Cura con elopram

Buongiorno,
da diversi anni soffro di ansia che ho sempre superato con una dott.ssa specialista e con l'Elopram. Adesso sono circa 8 mesi che prendo regolarmente 15 gg la mattina e sono stata benissimo. Ho preso una brutta influenza e con la fase premestruale mi si è ripresentata l'ansia!. Sono piuttosto abbattuta perchè pensavo di essere "coperta" dal punto di vista ansiogeno. Ho paura che l'elopram non faccia più il suo lavoro (che ha sempre funzionato). Forse mi sto allarmando più del dovuto, la dott..sa mi ha detto di prendere magnesio e di aspettare qualche giorno. Vorrei avere una vs opinione, cioè se un farmaco che ha sempre funzionato magari durante la cura può subire oscillazioni di dosaggio o se devo aspettare un po' per rivedere i suoi ottim risultati. Grazie 1000
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
concordo con la Sua dottoressa:
non mi allarmerei e aspetterei qualche giorno.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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dopo
Utente
Utente
Salve dott.,rivedrò la mia dott.ssa questo sabato perchè ho atteso atteso ma ancora l'ansia non se n'è andata. Sono una mamma di un bimbo di 2 anni e ci vogliono tante energie e sento che da quando ho avuto l'influenza, le mestruazioni e disturbi intestinali l'ansia è ricomparsa nonostante le 15 goccie di elopram che prendo da 8 mesi e che andava benissimo. Io non mi faccio problemi a curarmi e a chiedere aiuto se ne ho bisogno, a fare gli eroi da soli a volte ci si rovina! Ma mi domando se è possibile (o che comunque può succedere) che anche dopo tanti mesi il dosaggio debba essere rivisto.... le persone e le situazioni sono sempre diversi, periodi più stressanti, (ne faccio 1000 di cose, a volte frullo come una matta!), magari un fisico un po' più debole(a volte mi metto un po' a dieta). In passato ho cercato di risolvere anche con la terapia cognitivo comportamentale, ho imparato tante cose ma gira e rigira l'aiuto l'ho avuto dai medicinali.
Sarei molto grata se mi rispondesse per il discorso del dosaggio, e quanto si dovrebbero potrarre le cure. Ringrazio lei e/o chi mi vorrà rispondere.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile Signora,
può succedere che dopo più mesi di compenso si deve rivedere la terapia, la quale può non essere più efficace... Ma perché una terapia che manteneva un compenso per mesi può diventare inefficace ?

Di solito un farmaco antidepressivo come il Citalopram (l'Elopram), salvo i casi di uso improprio, non produce l'assuefazione, e dunque non credo che sia questa la causa... Ovvero, penso che il problema che in questo caso potrebbe richiedere una eventuale modifica della terapia non è il farmaco stesso, ma piuttosto il mutamento della malattia la quale si sta curando.

Ad esempio, alcuni fattori di stress possono peggiorare la malattia oltre ai livelli abituali;

oppure, poteva sembrare inizialmente che si tratta di una tipo di malattia, ma in seguito si vede che è qualcos'altro:

ad esempio, se è una malattia con manifestazioni cicliche, "a periodi", allora in un certo momento può sembrare che si è guariti e che la cura è sufficiente, mentre in realtà poteva trattarsi di una fase di miglioramento come di una fase "prevista" nella malattia (alla quale il farmaco ha aiutato, ma c'era anche una certa componente di ripresa spontanea), ed ora potrebbe esserci la successiva fase di peggioramento (anche questa "prevista" nella malattia)... Anche i disturbi d'ansia possono manifestarsi in questa maniera, ma "i periodi" sono molto più tipici per le malattie di umore (come la depressione - unipolare o bipolare), e talvolta può essere difficile distinguere il disturbo d'ansia e un disturbo depressivo... , perché l'ansia può essere un sintomo anche di uno stato depressivo.

Non a caso Le scrivo di questa ipotesi di periodicità. Prendo spunto dal Suo racconto:

"....da diversi anni soffro di ansia che ho sempre superato con una dott.ssa specialista e con l'Elopram. Adesso sono circa 8 mesi che prendo regolarmente"

- Questo vuol dire che, nel corso di questi anni, Lei ha avuto diversi episodi di malattia, ciascuno dei quali, fin'ora, ogni volta è stato superato, e credo che, dopo una certa stabilizzazione, a Lei si riduceva e si sospendeva la cura; per poi riprenderla la volta successiva. E' così ? E adesso è solo da 8 mesi che assume la cura di nuovo.

