Lussazione acromion-claveare

Buonasera, lo scorso Novembre 2014 a seguito di una caduta durante una partita di rugby, ho riportato una lussazione Acromion claveare, dopo un breve consulto il mio ortopedico mi ha sottoposto all'intervento di riduzione della stessa. Ora non ricordo il nome della tecnica utilizzata però di fatto ha praticato due forellini sulla clavicola all'interno dei quali ha passato un filo di polimero per poi procedere alla stabilizzazione con un'ancoretta sul processo coracoideo. A seguito dell'intervento mi è stato prescritto per 6 settimane il tutore di Kenny- Howard. Alla prima visita di controllo dopo circa 30 giorni dall'intervento tutto ok. Al termine delle 6 settimane di tutore ho iniziato piano piano gli esercizi di riabilitazione dapprima in isometria e poi con degli elastici. Durante questo periodo avendo notato un aumento del tasto del pianoforte ho sospeso gli esercizi e gli "sforzi" se così si possono definire. Al controllo dopo 3 mesi dall'intervento è venuto fuori che l'intervento sembra non essere riuscito per un non precisato motivo. Il mio ortopedico mi vorrebbe sottoporre ad un secondo intervento effettuando un bendaggio della clavicola passando questa volta sotto il processo coracoideo. E' inutile dire quanto la cosa mi abbia trovato particolarmente interdetto. Premetto che io sono una persona molto sportiva pratico kitesurf tiro a volo ed ogni sorta di sport dal nuoto alla corsa alla palestra. La domanda che mi sorge spontanea è se è possibile evitare un secondo intervento, magari con della potente fisioterapia mirata a potenziare i muscoli della spalla e del petto in modo da stabilizzare la giuntura in modo da non avere alcuna limitazione? Oppure per tornare come nuovo è necessario effettuare nuovamente questo intervento?
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Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64 118
Anche se non sono in possesso di tutti i dati (clinici e strumentali), compreso quelli della cartella clinica ove si evince il tipo di intervento chirurgico subito, credo che se persiste ancora il famoso "tasto del pianoforte" non resta altro che effettuare un secondo intervento.
Del resto credo che anche il suo chirurgo avrebbe certamente evitato di sottoporla ad un nuovo intervento chirurgico se fosse stato possibile.
Auguri

Dr. Luigi Grosso - Ortopedico Master Spalla Gomito Polso Mano
Busto Arsizio (VA) - Rapallo (GE) - Napoli
www.luigigrosso.net

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Utente
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Grazie mille dotore della pronta risposta. Devo dire che effettivamente mi sono rassegnato all'effettuazione di un secono intervento per il quale già ho avviato gli accordi con il chirurgo.
Di nuovo grazie della disponibilità.