Sono stata operata di ernia inguinale a dx con l'applicazione di rete, ad oggi purtroppo l'unico

gentili dottori,
ad ottobre del 2007 sono stata operata di ernia inguinale a dx con l'applicazione di rete, ad oggi purtroppo l'unico sintomo che e' scomparso rispetto a prima dell'intervento e' la sensazione di peso che avvertivo nella zona dei genitali. I dolori non sono mai scomparsi, infatti avverto sempre dolore diffuso (non fitte) nella zona pubica e al tatto ci sono punti che mi fanno male sia a destra che a sinistra. Ho fatto una ecografia dinamica molto accurata dalla quale però non è venuto fuori nulla di rilevante, tranne che delle piccole calcificazioni nell'inguine sx. In una successiva ed ulterioriore visita del chirurgo ha diagnosticato un presunta ernia dello sportivo. Ho fatto 20 sedute di fisioterapia senza alcun risultato ed ora stando sempre a quest'ultimo chirurgo dovrei fare un nuovo intervento tramite videoendoscopia x rinforzare la fascia addominale. La mia paura è di non risolvere nulla anche con questo intervento perchè la diagnosi non è stata proprio certa. Vi volevo chiedere se mi potrste dire qualcosa al riguardo di questo tipo di operazione, che mi è stato detto viene fatta con l'introduzione di una specie di colla sui muscoli. Premetto che non sono assolutamente una sportiva ma ho molti casi in famiglia di ernie inguinali. Volevo anche sapere se l'intervento è risolutivo, i tempi di ripresa e potrei avere problemi con una eventuale gravidanza?
Vi prego di darmi più informazioni possibili, sono molto sfiduciata e i dolori non mi lasciano quasi mai. Vi ringrazio!
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Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Utente,
per definizione l’ernia è la ‘fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene attraverso un orifizio, un canale anatomico o comunque attraverso una zona di minore resistenza’.
Riferisce di essere stata operata di ernia inguinale destra ma di non avere risolto i Suoi problemi (“..avverto sempre dolore diffuso (non fitte) nella zona pubica e al tatto ci sono punti che mi fanno male sia a destra che a sinistra..”); Inoltre, si è sottoposta a diagnosi ecografica che ha evidenziato: .. piccole calcificazioni nell'inguine sx.. (linfonodi ?).
La visita chirurgica alla quale si è sottoposta ha diagnosticato:.. presunta ernia dello sportivo (?) (da che lato ?, bilaterale ?, recidiva a destra ?,…), motivo per cui si è sottoposta a fisioterapia (?).
Gentile Signora ho tentato di riassumere la Sua storia clinica perché sono molti i ‘punti’ che meriterebbero un approfondimento !.
Innanzitutto, a mia conoscenza, si potrebbe definire ‘ernia dello sportivo’ un’ernia che si riscontra in individui ‘sportivi’ che in seguito a sforzi ripetuti in determinati distretti (es. esercizi addominali negli sportivi, con conseguente aumento della pressione endoaddominale) manifestano ‘la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene – ernia –“.
La ‘fuoriuscita’ (ernia) è favorita, comunque, dalla presenza di aree di debolezza della parete della cavità stessa.
Per tale motivo, in caso di diagnosi di ernia, eviterei condizioni predisponenti l’aggravamento del quadro clinico (es. sforzo fisico intenso o attività sportiva).
Pertanto, con diagnosi ‘certa’ di ernia, l’indicazione per la risoluzione della patologia è chirurgica (riparazione del difetto erniario con rinforzo – plastica - della parete).
Per quanto riguarda l’intervento “..tramite videoendoscopia x rinforzare la fascia addominale..”, consideri che esistono delle indicazioni ben precise (ernie bilaterali, plurirecidive o presenza di altre patologie concomitanti che necessitano di un intervento laparoscopico)
( https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-generale/84-l-ernia-inguinale-di-cosa-si-tratta-e-quale-terapia-oggi.html ) che non mi sembra si riscontrino nel Suo caso.
Nel Suo caso mi permetto di consigliarle di ri-sottoporsi a visita specialistica al fine di escludere la presenza di eventuale ERNIA CRURALE (ernia al di SOTTO del legamento inguinale); ernia che nel sesso femminile è molto più frequente dell’ernia inguinale (ernia al di SOPRA del legamento inguinale).