Se Lei ha un bimbo di 2 anni, suppongo che almeno una di queste interruzioni della cura farmacologica poteva essere resa necessaria dal periodo della gravidanza e di allattamento. Lo suppongo, ma non so se è così. In ogni caso, questo non spiega tutte le recidive della malattia durante gli altri periodi.

Queste recidive potrebbero essere un segno di un disturbo che si manifesta o che si intensifica ciclicamente o periodicamente. Dunque, indagherei l'ipotesi di un disturbo di umore.

Bisogna dire che il periodo post-gravidanza potrebbe essere l'epoca della vita particolarmente suscettibile all'instaurarsi dei disturbi psichici nuovi o al peggioramento di quelli già avuti. Di solito, questi si manifestano nell'epoca più precoce (nei giorni o nei mesi successivi al parto o talvolta già durante la gravidanza), ma anche a distanza di 1-2 anni dal parto possiamo essere ancora suscettibili. Dunque, lo considererei effettivamente con una certa serietà.

La valutazione più attenta della diagnosi dovrebbe aiutare alla scelta di una cura ottimale.

Lei chiede: "quanto si dovrebbero protrarre le cure"? Una risposta concreta a questa domanda equivale ad una prescrizione e deve darla la Sua dottoressa, mentre non è corretto cercare gli opinioni dei medici che non la seguono. Comunque, non escludo che dovrebbero protrarsi più di quanto duravano di solito. E' possibile che la strategia di curarsi "a periodi" non sia ottimale, perché potrebbe favorire la ciclicità.

Per quanto riguarda il dosaggio, talvolta il Citalopram (Elopram) si usa anche a dosaggi superiori rispetto al Suo, e, da questo punto di vista, nei limiti dell'impatto degli effetti collaterali, ci sarebbe ancora lo spazio per l'aumento della dose, ma non Le so dire se nel Suo caso sarebbe la soluzione ottimale. Ci ono anche le altre soluzioni. Lo deve valutare la Sua dottoressa.

Inoltre, sempre in funzione di una diagnosi più accurata, non si può ancora escludere che il farmaco antidepressivo non sia sufficiente come l'unica tipologia dei farmaci da considerare.
[#4]
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Utente
Utente
Buongiorno dott., non l'ho mai ringraziata per le risposte, sono stata maleducata!
Son passati 2 mesi ma la situazione ancora non è migliorata, nel senso che la dott.ssa mi ha fatto aumentare l'elopram a 19 gocce ed introdurre la terapia EMDR, poichè la mia ansia è dovuta alla paura di provare anche le minime sensazioni di ansia fisiologica, la vivo come un vero e proprio trauma visto tutte le volte che sono caduta in questa spirale maledetta. Ormai il mio cervello è come se avesse "imparato" la strada sbagliata, va subito in allarme, per questo la dott.ssa vuole tramite questa terapia desensibilizzarmi da questa paura che vivo proprio come un trauma.
Oggi è un mese che assumo le 19goccie di Elopram, ci sono stati alcuni giorni buoni ma poi all'improvviso il giorno dopo tutto cambia, mi sveglio sudata, urto del vomito, poco appetito ecc.....La dott.ssa mi ha detto di aumentare lo xanax 0.50 e prenderlo 3 volte al gg (prima ne prendevo solo una). La rivedrò il 30/04, le dico con tutto il cuore che NON ne posso più, ma quanto ci vuole a far ristabilizzare questa serotonina?
E' ancora è presto per vedere i benefici dell'aumento? Ringrazio chi mi vorrà rispondere
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
da quando Lei prende lo Xanax a dosaggio aumentato (3 volte al giorno) ? dopo tale aumento della dose di Xanax, ci sono stati dei cambiamenti ?

