Periatrite con calcificazioni alla spalla

Buonasera,

da alcuni anni soffro di occasionali eventi dolorosi alla spalla dx, curati con antinfiammatori e sedute di osteopatia. Non ho mai avuto traumi alla spalla ne pratico mestiere/sport usuranti.

La scorsa settimana mi sono iniziati dei fortissimi dolori alla spalla (notte e giorno), che riesco però a muovere ma con fatica e dolore.
Il dolore si estende sino a metà braccio.

Per la prima volta un reumatologo mi ha praticato, alcuni giorni fa, una infiltrazione di triamcinolone ed una seconda dovrei farla a giorni. La situazione è migliorata ma è lontana dalla risoluzione, perchè la spalla è sempre dolorante.

Una recentissima risonanza magnetica ha evidenziato:

Grossolane calcificazioni inserzionali al tendine sovraspinato senza evidenti immagini riferibili a lesioni.
Si associa versamento e infiammazione della adiacente borsa sottodeltoidea.
Nella norma i restanti tendini della cuffia dei rotatori ed il CLB.
Acromion ricurvo anteriormente di tipo II.
Normale l’articolazione gleno-omerale ed acromion-claveare.

In attesa della visita ortopedica, gradirei sapere:
1) quale trattamento consigliate e cosa ne pensate della infiltrazione che mi è stata praticata;
2) se potete spiegarmi e darmi informazioni circa il metodo "allineamento frizionato" e se lo ritenete adatto. Gradirei anche sapere se viene praticato solo nell'ospedale di Asola (MN);
3)se dopo le infiltrazioni è bene che io faccia degli esercizi di mobilizzazione, seppur mi provochino dolori.

Vi ringrazio.

Distinti saluti.

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Dr. Stefano Guidotti Ortopedico, Medico fisiatra, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina manuale 151 8
Il quadro sembra riconducibile ad una sindrome da conflitto, con tendiinopatia della cuffia dei rotatori, considerata anche l'età. Consigliabile un tentativo di trattamento conservativo con onde d'urto e successiva riabilitazione funazionale. Mi faccia sapere. tanti saluti.

Dr. Stefano Guidotti
Ortopedico Fisiatra Esperto di Onde d'urto Firenze
www.stefanoguidotti.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Guidotti,
grazie della Sua pronta risposta.
Devo dire che il medico non si è espresso sulle possibilità che le onde d'urto risolvano il problema. Tra l'altro il reumatologo mi ha detto che queste calcificazioni si sciolgono facilmente (Le risulta?).
Per questo chiedevo notizie dell'allineamento frizionato di cui ne ho letto bene. Lei ha notizie di questo trattamento che si pratica ad Asola (MN).
Grazie tanto.
Distinti saluti
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Dr. Stefano Guidotti Ortopedico, Medico fisiatra, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina manuale 151 8
Non posso certo assicurarle di risolvere il problema, in questa sede possiamo solo dare indicazioni di massima che non sostituiscono una valutazione clinica ed eventuali altri accertamenti diagnostici mirati. Tanti saluti.
[#4]
Dr. Cosimo Maria Piazzolla Medico dello sport, Radiologo, Radiologo interventista 7
salve esiste una terapia innovativa che risolve al 100% il suo problema e noi utilizziamo da 1 anno ed è il trattamento percutaneo ecoguidato o litoclasia di spalla: si utilizzano 2 aghi e soluzione fisiologia e dal giorno dopo è guarito. Tutto il resto non serve è inutile. Le infiltrazioni alla cieca assolutamente no peggiorano e rovinano i tendini.
La fisioterapia in fase acuta non serve.
se vuole mi contatti

