Sostituire mirtazapina

A settembre, causa problemi di ansia che si manifestavano simpaticamente con chiusura dello stomaco, vomito e tremori, lo psichiatra mi ha prescritto mezza compressa di mirtazapina da prendere la sera. La terapia si è rivelata efficace, ma ha comportato un sensibile aumento di peso, ragion per cui lo psichiatra, nel corso dell'ultima visita, mi ha detto di sostituire la mirtazapina con il trittico, 20 gocce da prendere la sera. Ho iniziato quest'altra terapia da una settimana, ma mi sembra che mi stia tornando l'ansia. Ho poi letto in rete che il trittico ha un'emivita inferiore rispetto alla mirtazapina, per cui mi chiedo se possa bastare un'unica assunzione giornaliera. Cosa potrebbe efficacemente sostituire la mirtazapina? Preciso che non ho problemi col sonno.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Esistono molti altri psicofarmaci, varianti della Mirtazapina o del Trittico, con emivita superiore a quest'ultimo, che potrà richiedere al suo psichiatra dal vivo.
Sono gli SSRI, gli SNRI, i NASSA e via per sigle incomprensibili ai più, con poche differenze reciproche nella pratica clinica.

Di fatto il dato oggettivo dell'emivita non è applicabile automaticamente all'efficacia di un farmaco, perchè in psichiatria non conosciamo la causa delle varie patologie ed i farmaci che usiamo non sono connessi ad un chiaro percoso etio-patogenetico come nel caso delle infezioni o delle cardiopatie.

D'altra parte lei non parla affatto della sua vita, in senso lato, se le piace o meno, se ci sono stati dei cambiamenti significativi, o se ne desidererebbe, e spesso i sintomi da lei descritti sono solo dei messaggi che il corpo e la mente si rimbalzano reciprocamente per dirci che dobbiamo cambiare stile di vita.

Le consiglio eventualmente anche una psicoterapia, ma ne parli con il suo psichiatra dal vivo, più opportunamente.

Dr. Manlio Converti

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

la diagnosi precisa è stata di ansia?

Tenga anche conto che una corretta impostazione farmacologica deve essere contestualizzata, oltre che rispetto alla diagnosi psichiatrica, anche alla presenza di altre patologie ed alla collateralità farmacologica.

Solamente lo psichiatra che la segue con continuità potrà decidere al meglio in tal senso.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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dopo
Utente
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Sto già seguendo una psicoterapia. Grazie per le risposte.