Adolescenti e disordine

Buongiorno, ho due figli maschi, di 20 e 18 anni. Entrambi intelligenti creativi, bravi a scuola, collaborativi a casa ma... incredibilmente disordinati. Le loro stanze sembrano campi di battaglia, di oggetti libri, capi di vestiario tutti per terra. Sono da sola ad affrontare questo aspetto educativo, dato che sono separata da quattro anni, ed ho paura di sbagliare a gestirlo. Mi rendo conto che, poste alcune regole di base, sulle quali mi impunto, con una certa fatica ( gli spazi "comuni" della casa vanno tendenzialmente tenuti in ordine, per rispetto degli altri), non ho voglia di litigare ed essere tutti di malumore a causa delle loro stanze. Perciò preferisco chiudere le porte ed averli in casa allegri e sorridenti, pretenedendo solo un minimo di riordino una volta alla settimana, per poter pulire. Ma a voilte mi chiedo se sto venendo meno al mio compito educativo, se non li sto adeguatamente preparando alal convivenza con altre persone.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
È frequente che gli adolescenti stiano bene nel loro disordine, che si sentano a loro agio e che vivano bene senza regole e/ o costrizioni.

Se è un suo desiderio, direi ovvio, quello di un po' d'ordine almeno negli spazi di condivisone, cerchi di attuarlo con convinzione, coerenza ed autorevolezza.

Se chiude la porta per non turbarli ed averli in casa sorridenti e disordinati, invia loro un "doppio messaggio" e loro coglieranno solo quello più comodo per loro.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile signora,

a 18 e 20 anni si è persone adulte.
Il problema è che Lei permette ai Suoi figli di fare ciò che fanno e di essere disordinati in casa. Che in casa ci siano delle regole e che debbano essere rispettate per poter convivere con gli altri mi pare ovvio; che Lei abbia qualche difficoltà a farle rispettare (per le ragioni che ci ha detto) sembra evidente, ma sta a Lei decidere di cambiare atteggiamento con i Suoi figli.

Se adesso è stata troppo permissiva, ha comunicato chiaramente ai Suoi figli che è disponibile al loro disordine.

Ma neppure le maniere forti funzioneranno nell'ottenere che i Suoi figli siano ordinati. Posso chiederLe che cosa intende con l'espressione "Collaborativi a casa"?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottoresse, grazie per le risposte.
Come ho detto, sono esigente sull'ordine nelle "parti comuni", per il rispetto degli spazi altrui. Faccio più fatica a trovare argomenti logici per indurli ad essere ordinati nelle loro camere a controbattere alla loro affermazione che "nel disordine si trovano bene" e che è sufficiente riordinarle ( più o meno) prima dei giorni di pulizia. Lo so, probabilmente il mio problema è questo : avrei dovuto iniziare tempo fa a tirare delle urla e arrabbiarmi imponendo regole anche senza battaglie dialettiche. Come spiegare perchè le ,magliertte pulite nell'armadio devono essere piegate e impilate e non ammucchiate? Ho scelto al scorciatoia.... di non stirarle più.

Sono collaborativi nel senso che fanno regolarmente la spesa, aiutano nella preparazione dei pasti e nel riordino della cucina, se invitano amici lasciano poi casa e cucina pulite e in ordine- .
Dopo la seperazione ho avuto due gravi infortuni che mi hanno immobilizzato, e loro mi hanno accudito per mesi : e mi rendo conto che , benchè la separazione sia stata "subita" ( è stato mio marito ad andarsene) forse nel mio atteggiamento conciliante da una parte c'è anche una sorta di gratitudine per essersi assunti un ruolo che forse non competeva interamente a loro, dall'altra c'è il timore di diventare una madre noiosa e difficile da sopportare
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
" forse nel mio atteggiamento conciliante da una parte c'è anche una sorta di gratitudine per essersi assunti un ruolo che forse non competeva interamente a loro, dall'altra c'è il timore di diventare una madre noiosa e difficile da sopportare "

E' un'ipotesi interessante.
Ora spetta a Lei cambiare atteggiamento, nella certezza che l'affetto dei Suoi figli resterà immutato.

Cordiali saluti,