Un po' di riflessione...

Ancora a tutti gli Psicologi, anche a quelli che prima non mi hanno dato un Loro parere...
Ringrazio le risposte ricevute al mio consulto ''Dubbi, Paure, Necessita', Mezzi...''
Purtroppo, per mancanza di dominio della lingua, mi trovo in difficolta' per esprimermi, chiedendo scusa per le possibili incomprensioni di quello che cerco di passarVi... Provero' a usare delle parole che magari non esistono, ma per la composizione daranno il senso giusto come fanno i bimbi (sono in realta' come analfabeta qua e come un bambino, inizio daccapo la mia grammatica non solo interna ma quella imposta dai grammatici italiani...) Con cio' vorrei non cercare la parola esatta in dizionario o con altri mezzi per via del mio tempo limitato. Non usero; traduttore automatico perche' so quanto sia scarsa la qualita'. A me danno fastidio gli enormi errori e mancanza di senso in determinate cose... Vi spiego questo perche' uno specialista, non da questo sito, ha classificato un mio testo come frutto di un ''traduttore automatico''. Non mi ha fatto per niente piacere, ovvio, ma mi ha aiutato a vedere che ho bisogno di migliorare molto la mia scrittura...
Ora vado ai miei problemi... Vorrei dire che, secondo il mio parere, i consigli sono sempre utili, ci aiutano a vedere le cose in diversi punti di vista ''Ogni Punto di Vista e' la Vista da un altro Punto'', per dire, piu' ci sono analisi e conclusioni di un determinato caso, piu' si ha la possibilita' di arrivare ad una diagnosi giusta (come per la salute fisica, piu' esami, piu' dati per capire meglio la malattia), anche se nel nostro caso, ci tocchera' poi il difficile ''filtro'' di quello che secondo il nostro buon senso ci servira' o meno per utilizzare quello che ci sembra utile. Certo, se i consigli sono ''imposizioni'' ci causano tanta confusione e angoscia (come capita spesso tra famigliari, amici... ossia, nel mio caso, con mio marito, mia suocera, mio suocero e mia cugina, l'unica parente da me vicina qua, ossia, quella che mi ha fatto venire in Italia, cercando di aiutarmi economicamente dopo il fallimento dei negozi di mio padre causato da terzi e con conseguenze negative per tutta la famiglia. Venire significava la liberazione dei debiti in minore tempo di quanto sarebbe stato se io fosse rimasta, visto il cambio monetario essere a noi favorevole)... Alla fine, in questo caso, ho deciso di venire... La isradicazione e' pessantissima, ma ''peserebbe'' di meno se l'uomo che ho scelto per marito e che mi ha scelta per moglie, mi aiutasse a essere serena invece di trattarmi come un peso, un problema.
Cosa faccio per non avere il suo rispetto? ''Non accetto essere come vuole lui e neanche come vogliono i suoi''. Cosa faccio per cambiare la situazione? Cerco aiuto (con Psicologi, persone amiche, libri, Parroci, ricerche sui temi...) nella speranza riuscire a vedere quello che non vedo per come sono ''messa'' e, chissa', capire cosa posso veramente fare per ''conquistare'' il rispetto.
Le domande aiutano...
[#1]
Dr. Michele Facci Psicologo, Psicoterapeuta 23 1
Gentile Utente,
purtroppo ci pone una situazione difficile e che meriterebbe un approfondimento che online ritengo difficile.
In generale, le posso suggerire di cercare di pensare che la sua felicità e la sua serenità possono anche non dipendere necessariamente solo da suo marito. Certo, se suo marito non la rispetta (bisognerebbe capire cosa intende per non sentirsi rispettata), potrebbe valutare di provare a cambiare la sua vita. Non dobbiamo per forza sottostare sempre a chi ci impone una vita che ci fa soffrire.

Penso che il rispetto di un marito non si debba meritare o conquistare, ma penso sia frutto dell'amore e dei sentimenti che si provano.

