Carcinoma embrionario pt02, possibili cure

Salve,

Tre settimane fa sono stato operato tramite orchifunicolectomia per asportazione del testicolo destro in seguito alla diagnosi di tumore arrivata un mese prima tramite ecografia scrotale che segnalava neoformazione di un centimetro e marker positivi a AFP 27 e bhcg 10.

La TAC fatta due settimane prima dell intervento non dava segni di metastasi ma linfonodi ingrossati in sede inter aorto cavale di cui uno con dmax 18mm.

Il referto istologico striminzito arrivato 3 giorni fa recita: carcinoma embrionario con ampie aree di necrosi. La neoplasia infiltra la tonaca albuginea senza superarla. Presenza di invasione vascolare peritumorale. Tonaca vaginale, epididimo e funicolo spermatico indenni. Immunoreattivita a una serie di cose tra cui AFP e bhcg, coerenti con la diagnosi. Linfonodi assenti da metastasi (mi hanno tolto anche due linfonodi inguinali ai fini di stadi azione) pt02, pn0

Domani avrò la prima visita dal chirurgo medico. Premetto che non ho ancora fatto altre analisi o indagini strumentali.

Le domande sono tante e ve le elenco

1) quali sono le concrete possibilità di guarigione
2) il referto mi sembra molto riduttivo comparati ad altri letti visto che non specifica le dimensioni del tumore o altre specificità
3) la presenza di invasione vascolare peritumorale è da ritenersi a rischio tanto quanto invasione vascolare?
4) i linfonodi ingrossati sono da ritenersi già presi da metastasi oppure la TAC doveva specificare altri termini?
5) In questo stadio la chemioterapia che si andrebbe a eseguire è efficace ai fini di una guarigione completa? E quali sono gli effetti permanenti di essa?

Avrei tante altre domande da porre ma magari li faro strada facendo... Per il momento queste sono quelle più importanti. Vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte e la vostra professionalità
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Dr. Attilio Leotta Anatomopatologo, Oncologo 354 15
I tumori del testicolo sono guaribili in un'elevata percentuale di casi utilizzando opportunamente le modalità terapeutiche oggi disponibili
Nei casi senza interessamento linfonodale clinicamente dimostrabile il tasso di guarigione è altissimo se i pazienti sono trattati con irradiazione retroperitoneale o con dissezione linfonodale.
La classificazione patologica post-chirurgica segnalata inl referto (pT2; pN0) evidenzia un tumore limitato al testicolo e all'epididimo con invasione vascolare e dell'albugine ma senza interessamento della vaginale; linfonodi regionali liberi da metastasi
Il trattamento dei tumori allo stadio I o II è continuamente mutevole a causa dei continui progressi nel monitoraggio e della chemioterapia.
L'orchiectomia può essere seguita da linfadectomia retroperitoneale,radioterapia e/o chemioterapia.
La "sola sorveglianza" non è indicata nei casi di invasione vascolare.

Dr. ATTILIO LEOTTA

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta...

non so se ha letto il resto delle informazioni che ho inserito, ma ho praticamente una massa nel retroperitoneo importante. La pet dice che si evidenzia accumulo di radiofarmaco in corrispondenza della catena linfonodale paraortica di destra, infrarenale, corrispondente con la presenza di tessuto eteroplastico secondario vitale ad alta attività metabolica. Dalle immagini l'oncologo dice che sembra una massa di 4 cm, aggiungendo che non è operabile. In ogni caso mi hanno detto di fare 3 cicli di PEB che comincerò lunedi 19 Gennaio.

La mia paura per questo trattamento è molto alta per gli eventuali effetti collaterali, anche capendo che il trattamento è di vitale importanza.

Esistono comunque alte probabilità di cura anche in questo caso?
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Dr. Attilio Leotta Anatomopatologo, Oncologo 354 15
Dal momento che esiste un' invasione vascolare e un volume metastatico di una certa entità (circa 4 cm) è indicata una chemioterapia adiuvante con 3 cicli di PEB (cisplatino,etoposide,bleomicina)., ritenuto il trattamento di prima scelta e quello con minore tossicità.
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dopo
Utente
Utente
C è quindi speranza che la metastasi regredisca completamente con questi 3 cicli e che i marker scendabocin modo da ottenere una buona percentuale di guarigione? Chiedo questo perché al momento della prima visita, prima della pet, mi avevano prescritto 2 cicli adiuvanti col 99% di guarigione completa.

Adesso quale sarebbe in teoria la possibilità di ottenere una guarigione completa?
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Dr. Attilio Leotta Anatomopatologo, Oncologo 354 15
La percentuale di remissione completa dopo PEB dovrebbe essere ancora alta malgrado la scoperta di questa metastasi,verosimilmente,linfonodale
Affronti la terapia con serenità e vedrà che le cose andranno bene.
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dopo
Utente
Utente
Si è linfonodale... Sono un po rimasto perplesso quando mi dissero che eventualmente dopo i tre cicli se la massa non regredisce del tutto si dovrebbe fare della radioterapia di potenziamento... Non capisco perche visto che i non seminomo sono radio resistenti...

Un ultima cosa: come posso affrontare al meglio la terapia al fronte di diminuire almeno parzialmente i potenziali effetti collaterali? Ho una fobia tremenda della nausea che mi verrà, oltre ai possibili danni irreversibili ai reni e ai polmoni
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Dr. Attilio Leotta Anatomopatologo, Oncologo 354 15
Raramente la radioterapia viene adottata in presenza di localizzazioni secondarie che non rispondono in modo soddisfacente alla polichemioterapia..
Il trattamento con PEB così come per altri trattamenti richiede adeguata terapia di supporto oltre a un sistematico monitoraggio ematochimico e radiologico
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Utente
Utente
Dr. Leotta grazie per le risposte.

Parlando con alcuni ragazzi che hanno fatto PEB però mi dicevano che sono stati parecchio male nonostante i farmaci di supporto che gli davano in ospedale e in flebo... ci sarebbe qualche accorgimento alimentare o omeopatico che potrebbe aiutarmi di piu?
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Dr. Attilio Leotta Anatomopatologo, Oncologo 354 15
Sarà il suo Oncologo a stabilire la strategia terapeutica ottimale tenendo conto che ogni paziente ha una propria reattività al farmaco per cui non si può generalizzare.
E' comprensibile il suo stato d'animo e questa sua ricerca di rassicurazioni ma tenga sempre presente i benefici che la terapia potrà realizzare sull'evoluzione della sua malattia e della sua guarigione.
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Utente
Utente
Salve, volevo aggiornare sul mio percorso e il mio stato di salute sperando di trovare riscontri.

Ho finito il primo ciclo ed ho notato che ho molte eruzioni cutanee nel petto, nelle spalle e negli arti superiori... Come tantissimi puntini rossi... È da ritenersi un effetto collaterale della PEB o mi devo preoccupare?

Altri effetti che ho è le orecchie che mi fischiano continuamente, stipsi. Nausea avuta poca durante i primi cinque giorni ma che non mi ha fatto arrivare a vomitare.

Poi oggi, al primo richiamo di bleomicina, dopo 10 minuti mi è venuto un forte mal di schiena all altezza dei dorsali, non so se può essere dovuto al trattamento ma da quel momento non han fatto altro che andare e venire.

Purtroppo mi sta seguendo un oncologo che se ne frega altamente dei miei disturbi perché quando li illustrati mi ha semplicemente liquidato dicendomi che è impossibile che a questo punto della terapia il cisplatino abbia fatto danni.