Con quale periodicità capitano i fenomeni che Lei descrive ? (all'improvviso il giorno dopo tutto cambia, mi sveglio sudata, urto del vomito, poco appetito ecc)

Grazie.
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Utente
Utente
buongiorno,
solo da ieri ho cominciato l'aumento dello xanax, dopo il secondo mi sono sentita meglio, sono riuscita a dormire bene, ma anche stamattina la smania, il sudore e l'urto del vomito appena sveglia non sono mancati. Dopo 15 gg che avevo cominciato l'aumento dell'elopram a 19 gocce sono cominciati queste agitazioni più forti.............come se avessi appena cominciato la cura.
Per la periodicità non le so rispondere, perchè giovedì, venerdì e sabato scorso sono stata bene, tanto da pensare "oh finalmente sta passando" invece da lunedì ecco il patatrack!
A volte penso che sia un dosaggio troppo alto per me, la dott.ssa mi ha detto che bisogna andare un po' per tentativi e di reggere ancora qualche settimana, arrivare per lo meno a 1 mese e mezzo dall'aumento elopram.
Leggo di persone che hanno preso elopram per 4-10 anni e sono stati bene per tutto il tempo, invece io dopo 8-9 mesi ho avuto una ricaduta. E' vero che c'è una paura a priori e che devo sconfiggere, forse le medicine sono dei "paracaduti", cioè puoi cadere ma senza farti tanto male.
Non so più che pesci prendere, se fosse più vicino alla mia zona verrei a trovarla!
la ringrazio dott.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
lo Xanax è stato solo parzialmente efficace, perché probabilmente i sintomi "fisici" (il sudore, l'urto del vomito) non sono le manifestazioni del disturbo psichico, e forse solo in parte - effetti collaterali dell'elopram: i sintomi simili sono comparsi ancora prima dell'incremento della dose del farmaco.

Secondo me, non si può escludere qualche problema delle vie digestive.

Nell'arco di un mese a dosaggio stabile di elopram i tipici sintomi collaterali "intestinali" (che Lei lamenta) avrebbero già dovuto attenuarsi e scomparire. In alcuni casi, in base alla tolleranza individuale, succede che tali sintomi collaterali persistono, e la persona non riesce a tollerare il farmaco, ma nel Suo caso, come Lei giustamente fa notare, Lei lo tollerava bene alla dose di poco inferiore (15 gtt).

Ed in altri casi... la persona può tollerare meno bene il farmaco a causa delle nuove problematiche della salute fisica; perché le vie digestive sane possono tollerare bene tale categoria di farmaci (SSRI), mentre nelle vie digestive non abbastanza sane tale farmaco può essere meno tollerato e accentuare il problema.

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Con i pazienti "ansiosi" c'è spesso il problema che loro (ed i loro medici) tendono ad attribuire i più svariati malesseri all'ansia, .. perché se pensassero alle malattie fisiche, starebbero ancora più in ansia... e penserebbero a tali malattie eccessivamente... Spero che nel Suo caso non è così, o, almeno, che, con la psicoterapia, Lei riesce ad essere più capace di riconoscere fra emozioni e sintomi fisici, più obbiettiva.

Dunque, io mi rivolgerei al medico di base, per non trascurare la propria salute, e perché, forse alcuni farmaci specifici per i sintomi gastroenterologici possono essere efficaci.

Allora è possibile che Lei riuscirà a tollerare meglio l'elopram, il quale serve comunque, per la profilassi del Suo disturbo psico-emotivo.

