Mani fredde e soffrire il freddo

Ho 25 anni. Svolgo una vita sedentaria da sempre e non ho mai praticato sport. Solo un pò di ginnastica posturale per un brevissimo periodo, recentemente. Ho sempre sofferto in inverno, con le mani e i piedi freddi. Le mani in particolare, tendono a far diventare le unghia violacee se non le riscaldo il più possibile. Difatti, non esco di casa senza guanti. Ora il freddo vero e proprio non è ancora arrivato eppure io già soffro il freddo e le mie mani sono già fredde.
Nel letto la sera, in pieno inverno, ho difficoltà a prendere calore ai piedi molto spesso. Se leggo su internet trovo solo cose negative. Il mio medico di base anni fa mi disse di non preoccuparmi. Nell'ultimo anno sono stata controllata dall'elettrocardiogramma ad analisi del sangue approfondite, gastroenterologo, ortopedico, chirurgo e neurologo. Insomma non è stato un bel periodo ed io sono molto ansiosa. Questa cosa che soffro molto il freddo (ai piedi capita raramente un crampo quando sono troppo freddi) mi spaventa. Alle gambe (gli stinchi) soffro spesso di stanchezza ma mi hanno detto che è la postura e la sedentarietà. Difatti con la ginnastica il problema alle gambe sparì (però era primavera, non sò col freddo come sarebbe andata). Temo il peggio. Cosa posso fare? Esami specifici? Ci sono i presupposti per pensare qualcosa di importante?

Grazie a tutti.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
i sintomi riferiti potrebbero essere riferibili al capitolo delle affezioni di tipo funzionale dette "acrosindromi", di cui fanno parte anche la malattia di Raynaud e la sua manifestazione clinica (comune anche ad altre affezioni) rappresentata dal "fenomeno di Raynaud".
Solo raramente queste affezioni, relativamente frequenti nelle giovani donne, sono la manifestazione di malattie dell'organismo a sfondo "reumatoide" o di affezioni della tiroide, la cui esistenza va esclusa mediante esami ematochimici che il suo Medico di Base dovrebbe essere in grado di prescriverle.
Esclusa questa eventualità la terapia si basa sulla protezione dal freddo dell'intero corpo e non solo delle estremità, nei casi più fastidiosi, sulla somministrazione di farmaci emoreologici.
In considerazione anche delle precedenti richieste di consulto, una valutazione clinica specialistica potrebbe essere indicata.
Nella sezione Minforma troverà un ottimo articolo sull'argomento
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Esami tiroidei già fatti. Esami ematochimici approfonditi ne ho fatti diversi tranne che a sfondo reumatoide.
In merito ai miei precedenti consulti, ho fatto visita ortopedica che mi ha confermato che è un problema posturale a darmi tutti i problemi che sento (gambe e ginocchio al quale farò RM) e ho una cervicobrachialgia che mi portava fastidi al braccio che si è spostata anche un pò alle gambe. Sto facendo la cura e sembra andare meglio.
Svolgo una vita fin troppo sedentaria. Mi alzo, mi lavo e mi siedo tutto il giorno. Direi che così non si può e da Lunedì ho iniziato stretching, al momento da sola poichè il lavoro non mi da tempo libero per la palestra e grazie a questo, mi sento già molto meglio. So che aiuta anche la circolazione fare attività fisica. Consideri che il lavoro che svolgo è solitario e motivo di "depressione" per me. E' un'angoscia il pensiero di recarmi in ufficio. E' un anno infelice che mi ha portato a somatizzare molto lo stress (diagnosi del neurologo).
Ritiene opportuno escludere problemi a sfondo reumatoide (come artriti e simili?).
Nell'ultimo anno sono stata girata e rigirata come un calzino da diversi specialisti; a quale valutazione specialistica dovrei fare riferimento ora, secondo il suo consiglio?

Grazie.
Cordiali Saluti
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
"Nell'ultimo anno sono stata girata e rigirata come un calzino da diversi specialisti"

Questo dovrebbe permettere di escludere patologie importante, ma comprenderà la difficoltà di poterLe essere ulteriormente utile a distanza.
L'esclusione di affezioni reumatoidi o della tiroide è piuttosto agevole mediante opportuni esami di laboratorio.