Dr. cosimo piazzolla

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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. paziente devo intervenire per chiarire alcuni punti tecnici della discussione. ,
La periartrite scapolo-omerale con calcificazioni presenti o meno, a volte è associata ad una sindrome da conflitto detta o " sindrome da impingement" per riduzione dello spazio sottoacromiale con limitazione di scorrimento del tendine del muscolo sovraspinoso.
Lei era un mese addietro in attesa di una visita specialistica ortopedica, quindi non si sa nulla della diagnosi certa che certamente adesso il suo ortopedico le avrà fatto.
Ma comunque qualunque sia la diagnosi, è bene sapere quanto la scienza ortopedica stabilisce in casi di periartrite scapolo-omerale o tendinopatia della cuffia dei rotatori, senza sindrome da conflitto che meriterebbe a volte un trattamento chirugico.
Ci sono dei trattamenti ben precisi codificati dalla scienza ortopedica, come da letteratura specialistica passata ed attuale. Per le calcificazioni le onde d'urto vanno benissimo, così come per le tendinopatie le infiltrazioni periarticolari e nelle guaine del tendine non certo nel contesto del tessuto tendineo.
Ma vede egregio paziente, lo specialista ortopedico che è quello specifico per tali patologie, sa ben dove come e quando fare queste terapie, queste infiltrazioni che vengono fatte in maniera corretta ed idonea,in quanto si conosce perfettamente l'anatomia della spalla e si sa dove farle. Ed i risultati sono ottimi senza alcun rischio nè complicanza. Da sempre, decenni e decenni, i colleghi ortopedici fanno questi trattamenti che ancora oggi solo gli unici e d i più significativi. Le infiltrazioni sono di in genere e quasi sempre di cortisone depot e sono risolutive in quanto si infiltra un farmaco ad azione antiinfiammatoria.
Dove invece vi sono le calcificazioni sono di elezioni anche le onde d'urto, utilissime nel caso specifico come giustamente hanno consigliato al paziente.
La fisioterapia è utilissima, ma non in fase acuta, ma dopo una settimana, due settimane, è necessaria e risolve queste e tantissime patologie similari.
Mobilizzazioni, ionoforesi, ultrasuoni e laser terapia sono di elezione.
Comunque egr. signore, si rivolga al suo ortopedico ed al fisiatra per i trattamenti di fisiochinesiterapia, qualora stesse ancora male .
Cordialmente


Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio i medici che hanno risposto alla spalla dolorosa ed aggiorno.
La diagnosi è: sindrome da conflitto causata dalla calcificazione che è nel tendine (fuori dalla cuffia) e che a causa dell'acromion di II° grado ridiuce lo spazio infiammando il tendine.
Oggi dopo un ciclo di rengel e cura con arcoxia, va meglio.
Premettendo che l'ortopedico ha sconsigliato le onde d'urto onde scongiurare la rottura del tendine, dobbiamo valutare tra tre tipi di interventi:
1)artroscopia per eliminare la calcificazione;
2) trattamento con aghi inseriti nella calcificazione che inseriscono un liquido per scioglierla e poi aspirano i pezzi di calcificazione;
3) allineamento frizionato (si esegue solo dal dott. Perrino a Mantova).
Se dei primi due interventi abbiamo trovato ampia letteratura del terzo sappiamo poco nulla.
Gradiremmo avere notizie con eventuali testimonianze dell'allineamento frizionato. Questo per capire di cosa si tratti.
Grazie
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Ma perchè egr. paziente, con le vie teraputiche note, strausate e praticate da anni ed anni, lei deve seguire altre da poco utilizzate e non certe di risultati ?
Faccia l'intervento chirurgico in artroscopia così risolve la calcificazione e contemporaneamente si fa un ampliamento dello spazio sotto-acromiale e risolve così la sindrome da conflitto .
Le calcificazioni non sono le responsabili principali della sintomatologia e della limitazione funzionale, per cui non si deve dare troppa importanza a meno che non siano nell'escursus articolare, ma sono le tendinopatie e l'impingemen dello spazio sottoacromiale che vanno trattate.
Saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Caruso,

grazie della pronta risposta.
Io mi sto informando perchè:
1) l'artroscopia mi risulta sia la più usata e nota, come Lei dice. So però che è spesso dolorosa e la ripresa è alquanto lunga. E' vero che aumentando lo spazio in cui scorre il tendine, dovrebbe risolvere la questione;
2) l'allineamento frizionato mi risulta abbia del tutto sostituito nell'ospedale di Asola (MN) il suddetto intervento da circa 5 anni. Ritengo che con manovre complesse dell'ortopedico in 6 sedute aumenti lo stesso spazio. Non ho però grandi informazioni. Potrebbe darsi che abbassi un po l'omero per cui si elimina il conflitto. Però è un mio punto di vista e vorrei saperne di più.
Lei capirà se si potesse evitare l'intervento con conseguente riabilitazone sarebbe un bel vantaggio.
Io ho letto la relazione del dott. Perrrino di Asola (MN, pubblicata in rete, ma da non addetto ai lavori, non comprendo in cosa consista e se potrebe produrre effetti collaterali alla lunga.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Scusi se mi introduco nella discussione... solo per chiarezza...
il termine di periartrite è alquanto generico e le calcificazioni sono solo epifenomeni di una sofferenza tendinea.
Prima di eseguire una terapia, quale che sia, occorre fare diagnosi di certezza, e mi creda, nella spalla (così come ben sanno i colleghi che si occupano di tale patologia) non è così semplice.
Consideri che le ultime tendenze sono quelle di ridurre al minimo le indicazioni all'acromion plastica... molto spesso si tratta semplicemente di capsuliti che con un po' di fisioterapia si risolvono.
Per cui, ribadisco, è fondamentale eseguire una diagnosi adeguata (e quindi la visita specialistica che deve fare)
Riguardo all'allineamento frizionato ne ho sentito parlare... ma sinceramente, a pelle (in quanto non conosco la procedura), diffido molto di tutto quello che viene proposto in maniera eclatante e sostitutiva ("con tale metodica non occorrerà più ricorrere all'artroscopia... venga da me... le risolvo il problema... ").
In medicina la dote migliore è la prudenza per cui le consiglierei di effettuare la visita specialistica e poi in base a questa decidere.