Parlando ora dell'elopram, a dosaggio attuale (incrementato) questo farmaco potrebbe essere più efficace, ma nella Sua situazione attuale, visti i sintomi, non escluderei che più saggio può essere fare un piccolo passo indietro, e che potrebbe essere efficace anche un dosaggio intermedio. Ne parlerei eventualmente con la Sua specialista, magari dopo almeno qualche giorno della terapia aggiunta con lo Xanax, per poterne stimare meglio gli effetti.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott.,
sono di nuovo io, la volevo aggiornare su quello che è successo in qs anno . Ho cambiato psychiatra, la dott.ssa che mi ha seguito per tanto tempo e che probabilmente non mi ha mai fatto fare una cura lunga e come si deve mi ha deluso! Mi ha sempre preso sottogamba, diceva che non avevo bisogno di farmaci, ed io stavo male e mi accusavo chiedendomi dove sbagliavo per sentirmi così male.
Così sono andata da un dott. di Firenze consigliatomi dal medico di famiglia. Ha voluto che presentassi un riepilogo di tutti i periodi e ricadute avvenute. La prima cosa che ha fatto è stata quella di cambiarmi il farmaco, da l'elopram a paroxetina 20 mg e sostituito immediatamente lo xanax con Rivotril. Già cambiando con questo Rivotril mi sono sentita meglio. Poi mi ha tolto il Rivotril e ho proseguito con solo 20 mg di Daparox . Comunque sia sono tornata a stare bene. Dopo 8 mesi di cura e per l'appunto a gennaio (come l'anno scorso), ho sentito che qualcosa non andava più bene. L'ho chiamato e mi ha fatto aumentare di mezza pasticca, passando a 30 mg. Gli ho detto che ero delusa perché pensavo di essere coperta, ma mi ha risposto che non esistono coperture al 100%., le terapie vanno riviste. Ho avuto un po' di effetti collaterali per l'appunto in concomitanza con il ciclo mestruale, ho tamponato con un po' di rivotril e poi ho ripreso a stare bene.
Tutto ok fino al nuovo ciclo mestruale con flusso abbondantissimo, ansia a 1000, tremori e agitazione. Ieri sono andata alla visita di controllo e gli ho detto tutto. Mi ha spiegato che nel periodo mestruale di una donna, la dose di paroxetina ( che ha un emivita breve) viene assorbita molto meno e quindi è come se andassi in astinenza. Per un attimo era incerto se cambiare il farmaco con la fluoxetina, ma poi vista la risposta buona con la paroxetina ha deciso di fare un ulteriore incremento per coprire anche il discorso del ciclo mestruale, quindi adesso sono a 40 mg (1 pasticca la mattina e 1 la sera) e Rivotril 5 gg la mattina e 5 gocce la sera (su necessità). Ero un po' preoccupata a passare a 40 mg, mi sembra una dose alta, ma lui mi ha detto che dipende anche dal metabolismo di una persona, da come viene assimilato dal fegato, ognuno è fatto a modo suo. Altra cosa che mi ha detto è questo fatto della ciclicità, sta valutando di associare uno stabilizzante dell'umore.....ma cosa vuol dire che sono Bipolare?????...aiuto!!! Intanto mi ha detto di provare con 40mg di daparox e tra un mese ci rivediamo. Una domanda, lo stabilizzatore dell'umore serve per queste manifestazioni cicliche? Va sempre associato ad un SSRII o può essere usato da solo? ...io sono disposta a curarmi anche a vita ( e credo che questa sia l'intenzione del dott.), non me ne frega niente, basta stare bene, ma magari se prendo qualcosa in meno sarei più contenta. Spero che sia un dott. affidabile e spero anche che lei confermi quello che mi ha detto il nuovo dott., così per avere un altro parere. La ringrazio in anticipo
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile Signora,
confermo, che "non esistono coperture al 100%", che "le terapie vanno riviste", e che i dosaggi degli psicofarmaci vanno scelti tenendo conto del caso individuale, e aggiungo, che comunque, nella media dei casi, 40 mg di paroxetina non si può considerare una dose "alta".

Porrei però il quesito della possibile correlazione fra la paroxetina e le mestruazioni più intense, perché tale farmaco può influire sull'emostasi. Per escludere questo effetto collaterale, potrebbe essere utile controllare gli indici di emostasi specifici e la conta delle piastrine in un periodo che non coincide con la fase mestruale (lo proporrei al Suo specialista). Comunque, è piuttosto una precauzione, perché l'influenza ben maggiore sulle mestruazioni è esercitata dai nostri propri ormoni e non dalla paroxetina.

Tenendo anche presente, che non si tratta solo dei problemi correlati al ciclo,

comunque, nei disturbi emotivi correlati al ciclo mestruale i farmaci SSRI come la paroxetina sono indicati e danno più vantaggi che svantaggi, e potrebbero essere di prima scelta, come avete fatto voi. Se l'effetto è insufficiente o insufficientemente stabile, si va verso una dose maggiore, la quale potrebbe essere, nel complesso, più efficace (come avete fatto voi).