Nella speranza di esserle stata d’aiuto

Dott.ssa M.M.Morelli

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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
A quanto egregiamente suggerito dalla dottoressa Morelli mi permetto di aggiungere che i sintomi riferiti alla regione pubica e inguinocrurale possono riconoscere le origini più disparate per affezioni muscoloscheletriche, urogentitali, ecc., anche in presenza certa di un'ernia. Cioè può accadere che l'ernia non sia sicuramente responsabile di tutti i sintomi: Lei stessa riferisce che "il senso di peso è scomparso, il dolore no".
Anche io nutro le stesse perplessità sulla diagnosi fatta (???) e ancora di più sull'intervento che le viene proposto.
Indispensabile, come giustamente suggerito, la verifica delle porte erniarie crurali, anche se riferisce un'ecografia negativa.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentilissimi dottori,
grazie mille per avermi tenuto in considerazione ed aver il più possibile cercato di informarmi. Purtroppo sono consapevole che la situazione non è chiarissima ed in effetti io non so veranente come fare.
Per "ernia dello sportivo" a detta del chirurgo che mi ha visitata è questo indebolimento delle parete addominale, ma non specifica se a dx o sx, inoltre lui non mi parla di recidiva e la fisioterapia che mi ha fatto fare doveva eventualmente essere utile per rinforzare questi muscoli senza ricorrere all' intervento.
Per essere più esaustiva possibile vi dico anche che io già sono stata sottoposta a visite sia urologiche che ginecologiche senza che sia risultato nulla e l'intervento di ernia che ho fatto è stato a cielo aperto (non so se questo può essere causa di qualche danno che mi è stato arrecato).
Inoltre qualche mese prima dell'operazione che ricordo è avvenuta il 10/10/2007 ho fatto degli sforzi abbastanza grossi, causa ristrutturazione casa e trasloco.
Inoltre i dolori si placano un po dopo il riposo ma per assurdo la mattina appena mi sveglio devo prima stare un po in movimento e poi si alleggeriscono per poi ricomparire poco dopo e quando sono più forti prendono anche la zona anale e gli adduttori.
Quindi a quanto mi è parso di capire questo tipo di intervento non è da voi consigliato? ...e al momento dell'eventuale intervento se c'è un'ernia crurale il chirurgo la vede???
Scusate ma non so dove rivolgermi e cosa fare.
Cordiali saluti.
Isa '75
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Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Utente,
non è al momento dell'intervento che si 'vede' una eventuale ernia crurale; la diagnosi è antecedente all'intervento stesso.
Non è possibile darle dei consigli in merito all'intervento in quanto per via telematica nessuno di noi ha la possibilità di visitarla e valutare o meno la presenza di ernia inguinale e/o crurale.
Il consiglio che ritengo di poterle dare è di approfondire la reale origine della sintomatologia dolorosa.
Pertanto, si risottoponga a visita chirurgica al fine di avere una risposta di certezza sulla persistenza dell'ernia inguinale o sulla eventuale presenza di ernia crurale.
Inoltre, in base alla sintomatologia da lei riferito (...per assurdo la mattina appena mi sveglio devo prima stare un po in movimento e poi si alleggeriscono...) ed in assenza di una diagnosi di certezza (..non specifica se a dx o sx, inoltre lui non mi parla di recidiva...), prima di sottoporsi ad intervento chirurgico per ernia (?) sono da escludere tutte le altre possibili cause all'origine del dolore (“..affezioni muscoloscheletriche, urogentitali, ecc., anche in presenza certa di un'ernia..” - Dott. Piscitelli)