Spero solo di esserle stato di aiuto e di non averla confusa ulteriormente

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#10]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Michele,
grazie del Suo intervento e dell'apporto.
Non sapevo che si tende a diminuire al minimo l'acromion plastica.
Io la penso come Lei circa la prudenza, proprio per questo sto acquisento più informazioni possibili.
E' il 2° evento violento in 5 anni e sempre in luglio. Credo che l'aria condizionata abbia concorso.
La prima volta durò un mese e mezzo con forti dolori.
Solo con infiltrazione e dolorosa fisioterapia dopo circa un mese ne uscì.
Questa volta i dolori sono stati minori ma per 20 giorni non ho potuto utilizzare il braccio e i dolori erano continui.
Neanche l'infiltrazione mi sblocco.
L'ortopedico che mi ha visto con raggi e risonanza alla mano, ha diagnosticato lesione e forte infiammazione al sovraspinato con calcificazione inserzionata nel tendine (sindrome da conflitto).
Ovviamente l'intervento ritengo sia l'ultima cosa, ma vorrei prendere coscienza di tutte le tecniche disponibili.
Ora con rengel e antinfiammatori il disturbo è regredito.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
D'accordissimo con il collega Milano, cui però sarà sfuggito che lei ha già eseguito la visita specialistica ortopedica ed il mio suggerimento chirurgico era dettato dalla sua scaletta di ipotesi chirurgiche fattale dallo specialista : sempre qualora fosse continuato il problema clinico-funzionale.
Lei aveva detto :
" La diagnosi è: sindrome da conflitto.....
Oggi dopo un ciclo di rengel e cura con arcoxia, va meglio.
Premettendo che l'ortopedico ha sconsigliato le onde d'urto onde scongiurare la rottura del tendine, dobbiamo valutare tra tre tipi di interventi:
1)artroscopia per eliminare la calcificazione;
2) trattamento con aghi inseriti nella calcificazione che inseriscono un liquido per scioglierla e poi aspirano i pezzi di calcificazione;
3) allineamento frizionato (si esegue solo dal dott. Perrino a Mantova).

Sono d'accordissimo per fare trattamenti conservativi e cure fisiochinesiche e farmacologiche locali, infatti già migliora con trattamenti fisiochinesici.
Ma se deve essere trattato chirugicamente è conveniente l'artroscopia per ovviare con un solo intervento ai due passaggi tecnici di cui si parlava .

Tutto ciò è chiaro, ha valore di discussione tecnica, egr. signore, non avendo nè io nè il collega Milano alcuna valutazione diretta clinica nè alcuna documentazione diagnostica per immagini del sua spalla.
Saluti


[#12]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Caruso,

I due passaggi che ci cita quali sono: la rottura della calcificazione e la resezione di parte dell'acromion?
L'intervento Le risulta doloroso e di lunga ripresa?
Poi mi piacerebbe sapere se risolve sempre ed in modo definitivo e con quali rischi.
Forse chiedo troppo!..

