Ipostenia arti inferiori

Il problema è nato con un forte dolore persistente al collo ed alla schiena; spesso si "addormentavano" gli arti inferiori per varie ore impedendomi di deambulare. Stando a riposo dopo 7, 8 h pianpiano riprendevo a gestirli, anche se la forza dopo ogni “blocco” diminuiva sempre di più. Arti inferiori e superiori insensibili alla temperatura ed al tatto. I primi sintomi sono comparsi due anni fa dopo trauma al collo da caduta. Oltre agli esami ho avuto consulti da neurochirurgo, neurologi vari , fisiatra, psichiatra (qualche neurologo ha ipotizzato malattia funzionale) senza però ad ora ricevere una diagnosi o cura sulla problematica. La situazione sta degenerando di giorno in giorno senza saperne il motivo ed ora da due settimane sono su una carrozzella in quanto non riesco più a muovere le gambe.

- Fisiatra. Alla valutazione romberg positivo con marcate oscillazioni ad OO chiusi, no tandem, no appoggio monopodale, no passo sulle punte, difficoltà sui talloni, alla valutazione segmentaria ipoevocabili RCP, ipoeccitabili ROT AAII, tono muscolare ridotto alla mobilizzazione degli AAII, deambulazione con stampelle. Alla TT incompleta dorsiflesione TT bilateralmente (forza 2) , plantiflessione forza 3, quadricipite forza 3/4, flessori dell’anca forza 3, flessori dl ginocchio forza ¾. Agli AASS ipostenia diffusa sia a livello prossimale che distale. Rachide cervicale molto limitato, per il dolore in tutti i movimenti, dolore su tutte le spinose, sui paravertebrali e trapezi. Manovra di valsava negativo.

- EMG: Ha messo in evidenza segni di sofferenza neurogena a carico del 1° interosseo dorsale dx, deltoide, est breve delle dita sx. Vaso mediale bilaterale; nella norma è l’esame del mediano e dell’ulnare - Radicolopatia C8-T1 dx, C5-C6, L5-S1 SX, L2-L3 bilaterale.

- RMN Cervicale: Il diametro del grande forame è nei limiti della norma. Si nota lieve retroflessione del dente dell’epistrofeo; normale morfologia e segnale dei corpi vertebrali cervicali e dei dischi intersomatici.
C5-C6: protrusione discale posteriore paramediana sn con compressione radicolare in corrispondenza del recesso laterale e preforaminale dal lato sinistro.
C6-C7: protrusione discale posteriore mediana con impronta radicolare in corrispondenza dei recessi laterali, maggiormente dal lato sinistro.
A restanti i livelli cervicali non vi sono protrusioni ne ernie discali, non compressione mieloradicolare. Il diametro del canale vertebrale cervicale rientra nella norma.
Normale morfologia e segnale del parenchima midollare cervicale. Gli spazi liquorali perimidollari sono liberi.

RMN Dorsale: Osteosclerosi delle limitanti somatiche dei corpi vertebrali D8-D9 e D9-D10 associata a minima degenerazione fibrovascolare della spongiosa in prossimità della porzione anteriore delle limitanti somatiche.
Normale morfologia e segnale dei restanti corpi vertebrali. A tutti i livelli dorsali non vi sono protrusioni né ernie discali. Non compressioni mieloradicolari. Normale morfologia e segnale del parenchima midollare dorsale e del cono midollare. Gli spazi perimidollari sono liberi. Il diametro sagittale del canale vertebrale dorsale rientra nella norma.
Cisti radicolari di Tarlov in corrispondenza delle radici nervose cervicali ambo i lati e alcune radici nervose dorsali.

- PEM ARTI SUPERIORI E INFERIORI: stimolando magneticamente a livello corticale e derivando la risposta evocata motoria a livello del muscolo abduttore del 5° dito a destra e sinistra e dell’Alluce a destra e sinistra, si ottengono risposte normali per morfologia, ampiezza e latenza.

- SEP DEL NERVO TIBIALE POSTERIORE: latenza della risposta al poplite nei limiti della norma bilateralmente, non identificabile bilateralmente la risposta alla cauda; latenza della risposta allo scalpo nei limiti della norma bilateralmente, N22 non identificabile.
- SEP DEL NERVO MEDIANO: tempo di conduzione sensitivo periferico e centrale nei limiti della norma bilateralmente.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
In effetti a parte una disco-artosi e una radicolopatia sia cervicale che lombare non si evince altro e comunque "visto da qui" nulla di così severo da costringerla a deambulare con doppio appoggio.

Due anni di storia clinica ingravescente.

A quanto tempo fa risale la Emg (elettromiografia)? Ritengo e spero che abbia eseguito anche una Eng (elettroneurografia) nel sospetto di una polineuropatia.

Il caso che racconta è di lunga durata, articolato e non di univoca (se non di contraddittoria) interpretazione.

In situazioni simili sono aduso consigliare un "secondo o ennesimo parere clinico neurologico" ed una "revisione critica" della documentazione fino ad ora acquisita.
Quando indicato, sovente, la ripetizione di alcuni esami "mirati".

Una sorta di reset analitico dei dati anamnestici, clinici e strumentali.

E' una buona abitudine più in uso nei paesi anglosassoni che in quelli latini.
La "second opinion".

La consiglio ed i pazienti che vedo me la chiedono. Alle volte sono il secondo, terzo o ennesimo specialista che scioglie il bandolo della matassa.

Le consiglio la medesima via.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com