Un paziente iperteso dalla giovane eta'

Salve,x incominciare voglio descrivere il mio profilo medico,sono un paziente iperteso dalla giovane eta' con un importante sovrappeso e soffro di stati ansiosi dalla adolescenza, ho cominciato a curare l'ipertensione all'età di 35 anni con aprovel150 dopo alcuni anni è stata aumentata con aprovel300, 7 anni fa ho avuto il primo episodio di fibrillazione atriale in seguito a un grave trauma dovuto ad un incidente rientrato in 2 minuti appena iniettato cordarone,dopo 2 anni ho avuto un altro episodio nel mese di febbraio e paradossalmente mi torna una volta l'anno sempre nel mese di febbraio e ogni volta che mi torna il tempo di rientro si allunga sempre di più(ultima volta 48 ore sempre trattato con cordarone),ogni hanno svolgo esami di accertamenti,visita cardiologica,con eco cardiogramma, holter cardiaco e prova da sforzo,solo sul ultimo mi hanno trovato qualcosa perche'appena ho accusato extra sistole sono corso dalla dottoressa. Referto da holter cadiaco:RITMO SINUSALE INTERROTTO DA UN DISCRETO NUMERO DI BATTITI ECTOPICI SOPRAVENTRICOLARI ANCHE IN COPPIA,BREVI RUN E TIPO F.A- QUALCHE COPPIA DI BEV( DURANTE ESERCIZIO FISICO NON MODIFICAZIONE SIGNIFICATIVE DEL TRATTO...) dopo questi accertamenti il mio cardiologo a ritenuto di modificarmi la cura da COAPROVEL 300,ISOPTIM 120 X 2VOLTE AL DI E CARDIOASPIRINA, A COAPROVEL 300 ,RYTMONORM 150 X 3 VOLTE AL DI' + CARDIOASPIRINA,dopo alcuni giorni i sintomi sempre uguali ogni volta che prendevo freddo tornavano extra sistole con brevi cenni di fibrillazione appena mi riscaldavo e prendevo xanax passava, da qui ho capito da solo che poteva dipendere dall'ipertensione infatti ogni volte che avvertivo extra sistole correvo a misurare la pressione,il risultato dove averla continuatamente a misurarla risultato è stato che come supero 140/80 comincio ad avvertire extra sistole, se supera i 150/90 tento di andare in fibrillazione, dopo aver descritto questo al cardiologo mi ha detto abbiamo risolto ne dubitavo che dipendeva dall'ipertensione e mi ha integrato CARDURA DA 2 MG X 2 VOLTE AL DI' le cose sono nettamente migliorate,ma se prendo freddo qualche episodio ancora mi tornano, LA MIA DOMANDA E' NORMALE CHE COL FREDDO SI ALZA LA PRESSIONE UNO VA IN FIBRILLAZIONE??????? BISOGNA RIVEDERE LA CURA DELLA PRESSIONE?????? OPPURE C'E' QUALCHE PATOLOGIA AL CUORE NON INDIVIDUATA?????? ringrazio anticipatamente sicuro di una vostra risposta,scusate la lunghezza del testo, e ricordate che sono ansioso,grazie mille!!!!!!!!!!!
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Caro signore
lei sta seguendo un percorso terapeutico che difficilmente sarà in grado di modificare la storia evolutiva della sua fibrillazione atriale. Tralaltro occorre verificare ogettivamente se la sua pressione è efettivamente ben controllata dalla terapia che osserva. Infine va valutata attentamente l'opportunità di prevenire la principale e più grave conseguenza della fibrillazione atriale, ossia una tromboembolia e questo può essere fatto solo con una terapia anticoagulante della quale lei non fà cenno.
Le consiglio di leggere gli articoli seguenti per una migliore comprensione del problema:
https://www.medicitalia.it/minforma/cardiologia/1556-terapia-curativa-della-fibrillazione-atriale-info-per-paziente-e-medico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/cardiologia/1378-la-fibrillazione-atriale-asintomatica-questo-iceberg.html
https://www.medicitalia.it/news/cardiologia-interventistica/2261-l-ablazione-transcatetere-con-rf-e-il-trattamento-di-prima-scelta-per-la-fibrillazione-atriale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/cardiologia/1940-ipertensione-arteriosa-prevenzione-e-diagnosi.html
https://www.medicitalia.it/news/cardiologia/2204-fibrillazione-atriale-e-rischio-tromboembolico.html.
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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