Se non vuole e non riesce ad essere come la vogliono e questo lo fa star male, fossi in lei cercherei di essere me stessa e di cercare persone che mi possono amare e rispettare per quello che sono.

Le suggerisco comunque di rivolgersi in un centro anche gratuito presso il suo territorio, come centri di ascolto donne, consultori o presso la sua ASL, per poter analizzare meglio la sua situazione e aiutarla a ritrovare la sua felicità.

Le auguro un buon proseguimento.

Dott. Michele Facci - Psicologo e Psicoterapeuta
Studio di Psicologia a Trento, Rovereto, Milano e online
https://www.studiopsicologiafacci.it/

[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile Utente,

>>Cosa faccio per non avere il suo rispetto?
Le domande aiutano... <<


Le domande Lei ce le ha poste anche nel precedente consulto, ma se non cerca anche le risposte "giuste" come indicato dai colleghi nel consulto di pochi giorni fa è impossibile .. trovare risposte purtroppo.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Cerco aiuto..<<
la scelta più adatta è quella di rivolgersi di persona ad un Collega, perché le dinamiche di coppia sono inconsapevoli e meritano un approfondimento clinico.

>>piu' ci sono analisi e conclusioni di un determinato caso, piu' si ha la possibilita' di arrivare ad una diagnosi giusta..<<
questo non è utile in psicologia, perché non è detto che si debba necessariamente parlare in termini di diagnosi, inoltre basta una sola valutazione e un solo intervento, però dovrebbe affidarsi ad uno psicologo, mettendo da parte la ricerca di rassicurazioni.

"Persone amiche, libri, Parroci, ricerche sui temi.." possono essere utili nel quotidiano, ma non possono servire a risolvere disagi importanti, come quelli che emergono nella coppia o nelle relazioni affettive.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Dal 23 gennaio ad oggi, ci vediamo costretti a ripeterle le stesse cose.

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/453237-dubbi-paure-necessita-mezzi.html

L'equilibrio ed il cambiamento delle dinamiche disfunzionali del suo matrimonio, non può trovarle online o consultando libri o parroci, ma effettuando un percorso individuale o di coppia con specialisti qualificati ad attivare un cambiamento

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,
Forse non è al corrente che può ricorrere al Consultorio della sua città gratuitamente oppure nella città vicina. L'appuntamento lo può chiedere telefonando all'Azienda Sanitaria.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Un comento generale...
I miei scontri in famiglia sono del tutto per via della mia volonta' di essere ''me stessa'', ma con la ''scusa'' loro di che ''come sono non puo' esere per via della cultura, modi di fare'', sono costretta a lottare sempre per poter vivere un po' la mia persona... Sono brasiliana, ma forse anche italo-brasiliana tanto da parte di mio padre quanto di mia madre. -Sono laureata in Pedagogia da 2001 in mio Paese e all'inizio, mio marito diceva che era contento che anch'io ero laureata, ma dopo, quando ho provato a validare la mia Laurea ''Cosa vai a fare a metterti a competere con italiani con lauree migliori della tua?...'' Ha detto qualcosa del genere, per dire che avrei solo sprecato soldi, si', ma magari anche per dire che non sono competente abbastanza... Quello che volevo per primo, era non essere considerata come analfabeta e se ci fosse stata la possibilit' a fare qualche concorso, e perche' no? Mi umilia sempre, dice parole sgradevoli e, peggio, davanti a nostra figlia. I suoi genitori, uguale! E lui lo permette, anzi, si rafforzano...

Mi dice sempre tante cose cattive. So che e' frutto dei suoi disagi personali, ma siccome non ha voglia di partecipare di una terapia di coppia (abbiamo provato, ma lui non vuole) e neanche andare da solo per cercare di stare meglio, continuo a stare male quando sento le critiche sue e dei suoi. Non e' facile.

Non mi permettono di avere una macchina e non ho il coraggio di andare a comprarmene una anche se a rate. Nella mia testa, lui non mi puo' impedire di comprare, ma non ho il coraggio di andare oltre... Sono debole, devo rafforzarmi il caratter, essere piu' decisa, piu' forte, nella giusta dose, ossia, per la mia dignita'.

