Crisi di pianto

Salve dottori,
probabilmente molti di Voi conoscono la mia storia e il mio quadro clinico.
Vi ricordo che attualmente sono in cura con 150 mg di venlafaxina a rilascio prolungato, dopo aver sofferto di una crisi ansioso/depressiva abbastanza marcata.
Ho provato a ridurre la posologia, ma alcuni fattori come stress ed eventi, non mi permettevano di adattarmi ad una posologia più bassa e per ora sono risalito ai 150mg, dosaggio con cui iniziai l'assunzione. Vi volevo parlare di questo aspetto diventato abbastanza particolare, ovvero le crisi di pianto. Spesso quando c'è qualcosa di abbastanza triste, che mi succede, non riesco sempre a gestirmi e spesso la rabbia o la tristezza sfocia in crisi di pianto, ovvero piango duramente da solo, senza farmi vedere da nessuno. E' un pianto reattivo, cioè di conseguenza ad evento spiacevole. Quello che mi ha spesso colpito però, che automaticamente se non resisto a questo "sfogo", nei giorni successivi, subentra uno stato di malessere, che si avvicina a quello depressivo, ovvero non sono più pimpante e pieno di vitalità, il tono dell'umore si abbassa, l'energia anche, la testa è un pò più frastornata, mi affatico più velocemente, non ho erezioni la mattina , inizio a riprendermi solo dopo un mese circa se conduco una vita regolare senza disagi. Mi era capitato anche altre volte in passato questo fenomeno, mi sembra una cosa automatica, ormai è diventata consuetudine. So di dover essere sempre più forte e non cedere alle crisi di pianto, infatti vi chiedo se in questo l'aiuto di uno psicoterapeuta potrebbe essere giusto, ma sta diventando una cosa di cui vorrei una spigazione razionale. Proprio ieri, sono sfociato in un pianto piuttosto duro, a causa di un possibile licenziamento ed oggi già avverto qualcosa che non va.
In passato se ripenso all'inizio della mia crisi ansioso/depressiva, essa fu preceduta il giorno prima da una forte crisi di pianto
Sperando in una spiegazione del fenomeno, vi porgo cordiali saluti, ringraziandoVi in anticipo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Se sta riflettendo sulla possibilità di recarsi da uno psicoterapeuta può essere utile prendere contatto per iniziare a discutere di alcuni aspetti dei suoi disturbi incluso questo.

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Utente
Utente
Grazie per il suo interesse dottore,
ma come mi spiega questo fenomeno? c'è qualcosa di razionale tra la correlazione tra la crisi di pianto e i conseguenti malesseri che ho menzionato precedentemente? Sembra essere un qualcosa di automatico nel mio caso.
La ringrazio in anticipo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Di fatto lei è depresso e la crisi di pianto può essere un fenomeno depressivo.
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Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta,
dottore ho attraversato una crisi depressiva piuttosto forte e le crisi di pianto sono piuttosto frequenti in quei casi, non voglio ricordarlo neanche, erano pianti di disperazione sulla mia esistenza in generale, perchè sentivo di stare molto male e credevo che sarebbe stato difficile se non addirittura impossibile riprendermi e tornareq uello di una volta.
Adesso grazie a Dio e alla scienza sto bene, le crisi di pianto di cui le ho parlato, per fortuna non sono frequenti, ma in casi particolarissimi, in cui c'è di mezzo qualcosa di molto importante. Quello che volevo chiedere è perchè quando mi acacde raramente, di piangere, come fanno persone anche non deprsse o che in passato hanno soferto di depressione, mi capita sistematicamente, di non iniziare asentirmi bene dopo qualche giorno. Era di questo che volevo una spiegazione, cioè in poche parole, quella crisi di pianto cosa può innescare nel mio organismo, visto che sistematicamente il più delle volte mi fa stare un pò male nei giorni a seguire?
Grazie in anticipo.