Cordialmente

Dott.ssa M.M.Morelli
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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
gentili dottori, Vi ringrazio per le informazioni e cercherò di seguire i vostri consigli. Isa 75
[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
gentilissimi dottori,
come da vostro consiglio sono riuscita a fare una ulteriore visita chirurgica e a parere del medico dovrei rimuovere il plug in propilene che mi è stato messo, ricostruendo quindi la parte.
Egli sostiene che sia appunto il materiale (tra l'altro non molto in uso) che mi causa tutti questi dolori. Lui vorrebbe incidire nuovamente sul taglio che mi è stato fatto precedentemente e nel contempo inserire a parte anche la telecamera x visualizzare tutta la situazione.
Cosa ne pensate? E' complicato come intervento?
io ho paura poiche' sicuramente rimuovere tessuti che si sono cicratizzati da circa un anno forse non sarà semplice.
Vi ringrazio anticipatamente.
isa '75.
[#7]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
gentili dottori,
non avendo avuto risposta alcuna dalla mia ultima mail ripropongo il problema sperando che qualcuno mi aiuti.
Avendo fatto una nuova visita chirurgica mi è stato proposto di effettuare una laparoscopia ed eventualmente rimuovere il plug che è stato messo ritagliando sulla cicratice già esistente.
Vorrei sapere se secondo voi questo potrebbe essere giusto, anche perchè i dolori oltre che esserci nella parte dx dove mi sono operata (soprattutto al tatto nei punti di ancoraggio della rete), si spostano anche a sx e a volte nella zona anale e se ci potrebbe essere un intrappolamento nervoso come mi e' stato accennato dal chirurgo stesso.
Vorrei inoltre sapere se nel caso il plug venga rimosso l'ernia come viene tenuta sotto controllo? ...e in caso di intrappolamento nervoso come si agisce? ma soprattutto ci sono buone possibilità che i dolori scompaiono x sempre.
Prego di rispondere e ringrazio anticipatamente.
isa75
[#8]
Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Signora,
innanzitutto mi scuso per il ritardo nel rispondere alle Sue domande;
Il chirurgo che l'ha operata, dopo averla visitata, ha ritenuto di consigliarle di 'rimuovere il plug in propilene e di ricostruire la parte'.
La qual cosa mi fa pensare che abbia diagnosticato la dislocazione della protesi con eventuale associata recidiva d'ernia.
Consideri che dopo 1 anno dall'intervento la protesi è stata 'inglobata' in un contesto di tessuto cicatriziale e potrebbe altresì associarsi l'intrappolamento di strutture nervose.
Per quanto riguarda nello specifico le Sue domande, purtroppo, non avendo la possibilità di valutazione diretta ma basandomi su quanto da lei riferito, cercherò per quanto possibile di risponderle.
- La proposta di 'controllare' anche con tecnica laparoscopica la cavità addominale, evidentemente, deriva dalla necessità di escludere eventuale dislocazione endoaddominale (?).
- Nel caso in cui debba rendersi necessaria la 'rimozione' del materiale protesico, sarà comunque necessario riconfezionare la plastica della parete
- In caso di 'intrappolamento' nervoso si cercherà di sbrigliare le strutture interessate
- Per quanto riguarda la scomparsa definitiva dei dolori, se la causa è la dislocazione della protesi, la 'rimozione-sbrigliamento' della protesi (con tessuto fibroso-cicatriziale) dovrebbe significativamente migliorare il Suo quadro clinico.

Cordialmente

Dott.ssa M.M.Morelli
[#9]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentilissima dottoressa,
innanzitutto La ringrazio x la pazienza e la disponibilità che mi sta dando, per me le sue risposte sono molto importanti perchè mi aiutano un po a schiarire la mente. Per quello che poi riguarda la mia situazione Le volevo dire che la diagnosi del dislocamento non è certa e cioè il chirurgo presume sia quello anche perchè come Lei ben sa non è molto facile fare diagnosi certe in una situazione dove sono solo le mani a dover dare delle risposte...comunque io cercherò di affidarmi alui anche perchè non vedo altre strade.
Le volevo porre una ulteriore domanda e cioè se trattasi di imbrigliamento nervoso sarebbero giustificati anche i dolori nella parte sx e nella zona anale?
Ringrazio e cordialmente La saluto.
isa 75

[#10]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora,
mi permetto di intervenire sia come chirurgo che come "conterraneo" avendo trascorso a Foggia i primi 18 anni della mia vita.
Come giustamente le hanno fatto notare gli esperti colleghi che mi hanno preceduto i sintomi da lei descritti ("... dolori nella parte sx e nella zona anale...") non sono proprio specifici nè per entrapment nervoso (possibile), nè per dislocazione di protesi erniaria (possibile), nè per recidiva erniaria (possibile). Fermo restando che la diagnosi viene effettuata dopo accurata visita Le chiedo: ma lei ha effettuato altre visite oltre quella chirurgica, come le aveva suggerito il dr. Piscitelli ("... i sintomi riferiti alla regione pubica e inguinocrurale possono riconoscere le origini più disparate per affezioni muscoloscheletriche, urogentitali, ecc., ") ? Cioè ha consultato un ortopedico o un urologo ? Prima di ricorrere ad un nuovo intervento chirurgico , che da quel che capisco dovrebbe prevedere una laparoscopia, intervento per il quale è prevista una anestesia generale ed un accesso intraaddominale, con tutti i rischi che tale procedura comporta, sarebbe il caso, forse, e ripeto forse... sentire anche qualche altro specialista che confermi la diagnosi e l'ineluttabilità dell'intervento. A volte infatti noi chirurghi, in piena buona fede ed in base alle nostre esperienze, ci fissiamo su una idea, trascurando altre possibili alternative. Non vorrei averle confuso ulteriormente le idee ma l'esecuzione di ulteriori esami come ad esempio una ecografia pelvica o una TC della parete addominale potrebbero confermare o meno una ipotesi diagnostica.
Un cordiale saluto a lei ed alla "nostra cara Foggia"

