Trauma pene

Inserisco un vecchio messaggio per spiegare la mia situazione. In merito a questo da poco mi è stato prescritto di prendere un altro farmaco che è La colchicina. Potreste dirmi se ha davvero riscontri positivi oppure è un''altra perdita di tempo?

Salve,
ho 29 anni e esattamente un anno fa, durante un rapporto sessuale ho accusato un piccolo trauma poco doloroso durante l''atto.
Col tempo dopo qualsiasi atto sessuale, o masturbazione ho sempre avuto dolori al Pene, come una forte pressione.
Mi sono recato da un urologo e dopo una cura di 20 giorni la situazione è la stessa. Cosicchè ho effettuato una ecografia del pene e dei testicoli ed il risultato è stato questo (vivo in Spagna alcuni termini non so tradurli spero che siano universali):

Albuginea posteriore del pene, si nota una fibrosi continua ecogenica del terzo distale del pene di ecostruttura brillante senza anomalie intracavernose. Visibile in sagittale e assiale. Color Doppler senza echi vascolari. Ambi testicoli sono di forma e struttura normali e senza anomalie. Si localizza Varicocele bilaterale di grado II del testicolo sinistro e grado I del testicolo destro.(Cosa vuol dire questo?)
Si diagnostica malattia di Peyronie in fase di fibrosi. (a cosa è dovuta questa malattia? Si può guarire? In erezione io non ho nessun cambiamento della curvatura.
Il medico mi ha prescritto una cura di 2 mesi la medicina si chiama "ARMAYA FUERTE" contiene: Polypodium leucotomos L mi ha detto di prenderne ben 6 al giorno.

Grazie.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

la Colchicina è una delle numerose strategie terapeutiche proposte in questi anni in presenza di una malattia di La Peyronie e quindi nulla possiamo dirle al riguardo, da questa postazione, rispetto alla sua particolare situazione clinica.

Detto questo poi le possiamo ricordare che'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene, nel suo caso il corpo cavernoso sembra presentarsi con una fibrosi diffusa, situazione non frequente

Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.

Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).

Un'osservazione, fatta in questi anni, che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.

Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.

La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido paramminobenzoato di potassio).

Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.

Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento ma questo sembra per fortuna non caratterizzare la sua situazione clinica attuale.

Un cordiale saluto

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Ok grazie mille per la spiegazione, ma allora la colchicina fa bene? Cosa fa? Avete riscontri su questa sostanza?
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

i riscontri sono quelli a tutti noti, la risoluzione del problema non è sicura e comunque è una terapia che si inizia generalmente con una lesione stabilizzata.

Per altri chiarimenti più mirati risenta ora il suo andrologo di riferimento.

Ancora un cordiale saluto.
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