Nella sua casa non manca, ultimamente anche con mia bimba, "La casa e' mia, comando io!" e naturalmente, tutto che c'e' dentro... Quando litighiamo al punto che dico che non ce la faccio piu' e che non possiamo continuare insieme, lui parla subito di soldi, che io lo voglio fare andare in rovina, che dovra' pagare avvocato, che lui paghera' solo gli alimenti a mia bimba e cose del genere; che io vada via perche' la casa e' sua e mi paghi da sola l'affitto e tutto il resto... Insomma, non ho accesso al suo conto bancario e neanche siamo sposati in comunione di bene, per me non e' un problema, anche se fa' dispiacere, tranne quando mi mancano i soldi anche per le cose basiche come le midicine per mia bimba in pimo, e devo chiedere in prestito a qualcuno perche' non posso andare a prenderli... Sua madre e' stata cattegorica con la casa "O vi sposate senza comunione di bene, o io ti diseredo"... Per il conto, lui ha insieme ai suoi.
Ho avuto per diversi anni una Psicologa dell'Asl, ma dall'anno scorso, per via della crisi, non c'e' piu' il servizio. Per andare fuori non ho possibilita' sia per il tempo, sia per i soldi... Mio marito mi critica se sono, ad esempio, anche se con mia bimba, a parlare con un'amica... Controlla quanto e' costato il chilo del prosciuto e cosi' via... per ora sarebbe molto complicato spostarmi...
Mi e' sempre aiutato: leggere, scrivere, avere degli specialisti on line, parlare e anche andare da qualche specialista o dal Telefono Donna, ma ogni giorno devo affrontare la dura realta' che non so ancora come fare.
Sono una persona che piace stare in familia e tranquilla e la vita sana, la buona musica e buoni libri... ma ogni volta che faccio qualcosa del genere, sembra che io stia cometendo un crimine, un torto. Per fortuna che sono pratica nella digitazione, altrimenti, non sarei neanche capace di usare questo mezzo col tempo che ho... Sono sempre con l'angoscia che mio marito arrivi e mi veda nel computer e devo fare il piu' veloce possibile, per lui e' insoportabile che io lasci di fare qualcosa che vuole per fare qualcosa per me, anche se in realta' lo faccio per trovare un equilibrio in famiglia.
Concludo dicendo della mia seconda gravidaza, che non e' andata avanti per un aborto interno. Mio marito quasi ogni giorno, mi criticava perche' ero a casa, in mutua per gravidanza a richio; mi diceva che solo lui lavorava e io lo prendevo in giro; mi criticava per ogni cosa, e mi faceva piangere -o piangevo perche' ne avevo bisogno di sfogo-... Nel giorno del raschiamento, che ho chiesto che lui mi accompagansse, la sua risposta dopo tante cose, quando ho detto che lui era il padre: "Padre? Non e' nato nessuno...." ... E tante mille altre cose sia con me che con mia bimba "Figurati se vado in farmacia alle 4 del mattino!...", quando ricordo che mi ha lasciata in macchina con mia bimba in un parcheggio, solo passata mezza giornata che lei aveva subito un intervento perche' doveva andare a nuotare mentri tornavamo a casa... Dispiacere, disgusto e anche rabbia, molta per non essere capace di migliorare la situazione. Mi domando perche' lui sia cosi' crudele e io cosi' stupida...
Scusatemi, ho problemi con la configurazione della tastiera...
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>non ha voglia di partecipare di una terapia di coppia e neanche andare da solo per cercare di stare meglio, continuo a stare male quando sento le critiche sue e dei suoi.<<
non è suo marito a dover andare in terapia ma lei. Se il servizio al quale faceva riferimento è stato chiuso dovrebbe rivolgersi ad un altro sempre tramite ASL, perché purtroppo lei si trova in una condizione di eccessiva dipendenza in un rapporto non paritario. Questo genera insicurezza e bassa autostima, alimentando comportamenti passivi e accondiscendenti.

