Tumore al colon con lesioni al fegato

Gentili Dottori di MediciItalia
Scrivo per esporVi la condizione attuale di mio padre di 72 anni operato in gennaio 2008 di emicolectomia dx, dall’esame istologico è risultato questo:
Campione di resezione costituito da un segmento di grosso intestino della lunghezza complessiva di circa cm. 26.
Microscopicamente: a circa cm. 12 da uno dei margini di resezione si osserva una lesione ulcero-vegetante che misura longitudinalmente cm. 6, che interessa il 70% della circonferenza del viscere e che al taglio infiltra la parete. Dal tessuto adiposo periviscerale sono stati isolati n° 11 linfonodi, il maggiore dei quali di circa cm. 2 di colore grigiastro ed aspetto mucoide.
Diagnosi istologica: Il quadro morfologico depone per un adenocarcinoma a medio grado di differenziazione (G2), con aspetti mucinosi, infiltrante la tonaca muscolare fino alla sottosierosa, insorto su adenoma tubulare. I prelievi di controllo a livello dei margini di resezione sono liberi da infiltrazione. Sette dei linfonodi regionali isolati sono sede di metastasi. Stadio patologico: pT3,G2,pN2.
Dopo essersi rimesso un po’ dopo l’operazione il 28/2/2008 esegue una TAC con contrasto dove risulta: L’approfondimento diagnostico con metodica TC evidenzia al 5° segmento epatico l’area già descritta con metodica ecografica, ipodensa nelle acquisizioni basali presenta enhancement contrastografico con completa opacizzazione nelle fasi tardive; questa misura 18 x 13 mm. ed da riferirsi a lesione secondaria. Immediatamente vicina a questa ed al 6° e 7° segmento, si osservano altre similari (almeno quattro) subcentimetriche.Si confermano formazioni cistiche renali di sx da 23 a 74 mm.
Ricoverato per alcuni giorni in ospedale oncologico fanno accertamenti per poter poi incominciare la chemioterapia, dove fanno la Risonanza Magnetica che rileva: unica lesione nodulare di circa 18x7 mm. in corrispondenza del VI segmento epatico. Cisti renale sx di 6 cm. Non altri segni di impegno secondario in ambito addominale.
A marzo incomincia la chemioterapia con oxaliplatino+xeloda compresse da 500 mg. in più doveva fare anche il bevacizumab sperimentale che, purtroppo, mio padre non ha potuto fare avendo anche un problema al cuore. Dall’ ECOCARDIOGRAMMA 2D COLORDOPPLER TRANSESOFAGEO: atrio e auricola sx liberi da fomazioni trombotiche a risoluzione ecografica e con normali velocità di svotamento e riempimento auricolari. Lembi valvolari mitralici ispessiti con perdita del punto di captazione per flail del lembo posteriore (rottura corda tendinea di 1° ordine) realizzante insufficienza valvolare mitralica di grado severo (inversione del flusso sistolico nella vena polmonare inferiore dx ). Diametro anulus mitralico setto laterale 38 mm. Fibrosi delle sigmoidi aortiche con conservata apertura e insufficienza di grado lieve. Setto interatriale integro. Aorta, in tutti i tratti esplorabili, di calibro normale. Ventricolo sx di spessori e diametria nella norma con conservata cinesi globale.
Il 30/5/2008 dopo il 3° ciclo di chemio ripete la Tac Total Body con MDC: Esame eseguito con tecnica spirale multistrato, con duplice acquisizione sul parenchima epatico (durante e dopo la somministrazione di MDC iodato in vena) in paziente con eteroplasia colica in follow up, confrontato con esame precedente del 28/2/2008 eseguito in altra sede. Esiti di emicolectomia dx, senza apprezzabili segni di recidiva in sede perianastomotica.
Rispetto al controllo precedente appaiono immodificate per numero e dimensioni le plurime ipodensità del parenchima epatico, la maggiore del VI segmento di 13 mm.
Il rilievo è di incerta interpretazione ed è compatibile in prima ipotesi con forme displasiche ed in seconda ipotesi con lesioni secondarie. Il quadro merita un approfondimento diagnostico con scintigrafia con emazie marcate. Immodificata appare la linfoadenomegalia di 22 mm. in lombo aortica sx. Non si individuano lesioni focali di significato ripetitivo nel parenchima splenico, pancreatico, dei surreni e dei reni (cisti renali a sx la maggiore di 8 cm).
Prostata aumentata di volume. Non si repertano lesioni cerebrali e pleuro-parenchimali di aspetto secondario, né significative linfoadenomegalie mediastiniche.
CONCLUSIONI: stabilità del quadro.
L’11/6/2008 esegue un ECO ADDOME SUPERIORE: Unica lesione nodulare secondaria del fegato VI segmento e mm. 18 circa- con reperto stabile rispetto all’ultimo controllo RM. Non altri segni di secondarietà in ambito addominale.
L’oncologa non prende in considerazione la scintigrafia e consiglia, una volta finito il 6° ciclo di chemio, di ripetere la RM , che per il fegato è la più attendibile. Inoltre avanza l’ipotesi di operare sul fegato se la lesione rimanesse stabile.
Un altro oncologo, collega del professore che ha operato mio padre, dice che anziché operare il fegato si può fare una termoablazione sulla lesione.
Le mie domande adesso sono: quale esame è più attendibile per vedere se sono lesioni secondarie o magari cisti, e mi specifica quante siano di numero ? Se c’è solo una di circa 13 o 18 mm. può bastare la termoablazione ? Inoltre si dovrà operare alla valvola mitrale e l’ernia inguinale (che c’è l’ha da anni) quale sarebbe la cosa migliore da fare ?
Alcuni dati che indicano i livelli di markers
data CEA CA 19.9

feb-08 4,2 66,6
apr-08 4,5 98
giu-08 5,5 88

Ringrazio tutti sin da ora per l’aiuto che ci darete.

[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

l'esame diagnostico più affidabile è la RMN. Si potrebbe prendere in considerazione però anche una integrazione con una PET ed una biopsia sulla lesione maggiore per determinarne con certezza la natura. Potendosi fare, se la lesione dovesse confermarsi ripetitiva, è consigliabile la chirurgia classica rispetto alla termoablazione. Per quando riguarda le altre problematiche direi che possono essere risolte contestualmente all'intervento sul fegato.

Sempre a disposizione, cari saluti

Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente

Grazie Dottor Carlo Pastore per la risposta celere. Per l’esame PET ne parlerò con l’oncologo non penso che ci saranno grossi problemi a farla, invece per la biopsia epatica ho il timore che possa essere rischiosa.
Per ripetitiva cosa s’intende, metastasi ?

Ringrazio per la disponibilità e l'interessamento al mio caso.

[#3]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Si, si intende lesione metastatica.

Tienimi aggiornato, un caro saluto

Carlo Pastore
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