Da Messinese La saluto cordialmente.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Lei è ansioso, egr. concittadino, stia più sereno!
Le ripeto prima cosa deve valutarsi se è necessario l'intervento chirurgico, se le terapie idonee che si fanno sempre ed ovunque in tali casi risultino inefficaci.
Poi dve valutarsi quale intervento chirugico è più affidabile, idoneo e completamente risolutivo nel suo caso .
Ecco perchè è indispensabile : Essere specialisti Ortopedici-Traumatologi, saper valutare clinicamente una spalla, eseguire un esame clinico funzionale accurato e completo della spalla, esaminare tutta la documentazione per immagini prima di stabilire un percorso terapeutico e poi prescrivere le giuste terapie sia farmacologiche si a infiltrative, sia locali che generali e sopratutto la completa fisiochinesiterapia, come la mobilizzazione attiva e passiva della spalla.
Cordiali saluti
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Dr. Cosimo Maria Piazzolla Medico dello sport, Radiologo, Radiologo interventista 7
scusate se mi inserisco in questa discussione. Per il trattamento della tendinopatia calcifica di spalla con tendine perfettamente sano e associata a borsite o tenosinovite del CLB ma senza lesioni è esagerato l'intervento chirurgico. Le infiltrazioni di cortisone fatte da secoli alla CIECA fanno solo danni. Ricordo il cortisone buca i tendini. Le infiltrazioni di spalla oggi si fanno solo sottoguida ecografica in punti ben precisi.E' impossibile alla cieca beccare la borsa o la guaina del CLB si va solo nel tendine. La fisioterapia non serve a niente in fase acuta e la roengen sono raggix, ormai vetusta come metodica!Da 15 anni all'ospedale santa corona a pietra ligure si fa la litoclasia di spalla e ci sono milioni di lavori su medline a favore di una metodica consolidata.
Io la utilizzo da 1 anno ed è una meraviglia. Con 2 aghi ecoguida e soluzione fisiologia si rimuove la calcificazione in 10 minuti e le assicuro che poi sta benissimo. Poi si infiltra la borsa sotto guida ecografica con cortisone e acido ialuronico per togliere l'infiammazione che è sempre associata.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. paziente, Non esiste per uno specialista ortopedico esperto la parola alla " cieca " in una infiltrazione di spalla o di ginocchio o quant'altro.Da 40 anni - 50 anni le infiltrazioni intra o periarticolari, se fatte ovviamente bene, con la divuta perizia e da persone specialistiche, non solo non hanno mai fatto male a nessuno, anzi hanno risolto sempre milioni di casi clinici come il suo. Mai bucato un tendine neanche a fare 50 infiltrazioni di cortisone, mentre in queste patologie sono sufficienti da sempre da due - a quattro infiltrazioni una ogni 7 gg.
Il collega sparge allarmismi e notizie prive di alcun fondamento. Certamente ci sono procedure tecniche ben nette, e scientificamente codificate della tecnica delle infiltrazioni intra e periarticolari, ecco perchè vanno fatte da specialisti ortopedici-traumatologi.
Se poi anche uno specialista ortopedico le fa male, non si ottengono risultati clinici, ma non si " buca un tendine o si rompe un tendine " MAI !!!!
Questo per una VERITA' SCIENTIFICA documentata da Migliaia di LAVORI SCIENTIFICI nazionali ed internazionali da oltre 50 anni.
Certamente se si vuole obbligatoriamente usare un'apparecchiatura radiologica per fare ogni cosa allora è un'altro discorso !!!

Tanto poi fa sempre la infiltrazione con cortisone per curare la tendinopatia !!!
Egr. paziente, pe r fare una metafora : anche lei può andare in aereo o elicottero da Genova a Pegli. Il discorso è se ha alcun senso tecnico fare ciò.
Mentre concordo con il collega radiologo sull'abbandono dell'uso della roegen, che non si usa da decenni in fisioterapia, ma che a lei hanno prescritto.Se abbiamo capito bene il termine.
Mentre la fisioterapia si usa sempre e dà i migliori ed insostituibili risultati, che evidentemente il collega non essendo nè fisiatra nè ortopedico non conosce.

Da sempre è risaputo: mai la fisiochinesiterapia in fase acuta ,ovvio!!! ma dopo una settimana, anche in fase sub-acuta certamente va fatta quella idonea e mirata.
I lavori scientifici delle riviste specialistiche internazionalisono in proposito sono chiare ed univoche.
Non scherziamo per favore con i dogmi che la Scienza medica ha già stabilito e consolidato !!!!
Comunque lei, egr. paziente sa il suo programma che farà con il suo ortopedico che lo cura e con il suo Fisiatra.
Cordiali saluti

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Dr. Alberto Costantini Ortopedico 61 3
egregio utente e gentili colleghi
credo che questo topic mostri molto bene i vari punti di vista che una patologia come quella della spalla, evoca.
Ho letto commenti molto appropriati e con termini che pur essendo scientifici, molto fanno per avvicinarsi al linguaggio comune.
Altre volte, invece, termini puramente "dialettali" utilizzati per colpire l'immaginario di un paziente alle prese con la propria patologia (che è sempre la più grave del mondo).
I lavori scientifici sono estremamente importanti, ma come abbiamo visto spesso sono in contraddizione tra loro.
Personalmente non adotto infiltrazioni che "lavano" la calcificazione o introducano cortisonici in uno spazio (subacromiale) in cui, a mio avviso, non darebbero un contributo ad una patologia che spesso si associa alla tendinopatia calcifica, quale la capsulite.
Sappiamo che la calcificazione è un processo dinamico e quindi un aspetto importante è identificare la fase in cui ci si trova.
Qual'ora si decida per l'intervento chirurgico, che in genere io preferisco, molta cura dovrà essere riposta nella rimozione del focolaio calcifico. La letteratura francese ad esempio consiglia anche un lavaggio intraarticolare allo scopo di rimuovere corpuscoli calcifici che possono iniziare il processo infiammatorio capsulitico.
aspetti e considerazioni che, d'accordo con il prof. Caruso, verranno meglio valutate dal curante avendo il paziente e la documentazione strumentale a disposizione.
Cordialità





Dr.Alberto Costantini
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Chirurgia Artroscopica di Spalla,Anca,Ginocchio e Collo-Piede