Le coppie che funzionano bene dovrebbero basarsi sulla comprensione reciproca, sulla fiducia e non sulla svalutazione e l'isolamento. Dipende da lei, o continua ad assecondare questo stato di cose o inizia a fare qualcosa di concreto e diverso.

>>Mi e' sempre aiutato: leggere, scrivere, avere degli specialisti on line, parlare..<<
questo purtroppo non la sta aiutando, perché come vede non è cambiato nulla.

Per quanti anni è stata seguita alla ASL?
Ha trovato qualche beneficio?
Quali obiettivi vi siete posti nell'intervento psicologico?






[#8]
dopo
Utente
Utente
Salve, Dottor Giuseppe.
Grazie della risposta.
Sono stata ''seguita'' per circa 4 anni, con interruzioni per via di problemi con il sistema sanitario ma anche per problemi personali. Adesso come adesso, discrivere il bene che ho giovato col servizio, e' un po' difficile, ma devo dire che mi e' servito per capire che il problema non era in me in tante cose, ma, siccome e' finito, non sono riuscita a concludera ''il maturamento'', diciamo cosi'. Ho saputo che la dottoressa che mi seguiva, fa' un servizio a pagamento e sto cercando, non solo con lei, di riuscire ad averne uno che sia possibile a me. Mi creda, ho un lavoro molto valido, ma lavoro solo due ore al giorno. A volte faccio straordinario, ma non posso permettermi di pagare un psicologo valido. Dico valido nel senso continuativo, perche' sarebbe un po' perdida di tempo se io iniziasse e non potesse continuare per mancanza di soldi.
Nella sua ultima domanda, non ho capito se domanda a me e mio marito quando lui era andato le tre o quattro volte, o se con me e la Psicologa nell'ultimo incontro...
Comunque,
Se tra me e mio marito, lui ha sempre detto che ''non esistono problemi'', anche se si contradice tante volte dicendomi che sono tutto di brutto nella sua vita e allo stesso tempo non mi lascia veramente andare... Dice che se ci sono problemi, che li risolviamo da soli, anche se saranno 10 anni di matrimonio a dicembre e 11 da quando ci siamo conosciuti... Insomma, tra noi due, nell'ultimo incontro con un Psicologo, non sono andata e lui ha sempre concluso quello: Possiamo farcela da soli...
Se la domanda fosse tra me e la Psicologa dell'Asl, e' un po' la questione del bivio, che io devo scegliere... che devo capire il che fare... Sono passati circa 2 anni e sono successe tante cose che sembravano migliorare, che alla fine abbiamo provato ad avere altro figlio... Insomma, non siamo arrivati ad un miglioramento. Lei ci aveva detto di farsi una vita di coppia un po' come si ci fossimo appena conosciuti, di cenare fuori, andare al cinema, insomma, di cambiare un po', ma non abbiamo ancora fatto esattamente...
Per quanto riguarda la Psicologa dell'Ospedale, comentata da me nel mio primo consulto, che mia aiutava nella questione dell'aborto che per me e' stato veramente difficile accettarlo... E' una ferita ancora aperta, sono passati solo due mesi... Comunque, lei mii ha detto che io ho bisogno di ''entrare dentro di me'', qualcosa cosi''', che non posso lasciarmi avvelenare l'anima con le cose brutte, insomma, mi ha aiutato molto a capire tante cose... Mi ha chiesto se amo ancora il mio marito e per ora... Insomma, mi ha messo delle domande che pian piano -sto ancora finendo di leggere un suo libro che ho trovato per caso- che parla di interiorita' e lo trovo molto valido.
Certo, come tutti Voi Psicologi che mi hanno risposto, che Vi ringrazio, non ho per niente trovato la strada giusta, ma sto ancora cercando. Penso che con le limitazioni che ho, se non uso questi mezzi che ho, sarei gia' in una depressione senza fine...
Vi ringrazio immensamente per il Vostro Tempo.