Adenocarcinoma del III duodeno localmente avanzato ed infiltrante il mesentere

Salve, chiedo un consulto per mia mamma (64 anni Peso 40-45 Kg), riassumo brevemente la sua storia, cosi come descritta nella sua cartella clinica.
A settembre del 2014 ha eseguito un EGDS, che ha mostrato la presenza di una neoformazione della II porzione duodenale che è risultata essere adenocarcinoma ben differenziato. Dalla TC total body effettuata in seguito si confermava trattarsi di neoformazione 5x7 della II porzione duodenale, senza clivaggio del pancreas.
In data 15.10.2014 viene sottoposta a gastro-digiunostomia per adenocarcinoma del duodeno localmente avanzato.
INTERVENTO: Gastrodigiunoanastomosi su ansa ad omega secondo Braun per adenocarcinoma del III duodeno localmente avanzato ed infiltrante il mesentere. Incisione a lembo renale destro, aperto il peritoneo si seziona tra legature il legamento rotondo e si seziona con cauterio il legamento falciforme, posizionamento di retrattore autostatico Bookwalter, non segni di carcinosi, ne di ascite, mobilizzazione di Kocher e di Cattel, si apprezza una massa che parte dal 2 duodeno al confine del 3 con infiltrazione del mezsentere del piccolo intestino. Isolamento della vena mesenterica superiore che è libera nel versante superiore dell'inosculo mesenterico portale ed anche distalmente dove si forma dalla confluenza di una vena mesenterica inferiore e di un grosso confluente colico, ma a livello del mesentere c'è una retrazione con infiltrazione del peduncolo venoso ed arterioso, con la massa che SEMBRA infiltrare sino al deflusso dei vasi del piccolo intestino. Si opta per eseguire trattamento neoadiuvante allo scopo di una nuova esplorazione chirurgica. Intanto si cofeziona gastroentero anastomosi sulla parete posteriore dello stomaco con la terza ansa digiunale trasposta per via antecolica e conseguente confezionamento del piede dell'ansa.
Così ha cominciato la chemioterapia, ma in seguito al primo ciclo (effettuato in data 24 novembre) ha avuto necessità di un ricovero per denutrimento e stanchezza cronica, costrigendola a saltare il secondo ciclo che era stato programmato dopo 14 gg. Alla fine ha effettuato il secondo ciclo il 07.01.15 avendo nuovamente effetti devastanti tra i quali anche un prolasso rettale, portandola alla decisione di interrompere la chemioterapia. Ciò che mi lascia perplessa e che mi da da pensare è che l'oncologo che ne seguiva da terapia non ha cercato di convincerla diversamente, forse perchè anche lui ritiene che lei non possa tollerarla.
Ciò che vorrei sapere è se c'è una minima possibilità che mia mamma fosse operabile perchè visto che, avendo interrotto la chemioterapia, non possiamo auspicare ad una riduzione della massa tumorale.
Oggi mangia pochissimo, si alimenta a piccolissime dosi con l'ausilio di sacche contenenti dei nutrimenti e inoltre ha eliminato ogni tipo di cibo di origine animale.
Grazie per l'attenzione e spero possiate darmi la vostra opinione ed eventuali suggerimenti. Posso rivolgermi ad un particolare centro e se si dove?
[#1]
Prof. Luca Morelli Chirurgo generale 21 1
ritengo che sulla carta esistano gli estremi per una nuova esplorazione chirurgica, al fine di togliere il tumore.
sono a disposizione per valutare personalmente il caso

Prof. Luca Morelli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottore
la ringrazio per la celerità con cui mi ha risposto. Vorrei chiederle quale è la prassi per mettermi in contatto con lei per fornirle le eventuali informazioni riguardanti mia madre, necessarie alla sua valutazione.
Attendo notizie la ringrazio e buona sera
[#3]
Prof. Luca Morelli Chirurgo generale 21 1
dovrei visitare la signora e vedere le immagini TC
Se vuole portarla io visito a Pisa.
per i dettagli può vusitare il mio sito:
www.morellichirurgia.it