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Perfettamente d'accordo con il Dr Nardacchione, che saluto. Magari aggiungerei uno studio TC o RMN del rachide lombosacrale.
[#12]
Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Signora,
sottoscrivo in pieno quanto consigliatole dal Dott. Nardacchione e dal Dott. Piscitelli (stimo e saluto entrambi)
Un secondo parere ed un approfondimento diagnostico strumentale si rende necessario al fine di appurare che la causa dei Suoi disturbi sia "...la dislocazione della protesi..." !!

Ci tenga informati

Cordialmente
Dott.ssa M.M.Morelli
[#13]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentilissimi dottori,
innanzitutto ringrazio x lo spiegamento di forze e mi fà molto piacere l'intervento del dott. Nardacchione che non conosco di persona ma contentissima di poter colloquiare con un nativo foggiano.
Cercherò di dare altre notizie affinchè spero aiutino un pò a chiarrire la mi situazione clinica.
Volevo specificare che l'ultimo chirurgo che mi ha visitata non è lo stesso che mi ha operata e che prima dell'operazione, che ricordo è avvenuta il 10/11/2007 ho fatto ben 4 visite ginecologiche (con ecografie interne ed esterne) una urologica dalle quali non è risultato nulla di rilevante. Inoltre circa 2 mesi fa ho fatto altre due ecografie dei tendini e dei muscoli del bacino ed una radiografia dello stesso.
Esiti? dalle eco c'era una infiammazione della parte dove è collocato un punto della rete e quindi l'ortopedico mi ha fatto fare della fisioterapia sx risultati e dalla radiografia non risultava nulla.
Ora da quello che mi dite dovrei fare una rmn o TC?
ma queste ultime rilevano solo eventuali problemi alle ossa oppure scoprono se magari ci sono altre patologie come altre ernie o problemi intestinali? Ora mipreoccupa oltre l'intervento che dovrò affrontare anche il dolore (che ricordo è diffuso e non fitte)nella zona rettale il quale primaera sporadico mentre ora è molto frequente eomunque non ho nessun problema ne di stipsi ne tantomeno diarrea.
Se potete sono graditissimi i vostri consigli.
Con stima.
isa75
[#14]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile Isa,
se visitandola risulta difficile arrivare ad una diagnosi ... immagini via internet !
Tra l'altro le sue informazioni giungono col contagocce ed in modo frammentario inducendoci a consigliarle alcuni esami che magari ha già eseguito.
Disturbi a livello pelvico-rettale possono riconoscere varie origini per cui credo che l'ultimo esame da eseguire prima di un intervento chirurgico sia proprio una RMN o una TC pelvica per dirimere gli ultimi dubbi. Con tali esami è possibile "vedere" oltre le ossa anche eventuali dislocazioni di plug o altre possibili alterazioni pelviche o degli organi ivi conenuti. Mi dispiace non poterle dire di più e rimango in attesa di sue nuove notizie.

Cordialmente
[#15]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile dott. Nardacchione,
purtroppo mi dispiace non sapermi spiegare bene, ma ho fatto talmente tanti esami e da talmente tanto tempo che riconosco di fare a volte un pò di confusione. Comunque come da suo consiglio ora cercherò di fare una RMN e le farò sapere.
Grazie a lei ed i suoi colleghi.
isa75
[#16]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Cara Isa
non si preoccupi, è che vorremmo poterle essere d'aiuto ma il suo già non è un caso semplice, trattato poi a distanza si complica ancor di più.
Ci tenga comunque informati.

Cordialmente
[#17]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Condivido l'opinione che prima di intraprendere l'intervento chirurgico che le è stato proposto sia opportuno un approfondimento diagnostico nel senso che Le è stato opportunamente consigliato e richiamo ancora una volta l'attenzione sulla utilità anche di uno studio del rachide lombosacrale.