Anche il Depakin potrebbe giovare, perché dotato di un generico effetto calmante, ansiolitico e stabilizzante l'umore a prescindere della malattia precisa (non bisogna essere per forza bipolari), ma bisognerbbe, quanto possibile, capire meglio il problema sottostante alla ciclicità e alla correlazione con i cicli mestruali. Se non lo avete ancora fatto, potrebbe aver senso dosare anche gli ormoni tiroidei, perché le problematiche sia fisiche che emotive del ciclo (a parte che in una certa misura sono presenti in tutti gli organismi femminili), possono essere accentuate dalle alterazioni del funzionamento della ghiandola tiroidea. Le consiglio di parlarne con il Suo specialista.


I primi mesi di una nuova terapia (e con il nuovo medico), secondo me, è normale che siano un periodo di "assestamento". Non bisogna avere le aspettative, che lo psichiatra "aggiusti" il nostro caso come un meccanico può riparare un automobile. O, meglio,... il meccanico riesce a far marciare la macchina "come nuova" tanto più facilmente quanto la macchina stessa è stata quasi nuova, ma quando l'automobile ha dei problemi di vecchia data (cronici), come è il caso in psichiatria, il lavoro è diverso e sono diverse anche le aspettative.

Da quanto Lei descrive, Lei si è trovata bene con il nuovo curante, e vuole dargli fiducia, e dunque bisogna proseguire a collaborare con lui, non lasciarsi trascinare dai vissuti di "delusione".
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Nel corso di queste terapie le è stato indicato di praticare un elettrocardiogramma annuale?

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[#11]
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Utente
Utente
Grazie per le risposte e grazie anche per la conferma di ciò che mi ha detto il mio nuovo dott.
Mi ero scordata di dire che mi ha segnato gli esami della tiroide (visto che la mia mamma è stata operata e mia cugina si cura ) e mi ha raccomandato di fare il controllo tutti gli anni. Sono andata a ritirarli questa settimana.............a me sembrano ok, ovvero TSH 0,98 FT3 2,72 FT4 1,04, poi la ferritina un po' bassa a 14.
Il ciclo l'ho sempre avuto molto abbondante fin da ragazzina.
Riporto quello che mi aveva scritto in una lettera da consegnare al medico di famiglia per metterlo al corrente della visita fatta: " Dalla visita e dalla ricostruz.anamnestica si evince un disturbo d'ansia con tratti che si soprappongono di tipo panico, ipocondriaco, ossessivo associati a cali del tono dell'umore". Le cure fatte finora, essendo state discontinue hanno probabilmente favorito un'attesa impropria sui risultati e facilitato le ricadute. Ritengo importante un cambio di atteggiamento verso le cure spostando l'obbiettivo dal sintomo ad un percorso di crescita ed evoluzione interiore".
E da lì mi ha sostituito l'elopram con la paroxetina a 20 mg, tutto ok per 8 mesi. Da una settimana sono a 40 mg, non sto male ma sento di non essere ancora me stessa. Forse ci vuole ancora qualche altra settimana? Per quanto riguarda l'elettrocardiogramma viste le visite agonistiche della pallavolo di tanti anni so di avere un soffio e a volte estrasistole sotto sforzo.
Comunque sia me lo sono fatto segnare dal medico di base e andrò a farlo. Domanda: c'è un collegamento tra la mia patologia emotiva ed il cuore? Devo dire che quando sono parecchio stanca, sottopressione e magari sono sul divano ho dei battiti strani che mi fanno fare un colpo di tosse e passano, ma nn ci ho mai dato peso.
Grazie in anticipo
[#12]
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Utente
Utente
Buongiorno dott.
è passato un anno e sono a riscrivere. Sono in cura con daparox 40 mg e Lamotrigina 25 mg una la mattina e una la sera. In seguito ad un disturbo intestinale ho avvertito quella sensazione di disagio(ansia) ormai a me conosciuta che mi alimenta terrore e paura di ricadere. Con lo psychiatra ho chiesto di iniziare la psycoterapia, è passato un mese ma mi sembra di infognarmi ancora di più soprattutto in fase premestruale (esami tiroide tutto ok) sto peggio. Lui non vorrebbe modificare la cura perché stiamo lavorando proprio sul problema della mia paura (sto nuotando contro una corrente, invece di arrendermi alla corrente stessa), ma dice anche che c'è un limite alla sofferenza e di chiamarlo nel caso non ce la faccia. Chiedo una cosa: è possibile che ancora non abbiamo raggiunto una cura ottimale o un dosaggio idoneo per il mio problema? grazie a tutti
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