
presenza di alcuni linfonodi in sede lomboaortica de siam mx 11x6 mm
sostanzialmente invariati i restanti reperti addominali pelvici rispetto precedente TC.
La situazione di mio padre non mi sembra perniente Buona.anche se sono ignorante in materia
La prego in un riscontro.La ringrazio
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile sig.ra, purtroppo si è verificato quello che le avevo già prospettato 1 anno fa, e cioè :"nonostante la fattibilità di un intervento radicale demolitore ( asportazione totale del polmone destro con i linfonodi circostanti soprattutto del mediastino dello stesso lato N2) , proprio l'interessamento tumorale di quest'ultimi caratterizzano uno stadio avanzato per cui il RISCHIO di Recidiva l
Locale e Regionale( ovvero nel cavo toracico) e a Distanza ( ovvero la formazione di Metastasi a distanza) è Reale ed Elevato".
Trattasi anche di una varietà istologica, adenocarcinoma, che si caratterizza soprattutto per l'elevata frequenza di dare metastasi a distanza, come nel caso di suo padre, che peraltro non ha avuto una buona risposta alla chemioterapia.
Effettivamente la situazione di suo padre, da ciò che riporta, è molto compromessa e non è buona oggi come non lo era nemmeno 1 anno fa , cioè al momento della diagnosi ( carcinoma in stadio avanzato loco-regionale). Si ricorda che le avevo già scritto che , nonostante suo padre fosse stato sottoposto ad un intervento alquanto demolitore e condotto a regola d'arte, come" non si può asserire attualmente che suo padre è guarito totalmente, così è difficile dire quanto tempo sopravviverà".
Ora valuterà l'oncologo medico in base a vari criteri se cambiare protocollo di chemioterapia o sottoporlo solo a terapia di supporto.
Sempre disponibile le invio Cordiali saluti.
[#14]
dopo
Attivo dal 2014 al 2016
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La ringrazio per l attenzione mostrata mi,quindi la situazione mi sembra molto critica e degenerata. Credo che a causa del suo peso kg. 39 prima di tutto ciò pesava kg.57,no penso procederanno con chemio spero non lo facciano soffrire... Forse faranno solo cure palliative? Vedo il tutto solo in senso negativo,non vedo speranze,sbaglio?
la ringrazio Dott.Re,cordiali saluti
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Purtroppo non sbaglia, come le ho già esposto la situazione è molto grave e se il suo peso è 39 kg effettivamente l'oncologo proporrà solo terapia di supporto finalizzata anche ad alleviare le sofferenze.
Cordiali saluti.
[#16]
dopo
Attivo dal 2014 al 2016
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Mi scusi dott.Re ma in questi casi anche se non valutabili statisticamente mediamente i pazienti quanto ancora hanno da vivere. Sto molto male. Ma è meglio sapere...non so se riesce a comprendersi.Sono troppo legata a mio padre.
La ringrazio tanto
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
E' difficile online rispondere alla sua domanda , bisognerebbe fare una valutazione globale delle condizioni generali ( es. condizioni cardio-respiratorie, renali , metaboliche , performance status ecc..). Poi considerare se si alimenta o meno , in tal caso potrebbe fare una Nutrizione Parenterale( ovvero per flebo) o Enterale ( attraverso lo stomaco-intestino).
Certo se le condizioni cardio-respiratorie , renali, metaboliche sono ancora compensate ed accettabili e il paziente si alimenta spontaneamente o tramite Nutrizione parenterale , sempre che non subentri in qualsiasi momento una complicanza acuta improvvisa, allora la sopravvivenza può potrarsi in media4-6 mesi , altrimenti se tali funzioni sono già in scompenso allora si tratta di 4-6 settimane. Cordiali saluti.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
La ringrazio
[#19]
dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Buonasera Dr ormai nessuno più ci dà tante speranze....siamo in attesa di essere chiamati per la Radioterapia all encefalo e ne l frattempo stiamo facendo il cortisone da 4 mg più compresse per prevenire crisi epilettiche a cui potrebbe andare incontro. Terapia del dolore giornaliera Palexia aggiungendo anche brufen 500 mg. Essendoci rifiutati x altro ciclo di chemio siamo on attesa di ricevere esito positivo per la cura biologica.
Nel frattempo avevamo pensato per aiutarli e sostenerlo un pochetto di dargli giornalmente Artemisia Annua e Ascorbato di potassio. Possono fargli male? Pensiamo di no...ma non siamo medici e non vogliamo sbagliare.......
Mio padre si sta alimentando autonomamente...anzi mangia molto di più...con appetito...e desidera molta frutta....
La ringrazio
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile sig.ra,
nulla in contrario all’utilizzo dell’Artemisia annua e dell'Ascorbato di potassio, ciascuno ha il diritto di utilizzarli nella speranza che svolgano l’effetto desiderato per la cura del cancro. A riguardo non fanno male e poi a tutt'oggi nessuno ha il diritto di trarre conclusioni che i ricercatori stessi non hanno ancora maturato .
Certamente occorreranno ancora anni per dimostrarne le presunte proprietà anticancerogene di tali preparati e forse, tra qualche anno, potranno essere dimostrate, almeno ce lo auguriamo.
In tutti i modi cosa ne pensa a riguardo l'oncologo che lo segue? E' d'accordo sull'utilizzo di tali preparati?
Con cordialità


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